- Vaiolo abortivo. Questa forma di vaiolo ha scarsi sintomi e scarsa eruzione ed è seguita dalla guarigione. Il pericolo che essa può dare sta nel fatto che il malato possa non avere la percezione della malattia e che, quindi, possa diventare veicolo di forme più gravi.
- Vaiolo emorragico o vaiolo nero. Questa forma di vaiolo è caratterizzata da emorragie e sintomi gravissimi. Manca di eruzione papulo-pustolosa e può indurre ad errori di diagnosi.
- Vaiolo fulminante. Questa forma di vaiolo è caratterizzata da brividi, febbre, delirio e dolore lombare. In capo a poche porta alla morte.
Da un punto di vista storico, possiamo dire che questa malattia sia molto antica. Possiamo dire che vi furono notizie di essa già nella Roma imperiale. Infatti, espandendosi, l'Impero romano venne a contatto con altri popoli. Anzi, possiamo dire che questa malattia contribuì a fare cadere l'impero. Flagellò l'Impero, uccidendo parecchie persone. Parlai della caduta dell'Impero romano d'Occidente nell'articolo intitolato "La fine dell'Impero romano d'Occidente, http://italiaemondo.blogspot.com/2010/11/la-fine-dellimpero-romano-doccidente.html. Il vaiolo fu presente anche nel Medio Evo. In quel periodo, lo scienziato arabo-persiano Rhazes (864-930) individuò un possibile vaccino nell'uso delle secrezioni delle vescicole dei malati. Il vaiolo colpì personaggi illustri, come la regina Elisabetta I d'Inghilterra (1533-1603), che si salvò, ed il re di Francia Luigi XV (1710-1774) che morì. Solo nel XVIII secolo, con il medico inglese Edward (1749-1823), si trovò la vaccinazione, inoculando (tramite scarificazione) in un bambino il materiale estratto da una pustola colpita da vaiolo bovino. Nel 1979, il vaiolo venne considerato debellato. Alcuni ceppi del virus del vaiolo sono presenti nel laboratorio del Center for Disease Control and Prevention di Atlanta (USA, http://www.cdc.gov/ita) e nel Laboratorio di Profilassi del vaiolo, in Russia, sotto il controllo dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, http://www.who.int/en/). Purtroppo, oggi vi è un pericolo. Dopo gli attacchi del'11 settembre 2001 e la presa di coscienza che vi è il terrorismo, questa malattia è tornata alla ribalta. Infatti, si teme il rischio che i terroristi possano creare un virus in laboratorio e, magari, proprio il virus del vaiolo. Proprio perché il vaiolo è considerato come debellato, dagli anni '80 del XX secolo non si fanno più le vaccinazioni antivaiolose. Noi non abbiamo le difese immunitarie adeguate. Dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001, il governo degli Stati Uniti d'America fu allertato di rischio di bioterrorismo. Temendo epidemie, il presidente USA George Walter Bush, autorizzò i cittadini a vaccinarsi contro il vaiolo. Ad oggi, l'Italia possiede ben 5.000.000 di dosi di vaccino. Se dovesse esserci un simile attacco, potrebbe essere una tragedia. Per questo, si deve stare molto attenti e favorire una buona ricerca scientifica, con una grande cooperazione tra Stati. Ci sono Stati come gli USA, Israele ed altri, con cui l'Italia può cooperare, anche nel campo della ricerca scientifica, per fare un mondo migliore. Cordiali saluti.