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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 24 settembre 2010

DA ARMAGH A DUBLINO, LA VIA DI SAN PATRIZIO



















Cari amici ed amiche.

Voglio farvi fare un percorso nella cultura e nella fede.
Voglio farvi conoscere qualcosa di più su San Patrizio, uno dei santi più importanti della nostra tradizione.
Patrizio fu uno dei primi missionari cristiani d'Irlanda e visse tra il IV ed il IV secolo, tra il 385 ed il 461 AD.
Il suo vero nome era Maewyn Succat ma si chiamava anche Patrizio perché era un cittadino romano (di una famiglia facoltosa) della Britannia.
A sedici anni fu rapito dai pirati irlandesi e lì fu fatto prigioniero.
Qui apprese la lingua celtica e la religione drudica ma, forse per un evento soprannaturale, lui riuscì a fuggire e a tornare in Britannia, ove ritornò cristiano e si fece diacono.
In seguito, ebbe la sua vocazione e, con le decisioni di Papa Celestino I, si mosse ad evangelizzare l'Irlanda e lo fece usando gli stessi simboli celtici.
Ad esempio, la croce celtica, fu il simbolo nato dalla fusione tra il cerchio del Sole e la croce cristiana. Nacque quando i druidi (i sacerdoti pagani celtici) divennero monaci. Ne parlai nell'articolo "Comunismo e nazismo, due facce del satanismo" . iIl link è http://thecandelabra.blogspot.com/2010/09/comunismo-e-nazismo-due-facce-del.html.
Inoltre, Patrizio usò il trifoglio (shamrock) per spiegare il mistro della Trinità.
Tornò in Irlanda, stavolta come missionario e non come prigioniero, ed iniziò la sua opera.
Visse con il popolo che si convertì.
Divenne vescovo e morì nel 461 AD a Downpatrick. Secondo alcuni, pare che fosse morto in Inghilterra o in Galles.
Su questo Santo, vi sono molte leggende.
Una di queste dice che in Irlanda non vi sarebbero più serpenti da quando San Patrizio li cacciò in mare gettandovi una campana dalla montagna di Croagh Patrick.
Ora, noi proviamo a scoprire alcuni luoghi legati a questo santo.
Il primo è Armagh, una città dell'Irlanda del Nord (Regno Unito).
Qui, infatti, venne creato il vescovado di San Patrizio e la sede primaziale della Chiesa d'Irlanda.
Questa città è legata anche a San Malachia, di cui parlai nell'articolo "Profezie di San Malachia, verità o finzione". Il suo link è http://thecandelabra.blogspot.com/2010/09/profezie-di-san-malachia-verita-o.html.
Sede della Chiesa irlandese, quando re Enrico VIII ruppe con la Chiesa cattolica, vide la nascita di una Chiesa anglicana irlandese (Church of Ireland, Chiesa d'Irlanda) che prese possesso degli edifici medioevali, molti dei quali oggi le appartengono.
La Chiesa d'Irlanda fu religione di Stato dell'Irlanda fino al 1871, quando questa prerogativa fu cancellata dal governo di William Gladstone che fece la "Home rule".
Armagh è anche la città legata all'arcivescovo cattolico Oliver Plunkett, che morì martire nel 1681.
Oggi, la città è sede primaziale sia della Chiesa d'Irlanda che di quella cattolica.
La cattedrale cattolica fu costruita nel 1829, in stile neogotico.
Fu la prima chiesa cattolica ad essere stata costruita dopo l'emancipazione dei cattolici, che avvenne sotto il regno di re Giorgio IV (1762-1830). A testimoniare la funzione religiosa di Armagh, vi è anche il "Liber armachanus" , libro contenente testi con opere su San Patrizio e sulla Chiesa celtica.
L'arcidiocesi cattolica comprende Tyrone, Armagh e Londonderry.
Anche a Dublino, oggi capitale della Repubblica d'Irlanda, vi sono testimonianze di San Patrizio.
Vi è,infatti, la cattedrale gotica di San Patrizio, anch'essa passata alla Chiesa d'Irlanda.
Qui vi è un pozzo detto "Pozzo di San Patrizio". Secondo una pia tradizione, qui il Santo battezzava le persone e pare che sia la "Porta del Purgatorio".
E così, abbiamo conosciuto un po' meglio un Santo che diede un grande apporto culturale a tutta l'Europa.
Pensiamo, ad esempio, a quello che rappresenta il monastero di Bobbio (Piacenza) che fu fatto da monaci irlandesi.
Forse, si può conoscere meglio anche l'"essere irlandesi", l'essere di un popolo che soffrì tanto ma che non abiurò mai le sue convinzioni.
Oggi, non ci sono più le guerre e le persecuzioni passate e credo che sia il momento in cui tutti inizino a dialogare, per fare un futuro migliore.
C'è anche una poesia inedita.
U CANTU DI LU POZZU DI SAN PATRIZIU
Da Ard Macha a Droichead Atha...
unu gridu si livau da unu zitellu...
et cusì...com'una spata...in onne cori trasìu...
cusì com'una lanza...in onne chjesa et in onne castellu...
et induve stesi lu Stagnu Neru...a sente puru Diu...
ebbe...et pè San Patriziu novu fù lu straziu...
cusì peggiu pè Cristu nosciu Signuri...mai ùn fù scrozzu...
ché jittau unu rè lu sangue...et un autru murìu...
et un autru Vattìu...chì sii camora in questu Pozzu!
Cordiali saluti.

GINO STRADA NOBEL PER LA PACE? NO!




Cari amici ed amiche.


Tramite i miei contatti su Facebook ho saputo che vi è una causa per conferire il Premio Nobel per la Pace a Gino Strada, fondatore di Emergency. Se non mi credete, leggete il link http://www.causes.com/causes/171034?m=9e4cc0c7&recruiter_id=57229146.
Io non condivido questa "causa" e non la trovo condivisibile.
Ora, Gino Strada ha sempre agito in modo ideologico.
Molto spesso, infatti, il suo "pacifismo" nasconde un'ideologia politica antiamericana ed anche antioccidentale ed antiisraeliana.
Ad esempio,tra quelli che la pensano come lui, vi sono quelli che (ad esempio) insultano Israele e ne bruciano le bandiere.
Lui fa politica e non vuole la pace.
Io, darei una simile onorificenza a figure di più alto profilo come a Sua Santità, Papa Benedetto XVI, all'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, alla Lega Italiana per la Lotta ai Tumori , alla Croce Rossa Internazionale o alle organizzazioni che si impegnano a difendere i diritti delle donne e dei bambini.
Ci sono tante figure che meriterebbero molto di più questa onorificenza.
Chi si impegna per la pace lo fa perché crede in questo valore e non per scopi politici.
Cordiali saluti.

POLITICA E TERRITORIO, UN RAPPORTO COMPLESSO!







Cari amici ed amiche.
Voglio sviscerare il tema che non ho analizzato nell'articolo precedente, quello intitolato "Provincia di Mantova, mosse dei civici e mie osservazioni" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/provincia-di-mantova-mosse-dei-civici-e.html), il tema del rapporto tra politica e territorio.
Incomuncio il tema togliendomi un "macigno" dalla scarpa. Molto spesso, qui dalle mie parti, c'è chi mi rimprovera il fatto di non fare un'azione politica esclusivamente (o prevalentamente) territoriale e mi viene detto, ad esempio, che dovrei smettere di scrivere su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/), su questo blog o sul "Minzolini Fan Club" di Facebook e di pensare a temi che con il territorio del mio comune (Roncoferraro, in provincia di Mantova) hanno poco a che fare. In pratica mi viene mossa l'accusa di "scarso amore" verso il mio territorio.
Da ciò, faccio partire la discussione.
Cosa significa "amare il territorio"?
Oggi, le realtà territoriali corrono due grossi rischi, apparentemente contrapposti.
Il primo rischio è la perdita di identità culturale.
Infatti, vi è un certo pensiero sbagliato in cui le tradizioni di una determinata realtà vengono viste come "puro folklore" e non vengono valorizzate. Anzi, secondo questo pensiero, esse devono essere cancellate in nome di una visione sbagliata della globalizzazione.
Vi è, però, anche un altro rischio, non meno grave.
Per contro, infatti, vi è anche il rischio di una campanilismo gretto ed esasperato che porta una realtà a chiudersi ad ogni innovazione e a rifiutare il confronto, arrivando a fenomeni estremi e beceri come il "NIMBY", acronimo inglese che significa "Not In My Back Yard" ossia "Non nel giardino di casa mia".
Anche questo è un rischio.
Infatti, quasi come se ci fosse una "teoria di Darwin", se una determinata realtà si chiude e non si adatta al mondo circostante, essa rischia di ridursi e di scomparire.
Ad esempio, ultimamente ho sentito che comune di Roncoferraro sia stato l'unico a dire no alla realizzazione della nuova tangenziale.
Mi pare di averla sentita pure dai telegiornali della Provincia di Mantova.
Se queste voci dovessero rispondere a verità sarebbe grave.
Si bloccherebbe un'infrastruttura che SERVE A TUTTA LA PROVINCIA DI MANTOVA!
A mio modo di vedere, questo non è "amore per il territorio" ma un atteggiamento poco responsabile di chi amministra.
Amare il territorio significa sì difenderne le peculiarità ma significa anche fare in modo che progetti importanti per tutti vengano resi fattibili.
Lo stesso discorso, ad esempio, vale anche per la TAV Lione-Torino, per le autostrade,per le centrali nucleari, gli acquedotti ed altro.
Certo, quando si fanno le opere importanti, bisogna che tutti gli "stakeholders" vengano convocati, per non ledere nessuno, ma non si possono bloccare progetti che servono a tutti.
Bisogna aprirsi all'innovazione, senza abiurare, però, le proprie tradizioni ed i propri valori.
Anzi, essi andrebbero diffusi.
Molto spesso, nel nostro caso, furono gli stranieri a fare ciò.
Ad esempio, nell'Inghilterra dei Tudor (1485-1603), l'Italia ebbe grande spazio.
Ad esempio, re Enrico VIII amava i vini toscani. La regina Elisabetta conosceva la nostra lingua.
Inoltre, vi fu un grande "propagatore" dell'Italia in William Shakespeare.
Questo non è il solo caso nella storia.
Perché noi siamo noi stessi a farci conoscere?
Per esempio, Roncoferraro fa parte della "Strada del Riso", insime a Castel d'Ario, Villimpenta, San Giorgio di Mantova, Bigarello e ai vicini Comuni veneti.
Ad esempio, potrebbero essere i roncoferraresi "esportare" la cultura del "Risotto alla Pilota" , come tutta la storia di Governolo.
Potrebbe fare quello che sta facendo il comune di Isola della Scala (Verona), con la "Fiera del Riso".
Invece, a Roncoferraro, si resta chiusi nei "vecchi canoni".
Dico Roncoferraro, che è la mia zona, ma posso fare altri esempi.
Servono dei progetti costruttivi.
Per fare progetti costruttivi servono idee prese anche da altre esperienze.
E qui si torna all'inizio del discorso.
Infatti, non si può solo guardare al "proprio orticello" ma bisogna anche guardare altrove.
L'idea di portare le "case dell'acqua" nel Mantovano, mi è venuta guardando l'esperienza milanese.
Ne ho parlato varie volte, come nell'articolo "Provincia di Mantova, serve una nuova progettualità!" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/provincia-di-mantova-serve-una-nuova.html).
Oggi, grazie alla mia iniziativa, tutti parlano di "case dell'acqua" qui nel Mantovano.
Bisogna fare un po' come si fece per il "Mc Italy", il panino fatto dalla nota catena di fast food "Mc Donald" , in cui vi sono ingredienti della tradizione italiana, come ad esempio il formaggio "Asiago". Un grande merito fu del nostro governo e dell'allora ministro Luca Zaia
Qui vi è stato un "coniugio" tra tradizione e globalizzazione.
Noi dobbiamo unire il meglio della nostra cultura e farlo conoscere.
Solo così possiamo difendere il nostro patrimonio.
Qui, servono quindi le idee dei giovani.
Le "case dell'acqua" da me proposte sono un esempio ma posso citare anche il progetto dei giovani del Popolo della Libertà di Roseto degli Abruzzi che è ben illustrato nel link http://agroseto.blogspot.com/2010/06/roseto-nord-giovane-italia-pdl-e-popolo.html.
Questo progetto mi è appena stato rappresentato dall'amico Riccardo Di Giuseppe (che ringrazio) e serve a migliorare il turismo in una località che (come Roseto degli Abruzzi) è vocata ad esso.
Io, potrei dare dei suggerimenti ai ragazzi di Roseto degli Abruzzi, che vedo che si stanno impegnando. Sono disponibile a dialogare con loro anche in privato.
Qualcuno dovrebbe imparare da questi ragazzi che sono encomiabili!
Metto il loro link nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Cordiali saluti.

giovedì 23 settembre 2010

PROVINCIA DI MANTOVA, MOSSE DEI CIVICI E MIE OSSERVAZIONI


Cari amici ed amiche.
L'anno prossimo, qui nella Provincia di Mantova, ci saranno le elezioni amministrative.
Come ho già detto, insieme ai due schieramenti maggiori (centro-sinistra e centro-destra) in questa tornata vi saranno anche i movimenti civici.
In questo senso, giusto il 22 settembre scorso, sono stato invitato dal Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana ad ascoltare il consigliere comunale di Mantova Antonino Zaniboni.
Di questo incontro, ho parlato ieri, nell'articolo "Lega Sud? Io credo che ci siano i presupposti!" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/lega-sud-io-credo-che-ci-siano-i.html).
Noto ex-deputato cattolico ed ex-esponente del Partito Democratico mantovano, Zaniboni ha formato un suo gruppo civico che si chiama "Patto Nuovo per Mantova" (il cui sito è http://www.ilpattonuovopermantova.it/home.asp) e che ha corso nelle ultime elezioni comunali nella città di Mantova, contribuendo a fare cadere l'allora sindaco di centro-sinistra Fiorenza Brioni.
Come ho scritto ieri, Zaniboni ha parlato della Lega Nord, definendola un partito che usa dei "toni dirompenti" (sono parole testuali) e si è detto preoccupato dalla sua ascesa perché, a suo dire, propone un federalismo che potrebbe dividere l'Italia e fare certi discorsi in un Paese non federale come il nostro potrebbe essere pericoloso.
Qui, io sono intervenuto a difesa della Lega Nord e, rifacendomi a quanto disse il noto esponente del PD Riccardo Illy, ho detto che il partito di Umberto Bossi funse da "valvola di sfogo" di certe tensioni e che se non ci fosse stato, forse oggi noi avremmo gli stessi problemi che gli spagnoli hanno con l'ETA o che ebbero gli inglesi con l'IRA.
E poi, ho fatto notare che oggi c'è richiesta di autonomia. Pensiamo al Regno Unito con la Scozia ed il Galles, alla Spagna con la Catalogna e alla Francia con la Bretagna e la Corsica.
Ho fatto notare anche che tutti i Paesi ad organizzazione federale costano meno di quelli ad organizzazione centralista. E poi, la Lega ha espresso dei politici di alto livello come il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota o molti amministratori veneti.
Lui ha ribattuto dicendo che quello che quello che ho affermato è "attendibile ma non vero".
I dati, però, sembra che diano ragione a me.
Poi, lui ha parlato di una "politica maleodorante" . Ha criticato il suo ex-partito, il Partito Democratico ed anche il Popolo della Libertà, definendolo un "partito di celluloide".
Anche qui, vorrei fare un'osservazione.
Sul PD non dico nulla (perché non vorrei mettere troppa carne sul fuoco) ma sul Popolo della Libertà, il partito in cui CON ORGOGLIO mi riconosco, vorrei dire che non condivido la tesi di Zaniboni e lo dico con il massimo rispetto.
Il Popolo della Libertà può non essere organizzato bene in certe realtà territoriali ma mi sembra ingiusto definirlo un "partito di celluloide".
Il PdL è un grande partito di grandi valori e tradizioni, da quella cattolica a quella liberale e social-democratica.
Nel PdL ci sono tanti giovani che si impegnano seriamente e che tutti i giorni ci mettono la faccia.
Ne cito due, come esempi.
Cito l'amico Riccardo Di Giuseppe di Roseto degli Abruzzi che con il gruppo del Popolo della Libertà, nel suo comune lavora e si impegna.
Tra l'altro, sento Di Giuseppe tutti i giorni e lui mi dice che tra i giovani del PdL di Roseto degli Abruzzi vi sono spirito di collaborazione ed affiatamento.
Ai ragazzi di Roseto degli Abruzzi faccio i miei migliori auguri!
Cito anche l'amica Sveva Orlandini di Milano.
Tutti i giorni, Sveva fa networking con il "MINZOLINI FAN CLUB" di Facebook (il cui link è nella voce "Link preferiti" di questo blog), è impegnata nel sociale (e questo è molto nobile), e tutti i giorni si impegna alacremente nel partito.
E di giovani così ce ne sono tanti nel PdL, altro che "celluloide"!
Sveva e Riccardo sono due giovani a cui darei volentieri una stretta di mano perché sono persone che si impegnano.
Zaniboni ha poi toccato l'argomento del gruppo da fare alle elezioni provinciali.
Lui, vorrebbe "fare rete" tra tutte le associazioni civiche nel Mantovano e di creare una sorta di "terzo polo" che potrebbe diventare determinante in caso di ballottaggio.
Ciò verrebbe unito un programma di pochi punti basati sul territorio. Si è parlato anche di "democrazia diretta".
Con grande rispetto, io ho ascoltato quanto detto da Zaniboni ma onestamente non condivido la sua linea.
Prima di tutto, io penso che si debba consolidare il bipolarismo che rappresenta una politica lineare.
Secondo, questa linea mi sembra un po' da I Repubblica perché io non credo che la lista progettata da Zaniboni vincerà le elezioni. Il rischio, però, è che sposti certi equilibri e, chi si schiererà con essa al ballottaggio, potrebbe avere dei problemi a governare.
In politica bisogna schierarsi ed si deve avere anche un'ideologia, che è un' altra cosa rispetto all'ideologismo che invece è dannoso.
E poi, non si può dire "né con il centro sinistra e né con il centro destra" e poi divenire determinanti al ballottaggio ed apparentarsi con chi sembra più malleabile.
Così si rischia di avere un governo provinciale debole e sulle cui scelte può pesare una minoranza.
E poi, non trovo giusto dipingere i partiti come "un male da debellare". Nei partiti vi sono dele cose buone ed altre meno ma non è giusto "gettare il bambino con l'acqua sporca". E poi, i partiti sono parte della società, nel bene e nel male.
Intendiamoci, dico ciò con il massimo rispetto per le persone.
Io rispetto le idee degli altri. Rispettare è un dovere, condividere o meno è una scelta.
Io credo in altri valori.
Cordiali saluti.

PADRE PIO? FU ANCHE ECUMENICO!




Cari amici ed amiche.
Oggi è la festa di San Pio di Pietrelcina, un grande Santo dei giorni nostri. Fu un grande uomo di fede ed oggi è riconosciuto da tutti come esempio.
Di San Pio, esistono molti aspetti.
Fu un uomo di grande carità e fondò l'Ospedale "Casa del Sollievo della Soffernza".
Fu anche un mistico.
Si scontrò più volte con il diavolo e lo sconfisse.
Ebbe le stigmate ed intorno a lui ci furono episodi soprannaturali, come la bilocazione, di cui parlai nell'articolo "Padre Pio ed il viaggio in Uruguay". Il link di questo articolo è http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/padre-pio-ed-il-viaggio-in-uruguay.html.
Di lui, però, vi è un aspetto meno noto.
Lui fu anche ecumenico.
Nel 1936, il frate avvicinò tre uomini e disse loro:
"Pregate con me per un'anima che sta per apparire davanti al tribunale di Dio".
L'anima in questione fu quella di re Giorgio V del Regno Unito.
Ora, in quell'episodio, Padre Pio dimostrò di essere un vero cristiano e di avere interpretato al meglio il Santo Vangelo.
Infatti, questo frate cattolico pregò per una persona che non fu solo un sovrano e capo di Stato ma che fu anche il capo della Chiesa anglicana.
Questo episodio ci deve insegnare che un Cristianesimo più unito è un Cristianesimo più forte.
Questo deve messaggio deve entrare nei nostri cuori.
Cordiali saluti.

U RITRATTU DI LA RIGGINA LISABBETTA ET DI L'ARMATA


Cusì...cù l'alivu...chì a piglià poscia avarà la spata...
et cusì chì certu vincìu...
et tene camora a manca l'Armata...
"Invencible" chì fù in crede...et cù Diu...
di quellu gran spagnolu...et pè Ellu vuliti cumbatte...
et arreri la so' curona...mittìu onne so' lignu...
chì victoria fici...et tene camora lu mondu...
cù la dritta...et cusì casconu nta buriana...
et dà pò ora...comu la paci...la guerra...
ella...comu su la tarra...su lu mari...
la riggina Lisabbetta...riggina di Ngriterra!

AIDS, COS'E?

Cari amici ed amiche.

E' giusto parlare di una delle più gravi malattie dei nostri tempi, la Sindrome dell'Immunodeficienza Acquisita detta anche AIDS o SIDA.
Cos'è questa malattia?
L'AIDS è una malattia causata da un virus, il virus HIV, un retrovirus (ne ho parlato nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/cose-un-virus.html).
Di questa malattia si incominciò a sapere nel 1981 e dapprima fu identificata come penumocistosi polmonare il cui agente eziologico è la Pneumocystis jirovecii.
In seguito si scoprì che la agente eziologico fu un virus che distrugge i linfociti T helper, quei globuli bianchi che danno il via all'azione immunitaria specifica.
Esso si può trasmettere tramite rapporti omo ed eterosessuali non protetti, per scambio di siringhe infette tra tossicodipendenti (mi raccomando ragazzi, NON DROGATEVI), per via transplacentare da una madre infetta al proprio figliolo e per trasfusioni fatte con sacche di sangue infetto.
A patto che non abbiano sangue, saliva, lacrime, urine, feci e sudore non portano il virus, quindi NON INFETTANO!
Inoltre, il virus resiste poco al di fuori del corpo umano.
La sindrome si evolve nelle seguenti fasi:
  1. Arrivo del virus che avviene nei modi succitati.
  2. Attecchimento del virus. Sintomi simili alla mononucleosi infettiva, con febbri, eruzioni cutanee ed adenopatie.
  3. Sieropositività. Il soggetto colpito non è malato ma è contagioso. Questa fase può durare per anni.
  4. Linfoadenopatia. Il virus inizia a riprodursi e, per difendersi, il corpo inizia a produrre difese grosse quantità di globuli bianchi. La tumefazione dei linfonodi ne è il segnale.
  5. AIDS correlata. Il sistema immunitario inizia a debilitarsi e vi sono altre situazioni patologiche (come le infezioni) ed opportunistiche. Vi è anche una perdita di memoria.
  6. AIDS conclmata. La malattia è al culmine ed il soggetto colpito versa in stato di prostrazione. Si formano tumori e molte infezioni, non essendoci più il sistema immunitario efficiente. La mortalità arriva al 50% ad un anno dalla diagnosi.

Come si può affrontare?

Il virus può essere diagnosticato tramite il test "ELISA", individuando gli antigeni gp41 e gp120 per il virs HIV 1 e gp36 e gp45 per l'HIV 2.

L'AIDS non può essere curata ma può essere rallentata con farmaci che bloccano la trascriptasi inversa e la proteasi.

Vi sono individui, però, che hanno una variante genetica, la variante d32 che rende gli individui meno recettivi al virus.

Pare che essa fosse stata responsabile dell'unico caso di guarigione, un americano residente in Germania che era affetto da leucemia e da HIV.

In realtà, pare che il virus fosse rimasto nel corpo ma che si fosse insinuato nel sistema nervoso centrale dopo il trapianto di midollo. Infatti, il virus non infetta altre cellule, se non i linfociti T helper.

Questa variante genetica è presente nel 10% della popolazione europea ed è oggetto di studio.

Comunque, su questa malattia va fatta tanta informazione.

Spesso, l'ignoranza è la peggiore nemica.

Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.