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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 11 agosto 2010

CAPPELLA DI SANSEVERO, UN EDIFICIO TRA FEDE E MISTERO




Cari amici ed amiche.


Su richiesta di alcuni amici di Facebook, vi parlo di Raimondo di Sangro, il principe di Sansevero (1710-1771), un nobile napoletano di adozione (ma pugliese di nascita e di origini) molto dalla storia molto particolare.
Vorrei farlo, però, parlando del suo momumento più significativo, la Cappella di Sansevero (nelle foto), una chiesa che si trova a Napoli.
Raimondo fu un uomo di cultura. Nacque e visse nella Napoli di re Carlo III.
Fu un chimico, un letterato, un anatomista, un accademico, un militare ed anche un esoterista.
Fu anche un massone. Conosceva il greco, il latino e l'ebraico.
Di questo nobile erudito si dissero molte cose.
Si disse che fosse riuscito a "metallizzare" il sangue di due persone, grazie ad un liquido di sua invenzione.
Da lì creò le "macchine anatomiche", due modelli del corpo umano (uno maschile ed uno femminile, con tanto di feto in grembo) che si trovano proprio nella cavea della Cappella di Sansevero.
Effettivamente, questo monumento ha qualcosa di molto particolare.
Raimondo, iniziò a restaurare questa chiesa che fu una cappella gentilizia dedicata a Santa Maria della Pietà.
Ogni cosa in questo edificio non sembra essere stata messa lì per caso ma, al contrario, sembra che vi sia in codice.
Ad esempio, la statua del "Cristo velato" (fatta con grande maestria ed attribuita a Giuseppe Sanmartino) è molto particolare.
In origine, essa era posta nella cavea ed ora è al centro della navata.
Questa statua doveva indicare l'uomo vecchio che moriva.
La cavea era quindi paragonabile al sepolcro di Cristo, del Messia che moriva prima di risorgere.
Anche le altre dodici statue (poste su altrettanti altari) hanno dei significati.
Ad esempio, nelle sculture monumento a Cecco di Sangro (antenato di Raimondo) vi è una figura di un guerriero.
Analizzandola bene, in essa si vede il simbolo alchemico del piombo, detto anche Saturno.
Inoltre, le statue sono dodici, come gli apostoli ed i segni zodiacali.
Anche i due angeli ai lati dell'altare, la statua della "Pudicizia velata" e quella del "Disinganno" sembrano a dire molto di più e a dare l'idea che la chiesa possa essere stata anche un tempio massonico.
Infatti, i due angeli possono essere sovrapposti al "Fratello orante" e allo "Scriba" mentre la "Pudicizia velata", rappresenterebbe la "Luna" (come principio femminile) mentre il "Disinganno" rappresenterebbe il "Sole" , che sono tipici di un tempio massonico.
Certo, ad onore del vero va detto che Raimondo era anche un cattolico osservante.
Anche negli affreschi, ci sono cose fuori dall'ordinario.
Ad esempio, vi è raffigurato un angelo con due piedi sinistri.
Vi sono anche riferimenti cristiani. Ad esempio, come nella maggior parte delle chiese, l'altare maggiore è rivolto ad oriente, da ove sorge il sole
Detto questo, da chimico (se pur attualmente in cerca di lavoro a Raimondo di Sangro.
Certamente, le sue ricerche contribuirono a fare conoscere la chimica.
Certo, Raimondo di Sangro rappresentava il tipico uomo del '700, più razionale di quello dei secoli passati ma ancora legato a certe credenze e con tutte le sue contraddizioni.
Si disse che egli fosse stato massone ma fu anche un cattolico devoto.
Forse, conoscere lui, vuole dire anche conoscere un po' la napoletanità.
Il popolo napoletano è un popolo di emozioni forti e che forse mostra la più grande umanità, con tutti i suoi pregi e difetti.
Anche questo, significa conoscere una città.
Alla Cappella di Sansevero dedicai anche una poesia che pubblicai su "Italia chiama Italia".
E' anche una dedica alla mia materia, la chimica.
Nella poesia, vi sono pezzi di un testo di una lapide della cappella.
Cordiali saluti e buona lettura.

martedì 10 agosto 2010

PROVINCIA DI MANTOVA, SERVE UNA NUOVA PROGETTUALITA'!


Cari amici ed amiche.


Nel 2011, ci saranno le elezioni provinciali a Mantova.
Io credo che ci sia la reale possibilità di una vittoria del centro destra nella provincia virgiliana.
Infatti, attualmente, essa è indietro rispetto a tutte le altre province lombarde.
Manca una seria progettualità e ha molte potenzialità inespresse.
In questo senso, credo che sia doveroso iniziare a lavorare subito per creare un progetto politico in grado di essere alternativo a quello attualmente in vigore, che come ho detto è insufficiente.
Prima di tutto, bisognerà guardare altre realtà.
Io ad esempio, guardo a quello che successe nella provincia di Pesaro-Urbino, da cui si staccarono i comuni dell'Alta Valle del Marecchia (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, Sal Leo, Sant'Agata Feltria e Talamello) che passarono alla provincia di Rimini.
Ora, c'è il rischio che si verifichi una situazione analoga anche nella provincia di Mantova.
Ci sono comuni periferici (come ad esempio Castel d'Ario e Villimpenta, che confinano con la provincia di Verona) che un giorno potrebbero aspirare ad un cambio di provincia e fare una cosa analoga a quella fatta dai quei sette comuni ex-marchigiani.
Quindi, si dovranno studiare tutte le problematiche del territorio provinciale, a cominciare da queste aree periferiche.
Si dovrà incominciare a parlare di grandi temi, come le infrastrutture e l'energia.
Ad esempio, sarebbe doveroso cominciare a trattare il tema della energie rinnovabili e le nuove frontiere a cui esse sono arrivate.
Io penso che, in tal senso, la provincia di Mantova possa diventare un "laboratorio" .
Ad esempio, si potrebbero fare "degli impianti pilota" per l'energia eolica di alta quota.
Infatti, il territorio provinciale di Mantova, si trova nel mezzo della Pianura Padana, una conca tra Alpi ed Appennini.
Qui, i venti non sono forti e quindi è difficile mettere in atto l'energia eolica tradizionale.
Però, oltre la quota 11 Km dal suolo, vi sono le "correnti a getto" (jet stream) che potrebbero essere sfruttate.
Cominciamo a parlare di "parchi solari", simili a quelli che si trovano in Germania, come anche di biogas, visto che nella provincia di Mantova vi è molta zootecnia.
Inoltre, si incominci a parlare anche dell'uso di diodi LED, per l'illuminazione pubblica.
Io iniziai a parlare di ciò, con un articolo su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/17143/2009-08-25.html).
Io proposi ciò al mio comune, il comune di Roncoferraro, che non mi ascoltò.
Si cominci a parlare di energia, anche del nucleare.
Quest'ultima fonte non va esclusa e potrebbe sostituire qualche centrale termoelettrica.
Quanto alle infrastrutture, si inizi a parlare delle strade che non sono sicure e di come ammodernarle.
Un esempio l'ho portato, è la SP 33, di cui parlai nel link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/roncoferraro-mantova-la-strada-della-paura.html.
Visto che la provincia di Mantova è una realtà agricola, si parli di agricoltura.
Ad esempio, si valorizzino i prodotti agroalimentari locali, come il Grana Padano, il Parmigiano- Reggiano, il riso "Vialone Nano" del territorio della sinistra-Mincio ed il "Risotto alla Pilota" ed il "Risotto con la psina", lo Spallotto di Quistello, il Salame mantovano, la Mostarda (che è diversa da quella di Cremona), il Tortello di zucca e tanti altri.
Nel contempo, si parli anche di ingegneria genetica, argomento che trattai nell'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/10114/2008-07-17.html.
Collegata a questo argomento, sia anche ricerca scientifica in senso stretto.
Si parli anche di "Case dell'acqua", di cui io fui il primo a parlare sul territorio mantovano, con l'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/13422/2009-02-04.html.
Oltre a tutto ciò, si valorizzi il territorio da un punto di vista culturale.
Mantova, ad esempio, è una città ricca di cultura.
Ad esempio, sotto Piazza Sordello e Piazza Castello, vi sono resti di mura romane.
Vicino al Seminario Vescovile vi sono i resti di un'antichissima chiesa, quella di Santa Speciosa, che successivamente divenne di San Paolo e che fu la prima cattedrale.
Inoltre, sotto Piazza Mantegna, ci sono numerosi cunicoli e gallerie.
Mantova è tutta una testimonianza storica.
Basti pensare al Palazzo Ducale, al Palazzo Te, al Duomo (dedicato a San Pietro), alla Rotonda di San Lorenzo, al Palazzo D'Arco, alla Basilica di Sant'Andrea (con il Preziosissimo Sangue di Cristo), alla Sinagoga Norsa-Torrazzo o alla Biblioteca Teresiana, con atichissimi testi di Qabbalah ebraica.
Anche la provincia non è da meno.
Ad esempio, nella zona di Valdaro (al confine tra i comuni di Mantova, San Giorgio e Roncoferraro) sono stati trovati degli scheletri di uomini primitivi.
E poi, vi sono il borgo di Sabbioneta, il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie, il Castello scaligero di Villimpenta, il Castello di Castel d'Ario, l'Abbazia Polironiana di San Benedetto Po e le pievi romaniche di Barbassolo e Casale e le ville come Villa Riesenfeldt, Villa Isabella e Villa Nuvolari, sul territorio comunale di Roncoferraro.
Bisogna valorizzare al meglio questo patrimonio.
Per esempio, a Roncoferraro c'è la bellissima "Corte Grande", una grossa corte agricola del '600 che si trova al centro del paese.
Di recente è stata rifatta la pavimentazione del piazzale antistante è
A mio modesto modo di vedere la nuova pavimentazione non sembra confacente a quel fabbricato.
Esteticamente, si vede.
Si sarebbe dovuta rifare secondo lo stile delle antiche aie delle corti.
Quindi, si dovrà avere molta attenzione a difendere questo patrimonio, anche facendo i trattamenti di restauro adeguati.
E poi, tra i patrimoni c'è anche il Mincio ed io lanciai un'idea per valorizzarlo con il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/08/una-nuova-via-per-ostiglia-una-greenway.html.
Per concludere, voglio dire che io qualche idea l'ho messa.
Sono disponibile a confrontarmi su questo tema e spero che si faccia una progettualità che sappia rinnovare la provincia di Mantova ed avvicinarla al resto della Lombardia.
Cordiali saluti.

ATTENZIONE, ALLERTA IN ISRAELE!

Cari amici ed amiche.

Leggete il link http://www.adnkronos.com/IGN/News/Esteri/MO-Israele-prepararsi-a-guerra-in-cui-missili-colpiranno-centro-del-paese_805422590.html.
Devo ringraziare l'amico Morris Sonnino di Facebook che mi ha fatto avere questo link dell'Adnkronos.
Purtroppo, in Medio Oriente la questione è diventata molto seria.
Tra l'altro, in questo periodo in Israele affluiscono anche molte persone dall'America, dall'Europa ed anche dall'Italia.
In parte sono ebrei che fanno visita ai loro congiunti residenti nel Paese mediorientale e che vanno a visitare i loro luoghi santi, in parte sono semplici turisti ed in parte sono pellegrini cristiani che vanno a visitare i luoghi in cui Cristo nacque, visse, operò, morì e risuscitò.
Io prego il buon Dio che non accada nulla.
Purtroppo, la tensione sale.
Qui è a rischio l'incolumità di molte persone.
Qui c'è in ballo molto e credo che l'Occidente non possa stare a guardare.
Nella terra israeliana affondano le nostre radici cristiane e gli ebrei sono i nostri parenti più prossimi, i nostri fratelli maggiori.
Dobbiamo essere vicini al popolo di Israele.
Cordiali saluti.

COME MORI' CAGLIOSTRO?




Cari amici ed amiche.

Inizio questo post con uno spezzone di un documento antico:

"Anno Domini 1795. Dies 8. Mensis Augusti.


Joseph Balsamus, vulgo Conte di Cagliostro, Patria Panormitanus, Baptismo Christianus, Doctrina Incredulus, Hereticus, Mala fama famosus..."

Questa è l'introduzione dell'atto di morte di un noto personaggio, Giuseppe Balsamo, detto "Conte di Cagliostro".
Questo atto di morte fu redatto dall'arciprete di San Leo don Luigi Marini.
Nato a Palermo nel 1743, egli fu un uomo dotato di grande intelligenza e sicuramente anche scaltro.
Fu noto come mago, alchimista, taumaturgo ed anche come fondatore della massoneria di rito egizio, di cui si disse che avesse fatto parte anche un giovane militare corso, Napoleone Bonaparte.
Dopo avere viaggiato per tutta l'Europa, nel 1788, egli e la moglie Lorenza Serafina Feliciani tornarono in Italia.
Il 21 novembre di quell'anno, andarono a Trento, ove trovò ospitalità dal vescovo-principe Pietro Vigilio Thun, a cui Cagliostro chiese un salvacondotto per andare a Roma, ove avrebbe dovuto fare visita ai genitori della moglie.
Egli volle andare a Roma anche per chiedere udienza al Papa Pio VI per fare sì che la massoneria di rito egizio fosse riconosciuta dalla Chiesa
Arrivati a Roma, per Cagliostro ci fu un'amara sorpresa.
La moglie, con cui ebbe dei problemi, lo denunciò al parroco di Santa Caterina in Rota.
Le accuse furono molto gravi, come eresia, blasfemia, magia, prostituzione, truffa, calunnia e pubblicazione di atti sediziosi.
Fu processato ed il suo difensore Carlo Costantini, difese il suo assistito ercando di fare passare i suoi scritti per opere di un ciarlatano.
Inoltre, cercò anche di rendere inattendibili la fonte dell'accusa, la moglie di Cagliostro, in quanto prostituta immorale.
Il 14 dicembre 1790, Cagliostro scrive al Papa mostrandosi pentito.
Non fu messo a morte ma venne condannato al carcere a vita.
Il 13 aprile 1791 fu tradotto al forte di San Leo (nella foto a destra), in una cella piccola ed angusta, la cui unica finestra fu protetta da una triplice inferriata e la cui unica via d'accesso fu un'apertura sul soffitto.
Questa cella detta il "Pozzetto" separò Cagliostro dal mondo esterno.
Nel dicembre 1793, egli scrisse al Papa per convnicerlo del suo pentimento ma scrisse anche di avere avuto visioni in cui lui fu dipinto come un santo scelto da Dio.
Dipinse immagini ora blasfeme ed ora devote.
Fu pazzia?
Nessuno lo sa ma le cronache ci dicono che il 23 agosto 1795, egli morì di un colpo apoplettico.
Qui sta il mistero.
Secondo alcuni pare che le cose non fossero andate così.
Secondo alcuni, Cagliostro volle farsi confessare da un frate. Il frate venne ma egli lo aggredì.
Il frate, però, si defese e, forse, accidentalmente lo uccise.
Qui vi è un altro mistero.
Il corpo di Cagliostro fu portato fuori, per essere seppellito.
Ad un certo punto, i portantini che lo stavano portando su una barella, si fermarono in una taverna.
Lasciarono la barella con il corpo vicino ad un pozzo.
Tornati, non trovarono più la salma di Cagliostro.
Secondo alcuni, pare che le sue ossa si trovino in una cripta sotto il Duomo di San Leo.
Si dice anche che quando la fortezza capitolò di fronte ai Cisalpini legati a Napoleone (1797) le ossa di Cagliostro vennero dissotterrate e che i soldati bevvero dal teschio.
Però, vi è anche un'altra teoria che dice negli anni '60 fu abbattuta una casa fatiscente.
In essa vennero trovate delle ossa che pare fossero state proprio di Cagliostro.
Questa casa apparteneva alla famiglia Santucci, una nota famiglia massonica di San Leo.
Vi è però un'altra teoria che dice che Cagliostro non morì nel 1795.
Secondo questa teoria, egli aggredì il frate che (su sua richiesta) sarebbe andato a confessarlo e lo uccise, e ne prese il saio.
Travestito da frate, egli riuscì a fuggire.
Di lui si disse molto.
Si disse, ad esempio, che avesse predetto alla regina di Francia Maria Antonietta che non vi sarebbe stato sul trono francese un re di nome Luigi XVII.
A prescindere da tutti gli enigmi e da tutte le varie leggende Cagliostro fu un personaggio che rappresentò in pieno le contraddizioni del XVIII secolo e di un mondo che fece dei cambiamenti anche drammatici.
Questa storia potrebbe anche essere un pretesto per visitare San Leo e tutta la Valle del Marecchia.
E' un posto che consiglio a tutti di visitare.
Io ebbi la fortuna di andarci (nel 1996) e posso dire che è stupendo.
A San Leo, vi sono la Rocca, il Duomo di Sal Leone, il Convento di Sant'Igne e la Pieve.
Inoltre, vi sono bei paesaggi caratterizzati dalle verdi colline romagnole.
Una visita simile è un modo per fare turismo intelligente, lontano da quel caos che si può trovare in altri luoghi.
Visitate anche il link http://wwwold.comune.san-leo.ps.it/Citt%C3%A0Fortezza/sanleocitt%C3%A0fortezza.htm.
Questo link andrebbe aggiornato.
Infatti, in seguito al referendum del 2006, che venne attuato il 15 agosto 2009, San Leo è in provincia di Rimini e non più di Pesaro-Urbino.
Cordiali saluti.

lunedì 9 agosto 2010

UNA BUONA POLITICA!

Cari amici ed amiche.

Se non fosse per le polemiche e per certe stupide baruffe, forse, gli italiani avrebbero ben chiaro l'operato del governo.
Considerando che iniziò ad operare nel 2008, questo governo ha fatto molto.
Ha portato avanti le importanti infrastrutture, preseguendo quanto fece con la Legge Obiettivo del 2001, ha fatto approvare un nuovo Codice della strada, ha migliorato l'interazione tra Pubblica Amministrazione (creando, ad esempio, la Posta elettronica cetrtficata che ridurrà le carte bollate e le perdite di tempo agli uffici postali), ha riformato la scuola e l'università (mettendo al centro la meritocrazia) e ha reso più severe le norme contro la criminalità.
Inoltre, sempre per quanto riguarda la lotta alla criminalità organizzata, ha arrestato ben ventisei dei trenta superlatitanti.
Quanto alle riforme, il governo è riuscito a fare approvare il federalismo fiscale.
Inoltre, sta combattendo il fenomeno dell'immigrazione clandestina, sia con azioni di contrasto e sia con accordi internazionali.
Ha mantenuto i conti in ordine, nonostante la crisi economica internazionali.
Quanto alla gestione delle emergenze, il governo del presidente Berlusconi ha saputo dimostrarsi efficace.
Ad esempio, quanto successo a L'Aquila ne è la dimostrazione.
Molti aquilani hanno un tetto sulla testa, a differenza di altri terremotati.
Ad esempio, nel 1997 molti terremotati di Marche ed Umbria passarono l'inverno sotto le tende.
Il governo di allora era di centro sinistra.
I terremotati aquilani ricevettero una nuova casa prima dell'inverno.
Inoltre, sono state fatte anche delle norme severe contro lo stalking.
Riguardo alla politica estera, questo governo ha saputo dare grande prestigio all'Italia con una politica che contempla anche una vera amicizia con Israele.
Quindi, questo governo del presidente Berlusconi ha fatto molto.
Gli italiani tengano conto di ciò.
Cordiali saluti.

DAL REGALISMO ALLA STATOLATRIA, STORIA DELLA DEGENERAZIONE DELLA POLITICA

Cari amici ed amiche.

Nel Medioevo vi era una Chiesa forte, che spesso veniva in contrasto con i reggitori secolari ma che riusciva a farsi sentire a livello politico.
Verso la fine di questo periodo, la storia cambiò.
Dal 1309 al 1377 ci fu la "Cattività avignonese" dei Papi, a cui seguì lo Scisma d'Occidente, dal 1378 al 1417. Il Papato perse potere.
Qui maturò una nuova concezione della politica in cui vi furono le forti monarchie (Francia, Spagna ed Inghilterra) ed i vari principati (come quelli tedeschi) che di fatto presero possesso anche della sfera religiosa dei loro Stati.
I reggitori vollero avere il controllo anche delle Chiese dei loro Stati.
Il protestantesimo divenne il pretesto per fare ciò.
La Riforma protestante, infatti, vinse ove si alleò con il monarca e per volere dei reggitori secolari essa attecchì.
Il Papato si mostrò debole di fronte a ciò.
Se avesse avuto il potere che ebbe nel Medioevo, molto probabilmente, ad esempio, il re di Svezia Gustavo Vasa, quello d'Inghilterra Enrico VIII ed il sovrano di Danimarca Cristiano III sarebbero stati deposti.
Oltre al potere monarchico aumentato, ci fu anche la disobbedienza civile.
Dal 1524 al 1526, ci furono le guerre contadine in Germani, nel 1534 nella città Munster (sempre in Germania) ci fu la rivolta degli anabattisti.
Solo il Concilio di Trento (1545-1563) rimise in piedi la Chiesa cattolica ma anche nei Paesi ove il cattolicesimo era forte, i monarchi avevano esteso la loro influenza anche sulla religione e rimase ancora la tendenza alla disobbedienza civile.
Nel 1618 ci fu la "Defenestrazione di Praga", episodio in cui i funzionari del Sacro Romano Impero vennero gettati dalle finestre del castello di Praga, e nel 1649 ci fu il fatto più grave del martirio di re Carlo I Stuart.
In quel periodo nacquero anche i regalismi.
E così, ci furono il frebronianesimo negli Stati cattolici della Germania, il giuseppinismo in Austria, il gallicanesimo nella Francia di re Luigi XIV (nella foto, 1638-1715) ed il giurisdizionalismo in molti Stati italiani, come il Granducato di Toscana che fu retto da Pietro Leopoldo d'Asburgo-Lorena.
A questo si unirono anche il molinismo ed il giansenismo, che fu usato proprio nella politica giurisdizionalista del Granducato di Toscana.
Ciò caratterizzò il Settecento e quando ci fu la Rivoluzione Francese (14 luglio 1789) ci fu una tempesta.
Infatti, se con i regalismi la Chiesa era protetta dal re ma era anche a questi asservita , con la Rivoluzione francese la Chiesa non fu più sotto il giogo del monarca ma non ebbe più nemmeno la sua protezione.
Anzi, lo Stato si mise contro la Chiesa e puntò ad avere controllo diretto sulle coscienze.
Nacquero movimenti e partiti anticlericali e tempo dopo l'anticlericalismo si manifestò in modo drammatico trasformandosi in un sentimento di ostilità non solo verso il clero ma anche verso i dogmi cristiani e Dio stesso.
Basti pensare alla Francia giacobina, all'Italia che con i garibaldini si unì contro la Chiesa o al Messico degli inizi del XX secolo oppure alla Spagna e al Portogallo dello stesso periodo.
In Messico, uno dei dittatori chiamò uno dei suoi figli Satana ed un altro Lenin.
In Russia ci fu il comunismo che, con con coloro che si opponevano al regime, incarcerava i preti e distruggeva le chiese.
Anche il Nazismo fu contro Dio.
Nacque lo "Stato-Moloch" che si sostituì a Dio.
Quando l'uomo si sostituisce a Dio, ci sono solo morte e distruzione.
Quanto successe lo dimostra.
Anche oggi vi sono dei pericoli.
In molti Stati, la Chiesa è perseguitata mentre in Europa, pur non essendoci una vera persecuzione, vi è il relativismo, una posizione filosofica che nega le verità assolute, che spesso, di fronte a situazioni in cui si devono difendere dei valori come la famiglia, la nostra tradizione o la vita, porta l'uomo all'ignavia e che si esprime in certi movimenti politici e culturali.
In nome della "laicità" (concetto che andrebbe analizzato e capito meglio) questi movimenti vogliono zittire la Chiesa e fare in modo che Dio non abbia alcuna cittadinanza nella vita pubblica dei cittadini.
Questa non è laicità ma laicismo.
Nella vera laicità, anche Dio ha il suo diritto.
Questo è causa di decadenza della politica che perde ogni valore nobile.
Per questo, servono politici che, pur rispettando le varie idee, affermino con forza anche i valori che si riconducono alla tradizione cristiana, come la sussidiarietà, la famiglia come cellula fondante della società e la sacralità della vita.
Togliere Dio dalla vita pubblica porta solo rovina e quanto accadde nel XX secolo lo dimostra.
Cordiali saluti.






domenica 8 agosto 2010

UNA NUOVA VIA PER OSTIGLIA, UNA GREENWAY DA MANTOVA A GOVERNOLO


Cari amici ed amiche.


Vorrei lanciare un'idea per valorizzare il territorio della provincia di Mantova.
Questa idea consiste in un percorso che parta da Mantova e che finisca ad Ostiglia, seguendo il corso del fiume Mincio.
Tale percorso sarebbe costituito in parte da una greenway, percorso ciclo-pedonale, ed in parte in un percorso in motonave.
La greenway potrebbe partire da Mantova, dal quartiere "Borgo Angeli" , la si fa passare per il quartiere "Paiolo" (che un tempo fu occupato dal quarto lago, che ora non c'è più) e da lì a seguire il corso del fiume, che, ovviamente, dovrà essere attraversato da un ponte che sarebbe da collocare a valle del Lago Inferiore.
Si attraversa la zona naturalistica della "Chiavica del Moro" e da lì si entra nel territorio comunale di Roncoferraro, passando per la "Valle dei Signori", un tempo zona abitata dai càtari, oggi riserva naturalistica.
Da lì si arriva poi a Governolo.
Sarebbe un itinerario sicuro, poiché lontano dal traffico, e che farebbe conoscere il territorio mantovano da un'altra propspettiva.
Tra l'altro, la mia scelta di fare partire la greenway dal quartiere "Borgo Angeli" non è casuale.
Infatti, da lì essa potrebbe essere prolungata per Grazie, ove vi è il santuario mariano, il "Serraglio", zona del comune di Curtatone storicamente importante e la "Valli del Mincio", riserva naturale che si trova tra i comuni di Rodigo e Curtatone.
Come punto di arrivo ho scelto Governolo, località che secondo una certa tradizione pare che fosse stata il teatro dell'incontro tra il re unno Attila e Papa Leone I nel 452 AD.
Lì c'era l'"Ager Ambulejus".
Molto bella è la parrocchiale dei Santi Erasmo ed Agostino. Da visitare è anche l'antica opera idraulica del Bertazzolo.
Sotto il paese vi sono grotte e cavità da scoprire.
Da Governolo ad Ostiglia, si potrebbe caricare la bicicletta su una motonave.
Un buon punto di attracco potrebbe essere il nuovo porto di Governolo che, ad oggi, risulta essere inattivo.
Sarebbe un peccato continuare a lasciarlo inattivo.
Da lì, sarebbe un gioco da ragazzi arrivare ad Ostiglia, territorio che un tempo fu conteso tra Veronesi e Mantovani e che allora fu anche il crocevia per andare dal Nord al Sud del nostro Paese, come lo è ancora oggi, e che è la città natale di Arnoldo Mondadori.
Vi sono anche il Palazzo Bonazzi (nella foto, che è la sede del municipio), la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, l'ex-chiesa di Santa Maria di Castello, il Teatro Nuovo, il Palazzo Foglia (che accoglie il monumento di Cornelio Nepote) ed il Santuario della Beata Vergine della Comuna.
Vi sono anche l'oasi naturalistica dell'Isola Boschina, isola fluviale sul Po e la zona umida al confine con il Veneto.
Una sistema di questo tipo potrebbe fare conoscere meglio il territorio mantovano.
Inoltre, il percorso cicloturisco potrebbe essere illuminato con diodi LED, con risparmio energetico.
Quindi, potrebbe diventare un modello per un "turismo intelligente" e rispettoso di un fiume che va trattato con cura.
Cordiali saluti.








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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.