The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza.
Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.
Il mio libro sul Covid
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Oltre ad disastro del Popolo della Libertà, vi è stato anche quello del Terzo Polo, il polo costituito dall'Unione di Centro, Alleanza per l'Italia, Futuro e Libertà per l'Italia, Movimento per l'Autonomia.
Anche il Terzo Polo ha fallito.
Il leader dell'Unione di Centro, Pierferdinando Casini, sperava che i voti in uscita dal centro destra passassero a lui.
Invece, i voti sono finiti al Movimento 5 Stelle di Beppe di Grillo o c'è stato l'astensionismo.
Pierferdinando Casini, Gianfranco Fini ed i loro amici dovrebbero riflettere su questo.
Hanno causato la rottura del centro destra, per delle loro questioni, e hanno dato una grossa mano al centro sinistra (che non aumenta i consensi) e all'antipolitica.
Dovrebbero assumersi la responsabilità di questo caos.
Il Terzo Polo non esiste.
Esiste l'Unione di Centro che, di fatto, ha fagocitato gli altri partiti.
Fini, che ha tanto attaccato il presidente Berlusconi, dicendo che il Popolo della Libertà fosse governato da un uomo solo, oggi si trova a dovere dipendere da Casini.
Serve una riflessione.
Cordiali saluti.
"DE MOLAY 11/11/11 L'Ordine di DeMolay è un'associazione internazionale per ragazzi tra i 12 e i 21 anni. Modellato sulla massoneria ed ispirato ai principi della cavalleria templare, vuole insegnare ai giovani dei principi morali attraverso un programma di sviluppo e divertimento. DeMolay è un'organizzazione dedicata a preparare i giovani condurre le riuscite, vite felici e e produttive. DeMolay apre i portelli per i giovani invecchiati 12 - 21 sviluppando la consapevolezza civica, la responsabilità personale e le abilità di direzione così estremamente necessarie nella società oggi. DeMolay unisce questa missione seria con un metodo di divertimento che sviluppa i legami importanti di amicizia fra i membri in più allora 1.000 capitoli universalmente. DeMolay è per i giovani, fra le età di 12 e di 21 chi…
•Credi in dio
•Sia di buon carattere di morale
•Sono suggeriti da un membro
•Applichi ad un capitolo locale di DeMolay
I membri di DeMolay corrispondono agli alti livelli ed ai principi. Nell'unire DeMolay sarete chiesto di prendere i voti e le promesse (denominati " obligations") per per sostenere questi principi. You' promessa del ll:
•Per per sforzarsi di essere un buon figlio.
•Per per essere fedele alle fiduce ed ai fondi disposti in voi.
•Per per vivere una vita di morale e pulita.
•Per per amare e servire dio secondo gli insegnamenti del vostro family' tradizione di fede di s.
•Per per essere un cittadino leale e patriottico e difendere gli interessi del vostro paese.
•Per per ricordare l'esempio di Jacques DeMolay e sforzarsi di essere fedele e in maniera fidata in tutti gli vostri impegni.
•Per per essere leale e di appoggio ad altri membri di DeMolay.
•Per per honor e rispettare tutte le donne.
•Per per essere tollerante e capente nei vostri pareri di altri.
Gli alunni di DeMolay includono Walt Disney, John Wayne, Walter Cronkite, il gioco del calcio Corridoio-de-Famer Fran Tarkenton, l'allenatore di football americano leggendario Tom Osborne del Nebraska, l'ancoraggio David Goodnow di notizie e molti altri. Ciascuno ha parlato eloquente del beneficio vita-cambiante tratto dalla loro partecipazione a DeMolay.".
Io voglio dire una cosa.
La Massoneria e gli Illuminati non ebbero (e non hanno) niente a che fare con i Cavalieri dell'Ordine Templare.
Gli Illuminati furono un'associazione segreta fondata in Baviera nel 1776 dal Johann Adam Weishoupt.
Il suo simbolo era la civetta, simbolo della divinità pagana Minerva.
Addirittura, questa setta era alternativa alla massoneria.
Era un ordine iniziatico ed i suoi gradi erano:
1) i gradi inferiori del "Vivaio"
Fase preparatoria
Novizio
Minervale
Illuminato Minore
Magistrati
2) i gradi classici tratti dalla "framassoneria simbolica" del Rito Scozzese, quella fondata secondo la dottrina Michael Andrew Ramsay.
Apprendista
Confratello
Maestro
Illuminato Maggiore
Illuminato Direttore
3) i gradi superiori dei "Misteri"
Presbitero, Prete o Epopte
Principe
Mago
Re
Ora, l'Ordine degli Illuminati ebbe la caratteristica di essere contro la Chiesa cattolica.
Per dirla come la disse il professor Plinio Correa de Oliveira, gli Illuminati puntavano a rovesciare le monarchie, la Chiesa cattolica ed ogni religione istituita.
Era una delle associazioni rivoluzionarie per eccellenza.
Essa puntava all'egualitarismo (che fu ripreso dal comunismo) e sull'esoterismo.
Secondo la sua concezione, l'uomo era eguale a Dio ed affermava che tutte le religioni (come Giudaismo e Cristianesimo) erano un'impostura, difendendo il panteismo.
Per questo motivo, si dice che la concezione degli Illuminati sia luciferina.
Lucifero si ribellò a Dio e all'ordine costituito.
Anche personaggi, come lo scrittore russo Lev Tolstoj (1828-1910), avevano questa idea.
Può darsi che proprio lo stesso Tolstoj sia stato massone, se non illuminato.
Egli era a contatto con i circoli tedeschi in Russia.
Quanto alla massoneria, essa nacque nel Medio Evo, con le compagnie che costruivano le cattedrali.
Esse erano legate anche ai Templari.
Da queste compagnie nacquero la massoneria ed i compagnons.
Certo, va detto che compagnonnage e massoneria furono realtà distinte.
I compagnons, infatti, nacquero come reazione al potere dei maestri e quindi la massoneria esisteva già.
Nella massoneria, le chiavi dell'iniziazione appartengono al Maestro.
Queste gilde di architetti assunsero un carattere iniziatico per conservare i segreti delle costruzioni.
Nel XVIII secolo, essa assunse un carattere speculativo e passò dalle tecniche di costruzioni delle cattedrali a quelle dei "templi spirituali".
Nel 1717, presso la taverna "L'oca e la griglia" a Londra, nacque la massoneria che noi oggi conosciamo.
Essa poneva le religioni allo stesso modo ed era egualitaria.
Uno dei landmark per essere un massone era il crede in un dio (il Grande Architetto dell'Universo).
Si si proponeva come associazione che non si poneva limiti per la ricerca della verità.
Per la sua segretezza, inglobò dentro di sé anche elementi anticlericali ed esoterici.
Nel 1694, il re d'Inghilterra Guglielmo III d'Orange si fece iniziare alla massoneria e dagli statuti delle logge poste sotto la sua protezione fu espunto il riferimento alla Santa Chiesa.
Quindi, la massoneria e gli Illuminati erano ben lontani dall'ideale dei Cavalieri Templari, dei cavalieri che avevano sì un carattere sovranazionale, come la massoneria e gli Illuminati, ma secondo un ideale cristiano.
Inoltre, i Cavalieri Templari erano con la Chiesa e solo la scellerata decisione di un re, re Filippo IV di Francia, li fece cadere.
Su Facebook, ho trovato questa foto (nella pagina di Nuova Forza Italia) con questo testo del giornale tedesco "Der Spiegel":
"– L’Italia non aveva i conti in regola per entrare nell’euro e l’allora cancelliere tedesco Helmut Kohl ne era consapevole, ma per motivi di opportunità politica non si mise di traverso. Lo sostiene lo Spiegel in un articolo di cinque pagine dal titolo «Operazione autoinganno». Il settimanale tedesco ha avuto accesso a centinaia di pagine di documenti del governo Kohl sull’introduzione dell’euro tra il 1994 ed il 1998. Si tratta di rapporti dell’ambasciata tedesca a Roma, di note interne dell’esecutivo e di verbali manoscritti di colloqui avuti dal cancelliere della riunificazione.«I documenti dimostrano ciò che finora si supponeva: l’Italia non avrebbe mai dovuto essere accolta nell’euro», scrive lo Spiegel, aggiungendo che a decidere sull’ingresso dell’Italia «non furono i criteri economici, ma le considerazioni politiche». «In questo modo», denuncia il settimanale di Amburgo, «si creò il precedente per una decisione sbagliata ancora maggiore presa due anni dopo: l’ingresso nell’euro della Grecia». Per lo Spiegel il governo Kohl non può sostenere di essere stato all’oscuro della reale situazione italiana dell’epoca, poichè «era perfettamente informato sulla situazione di bilancio». «Molte misure di risparmio erano solo cosmetiche, si basavano su trucchi contabili o vennero subito ritirale non appena venne meno la pressione politica», scrive il settimanale. «Fino al 1997 avanzato, al ministero delle Finanze non credevamo che l’Italia riuscisse a rispettare i criteri di convergenza», ha dichiarato al settimanale Klaus Regling, attuale responsabile del fondo salvastati Efsf ed all’epoca capo dipartimento del ministero delle Finanze tedesco. Il 3 febbraio 1997 lo stesso ministero constatava che a Roma «importanti misure strutturali di risparmio sono venute quasi del tutto meno per garantire il consenso sociale». Il 22 aprile dello stesso anno in una nota per Kohl era scritto che «non ci sono quasi chance che l’Italia rispetti i criteri». Il 5 giugno il dipartimento di Economia della cancelleria comunicava che le previsioni di crescita dell’Italia apparivano «modeste» ed i progressi nel consolidamento delle finanze pubbliche «sopravvalutati». In preparazione di un vertice con una delegazione governativa italiana del 22 gennaio 1998 l’allora sottosegretario alle Finanze, Juergen Stark, constatava che in Italia «la durevolezza di solide finanze pubbliche non è ancora garantita». A metà marzo 1998 era Horst Koehler, allora presidente dell’Associazione delle Casse di Risparmio tedesche, a scrivere una lettera a Kohl, accompagnata da uno studio dell’Archivio dell’Economia mondiale di Amburgo, in cui era scritto che l’Italia non aveva rispettato le condizioni «per una durevole riduzione del deficit» e che pertanto costituiva «un rischio particolare» per l’euro. Lo Spiegel scrive che «Kohl rispose picche ai suoi consiglieri di allora», anche perchè, come afferma Joachim Bitterlich, allora consulente di Kohl per la politica estera, al vertice Ue di maggio 1998 «la parola d’ordine politica era: per favore non senza gli italiani». Il settimanale di Amburgo rileva che i documenti visionati «fanno sorgere il sospetto che sul problema Italia il governo Kohl abbia ingannato non solo l’opinione pubblica, ma anche il Bundesverfassungsgericht (la Corte Costituzionale di Karlsruhe, ndr)». Secondo lo storico Hans Woller, al momento di entrare nell’euro l’Italia era «sull’orlo della bancarotta finanziaria», mentre dai documenti visionati dallo ’Spiegel’ risulta che nel corso del 1997 l’Italia propose per due volte di rinviare la partenza dell’euro, ma la Germania rifiutò. Bitterlich spiega che questa data era diventata «un tabù» e che tutte le speranze tedesche erano riposte in Carlo Azeglio Ciampi, allora ministro del Tesoro nel governo Prodi. «Per tutti era come un garante dell’Italia, lui ce l’avrebbe fatta!», spiega Bitterlich, ma lo Spiegel scrive che «alla fine con una combinazione di trucchi e di circostanze fortunate gli italiani riuscirono sul piano formale a rispettare i criteri di Maastricht. Il Paese trasse vantaggio da tassi di interesse storicamente bassi, inoltre Ciampi si dimostrò un creativo giocoliere finanziario». Il settimanale cita in proposito l’introduzione della «tassa per l’Europa», la vendita delle riserve auree alla banca centrale e le tasse sugli utili, con il risultato che «il deficit di bilancio scese in misura corrispondente, anche se gli esperti statistici dell’Ue in seguito non accettarono questi trucchi». Ai primi del 1998 rappresentanti del governo olandese chiesero a Kohl un «colloquio confidenziale» alla Cancelleria, durante il quale chiesero di fare maggiori pressioni su Roma, poichè «senza ulteriori misure dell’Italia a conferma del durevole consolidamento, un ingresso dell’Italia nell’euro non è accettabile». Kohl respinse la proposta olandese, anche perchè il governo francese gli aveva fatto sapere che senza l’ingresso nell’euro dell’Italia, neanche la Francia sarebbe entrata, con il risultato che, come scrive lo ’Spiegel’, «i tedeschi erano in una posizione di trattativa debole». La conclusione del lungo articolo è che riguardo all’Italia «molti sapevano che i numeri erano truccati e che un’autentica riduzione del debito era fuori discussione. Nessuno però osò trarne le conseguenze e Kohl si fidò delle melodiose dichiarazioni di Ciampi, che assicurava un ’cammino virtuosò, con il governo di Roma che prevedeva al più tardi per il 2010 la riduzione al 60% del debito pubblico. È andata diversamente».".
Se ciò dovesse essere vero, sarebbe grave poiché l'Italia sarebbe stata svenduta.
So che Helmut Kohl aveva proposto un'"Europa a due velocità", con un "nucleo duro" costituito da Francia, Germania, Lussemburgo, Belgio e Paesi Bassi, un'area periferica i cui Paesi sarebbero entrati nel "nucleo duro" se avessero risolto le loro questioni, come il debito pubblico.
Noi ci troviamo alla mercé di Stati come la Germania che, di fatto, governano la valuta.
Chi ha la valuta ha il potere.
Questa è una regola infallibile!
Oggi, noi siamo alla mercé di Paesi, come la Germania, che sono il fulcro del potere finanziario e tecnocratico.
Nessuna valuta può prescindere dal potere politico.
Quando quest'ultimo viene soverchiato dalla tecnocrazia (che gestisce la valuta senza alcun controllo) crisi come questa sono evidenti.
Basterebbe che almeno l'Europarlamento tenga sotto controllo la Banca Centrale Europea.
Quindi, l'Euro va ripensato.
Basta leggere l'articolo del blog dell'onorevole Antonio Martino che è intitolato "Sul pareggio del bilancio".
Finché l'Euro sarà così crisi del genere saranno inevitabili.
Chi volle che l'Italia adottasse una moneta in simili condizioni fece un'operazione scellerata, altro che grande conquista.
Termino, invitandovi a leggere il mio articolo scritto su "Italia chiama Italia" ed intitolato "PdL, l'appoggio a Monti non paga".
Credo che sia ora di riflettere.
Cordiali saluti.
Voglio riportare delle parole scritte dall'amico Morris Sonnino su Facebook:
"X TUTTI I MIEI CONTATTI FACEBOOK: Combatterò sempre senza sosta,come un guerriero, e non mi tirerò mai indietro, contro la piaga più squallida che abbia mai partorito l'umanità: L'antisemitismo. Di qualsiasi matrice: nazi-araba, catto-comunista,teologica, liberal- neo conservatrice, oppure, quella che accusa gli ebrei di complotti finanziari mondiali e/o della destabilizzazione delle aree economiche dei paesi europei e non. L'antisemitismo, lo considero come un punto di forza che Dio ci dà, per ricordare di lottare ogni giorno, per difendere la nostra identità, perchè l'ebreo fa paura, e alla fine,sono convinto che riusciremo ad estirpare dalla faccia della terra,gli antisemiti, perchè Dio è con noi, e ci aiuterà a sradicare chi da sempre ha coltivato il sogno di farci sparire dalla faccia della terra. ".
Io sono d'accordo con Morris e gli sono umanamente (e politicamente) vicino.
Lui è, sicuramente, una delle persone che stimo di più.
Purtroppo, l'antisemitismo è una sporca piaga.
Questa crisi, purtroppo, sta rendendo gli uomini degli sciacalli.
Essa sta tirando fuori il peggio dagli uomini.
Purtroppo, tra tante schifezze, la crisi sta tirando fuori anche l'antisemitismo.
Su Facebook, stanno comparendo sempre di più personaggi che incitano all'antisemitismo.
Inoltre, stanno prendendo piede sempre di più movimenti e persone che parlano di complotti giudaico-massonici, degli ebrei che, a loro dire, destabilizzerebbero i governi o di ebrei che sarebbero la causa della crisi in corso.
Sembra che ci sia un clima simile a quello che ci fu nel periodo compreso tra la I e la II Guerra Mondiale.
C'è una crisi economica, c'è una crisi politica, c'è disoccupazione, ci sono tensioni sociali e c'è una volontà di trovare un capro espiatorio.
Purtroppo, sembra che la storia si stia ripetendo.
Prego Dio che non accada il peggio.
A Morris, che considero un amico, vorrei dire che sono con lui in questa sua lotta.
Cordiali saluti.
Faccio mie le parole scritte dall'amico Vittorio Leo su Facebook e che recitano:
"Credo che nel PDL nazionale e locale si debba fare una seria riflessione dopo le batoste elettorali prese in quasi tutto il paese. Anzitutto viene sconfessata la linea di Alfano e dei massimi dirigenti del partito di sostegno incondizionato al governo Monti fino alla naturale scadenza della legislatura. Del resto un governo che adotta le peggiori misure stataliste-recessive e che si sottomette alle scellerate politiche europee non può che essere valutato negativamente dall’elettorato moderato (che in maggioranza non si è nemmeno recato alle urne). A livello locale si paga la mancanza di partecipazione (un partito in mano a pochi notabili,dove chi merita non viene tenuto in considerazione) e la carenza di strutture dove organizzare una incisiva attività politica. Qualche nota positiva a margine: A parte il caso Lecce, dove il centrodestra vince grazie ad un’ottima dirigenza locale,è motivo di riflessione il “laboratorio veronese” di Flavio Tosi:un modello politico vincente in cui l’istituzione viene intesa come servizio. Ripartire dal basso, da persone appassionate di politica e di alto senso civico:è la chiave per rilanciare il centrodestra.".
Io sono d'accordo al 100% con quello che Vittorio ha scritto.
Il Popolo della Libertà è andato bene nel Lazio, in Campania, in Calabria e in Sicilia, ad eccezione della città di Palermo.
Per il resto è stato un disastro.
A Genova, il candidato del PdL è stato superato da quello del Movimento 5 Stelle e dal candidato del Terzo Polo.
Quest'ultimo andrà al ballottaggio con Marco Doria.
A Parma, il ballottaggio sarà tra il candidato di centro sinistra e quello del Movimento 5 Stelle.
A Verona, ha vinto il sindaco Flavio Tosi ma il Popolo della Libertà è stato molto deludente.
Qui, nella Provinci di Mantova, si è votato in otto Comuni, Castiglione delle Stiviere, Goito, Castellucchio, Gazzuolo, Pomponesco, San Giovanni del Dosso, Sermide e Moglia.
In sette di questi Comuni hanno visto liste civiche di centro sinistra e in uno, Castiglione delle Stiviere, vi sarà il ballottaggio. In questo ballottaggio vi saranno il candidato di centro sinistra e quello di una lista civica in cui non c'è il Popolo della Libertà.
Qui a Roncoferraro, non si è votato ma il partito è destrutturato e rischia di non avere una lista né un programma da portare alle elezioni del 2014.
A L'Aquila, il candidato del Popolo della Libertà ha ottenuto un deludente 8,46%.
A Palermo, vi sarà un ballottaggio tra Leoluca Orlando ed il candidato di centro sinistra Fabrizio Ferrandelli, mentre il candidato del PdL, Massimo Costa, non ha fatto una bella figura.
I numeri sono impietosi.
Di sicuro, il Popolo della Libertà sta pagando l'appoggio al governo Monti.
Il PdL è un partito che ha fatto della sussidiarietà, della riduzione delle tasse e dell'anti-statalismo dei capisaldi della sua linea politica e oggi si trova a dovere sostenere un governo statalista, assistenzialista e favorevole solo ad aumentare le tasse.
Inoltre, il partito deve tornare a parlare con la gente.
Non è possibile, ad esempio, che qui a Roncoferraro (come nel resto dei Comuni mantovani) non si faccia ancora il congresso della sezione locale, per nominare i coordinatori!
Il voto che c'è stato è un segnale forte e che deve essere ascoltato.
Di certo, lo stesso discorso vale anche per il Partito Democratico e per tutto il resto del mondo politico.
Noi rischiamo delle svolte verso gli estremismi.
Cordiali saluti.
Io non condivido quello che ha detto il presidente del Consiglio Mario Monti.
Egli ha detto che la colpa dei suicidi sia del governo precedente.
A mio giudizio, farebbe meglio a ritrattare.
Tutti questi i suicidi non c'erano quando governava il presidente Berlusconi!
A casa mia, questo atteggiamento si chiama "scaricabarile".
Aveva promesso un risanamento del Paese e, invece, si sta peggio di prima.
Le aziende sono in crisi e la disoccupazione arriva al 10%.
Con il presidente Berlusconi era all'8%.
Non sono d'accordo neppure con chi dice che il governo Monti sia al potere per colpa del governo del presidente Berlusconi.
Sappiamo tutti come cadde il governo del presidente Berlusconi.
Prima cercarono di attaccarlo mediaticamente, poi per via giudiziaria e poi attraverso i mercati.
Alcuni parlamentari eletti nel centro destra decisero di fare altro (contro la volontà degli elettori) ed il gioco fu fatto.
Quindi, per favore, piantiamola con la retorica!
Cordiali saluti.
Quando io faccio un viaggio e vado da qualche parte, compro sempre dei libri come souvenirs.
Ora, stavo leggendo un libricino che avevo preso a San Leo nel 1996.
Infatti, ero andato i questo villaggio (che allora era in Provincia di Pesaro-Urbino, mentre oggi è in Provincia di Rimini, dopo il referendum del 2006) a visitare la sua celebre rocca che fu voluta dai Montefeltro.
Ora, vi voglio leggere un pezzo di un antico documento che è stato riportato sul libricino.
"Anno domini 1795. Die 28. Mensis Augusti.
Joseph Balsamus, vulgo conte di Cagliostro, Patria Panormitanus, Baptismus Christianus, Doctrina,Incredulus, Hereticus, Mala fama famosus."
Questo è un pezzo di un atto di morte di un personaggio molto famoso, il Conte di Cagliostro.
Nato a Palermo il 02 giugno 1743, egli al secolo si chiamava Giuseppe Balsamo.
Balsamo era figlio di un modesto commerciante di tessuti e di una violinista spiantata, Felicita Antonia Bracconeri.
La morte prematura del padre e l'indigenza economica indussero la madre ad affidarlo all'orfanotrofio-seminario degli Scolopi di Palermo. Terminati gli studi, Giuseppe entrò nel convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone.
Qui imparò le nozioni di chimica e di farmacopea dallo speziale frate Calogero.
Non prese i voti monastici ed uscì dalla comunità religiosa per fare lo speziale.
Andò a Roma e conobbe la figlia di un venditore di vino, Lorenza Feliciani, che sposò.
Questa donna fu molto avvenente.
Poi, visse di vagabondaggi e di espedienti girando per tutta Europa.
Andò a Lisbona, a Londra, a Parigi, in Prussia e in Belgio, a Napoli e in Olanda.
Egli divenne noto come mago e taumaturgo ed assunse il nome di Alessandro da Cagliostro.
Si inventò anche dei titoli nobiliari, come per l'appunto quello di Conte di Cagliostro.
Qui ci fu uno dei misteri che lo accompagnò.
Cagliostro fece parte di circoli massonici.
C'è chi dice che egli abbia cominciato a Londra, nel 1771.
Però, egli potrebbe avere iniziato frequentare la massoneria già da prima, quando era nel convento dei Fatebenefratelli di Caltagirone.
Infatti, erano noto che tra i massoni vi fossero anche molti frati e uomini di Chiesa.
Solo i Gesuiti non avevano massoni nel loro ordine.
Al contrario, la massoneria menzionava nelle sue liste parecchi monaci benedettini, oratoriani, francescani e di altri ordini, come menzionava anche vescovi e preti.
Molte logge, addirittura, avevano anche un cappellano.
Nel 1786, Cagliostro era in Francia e, forse dopo un attacco di febbre che lui ritenne un dono di Dio, fondò la Loggia di Rito Egizio ed egli si nominò "Gran Copto".
Fece una loggia che comprendeva personalità note.
Tra queste, vi era anche un generale corso, Napoleone Bonaparte.
A rovinare Cagliostro fu la moglie, che lo lasciò.
Il 14 luglio 1789 scoppiò la Rivoluzione Francese.
Sul finire del 1789, la moglie lo denunciò al Santo Uffizio con l'accusa di essere un agitatore massonico e di avere fondato una religione.
Cagliostro venne portato a Roma, al Castel Sant'Angelo, e poi al forte di San Leo, ove visse in una cella chiamata "Pozzetto" , cella chi si trovava in un torrione.
In quella cella, egli fu isolato dal mondo.
Si poteva entrare in essa solo attraverso una botola sul soffitto l'unica finestra era sbarrata da una triplice inferriata.
Secondo le cronache, egli morì il 26 agosto 1795 a causa di un colpo apoplettico.
Qui vi è un mistero.
Vi sono altre cronache che danno una versione diversa della sua morte.
Secondo alcuni, pare che egli abbia chiamato un frate per confessarlo.
Cagliostro ebbe una collutazione con il frate e lo uccise.
Poi, egli ne prese gli abiti e fuggì, forse a Palermo.
Secondo altri, la collutazione con il frate ci fu ma fu il frate ad uccidere lui.
Secondo altri ancora, Cagliostro fu trovato morto.
Le guardie lo portarono via e, forse per la stanchezza, si fermarono in una locanda per bere, lasciando il corpo di Cagliostro vicino al pozzo di San Leo.
Tornati al pozzo per riprendere il proprio mestiere, i guardiani non trovarono più il corpo.
Anche la sepoltura è avvolta dal mistero.
Secondo alcuni, egli fu sepolto vicino al fortilizio.
Secondo altri, egli fu sepolto nella cripta del duomo di San Leo
Anche intorno alla figura di Cagliostro ci sono molte incognite.
Su di lui, si diceva che fosse stato un guaritore e che avesse guarito molte persone.
Si diceva anche che lui sapesse trasformare il metallo in oro e che fosse a conoscenza della "Pietra Filosofale", come Nicolas Flamel (1330-1418)
Tra l'altro, proprio come Flamel, egli ebbe la fama di filantropo. Sulle loro morti vi sono delle incognite.
La cosa più sorprendente è, però, un'altra.
Secondo alcune fonti, pare che Giuseppe Balsamo ed il Conte di Cagliostro non siano stati la stessa persona.
Questa tesi ispirò il film diretto da Daniele Pettinari che fu fatto nel 1975.
Il video qui sopra è uno spezzone di questo film.
Il protagonista di questo film (Cagliostro) fu impersonato da Bekim Fehmiu.
Secondo certe fonti, pare che sia stato proprio Cagliostro a fondare l'Antico e Primitivo Ordine Egizio di Napoli, le cui notizie risalgono al 1767 e da cui discende l'Antico e Primitivo Rito Orientale di Mizraim e Memphis, da cui discesero l'Ordine dei Filateti (1773), il Rito Orientale di Memphis (1830), la Loggia Egiziana di Zante (Dalmazia 1782), la Scala di Napoli (che fu formata da Cagliostro nel 1775, quando tornò da Malta) e l'Ordine di Mizraim di Palermo (1860), loggia a cui fu iniziato anche Giuseppe Garibaldi.
Quindi, in un certo senso, il controverso processo di unificazione del nostro Paese ebbe a che fare con Cagliostro.
Cagliostro rappresenta a pieno titolo la sua epoca.
Egli visse in un contesto in cui si smise di credere in Dio e si incominciò a credere in tutto.