Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 5 maggio 2012

Nicolás Gómez Dávila, "Nuevos escolios a un texto implícito"

Cari amici ed amiche.

Leggete questo testo di Nicolas Gomez Davila:

«La Gnosi è la teologia satanica dell’esperienza mistica. Nell’interpretazione gnostica dell’esperienza mistica si genera la divinizzazione dell’uomo.»

Ringrazio l'amico Filippo Giorgianni che ha messo questo brano su Facebook.
Effettivamente, tutte le ideologie che negano Dio sono ideologie che, in realtà, divinizzano l'uomo o un'istituzione umana.
Le ideologie totalitarie sono un esempio di ciò.
Esse divinizzano uno Stato (come nel caso dell'Inghilterra di Cromwell o della Francia di Robespierre), un  popolo (come nel caso del nazismo) o una categoria di persone (come nel caso del comunismo) ed ogni libertà dell'uomo è, di fatto, soppressa, per tutelare ciò che è divinizzato.
Da idee simili nascono la morte e la distruzione.
Chi vuole più di tutti la morte e la distruzione dell'uomo, se non Satana?
Riflettiamo.


Il presidente Berlusconi? Non era la causa dei problemi!








Cari amici ed amiche.

Vi invito a guardare il video qui sopra.
Effettivamente, molte cose dette dal ragazzo hanno riscontro nella vita reale.
Io mi ricordo dei vari festeggiamenti e caroselli che hanno fatto gli antiberlusconiani, dopo le dimissioni del presidente Berlusconi.
Mi ricordo anche degli insulti che mi sono beccato su questo blog, dai soliti interlocutori beceri, vigliacchi ed ignoranti, dopo che il presidente Berlusconi si era dimesso.
Ora c'è Mario Monti, il cui governo sta tassando le aziende a sta stremando le famiglie.
Vi porto un dato.
Con il governo del presidente Berlusconi, la disoccupazione era controllata e non superava l''8%.
Ora che c'è il governo Monti, la disoccupazione arriva al 10%.
Se prima eravamo sull'orlo del precipizio, oggi abbiamo fatto un passo avanti.
Cari antiberlusconiani, cosa dite ora?
Caro Pasquale, che su questo blog mi insultavi tanto, cosa dici ora?
Se hai coraggio, caro Pasquale, replica!
E' buono questo "babà antiberlusconiano", un babà avvelenato?
La colpa di questo pateracchio non è del presidente Berlusconi.
La causa di questa crisi è dell'Euro, una moneta retta dalle banche e fuori dal controllo di istituzioni politiche.
L'Euro è stato un successo...non per i cittadini europei.
Per certe persone valgono gli aggettivi detti dal ragazzo nel video.
Cordiali saluti.





V Domenica di Pasqua




Cari amici ed amiche.

Le letture delle Sante Messe di oggi e di domani saranno:

1) Dagli atti degli apostoli (capitolo 9, versetti 26-319):

"[26] Venuto a Gerusalemme, cercava di unirsi con i discepoli, ma tutti avevano paura di lui, non credendo ancora che fosse un discepolo.
[27] Allora Barnaba lo prese con sé, lo presentò agli apostoli e raccontò loro come durante il viaggio aveva visto il Signore che gli aveva parlato, e come in Damasco aveva predicato con coraggio nel nome di Gesù.

[28] Così egli potè stare con loro e andava e veniva a Gerusalemme, parlando apertamente nel nome del Signore

[29] e parlava e discuteva con gli Ebrei di lingua greca; ma questi tentarono di ucciderlo.

[30] Venutolo però a sapere i fratelli, lo condussero a Cesarèa e lo fecero partire per Tarso.

[31] La Chiesa era dunque in pace per tutta la Giudea, la Galilea e la Samaria; essa cresceva e camminava nel timore del Signore, colma del conforto dello Spirito Santo.
".

2) Dal Salmo 22 (21):

"[1] Al maestro del coro. Sull'aria: "Cerva dell'aurora".

Salmo. Di Davide.

[2] "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?
Tu sei lontano dalla mia salvezza":
sono le parole del mio lamento.

[3] Dio mio, invoco di giorno e non rispondi,
grido di notte e non trovo riposo.

[4] Eppure tu abiti la santa dimora,
tu, lode di Israele.

[5] In te hanno sperato i nostri padri,
hanno sperato e tu li hai liberati;

[6] a te gridarono e furono salvati,
sperando in te non rimasero delusi.

[7] Ma io sono verme, non uomo,
infamia degli uomini, rifiuto del mio popolo.

[8] Mi scherniscono quelli che mi vedono,
storcono le labbra, scuotono il capo:

[9] "Si è affidato al Signore, lui lo scampi;
lo liberi, se è suo amico".

[10] Sei tu che mi hai tratto dal grembo,
mi hai fatto riposare sul petto di mia madre.

[11] Al mio nascere tu mi hai raccolto,
dal grembo di mia madre sei tu il mio Dio.

[12] Da me non stare lontano,
poiché l'angoscia è vicina
e nessuno mi aiuta.

[13] Mi circondano tori numerosi,
mi assediano tori di Basan.

[14] Spalancano contro di me la loro bocca
come leone che sbrana e ruggisce.

[15] Come acqua sono versato,
sono slogate tutte le mie ossa.
Il mio cuore è come cera,
si fonde in mezzo alle mie viscere.

[16] È arido come un coccio il mio palato,
la mia lingua si è incollata alla gola,
su polvere di morte mi hai deposto.

[17] Un branco di cani mi circonda,
mi assedia una banda di malvagi;
hanno forato le mie mani e i miei piedi,

[18] posso contare tutte le mie ossa.
Essi mi guardano, mi osservano:

[19] si dividono le mie vesti,
sul mio vestito gettano la sorte.

[20] Ma tu, Signore, non stare lontano,
mia forza, accorri in mio aiuto.

[21] Scampami dalla spada,
dalle unghie del cane la mia vita.

[22] Salvami dalla bocca del leone
e dalle corna dei bufali.

[23] Annunzierò il tuo nome ai miei fratelli,
ti loderò in mezzo all'assemblea.

[24] Lodate il Signore, voi che lo temete,
gli dia gloria la stirpe di Giacobbe,
lo tema tutta la stirpe di Israele;

[25] perché egli non ha disprezzato
né sdegnato l'afflizione del misero,
non gli ha nascosto il suo volto,
ma, al suo grido d'aiuto, lo ha esaudito.

[26] Sei tu la mia lode nella grande assemblea,
scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli.

[27] I poveri mangeranno e saranno saziati,
loderanno il Signore quanti lo cercano:
"Viva il loro cuore per sempre".

[28] Ricorderanno e torneranno al Signore
tutti i confini della terra,
si prostreranno davanti a lui
tutte le famiglie dei popoli.

[29] Poiché il regno è del Signore,
egli domina su tutte le nazioni.

[30] A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra,
davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere.
E io vivrò per lui,

[31] lo servirà la mia discendenza.
Si parlerà del Signore alla generazione che viene;

[32] annunzieranno la sua giustizia;
al popolo che nascerà diranno: "Ecco l'opera del Signore!
"

3) Dalla I lettera di Giovanni (capitolo 3, versetti 18-24):

"[18] Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma coi fatti e nella verità.


[19] Da questo conosceremo che siamo nati dalla verità e davanti a lui rassicureremo il nostro cuore

[20] qualunque cosa esso ci rimproveri. Dio è più grande del nostro cuore e conosce ogni cosa.

[21] Carissimi, se il nostro cuore non ci rimprovera nulla, abbiamo fiducia in Dio;

[22] e qualunque cosa chiediamo la riceviamo da lui perché osserviamo i suoi comandamenti e facciamo quel che è gradito a lui.

[23] Questo è il suo comandamento: che crediamo nel nome del Figlio suo Gesù Cristo e ci amiamo gli uni gli altri, secondo il precetto che ci ha dato
.

[24] Chi osserva i suoi comandamenti dimora in Dio ed egli in lui. E da questo conosciamo che dimora in noi: dallo Spirito che ci ha dato.".

4) Dal Vangelo secondo Giovanni (capitolo 15, versetto 1-8):

"[1] "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo.


[2] Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto.

[3] Voi siete già mondi, per la parola che vi ho annunziato.

[4] Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me.

[5] Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.

[6] Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo bruciano.

[7] Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.



 [8] In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli. ".


Cristo è la vite e noi siamo i tralci.
Cristo è la via che conduce alla vita e dà ad ogni uomo la salvezza.
Il suo messaggio è un messaggio di salvezza.
In quanto Figlio di Dio, Gesù stesso è la verità.
Anche la Chiesa, in quanto Corpo mistico di Cristo, è rappresentata dalla vite.
Chi rimane saldo nella fede e mantiene le parole di Cristo in cuore, si salva.
Così Cristo parlò della Chiesa.
Ogni cristiano è un testimone della fede.
Egli testimonia Cristo nella preghiera, nella fede e nelle opere.
Questa testimonianza avviene grazie allo Spirito Santo, lo Spirito che anima il fedele e le rende testimone di Cristo.
Chi sceglie Cristo, lo fa liberamente.
Liberamente, egli sceglie di mettere sé stesso al servizio di Dio e del prossimo.
Questa è la vera libertà.
La vera libertà va di pari passo con la responsabilità, la responsabilità verso Dio e verso gli altri.
Colui che rifiuta questo principio è come il tralcio che si stacca dalla vite.
Egli è destinato a morire.
La vera libertà non è il fare ciò che si vuole, senza regole e senza leggi.
Questa è schiavitù di sé stessi e dei propri istinti.
Chi è schiavo di sé stesso è destinato alla rovina.
La storia ci insegna questo. 






venerdì 4 maggio 2012

Il Padre (della Patria) Popiełuszko. Un patriota del cielo ucciso in odium fidei-commento all'articolo su "Papalepale"

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare, desidero fare dei ringraziamenti.
Come voi tutti sapete, alla faccia di chi dice che questo blog non sia seguito, sono stato intervistato dall'amico Marco Stella sul "Portale dei Lombardi nel Mondo".
L'articolo è intitolato "Intervista ad Antonio Gabriele Fucilone autore del blog “Italia e Mondo”".
Ora, ringrazio, prima di tutto, Marco Stella, che mi ha intervistato.
Voglio ringraziare anche tutte le persone che mi seguono, a cominciare da coloro che, in qualche modo, hanno "collaborato" con me.
Ringrazio gli amici come Morris Sonnino, Sara Astrologo, Riccardo Di Giuseppe, Francesca Padovese, Anna Castaldo Morville, Irene Bertoglio, Giuseppe Sagliocco, Ivan Vassallo, Giovanni Covino, Mario Padovano, Filippo Giorgianni, Stefania Ragaglia, Alessandra Spanò, Vittorio Leo ed Angelo Fazio ed altri..
Senza i loro spunti, questo blog non avrebbe avuto tanto successo.
Ovviamente, ringrazio anche voi che leggete e commentate!
Proprio Angelo Fazio (una delle persone nominate) mi ha dato lo spunto per fare questo articolo.
Leggete l'articolo scritto su "Papalepale" che è intitolato "Il Padre (della Patria) Popiełuszko. Un patriota del cielo ucciso in odium fidei".
L'articolo è stato scritto da Claudio Cirami e Fazio l'ha portato alla mia attenzione, mettendolo su Facebook.
Questo articolo parla di padre Jerzy Popiełuszko, uno dei preti che combatté contro il comunismo in Polonia.
Egli si mise in mezzo agli operai per fare in modo che essi non fossero ingannati dalla trappola del comunismo.
Il comunismo fu (ed è tuttora)  un'ideologia doppiamente maligna.
Essa uccise (ed uccide) dei corpi come uccise (ed uccide) delle anime.
Padre Popieluszko si mise in mezzo agli operai ma non si comportò da "prete operaio", come fece qualche suo collega, confondendo Gesù Cristo con Karl Marx o con Che Guevara.
Egli mantenne la sua identità cattolica, facendosi umile tra gli umili.
Per questo, egli fu ucciso il 19 ottobre 1984.
Come tutti coloro che hanno idee rivoluzionarie, il comunista è tranquillo quando l'avversario è debole.
Quando l'avversario è forte, però, egli diventa spietato ed arriva ad uccidere.
Oltre alla morte fisica dell'avversario, il comunista vuole anche la "damnatio memoriae" , la morte nei cuori.
Evidentemente nel caso di Popieluszko, la cosa non riuscì.
Anzi, catalizzò ancora di più la resistenza del popolo polacco.
Per battere certe ideologie non serve mettersi al livello di chi le sostiene ma bisogna batterle usando le sue stesse armi.
Cordiali saluti.


Lucifero e San Michele, la Rivoluzione e la Controrivoluzione

Cari amici ed amiche.

Leggete questa preghiera a San Michele arcangelo:

"In Nomine Patris, et Filii et Spiritus Sancti.

Princeps gloriosissime caelestis militiae, sancte Michael Archangele, defende nos in proelio et colluctatione, quae nobis adversus principes et potestates, adversus mundi rectores tenebrarum harum, contra spiritualia nequitiae, in caelestibus.
Veni in auxilium hominum, quos Deus creavit inexterminabiles, et ad imaginem similitudinis suae fecit, et a tyrannide diaboli emit pretio magno. Proeliare hodie cum beatorum Angelorum exercitu proelia Domini, sicut pugnasti contra ducem superbiae Luciferum, et angelos eius apostaticos: et non valuerunt, neque locus inventus est eorum amplius in coelo. Sed proiectus est draco ille magnus, serpens antiquus, qui vocatur diabolus et satanas, qui seducit universum orbem; et proiectus est in terram, et angeli eius cum illo missi sunt.
En antiquus inimicus et homicida vehementer erectus est. Transfiguratus in angelum lucis, cum tota malignorum spirituum caterva late circuit et invadit terram, ut in ea deleat nomen Dei et Christi eius, animasque ad aeternae gloriae coronam destinatas furetur, mactet ac perdat in sempiternum interitum.
Virus nequitiae suae, tamquam flumen immundissimum, draco maleficus transfundit in homines depravatos mente et corruptos corde; spiritum mendacii, impietatis et blasphemiae; halitumque mortiferum luxuriae, vitiorum omnium et iniquitatum.
Ecclesiam, Agni immaculati sponsam, faverrimi hostes repleverunt amaritudinibus, inebriarunt absinthio; ad omnia desiderabilia eius impias miserunt manus. Ubi sedes beatissimi Petri et Cathedra veritatis ad lucem gentium constituta est, ibi thronum posuerunt abominationis et impietatis suae; ut percusso Pastore, et gregem disperdere valeant.
Adesto itaque, Dux invictissime, populo Dei contra irrumpentes spirituales nequitias, et fac victoriam.
Te custodem et patronum sancta veneratur Ecclesia; te gloriatur defensore adversus terrestrium et infernorum nefarias potestates; tibi tradidit Dominus animas redemptorum in superna felicitate locandas. Deprecare Deum pacis, ut conterat satanam sub pedibus nostris, ne ultra valeat captivos tenere homines, et Ecclesiae nocere.
Offer nostras preces in conspectu Altissimi, ut cito anticipent nos misericordiae Domini, et apprehendas draconem, serpentem antiquum, qui est diabolus et satanas, ac ligatum mittas in abyssum, ut non seducat amplius gentes.".



La lotta tra San Michele e Lucifero può spiegare le due tendenze dell'uomo.
Lucifero, infatti, rappresenta la ribellione e la cattiva volontà di volere ribaltare l'ordine delle cose ad ogni costo.
L'amico Filippo Giorgianni, una volta mi ha scritto questa frase:

"La Rivoluzione è figlia della gnosi e la gnosi è il volto presentabile del satanismo".

Tutte quelle idee che puntano a sradicare l'ordine sono figlie della gnosi.
In un certo senso, Lucifero rappresenta l'arroganza dell'uomo che, spesso, per un'ambizione smisurata punta a distruggere ciò che si frappone tra lui ed il suo obiettivo.
Lucifero rappresenta la superbia, il peccato che sta all'origine del male che c'è dentro un uomo.
Dalla superbia, infatti, nascono l'invidia, l'accidia, l'avarizia, l'ira, la gola e la lussuria.
Guarda caso, Lucifero viene spesso e volentieri legato Venere, il pianeta simile alla Terra, il pianeta che porta il nome della divinità pagana dell'amore e dell'"eros", quell'amore carnale che è ben diverso dalla "caritas", l'amore cristiano e spirituale.
Infatti, nell'epoca precristiana,  il pianeta Venere venne associato alla divinità Astaroth (una dea siriana che corrisponde ad Afrodite) mentre gli gnostici lo associano proprio a Lucifero, il cui nome significa "portatore della Luce".
Venere, infatti, sorge ad est durante il mattino.
Esistono tuttora, nella zona di confine tra Turchia e Siria delle tribù che venerano Lucifero.
Nel pensiero rivoluzionario, tutti e sette i peccati capitali emergono nel peggiore dei modi.
Emergono nella politica come negli aspetti del vivere umano.
Nel suo libro "Rivoluzione e Controrivoluzione", il professore Plinio Correa de Oliveira scrisse ciò:

"B. Sensualità e liberalismo

Accanto all'orgoglio, generatore di ogni ugualitarismo, sta la sensualità, nel senso più ampio del

termine, fonte del liberalismo. In queste tristi profondità si trova il punto di incontro tra questi due

princìpi metafisici della Rivoluzione, l'uguaglianza e la libertà, che da tanti punti di vista sono

contraddittori.

a) La gerarchia nell'anima: Dio, che ha impresso un sigillo gerarchico su tutta la creazione, visibile

e invisibile, l'ha impresso anche nell'anima umana. L'intelligenza deve guidare la volontà, e questa

deve dirigere la sensibilità. Come conseguenza del peccato originale, esiste nell'uomo un costante

attrito tra gli appetiti sensibili e la volontà guidata dalla ragione: "Vedo nelle mie membra un'altra

legge, che lotta contro la legge della mia ragione" (25).

Ma la volontà, regina ridotta a governare sudditi in stato di continuo tentativo di rivolta, ha i mezzi

per vincere sempre... purché non resista alla grazia di Dio (26). b) L'ugualitarismo nell'anima: il processo rivoluzionario, che mira al livellamento generale, ma che

tante volte è stato soltanto l'usurpazione della funzione del comando da parte di chi dovrebbe invece

ubbidire, una volta trasferito nelle relazioni tra le potenze dell'anima, dovrà produrre la tirannia

deplorevole di tutte le passioni sfrenate su di una volontà debole e fallita e una intelligenza

obnubilata. In modo particolare, il dominio di una sensualità ardente su tutti i sentimenti di

modestia e di pudore.

Quando la Rivoluzione proclama la libertà assoluta come principio metafisico, lo fa unicamente per

giustificare il libero corso delle peggiori passioni e degli errori più funesti.

c) Ugualitarismo e liberalismo: l'inversione di cui abbiamo parlato, cioè il diritto di pensare, sentire

e fare tutto ciò che le passioni sfrenate esigono, è l'essenza del liberalismo. Questo appare

chiaramente nelle forme più esacerbate della dottrina liberale. Analizzandole, ci si accorge che il

liberalismo dà poca importanza alla libertà per il bene. Gli interessa solo la libertà per il male.

Quando è al potere, toglie facilmente e perfino allegramente al bene la libertà, in tutta la misura

possibile. Ma protegge, favorisce, sostiene, in molti modi, la libertà per il male. In questo dimostra

la sua opposizione alla civiltà cattolica, che dà al bene tutto l'appoggio e tutta la libertà, e limita, per

quanto possibile, il male.

Ora, questa libertà per il male è precisamente la libertà così come è intesa dall'uomo in quanto

"rivoluzionario" nel suo intimo, cioè in quanto consente alla tirannia delle passioni sulla sua

intelligenza e sulla sua volontà.

E in questo senso il liberalismo è frutto dello stesso albero che produce l'ugualitarismo.

D'altra parte, l'orgoglio, in quanto genera odio verso qualunque autorità (vedi punto "A" di questo

paragrafo), induce a un atteggiamento chiaramente liberale. E a questo titolo deve essere

considerato un fattore attivo del liberalismo. Quando però la Rivoluzione si rese conto che, se si

lasciano liberi gli uomini, disuguali per le loro attitudini e la loro volontà di impegno, la libertà

genera la disuguaglianza, decise, in odio a questa, di sacrificare quella. Da ciò nacque la sua fase

socialista. Questa fase ne costituisce soltanto una tappa. La Rivoluzione spera, al suo termine

ultimo, di realizzare uno stato di cose in cui la completa libertà coesista con la piena uguaglianza.

Così, storicamente, il movimento socialista è un semplice compimento del movimento liberale. Ciò

che porta un autentico liberale ad accettare il socialismo è precisamente il fatto che, in esso, mentre

da un lato si proibiscono tirannicamente mille cose buone, o almeno innocue, dall'altro si favorisce

il soddisfacimento metodico, e a volte con caratteri di austerità, delle peggiori e più violente

passioni, come l'invidia, la pigrizia, la lussuria. E d'altra parte, il liberale intuisce che l'estensione

dell'autorità nel regime socialista non è altro, nella logica del sistema, che un mezzo per arrivare

alla tanto desiderata anarchia finale.

Gli scontri tra certi liberali ingenui o ritardatari, e i socialisti, sono dunque, nel processo

rivoluzionario, semplici episodi di superficie, inoffensivi qui pro quo che non turbano né la logica

profonda della Rivoluzione, né la sua marcia inesorabile verso quella direzione che, considerate

bene le cose, è al tempo stesso socialista e liberale.

d) La generazione del "rock and roll": il processo rivoluzionario nelle anime, così come lo abbiamo

descritto, ha prodotto nelle ultime generazioni, e specialmente negli adolescenti d'oggi, che si

lasciano ipnotizzare dal rock and roll, un modo di essere dello spirito caratterizzato dalla

spontaneità delle reazioni primarie, senza il controllo dell'intelligenza né la partecipazione effettiva

della volontà; dal predominio della fantasia e delle "esperienze" sulla analisi metodica della realtà."

Al contrario, San Michele rappresenta l'ordine, la Controrivoluzione.
Egli rappresenta il rispetto delle regole e dell'istituzione.
San Michele rappresenta la virtù umana.
Egli difese il giusto ordine.
Forse, nella politica attuale, dovremmo essere tutti come tanti "San Michele", a cominciare proprio dalla politica.
Cordiali saluti. .




Tasse, non sono un furto ma...



Cari amici ed amiche.

Sul giornale "Affaritaliani.it" è comparso un forum che ha per titolo "Un imprenditore: "Le tasse sono un furto". Sei d'accordo? Di' la tua".
Io vorrei esprimere un parere.
Le tasse in sé non sono un furto.
Anzi, esse servono a fare sì che l'istituzione funzioni e garantisca i servizi, la convivenza civile e la sicurezza. Tuttavia, le tasse rischiano di diventare controproducenti, qualora si manifestino simultaneamente queste due condizioni:


  1. L'onerosità, ossia un gravame di tasse spropositato rispetto ai redditi dei cittadini.
  2. L mancanza di feedback da parte dell'istituzione. 
N caso italiano, queste due condizioni si verificano.
Infatti, noi abbiamo un fisco esoso che toglie molti soldi a famiglie ed imprese e non c'è un feedback da parte delle istituzioni.
Queste ultime, infatti, non erogano i servizi né fanno infrastrutture.
Se poi aggiungiamo anche il fatto che l'istituzione tenda a trattare il cittadini come un possibile evasore, il quadro è completo.
Quindi, nella mente delle persone può insinuarsi l'idea di una tassa vista come un furto.
Quindi, non bisogna coltivare l'idea che il fisco in sé sia un furto.
Nel contempo, bisogna capire che l'attuale situazione non va bene.
Noi ci troviamo di fronte ad un fisco ingordo a cui non corrisponde nessun servizio al cittadino.
Questo è il vero furto. 
Cordiali saluti. 

Gli ebrei, la massoneria ed i Cavalieri Templari


Cari amici ed amiche.

Ieri, vedendo una puntata della trasmissione televisiva "Mistero" (che va in onda su Italia 1), mi è capitato di vedere Adam Kadmon che parlava del caso della nave "Concordia".
Secondo Kadmon tale tragedia in mare sarebbe stato causato da un complotto ordito da una setta, gli "Illuminati" una sorta di ordine segreto che dice di rifarsi ai Cavalieri Templari e che vuole distruggere la Chiesa cattolica e le istituzioni che noi conosciamo.
Secondo Kadmon, infatti, la data del naufragio (13/01/2012) ricorderebbe quella dell'arresto dei noti cavalieri (13/10/1307).

Io vorrei esprimere una mia opinione.
Prima di tutto, bisogna capire cosa fecero realmente i cavalieri Templari e chi furono.
L'Ordine dei Cavalieri Templari, "Pauperes commilitones Christi templique Salomonis", fu fondato nel 1119 da Hugues de Payns, un cavaliere francese o forse italiano, originario della città di Pagani, in Provincia di Salerno.
Quest'ordine fu fondato sulla regola di San Bernardo di Chiaravalle, cui vi faccio leggere questo scritto che mi è stato inoltrato su Facebook  dall'amico Mario Padovano (SEFT):

"3. Allora Maria disse all’Angelo: Come è possibile? Non conosco uomo (Lc 1, 34). Dapprima rimase in prudente silenzio, quando ancora dubbiosa pensava che cosa significasse quel saluto, preferendo umilmente non rispondere che parlare a vanvera senza sapere. Ma poi rassicurata, e dopo aver bene riflettuto mentre all’esterno parlava l’Angelo, e Dio all’interno la persuadeva — era infatti con lei il Signore, come aveva detto l’Angelo: Il Signore è con te — così dunque rincuorata dalla fede che cacciava il timore, e dalla gioia che prendeva il posto della timidezza, Maria disse all’Angelo: Come è possibile? Non conosco uomo. Non dubita del fatto, ma chiede circa il modo e l’ordine. Non chiede cioè se questo avverrà, ma come avverrà. Quasi dicesse: «Sapendo il mio Signore, testimone della mia coscienza, il voto della sua serva di non conoscere uomo, per quale legge o in quale ordine piacerà a lui che si compia questo? Se sarà necessario che io venga meno al mio voto per partorire un tale figlio, io sono contenta di tale figlio, ma mi dispiace per il proposito; tuttavia, sia fatta la sua volontà. Se invece concepirò restando vergine, e tale rimarrò nel parto, il che non è impossibile se a lui piacerà, allora saprò veramente che egli ha riguardato l’umiltà della sua serva». Come dunque avverrà questo, poiché non conosco uomo? L’Angelo le rispose: Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo (Lc 1, 34-35). Più sopra è stato detto che Maria era piena di grazia; e adesso in che senso si dice: Lo Spirito Santo scenderà su di te, e la potenza dell’Altissimo stenderà la sua ombra su di te? Fu forse possibile che fosse piena di grazia e non avesse ancora lo Spirito Santo, che è il datore delle grazie? E se già lo Spirito Santo era in lei, come le si promette che egli verrà di nuovo? Forse per questo non è stato detto semplicemente: «Verrà in te», ma «sopravverrà», perché già c’era prima in lei molta grazia, ma ora le viene annunziato che sopravverrà per la pienezza di una grazia più abbondante che effonderà su di lei. Ma essendo già piena, come potrà ricevere ancora quel di più? E se è capace di ricevere ancora qualche cosa, come si può dire che prima fosse piena? O forse la prima grazia aveva soltanto riempito il suo spirito, e la seguente doveva compenetrare anche il suo grembo, in quanto cioè la pienezza della divinità che prima abitava in lei, come in molti Santi, spiritualmente, doveva cominciare ad abitare in essa anche corporalmente, come in nessun altro Santo?



4. Dice dunque l’Angelo: Lo Spirito Santo sopravverrà in te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Che cosa vuol dire: Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo? Chi pub capire capisca (Mt 19, 12). Chi infatti, tranne forse colei che sola meritò di farne la felicissima esperienza, sarebbe in grado di comprendere e discernere con la sua ragione in quale maniera quello splendore inaccessibile si sia infuso nelle viscere della vergine, e come, perché essa fosse in grado di sopportare che colui che è inaccessibile entrasse in lei, dalla particella animata di quel corpo a cui si unì, egli facesse ombra al resto del corpo? E forse massimamente per questo è stato detto: su te stenderà la sua ombra, perché si trattava di un mistero, e ciò che la Trinità sola e con la sola Vergine volle operare fu fatto conoscere solo a colei a cui fu dato di farne esperienza. Diciamo dunque: Lo Spirito Santo scenderà sudi te, e con la sua potenza di fecondità, e la potenza dell’Altissimo stenderà su di te la sua ombra, cioè: la potenza e la sapienza di Dio, Cristo, coprirà e nasconderà, adombrandolo nel suo segretissimo consiglio, il modo con cui tu concepirai per opera dello Spirito Santo, in modo che sia noto solo a lui e a te. Come se l’Angelo rispondesse alla Vergine: «Perché chiedi a me quello che tra poco sperimenterai in te? Lo saprai, lo saprai, e felicemente lo saprai, ma te lo farà conoscere lui che lo realizzerà in te. Io sono mandato solo per annunziare il verginale concepimento, non per operarlo. Solo chi lo concede può spiegarlo, solo chi lo riceve può apprenderlo. Perciò anche il Santo che nascerà da te sarà chiamato Figlio di Dio» (Lc 1, 35). Che è quanto dire: Poiché non concepirai per opera di uomo, ma dello Spirito Santo, concepirai la potenza dell’Altissimo, cioè il Figlio di Dio: Perciò il Santo che nascerà da te, sarà chiamato Figlio di Dio, vale a dire: non solo colui che, venendo dal seno del Padre nel tuo grembo stenderà su di te la sua ombra, ma anche quello che da te assumerà, sarà ormaichiamato Figlio di Dio, a quel modo che anche colui che è generato dal Padre prima dei secoli, sarà ormai considerato pure figlio tuo. Così dunque quello che è nato dal Padre sarà tuo, e quello che da te nascerà sarà del Padre, non però due figli, ma uno solo.... non vi sarà un Figlio del Padre e un Figlio tuo (distinto dal primo), ma un solo Figlio di entrambi
.".

Questo ci deve fare presumere che i Cavalieri Templari siano stati obbedienti al Papa.
Effettivamente, questi cavalieri riconoscevano come loro unica autorità il Papa.
Durante le Crociate, essi diedero sostegno ai pellegrini cristiani e li protessero dagli attacchi dei Turchi.
Furono molto zelanti.
Ad esempio mangiavano carne tre volte alla settimana, facevano tre grandi digiuni l'anno, si comunicavano tre volte al giorno, durante le tre Adorazioni della Croce (fonte "L'Ordine dei Templari", di John Charpentier).
Oltre ad essere monaci e cavalieri, i Templari divennero anche banchieri.
I ricchi signori affidavaano a loro le ricchezze ed essi divennero ricchi.
Con la fine delle Crociate (1291), il declino dell'Impero (1356) e quello del Papato, con la Cattività avignonese (1309-1377) e lo Scisma d'Occidente (1377-1417), per l'Ordine dei Templari arrivò la fine.
Proprio la "Cattività avignonese" dei Papi spinse a ciò.
Il Papato andò in crisi quando ci fu lo scontro tra Papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo IV il Bello (1303).
Il Papa scomunicò il re che aveva deciso di tassare gli uomini di Chiesa.
Il re rispose con l'"oltraggio di Anagni".
Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret presero il Papa nella sua residenza di Anagni (in Provincia di Frosinone) e, secondo una tradizione, lo schiaffeggiarono.
Il popolo insorse e liberò il Papa, che però morì, forse per apoplessia.
Nel 1305 fu eletto Papa Bertrand de Got.
Egli assunse il nome di Papa Clemente V.
Questi fu succube del re di Francia che aveva messo gli occhi sui Cavalieri Templari.
Egli, infatti, era indebitato con loro e vedeva in essi un'autorità legata al Papa.
Così, fece pressioni al Papa per fare sì che essi fossero eliminati.
Nel 1307, i cavalieri furono arrestati.
Furono costretti a confessare reati e peccati gravi, come la sodomia e l'eresia.
Le confessioni furono estorte.
Fu chiaro che la sentenza fu politica.
Così, nel 1312, i Templari furono messi al rogo.
Nel 1314, la stessa sorte toccò al Gran Maestro Jacques de Molay che lanciò questa maledizione:

"Clemente e tu, Filippo, traditori della fede data, vi assegno entrambi al tribunale di Dio! Tu, Clemente, a quaranta giorni, e tu Filippo, nel corso dell'anno.".

Sembrò davvero una maledizione.
Il Papa, infatti, morì dopo un mese, il 20 aprile 1314, a causa della renella, una malattia causata da piccoli calcoli nei reni.
Il re morì in un incidente di caccia il 29 novembre dello stesso anno.
Ora, nei secoli XVIII e XIX fiorirono gruppi massonici che si dissero discendenti dei Cavalieri Templari.
In realtà, questi gruppi fecero solo speculazione.
La massoneria, infatti, fu speculativa.
Assunse dei rituali di associazioni passate, per legittimarsi.
Essa, però, usò il nome dei Cavalieri Templari in funzione anticlericale, quando noi tutti sappiamo che i Cavalieri Templari erano più papisti dei papisti più accaniti.
Infatti, essi obbedivano solo al Papa.
Quindi, ci fu una stortura nella lettura della storia.
I Cavalieri Templari rappresentavano le punte del cattolicesimo medioevale.
Essi erano tolleranti verso gli ebrei, tanto da riconoscere la menorah tra i loro simboli.
Effettivamente, la Santa Inquisizione fu forte nel XVI secolo, quando il Papato era già in crisi e non c'erano più i potenti ordini cavallereschi al suo servizio.
Fateci caso.
Qui, ora, voglio parlare degli ebrei e della massoneria.
Oggi, ci sono molti che dicono che gli ebrei siano legati a potenti logge massoniche.
Questa è una grandissima sciocchezza.
La massoneria nacque nel Medio Evo e fu tra le gilde che costruivano le cattedrali.
Ci fu un legame tra queste gilde (compagnons) ed Cavalieri Templari.
Forse, tramite queste gilde i massoni potrebbero avere appreso certi rituali.
Queste gilde custodivano le tecniche di costruzione delle chiese.
Le tenevano solo per loro, onde evitare che qualcuno le copiasse.
Perciò, chi entrava in quelle gilde si faceva iniziare con un rituale.
Ora, nel 1717, la massoneria assunse le connotazioni attuali, con la nascita della United Grand Lodge of London.
Non si occupò più di chiese e palazzi ma "costruzioni spirituali".
In essa confluirono avventurieri (come Cagliostro) ed anticlericali.
Il suo relativismo favorì ciò.
Quindi la massoneria iniziò a fare speculazione.
Il massone credeva in un Dio che non era necessariamente il Dio giudeo-cristiano ma poteva essere Zeus, Apollo, Dagon o la Dea Ragione.
Questo Dio era il "Grande Architetto dell'Universo" ed il massone doveva adattarsi alla massoneria, ponendosi al di sopra di tutto, religione compresa.
Questo favorì l'esoterismo, anche in funzione anticristiana.
Il caso di Wycomb, in Gran Bretagna, fu un esempio.
Quindi, c'è da chiedersi cosa c'entrino gli ebrei con la massoneria.
Tra l'altro, anche Adolf Hitler fu in una loggia massonica.
Perché, allora, vengono attaccati gli ebrei?
Nella sua volontà speculativa, la  massoneria si rifà alla leggenda di Hiram Abif, l'architetto che fece il Tempio di Gerusalemme.
Di questa storia ho parlato nell'articolo intitolato "Hiram Abif, chi era? Era mais esistito?".
Quindi, il sentire comune delle persone che sanno poco, associa la massoneria agli ebrei.

In realtà, la massoneria con gli ebrei c'entra come il cavolo a merenda.
Certo, i massoni sono attirati dalla Qabbalah ebraica (di cui qui a Mantova vi è una grande documentazione) e dalle storie del Tanak ebraico.
Però, essi sono attirati anche dai rituali copti piuttosto che da qualsiasi altro rituale esoterico o presunto tale.
Quindi, smettiamola con i pregiudizi.
La crisi attuale non è stata causata dagli ebrei, come qualche testa ignorante vuole fare credere.
Cordiali saluti.











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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.