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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 12 aprile 2012

DIFENDIAMO IL PAPA DALL'AGGRESSIONE DELLA SINISTRA ANTICLERICALE

Cari amici ed amiche.

Sul sito "Pontifex.roma", ho trovato questo articolo di Fabio Bernabei che è intitolato "Difendiamo il Papa dell'aggressione anticlericale" e che recita:

"Il documento esamina anche con un largo apparato iconografico gli sforzi dell’“utopismo anarchico” contro S.S. Benedetto XVI. La Tradizione cattolica ci insegna infatti che il peccato nasce dal rifiuto di sottomettersi all’autorità: “Non serviam – Non Ti servirò” fu il grido con cui Lucifero si ribellò al suo Creatore; “Eritis sicut Deus – Sarete alla pari di Dio” fu la tentazione del serpente cui infelicemente cedettero i nostri progenitori Adamo ed Eva. Oggi assistiamo ad un dichiarato attacco a quella che ‘e stata sprezzantemente definita una “monarchia assoluta, questo è il papato, residuo medioevale di una teocrazia radicale e fondamentalista”. Il quotidiano comunista “il manifesto” afferma in prima pagina “E diciamo la parola indicibile: c’è bisogno finalmente di democrazia nella Chiesa cattolica (…) Non più al centro la gerarchia ma il ’Popolo di Dio’” e prospetta un Cristianesimo che è “coordinamento di piccole comunità ed esperienze eretiche, è genericamente ribelle ...

... verso tutte le forme di alienazione e in particolare nei confronti del dominio del sacro”.

Ma se dunque il quotidiano comunista “il manifesto” riprende entusiasta l’articolo del “The Guardian” che parla di una guerra fra il Vaticano ed il resto del mondo1, SS. Papa Benedetto XVI non si lascia intimidire e continua ad ammonire la Cristianità contro i pericoli dell’”utopismo anarchico”, mentre S. Em. Tarcisio cardinal Bertone, Segretario di Stato vaticano, in una lectio magistralis presso l’università polacca di Breslavia, ci ricorda che la Chiesa non è una federazione né una democrazia e che non vi esiste “autorità se non in comunione con il Romano Pontefice, che conserva integralmente il suo potere primaziale su tutti, pastori e fedeli”.

Fabio Bernabei
DIFENDIAMO IL PAPA
Centro Culturale Lepanto".



Io penso che questo "utopismo anarchico" sia ben presente anche tra noi cristiani cattolici.
Il relativismo rivoluzionario, infatti, è entrato anche nella Chiesa e nel laicato cattolico.
L'idea di "Cristo sì, Chiesa no" è, purtroppo, presente anche nel laicato cattolico e persino tra i chierici.
Io che ho occasione di leggere il libro di Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e Controrivoluzione" (di cui farò una recensione), posso dire che questa visione rischia di danneggiare la Chiesa.
La prova è quanto sta succedendo, ad esempio, nella Chiesa anglicana.
Nella Chiesa anglicana, infatti, vi è una corrente chiamata "Chiesa larga" (Broad Church).
In questa corrente vi sono idee di stampo illuministico.
A causa di ciò e del fatto che essa sia legata allo Stato e che, quindi, risenta delle decisioni politiche, la Chiesa anglicana vive in uno stato di crisi.
Il cattolicesimo non risente di ciò, poiché il suo riferimento è il Papa.
Tuttavia, la secolarizzazione si fa sentire anche in ambito cattolico e in esso c'è chi vorrebbe presentare una "dottrina amabile" agli occhi di certi ambiti progressisti, annacquando quella che è la dottrina vera, usando spesso e volentieri il Concilio Vaticano II.
Anzi, spesso e volentieri si abusa del Concilio Vaticano II, per stravolgere la dottrina.
Io credo che serva un Concilio Vaticano III per togliere questi abusi, abusi che spesso sono perpetrati anche da membri del clero.
Un prete che, ad esempio, incita a disobbedire al Papa, che svilisce la liturgia, che si dice favorevole all'aborto e all'eutanasia, che si mette a cantare "Bella ciao" in chiesa, che disobbedisce al proprio vescovo, che riabilita certe ideologie (come il marxismo e il nazismo), che vuole presentare Gesù come un rivoluzionario (tipo Che Guevara) o che va in giro con la kefiah ed incita al boicottaggio contro Israele al fianco dei centri sociali (associazioni che fanno disobbedienza civile)  non fa un buon servizio alla comunità.
Allora riflettiamo.
Cordiali saluti.

























HANNO TROVATO CARMELO SANTORO

Cari amici ed amiche.

Carmelo Santoro, il giovane messinese che cinque giorni fa era scomparso, è stato ritrovato.
Ha contattato la madre e sta bene.
Si è allontanato volontariamente.
Attualmente, però, non si trova a Messina.
Speriamo che torni presto a casa.
Cordiali saluti.

A.A.A. CERCASI CASSIERE (O CASSIERA) PER LA FESTA DEL PESCE DI RONCOFERRARO

Cari amici ed amiche.

Nel mese di maggio, qui a Roncoferraro (in provincia di Mantova), ci sarà la "Festa del Pesce", come ogni anno.
La "Festa del Pesce" è una festa di paese in cui si degustano prodotti tipici (come il "Risotto alla Pilota"), vi sono stand e mercatini di vario tipo ed attrazioni varie.
Sono venuto a sapere che al Comitato Manifestazioni di Roncoferraro, l'ente che organizza la "Festa del Pesce", cerca dei cassieri (o delle cassiere) per l'evento.
Chi è interessato a ciò contatti il Comitato Manifestazioni di Roncoferraro (che si trova a Roncoferraro, in via Cesare Battisti n° 6) al numero di telefono 0376 664193.
Inoltre, servono anche delle persone che diano una mano a servire e a cucinare i piatti, come i risotti.
Il comitato si riunisce questa sera ed ogni lunedì sera.
Cordiali saluti.

AIUTATE A RITROVARE CARMELO SANTORO

Cari amici ed amiche.

Su Facebook mi è arrivata questa segnalazione di un ragazzo che è scomparso.
Questa è la segnalazione:

"AMICI, AIUTIAMO LA FAMIGLIA A RITROVARLO, CONDIVIDETE E DIFFONDETE. GRAZIE, LO STAFF.
Scomparso da Messina
Santoro Carmelo
1.75
occhi castani
capelli castano scuro
... ... 18 anni
segni particolari:cicatrice sul sopracciglio sinistro
scomparso il 07/04/2012
presumiamo indossasse una tuta della frutta blu.
il nostro recapito telefonico è 090611903 oppure 3470862415
chiunque lo veda o sappia qualcosa su di lui c'e lo faccia sapere cortesemente. Speriamo di essere contattati da qualcuno il più presto possibile, Siamo molto in ansia per lui. aiutateci a trovarlo per piacere. fate girare questo link!!!!!
Condividete più persone che potete è mio nipote, dai raga...Visualizza altro
di: Alessandra Andò
."



Chi sa qualcosa, riferisca tutto ai familiari del ragazzo.
Cordiali saluti.

Italia chiama Italia: Italiani all'estero. Serve una classe politica "adulta" contro i "professionisti" dell'emigrazione-la nota di Andrea Verde

Cari amici ed amiche.

Su "Italia chiama Italia", l'amico Andrea Verde ha pubblicato questo nota che mi ha inoltrato su Facebook:

"Pare che questa volta a Roma vogliano fare sul serio: si parla di ridurre il numero dei parlamentari e di apportare modifiche importanti nel voto estero. Se ho capito bene, la proposta prevede una riduzione dei nostri deputati, dai dodici attuali ad otto, una riduzione dei senatori a quattro dai sei attuali, il mantenimento del voto per corrispondenza e l’abolizione del voto di preferenza.

Il fatto stesso che la circoscrizione estero non venga abolita, dopo le figuracce a ripetizione e la manifesta incapacità degli eletti di avere una benché minima visione politica ed una decenza istituzionale (salvo rare eccezioni), è di per sé un miracolo. Sia pur in numero ridotto, gli eletti all’estero saranno presenti anche nel prossimo parlamento.

La proposta di abolire l’istituto arcaico della preferenza personale mi sembra molto sensata. In territori vasti, con collegi dalle dimensioni pari a quelle di uno o più continenti, l’istituto della preferenza personale, con partiti che hanno vigilato poco e male sulle candidature, ha spianato la strada ad ogni sorta di broglio, favorendo personaggi improponibili ed impresentabili. La maggioranza degli elettori non segue le vicende degli italiani all’estero, se non marginalmente e, se decide di votare, lo fa prevalentemente guardando alla politica italiana: vota per un partito e, nell’80% dei casi, non esprime la preferenza poiché non conosce i candidati. Gli elettori non votarono il Pdl perché c’erano Picchi o Caselli: gli elettori votarono Pdl perché era il partito di Berlusconi! Un ipotetico partito di Guglielmo Picchi o di Raffaele Fantetti avrebbe raccolto il voto di pochissimi intimi. L’istituto della preferenza personale che eredità ci lascia? Un’eredità pesante, basti pensare a quanto ci sia costato, in termini di immagine e di reputazione, lo scandalo Di Girolamo.

Da Pallaro, a Caselli, da Di Girolamo a Razzi, da Picchi alla Garavini, senza dimenticare la farsesca fondazione degli Italiani nel mondo, l’immagine che i nostri eletti all’estero hanno saputo offrire è stata quella di un’allegra brigata in gita scolastica o quella di faccendieri ignoranti e senza scrupoli.

Ricordo che tutti i deputati ed i senatori che vengono eletti nel Parlamento italiano, agiscono senza vincolo di mandato: detto in altre parole, vengono eletti per occuparsi dei problemi dell’Italia, sempre più legati ai problemi dell’Europa e del mondo. L’inadeguatezza politica della rappresentanza degli eletti all’estero nasce dall’errore di aver pensato di cooptare in Parlamento funzionari di patronato o persone che millantano legami col territorio (perché magari hanno avuto ruoli in Comites o Cgie o perché hanno organizzato qualche sagra strapaesana) prive di una benché minima visione d’insieme della politica. Quando a queste carenze politiche aggiungiamo le lacune culturali e le difficoltà per taluni di esprimersi in italiano, allora il quadro che ne esce è tra i più devastanti.

I “professionisti dell’emigrazione” hanno una visione arcaica della presenza degli italiani nel mondo. Non siamo né dei poveracci con la valigia di cartone, né una riserva indiana in via di estinzione. Specie in Europa, siamo perfettamente inseriti nelle realtà dei paesi d’adozione, parliamo le lingue straniere, e la nostra esperienza può essere messa al servizio dell’Italia in maniera utile e profittevole.

I “professionisti dell’emigrazione” pensano che la priorità assoluta sia quella di rinnovare i Comites: io invece penso che i Comites vadano aboliti tout-court!

Come italiano, residente all’estero, rifiuto di essere rinchiuso in una riserva indiana e rifiuto di dare legittimità ad organismi inutili, creati solamente per dare qualche contentino e qualche medaglietta di cartone a qualche personaggio estroso. A noi italiani all’estero i Comites non servono!!

I “professionisti dell’emigrazione” storceranno la bocca davanti alla proposta di abolire il voto di preferenza: tutta la loro millantata azione nei confronti della comunità era finalizzata alla raccolta delle schede elettorali in campagna elettorale: abolendo le preferenze personali viene meno la ragione del loro “impegno” o presunto tale a favore dei connazionali. Abolite le preferenze, i partiti dovranno assumersi la responsabilità delle proprie scelte che dovranno essere motivate e credibili.

Quali criteri adottare per scegliere i candidati, almeno per quanto riguarda l’Europa? Ci vogliono candidati capaci di difendere in ogni momento la ricchezza culturale del nostro Paese ed il “Made in Italy”, ma che non dimentichino che i problemi dell’Italia sono sempre più legati a quelli dell’Europa. L’Europa è attraversata da una crisi di fiducia, essendo l’unica regione del mondo, a proteggere poco e male le proprie frontiere e la propria economia.

I mercati pubblici dell’Europa sono aperti a tutti, contrariamente a quelli asiatici o a quelli degli Usa: i produttori europei, e quindi anche italiani, devono rispettare norme che altri Paesi non fanno rispettare. Competizione certo, ma non concorrenza sleale! Non abbiamo creato l’Europa per lasciarla in mano a burocrati stravaganti che ci dicono a che temperatura devono essere serviti i piatti nei nostri ristoranti o che l’uovo può avere tre circonferenze o che le mucche non possono pascolare nei pressi dei ruscelli. Non abbiamo fatto l’Europa neanche per stabilire la data di apertura della caccia o le specie protette. Abbiamo fatto l’Europa per promuovere la libera circolazione di merci e di persone, per promuovere lo sviluppo e la pace tra i popoli. Un’Europa che sia percepita come una protezione e non come una minaccia; un’Europa capace di dialogare da protagonista con i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, capace di aiutare le “primavere arabe” ad intraprendere il cammino verso la libertà senza cadere nella trappola dell’integrismo islamico.

Un candidato che voglia rappresentare gli italiani all’estero, specie in Europa, deve avere ben chiari questi problemi. Su queste tematiche si gioca l’avvenire dell’Europa, dell’Italia e anche degli italiani all’estero. Per questo respingo al mittente la proposta stravagante, avanzata da un portale, di importare in Europa il modello associativo degli italiani all’estero sull’esempio sudamericano (non bastano i danni di Caselli e Pallaro?), ed esorto i partiti a fare scelte coraggiose che vadano nella buona direzione per promuovere, tra gli italiani nel mondo, una classe politica “adulta” liberata dalle catene di una visione comunitarista, cerchio-bottista, accattona e perennemente con il cappello in mano.
".


Io non penso che ci sia un problema di una politica degli italiani all'estero e quello di una degli italiani residenti qui in Italia.
Io penso che ci sia un problema di una politica italiana in generale, una politica italiana che non è in grado di rispondere ai cittadini, a prescindere dal fatto che essi risiedano all'estero o qui in Italia.
I nostri connazionali eletti all'estero avranno i problemi con i loro parlamentari mentre noi li abbiamo con i nostri.
Tuttavia, la solfa non cambia.
All'Italia servono riforme complessive, a cominciare dal federalismo e da una riduzione del numero di parlamentari, fino ad arrivare ad un maggiore controllo del finanziamento pubblico ai partiti.
Sull'Europa, io voglio essere franco.
L'Europa non esiste.
Essa è fondata solo sulla tecnocrazia e non sulla seria politica.
I pessimi risultati si vedono.
Servono delle riforme coraggiose che possano cambiare il sistema e renderlo più vicino ai cittadini.
Cordiali saluti.



mercoledì 11 aprile 2012

Le responsabilità dell'euro se l'Europa va male-Commento all'articolo di Libero

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo del quotidiano "Libero" che è intitolato "Le responsabilità dell'euro se l'Europa va male".
Mi tocca ripetere per l'ennesima volta che nessuna moneta sia nata prima della realtà politica che essa dovrebbe rappresentare.
L'Euro, in questo senso, è anomalo.
Questa moneta è retta solo dalla Banca Centrale Europea e quest'ultima è legata a quei Paesi che hanno peso, come la Germania.
Da qui nasce tutta la confusione.
In pratica, le banche dell'area tedesca controllano la politica di tutti gli Stati europei.
Sono esse ad avere in mano il destino dei vari Stati europei e l'hanno dimostrato, con i casi dei governi di Grecia ed Italia.
In Grecia, il governo di George Papandreou è stata sostituito dall'esecutivo tecnico di Lucas Papademos.
In Italia, il governo del presidente Silvio Berlusconi è stato sostituito dall'esecutivo tecnico di Mario Monti.
Ora, questi due governi (non eletti dal popolo) altro non hanno fatto che alzare le tasse, senza pensare alla crescita.
Se ci si limita solo ad aumentare le tasse non ci sarà mai la crescita.
Il caso italiano è eclatante.
Il governo di Mario Monti ha introdotto una tassa, l'Imposta Municipale Unica (IMU) anche sulla prima casa.
E' vero che per la prima casa l'IMU abbia una detrazione di 200 Euro ed un'ulteriore detrazione di 50 Euro per ogni figlio a carico che non abbia un'età superiore ai 26 anni.
Tuttavia, questo sistema è dannoso.
Infatti, se una famiglia ha un figlio con un'età superiore ai 26 anni ma con problemi fisici o psichici, ha diritto alla detrazione?
La risposta è no e ciò non è giusto.
Sembra che ai tecnocrati interessi solo tassare.
Questo non va bene.
Le aziende chiudono e le famiglie soffrono.
Così non ci sarà mai una crescita.
L'Europa ha tanta parte della colpa di ciò.
Cordiali saluti.


FORZA MIRKO FERSINI!

Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo del sito "Città Celeste" che è intitolato: "LAZIO/Calcio: Mirko Fersini è ancora nel reparto di terapia intensiva neurochirurgica. La speranza vive ancora" .
Mirko Fersini, un ragazzo di diciassette anni che fa parte degli Allievi Nazionali della Lazio (il cui gruppo è guidato da Simone Inzaghi, il fratello del grande Filippo), è rimasto vittima di un grave incidente stradale.
L'incidente è avvenuto venerdì scorso. Era sul suo motorino e si è schiantato contro un cassonetto delle immondizie.
Ora, si trova nel reparto di terapia intensiva del reparto di neurochirurgia del nosocomio sulla Circonvallazione Gianicolense.
I medici sperano in un miglioramento, così da potere intervenire sull'edema cerebrale.
Sono vicino ai suoi familiari che si trovano nel paesino di Sante Marie, in Abruzzo.
A tutti i ragazzi, voglio dire che farebbero bene ad andare piano quando si è sulla strada.
Infatti, essere sulla strada significa essere responsabili di sé stessi e degli altri.
Un altro appunto lo voglio fare a chi amministra.
Purtroppo, in Italia tante strade non  sono sicure.
Lo vedo qui, nel Comune in cui abito (Roncoferraro, in Provincia di Mantova), in cui vi è una strada problematica, la Strada Provinciale 33, di cui avevo parlato in un precedente articolo, l'anno scorso.
Non sarebbe ora di incominciare a curare di più le infrastrutture?
Gli incidenti dipendono dalle condzioni di chi guida, da quelle della strada e da quelle del mezzo di trasporto.
Quindi, stiamo attenti.
Termino dicendo:
Forza Mirko!
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.