Sul sito "Pontifex.roma", ho trovato questo articolo di Fabio Bernabei che è intitolato "Difendiamo il Papa dell'aggressione anticlericale" e che recita:
"Il documento esamina anche con un largo apparato iconografico gli sforzi dell’“utopismo anarchico” contro S.S. Benedetto XVI. La Tradizione cattolica ci insegna infatti che il peccato nasce dal rifiuto di sottomettersi all’autorità: “Non serviam – Non Ti servirò” fu il grido con cui Lucifero si ribellò al suo Creatore; “Eritis sicut Deus – Sarete alla pari di Dio” fu la tentazione del serpente cui infelicemente cedettero i nostri progenitori Adamo ed Eva. Oggi assistiamo ad un dichiarato attacco a quella che ‘e stata sprezzantemente definita una “monarchia assoluta, questo è il papato, residuo medioevale di una teocrazia radicale e fondamentalista”. Il quotidiano comunista “il manifesto” afferma in prima pagina “E diciamo la parola indicibile: c’è bisogno finalmente di democrazia nella Chiesa cattolica (…) Non più al centro la gerarchia ma il ’Popolo di Dio’” e prospetta un Cristianesimo che è “coordinamento di piccole comunità ed esperienze eretiche, è genericamente ribelle ...
... verso tutte le forme di alienazione e in particolare nei confronti del dominio del sacro”.
Ma se dunque il quotidiano comunista “il manifesto” riprende entusiasta l’articolo del “The Guardian” che parla di una guerra fra il Vaticano ed il resto del mondo1, SS. Papa Benedetto XVI non si lascia intimidire e continua ad ammonire la Cristianità contro i pericoli dell’”utopismo anarchico”, mentre S. Em. Tarcisio cardinal Bertone, Segretario di Stato vaticano, in una lectio magistralis presso l’università polacca di Breslavia, ci ricorda che la Chiesa non è una federazione né una democrazia e che non vi esiste “autorità se non in comunione con il Romano Pontefice, che conserva integralmente il suo potere primaziale su tutti, pastori e fedeli”.
Fabio Bernabei
DIFENDIAMO IL PAPA
Centro Culturale Lepanto".
Io penso che questo "utopismo anarchico" sia ben presente anche tra noi cristiani cattolici.
Il relativismo rivoluzionario, infatti, è entrato anche nella Chiesa e nel laicato cattolico.
L'idea di "Cristo sì, Chiesa no" è, purtroppo, presente anche nel laicato cattolico e persino tra i chierici.
Io che ho occasione di leggere il libro di Plinio Correa de Oliveira "Rivoluzione e Controrivoluzione" (di cui farò una recensione), posso dire che questa visione rischia di danneggiare la Chiesa.
La prova è quanto sta succedendo, ad esempio, nella Chiesa anglicana.
Nella Chiesa anglicana, infatti, vi è una corrente chiamata "Chiesa larga" (Broad Church).
In questa corrente vi sono idee di stampo illuministico.
A causa di ciò e del fatto che essa sia legata allo Stato e che, quindi, risenta delle decisioni politiche, la Chiesa anglicana vive in uno stato di crisi.
Il cattolicesimo non risente di ciò, poiché il suo riferimento è il Papa.
Tuttavia, la secolarizzazione si fa sentire anche in ambito cattolico e in esso c'è chi vorrebbe presentare una "dottrina amabile" agli occhi di certi ambiti progressisti, annacquando quella che è la dottrina vera, usando spesso e volentieri il Concilio Vaticano II.
Anzi, spesso e volentieri si abusa del Concilio Vaticano II, per stravolgere la dottrina.
Io credo che serva un Concilio Vaticano III per togliere questi abusi, abusi che spesso sono perpetrati anche da membri del clero.
Un prete che, ad esempio, incita a disobbedire al Papa, che svilisce la liturgia, che si dice favorevole all'aborto e all'eutanasia, che si mette a cantare "Bella ciao" in chiesa, che disobbedisce al proprio vescovo, che riabilita certe ideologie (come il marxismo e il nazismo), che vuole presentare Gesù come un rivoluzionario (tipo Che Guevara) o che va in giro con la kefiah ed incita al boicottaggio contro Israele al fianco dei centri sociali (associazioni che fanno disobbedienza civile) non fa un buon servizio alla comunità.
Allora riflettiamo.Cordiali saluti.