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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 11 aprile 2012

LA FREGATURA DEL FOTOVOLTAICO-COMMENTO ALL'ARTICOLO DI FRANCO BATTAGLIA

Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo sull'energia fotovoltaica che ho trovato sul "Minzolini Fan Club"  di Facebook e che è stato scritto da Franco Battaglia:

"Lo scorso venerdì il parlamento tedesco ha tagliato del 40% le sovvenzioni al fotovoltaico (Fv). Non possiamo che gioirne, ma avrebbero dovuto tagliare del 100%. Nei mesi precedenti, tra grandi e piccole, decine di aziende tedesche del settore erano fallite.Anche di questo gioiamo: dobbiamo comprendere che il Fv è una cancrena che sta divorando l’economia mondiale, peggio di quanto non faccia la camorra e noi se fallisce la camorra gioiamo.
Certo, il guappo camorrista perde il proprio «posto di lavoro» ma le cancrene vanno estirpate, anche con interventi dolorosi, se non si vuole che perisca l’intero corpo. Ricordate la green-economy , qui in Italia magnificata dai Prodi e dai Pecoraroscani, da Legambiente e da Greenpeace, da Repubblica e dal Corsera , e ora anche dai Monti e, con nostra sorpresa, dai Clini? Avrebbe dovuto creare migliaia di posti di lavoro, la greeneconomy , no? Sono anni che avvertiamo -vox clamantis in desertoche essa non è né green né economy. In Germania, dicevo, aziende ( si fa per dire) come Solar Millenium, Solon, Solarhybrid, Q-Cells, hanno portato i libri contabili in tribunale e messo sulla strada migliaia di lavoratori. Tutto prevedibile. Il problema è che a occuparsi di energia, in Europa come in Italia, v’è una pletora di incompetenti, quando non peggio.
In Italia, soprattutto, non mancano né gli incompetenti né chi è peggio degli incompetenti, e sovente gli uni e gli altri sono incarnati nella stessa persona. Prendiamo il governo dei tecnici. Per bocca del ministro all’Ambiente,ha dichiarato che in Italia il travaso di denaro pubblicoagli spacciatori di Fv continuerà finché i costi di produzione elettricada esso e da carbone si uguaglieranno. Ciò che il ministro non comprende è che se egli continua a insistere col suo insano programma, la cosa certamente accadrà, nel senso che il prezzo del chilowattora da carbone si sarà elevato a quello da Fv. Egli ci sta obbligandoa pasteggiare con caviale e champagne finché non avremo denaro per pane e lambrusco.
Il ministro Clini va perdonato perché è un medico, di energia nulla sa e palesemente confonde il chilowatt col chilowattora. Epperò fa il ministro. Proviamo a spiegarlo anche a lui, come abbiamo tentato di fare invano coi suoi predecessori:il Fv per la produzione elettrica è una colossale frode, signor Ministro, e non bisogna farvi alcun affidamento, neanche se i pannelli Fv fossero gratis. Circostanza, quest’ultima, che dovrebbe dissipare ogni dubbio, no? Parrebbe di sì, ma nessun ministro ci sente da quest’orecchio. Il che mi è incomprensibile, visto che questi ministri fanno giuramento di fedeltà all’interesse del Paese. Ma che giurano a fare? Pensate, in questi anni, grazie a una legge del 2007 del governo Prodi, abbiamo impegnato 70 miliardi in impianti Fv che producono tanto quanto produce un impianto a carbone che costa 2 miliardi. Monti non aveva bisogno di fare alcuna manovra, doveva solo cancellare definitivamente le sovvenzioni agli spacciatori della fraudolenta tecnologia, equiparandoli agli spacciatori di denaro falso. Perché è fraudolenta? La ragione è banale.

Il picco di massima potenza elettrica assorbita dal Paese (60 gigawatt) occorre nelle prime ore della sera, quando fa buio e il Fv conta zero. Per soddisfare quel picco devono esserci- tutti- gli impianti convenzionali (gas, carbone, nucleare, idroelettrico). Una volta che questi impianti per soddisfare la domanda di picco ci sono ( e ci sono perché devono esserci), essi sono in grado di soddisfare anche la domanda non di picco, per cui ogni altro impianto alternativo risulta inutile. Come dire: se avete l’auto potete evitare di avere la bicicletta, ma non viceversa.
Se vi concedete anche la bicicletta è perché essa costa 100 a fronte di un’auto che costa 20.000; ma il Fv è una bicicletta che costa 400.000. Allora, illudersi di creare «posti di lavoro» nel settore del Fv equivale a illudersi di crearli assumendo squadre d’operai che di giorno scavino buche e di notte le ricoprano. Non bisogna essere bocconiani per comprendere che non è così che funziona.
È proprio un peccato che questo governo di tecnici si stia rivelando, anche nel settore energetico, un governo di incompetenti. 

Franco Battaglia".

Io penso che la vera fregatura sia l'avere spacciato l'energia fotovoltaica per una panacea, una soluzione che avrebbe risolto il problema energetico in Italia, dicendo no all'energia nucleare.
In sé, l'energia fotovoltaica può essere utile ma non è una panacea.
Inoltre, per fare un parco solare bisogna occupare del terreno, terreno che verrebbe tolto all'agricoltura.
Per finire, mettere i pannelli solari sui tetti degli edifici può non essere una soluzione.
Pensate, ad esempio, a come sarebbe deturpata una chiesa antica con dei pannelli solari sul tetto.
La green economy si può fare.
Ad esempio, l'illuminazione pubblica potrebbe essere fatta con i diodi LED.
Io, qui a Roncoferraro (in Provincia di Mantova), ho proposto di sostituire le attuali lampade SAP con diodi LED.
Questa è l'istanza che l'anno scorso avevo fatto al Comune di Roncoferraro:

"PROPOSTA PER LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE

Alla cortese attenzione del signor Sindaco, Candido Roveda, dei signori Assessori e Consiglieri del Comune di Roncoferraro (Mantova).

Oggetto: Proposta di miglioramento della pubblica illuminazione nel Comune di Roncoferraro (Mantova), con l'adozione delle lampade a diodi LED.

ISTANZA

Egregio signor Sindaco ed egregi signori Assessori e Consiglieri comunali.

Il mio nome è Antonio Gabriele Fucilone. Ai sensi degli articoli 13 e 14 dello Statuto comunale e della legge 241 del 1990, vorrei fare una proposta riguardo alla gestione e al miglioramento degli impianti di pubblica illuminazione sul territorio del nostro Comune.
Vorrei proporre, infatti, l'adozione delle lampade a diodi LED, che potrebbero sostituire le attuali lampade SAP (lampade a sodio ad alta pressione). Le lampade LED garantirebbero una maggiore efficienza, poiché non disperdono l'energia impiegata in calore ma la trasformano tutta in luce.
Già molti centri abitati hanno adottato i LED. Esempi sono Torraca (in provincia di Salerno) e Galati Mamertino (in provincia di Messina). Quest'ultimo paese è stato da me visitato.
Inoltre, il Gruppo “Autostrade per l'Italia” spa ha adottato l'uso dei LED per l'illuminazione delle gallerie. Solo nel 2010 sono state fatte ben 10.179 installazioni e ben 17.000 corpi illuminanti sono stati installati. Questo ha inciso anche sulla riduzione delle emissioni di CO2 che è pari a 2.073 tonnellate. Queste informazioni possono essere trovate nella “Carta dei Servizi” del Gruppo “Autostrade per l'Italia” spa. Tra l'altro, l'uso dei LED è stato esteso anche nelle gallerie dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, come nel caso della galleria “Moio”, che si trova presso Cosenza. Il costo dell'installazione dei LED verrebbe ammortizzato facilmente perché corpi illuminanti di questo tipo richiedono una minore manutenzione. Viste le questioni di bilancio e la vostra sensibilità verso i temi ambientali, credo che sia opportuno tenere conto anche di questa mia proposta.
Cordiali saluti.

Roncoferraro (Mantova).../.../......
                                                                                Antonio Gabriele Fucilone".

Tra l'altro, mi sono informato presso il Comune di Galati Mamertino (uno dei comuni che usano i LED, in Provincia di Messina) e ho saputo che una lampada a diodi LED costa 550 Euro.
Il suo costo, però, si ammortizza poiché un LED dura di più.
Questo è un esempio virtuoso di green economy.
Pertanto (mi rivolgo agli amministratori roncoferraresi), quando metteremo i diodi LED?
Sono disponibile ad un confronto sul tema.
Invece, di togliere terreni agricoli o di deturpare edifici con pannelli fotovoltaici, facciamo una seria politica di efficienza energetica.
Cordiali saluti. 

DISCUSSIONE SUL CRISTIANESIMO E SULLA NATURA DI GESU'

Cari amici ed amiche.

Ieri. un articolo intitolato "Chi era veramente Gesù?"  è stato commentato su Facebook.
Voglio focalizzare la mia attenzione (e spero anche la vostra) su due commenti.
Il primo è dell'amico Angelo Fazio e recita:

"Fermo restando, che lo scritto è degno di essere letto, (in quanto ci da la possibilità di confrontarci con opinioni eterodosse relative a Cristo e, quindi di prendere visione di idee che le persone di estrazione laica diffondono sulla vita del Divino Redentore, allo scopo di smontarne la sua sostanza divina, al fine di prendere delle contromisure verso esse), io credo che il suo autore ecceda molto nel sincretismo religioso inesistente fra la cultura pagana e quella cristiana e in un relativismo esasperato.E' vero che la cristianità è stata in grado di accorpare a sé usi e costumi che erano antecedenti alla Rivelazione (mi viene in mente il Cristianesimo celtico di San Patrizio, in Irlanda), tuttavia, tali tradizioni non sono state prese per buone in toto, bensì rilette sotto la luce della Redenzione.
I santi non-storici (San Giorgio che combatte contro il drago, per esempio), hanno comunque un significato teologale alto (indicare la lotta contro il drago, come quella contro il peccato). Dunque, non credo che si sia trattato di “furto” di tradizioni pagane, bensì di consolidamento, sotto una nuova e ben più dignitosa luce di ciò che l'uomo aveva partorito nei secoli addietro.
Non mi trova d'accordo l'autore dell'articolo, che sostiene di uno spostamento dall'enfasi sugli insegnamenti del Cristo, a quella della sua persona: ovvio che Cristo ha suscitato ammirazione, anche da persone non cristiane o, addirittura, atee, ma al centro del discorso su di Lui, vi sono indubbiamente, i suoi insegnamenti (mi viene in mente “Si chiamava Gesù”, la canzone di Fabrizio De Andrè).
L'accostamento di Cristo e Maria a personaggi più o meno leggendari della tradizione greca, sono della forzature notevoli e poco credibili: a mio parere, delle vere e proprie caricature.
Anche perché, se si è cattolici, si è anche coerenti con il fatto che, ciò che è narrato nei Vangeli (o, gli insegnamenti da Essi contenuti) non è teoria, bensì è suffragato da un'autorevole storicità, ma anche (sempre che siamo fedeli al Magistero Ecclesiale) da aspetti che hanno del sovrannaturale, come visioni di mistici o opere miracolose che vanno molto aldilà di semplici interpretazioni delle Scritture.
Le opere della Beata Anna Caterina Emmerich, per esempio, mostrano l'autenticità dei Vangeli canonici e, per chi ci crede (non solo alle rivelazioni della mistica tedesca, ma anche al fatto che questa donna è stata canonizzata), non è decoroso sottoporre a discernimento, vaglio o analisi critica, le rivelazioni del Divino Creatore. Chi ha letto la Emmerich (e non solo lei!) non può dubitare della Resurrezione o dell'Ascensione, o asserire che esse siano state costruite a scopo propagandistico, per diffondere il cristianesimo con garanzia di maggiore efficacia, in termini di proselitismo, fra chi non conosceva l'ebraismo ed era abituato alle pratiche devozionali pagane esistenti da non pochi secoli.
Vero che Cristo dà una grande importanza alle scelte soggette alla responsabilità dell'uomo, ma sostenere che il Signore neghi il ricorso alla Divinità del Padre Celeste, è piuttosto poco seria come analisi: la Sacra Scrittura è piena di riferimenti all'Altissimo e al suo intervenire nella storia dell'uomo.
Ciò sostanzia la ricca tradizione della Teologia della Storia (da sant'Agostino a san Bonaventura, ad altri), secondo cui, il dipanarsi degli eventi storici sia interpretabile nell'ottica della storia della Salvezza del genere umano.
L'idea che Cristo si fosse ritenuto solo un Maestro terreno e nulla più, è facilmente opponibile dall'asserzione “il mio Regno non è di questa terra”.
Sono, parzialmente, d'accordo sul fatto che Gesù non si fidava molto dell'ipocrisia di certe pratiche esteriori e, che guardava più all'interiorità degli individui, che di certo sostanziava la loro Fede in modo più autentico, riabilitando anche, chi deteneva un ruolo di modesta importanza, se non addirittura era malvisto e condannato dall'opinione pubblica della Palestina di quell'epoca. Il criterio principale è, (in Lui), l'amore verso il prossimo.
Io non sarei così radicale nell'interpretare il messaggio di Cristo, come lo è l'autore dell'articolo: la soggettività di un individuo, poteva portarlo ad essere una persona retta e degna di essere chiamata tale, anche in una veste altisonante. Giuseppe d'Arimatea era membro del Sinedrio, eppure i Vangeli non parlano affatto male di lui. Dunque, non affatto sono d'accordo, con l'autore dell'articolo, che bolla Cristo come “anticlericale”.
Sono d'accordo con Antonio: Cristo ruppe il muro fra gli ebrei e le persone di altra estrazione e rese universale il messaggio di Redenzione.
Da questo punto di vista, Cristo fu, senza dubbio, un "rivoluzionario", ma il termine è da prendere per oro colato fino ad un certo punto, solo nei suoi aspetti positivi (come la fratellanza, il perdono e l'amore) e comunque con il dovuto discernimento.
Se, dopo aver stabilito che Cristo fu un rivoluzionario, non facciamo le dovute precisazioni sul vocabolo, il rischio notevole e che la parola si inflazioni, si banalizzi e può addivenire ad uso e consumo di losche menti: mi viene in mente la “teologia della liberazione” sud-americana del secolo scorso, che avvicinava marxismo e cattolicesimo in una goffa ibridazione, proprio perché Cristo, in quanto “rivoluzionario”, veniva accostato ad un guerrigliero terzomondista.
Un cattolico dotato di criterio non può che ritenere assurda questo accostamento: Il Divino Redentore, rispettava le autorità terrene e non mirava a destrutturarle.
Per quanto riguarda la linea di continuità con l'Ebraismo, credo che non ci siano dubbi: la venuta di Cristo sulla terra consolida la storia del popolo d'Israele, oltre che aprire nuovi orizzonti di Salvezza all'umanità intera (la nuova Israele, è l'intero genere umano, dice la “teologia della sostituzione”).
Le due cose, a mio parere, non sono in contrasto.
Egli è il risultato delle profezie vetero-testamentarie, che si sono dipanate come tanti “rombi concentrici” (per dirla con le parole di un pensatore cattolico del XX secolo), fino ad arrivare alla grotta di Betlemme che diede inizio all'era cristiana. Il cattolico deve avere il massimo rispetto verso il Popolo Ebraico e la sua grandezza, che ha fatto al mondo intero un dono ineguagliabile.
Il Salvatore appartiene alla stirpe ebraica e questo fa divenire semiti (spiritualmente parlando), anche coloro che seguono e mettono in pratica i suoi insegnamenti. Tuttavia, questo non deve far venire meno (dal punto di vista cattolico) il ruolo Salvifico e Universale di Santa Madre Chiesa: poiché, mai bisogna dimenticarsi che Ella è la Sua Sposa, e il Romano Pontefice, che ne è a capo, è il suo Vicario.
Ella fu fondata sull'Apostolo Pietro, e, secondo la promessa fatta da Cristo a Codesto Apostolo, "le porte degli inferi non prevarranno su di Essa".
Per un cattolico, queste parole sono fondanti della sua Fede, da prendere, dunque, estremamente sul serio e, dunque, da non banalizzare, né relativizzare.
Grazie per avermi interpellato, spero di essere stato all'altezza dell'interessante discussione. Un caro saluto.

Buona settimana,
Angelo
".

Il secondo è stato scritto da Ben Golem e recita:

"Proporrei, gentile Sig. Antonio, di darci in seguito del tu se Lei è d'accordo, trovo che sia più facile conversare usando un tono meno formale, più confidenziale ed amichevole, questo non ha nulla a che fare con l'educazione ed il rispetto reciproco che, noto con piacere, non mancano a Lei come nemmeno al Sig. Angelo ed alla cara amica Anna. Anzi, questo scambio di opinioni è piacevolissimo. Passo dunque al tu, (anzi, lo usavo già, spero di non averti offeso).
Concordo sul fatto che il Cristianesimo si modellò nei secoli, ed è proprio sulla base di questa considerazione che affermo che quello che oggi conosciamo con il nome di Cristianesimo, nelle sue più svariate forme (e che molti considerano autenticamente Cristianesimo) è in realtà molto distante dal messaggio originale del Rabbi Ebreo Yeoshua Ben Yosef. Per questo sostengo che è snaturato e paganizzante, fondato su tradizioni posteriori e spurie, che è divenuto una "re-ligione" (ri-legare, legame secondo Lattanzio ed Agostino d'Ippona) dogmatica, sradicata dalla cultura e dalla tradizione in cui è nato ed a cui appartiene, che erano poi quelle di Yeoshua. Sostengo, per farla breve, che il Cristianesimo dovrebbe essere ricondotto alle sue origini secondo il motto umanista "ad fontem" o, se si preferisce, "riformato". La riforma protestante ha tentato di depurare il Cristianesimo dagli influssi ad esso estranei ma vi è riuscita solo in parte, la riforma non è compiuta, cito un antico motto riformatore "Ecclesia reformata semper reformanda". Si tratta comunque sempre di opinioni personali, chi non la pensa così non si senta offeso. Non è il caso di affrontare qui il discorso di Ariani e Nestoriani, concordo Antonio. D'accordo anche sul fatto che lo stile dell'articolo sembra essere quello di Corrado Augias. Sull'intervento di Angelo (mi permetto anche con te di usare il tu, nel caso correggimi), è evidente che la tua posizione riflette quella della Chiesa Cattolica Apostolica Romana. La posizione è ovviamente più che leggittima, ci mancherebbe altro e la rispetto, ma come certamente avrai capito è agli antipodi rispetto alla mia e non posso condividerla, se non forse su pochissimi punti. Logicamente la cosa è reciproca e non mi aspetto che tu condivida il mio pensiero. Come ho detto precedentemente non intendo mettere in piedi una polemica che risulterebbe sterile ed inconcludente. Metto da parte dunque la tentazione di confutare punto per punto le tue affermazioni, perchè entreremmo in un discorso interminabile ed impegnativo ma, soprattutto proprio per rispetto delle idee tue e di coloro che le condividono, so per esperienza che polemiche di questo tipo finiscono per lasciare gli animi inquieti. Ringraziando tutti per la piacevole conversazione, io qui mi fermerei. Pace ragazzi e... buona serata a tutti!".

Per dovere di cronaca, Ben Golem si era rivolto anche a me, poiché anch'io ero intervenuto.
Io penso che su Gesù Cristo vadano fatte delle considerazione.
Che a livello storico Gesù Cristo sia stato ebreo è fuori discussione.
L'essere ebreo di Gesù Cristo si nota anche nei Vangeli.
Leggete questo brano del Vangelo secondo Marco (capitolo 7, versetti 24-30) che recita:

"[24] Partito di là, andò nella regione di Tiro e di Sidone. Ed entrato in una casa, voleva che nessuno lo sapesse, ma non poté restare nascosto. 

[25] Subito una donna che aveva la sua figlioletta posseduta da uno spirito immondo, appena lo seppe, andò e si gettò ai suoi piedi. 

[26] Ora, quella donna che lo pregava di scacciare il demonio dalla figlia era greca, di origine siro-fenicia. 

[27] Ed egli le disse: "Lascia prima che si sfamino i figli; non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini". 

[28] Ma essa replicò: "Sì, Signore, ma anche i cagnolini sotto la tavola mangiano delle briciole dei figli". 

[29] Allora le disse: "Per questa tua parola và, il demonio è uscito da tua figlia". 
[30] Tornata a casa, trovò la bambina coricata sul letto e il demonio se n'era andato. ".

In questo brano, ad esempio, si nota l'essere ebreo di Gesù.
Basti pensare solo al fatto che egli abbia citato il cane, un animale ritenuto impuro nella tradizione ebraica, per indicare i popoli pagani di cui faceva parte la donna sirofenicia che gli ha chiesto di liberare la figlia indemoniata.
Tuttavia, il suo messaggio fu per tutti , ebrei e non ebrei.
Ora, il Cristianesimo nacque in un ambito ebraico.
Ebrei furono i primi apostoli ed i primi cristiani.
Essi frequentavano il Tempio di Gerusalemme e si distinguevano dagli altri ebrei per fatto che si facessero battezzare e che celebrassero l'Eucaristia. Quindi, ci fu già un carattere iniziatico che distingueva i cristiani dagli altri ebrei.
Addirittura, proprio per il carattere iniziatico del Cristianesimo, alcuni massoni sono arrivati a sostenere che Gesù Cristo ed i primi cristiani fossero stati massoni. 
Tuttavia, proprio per il suo carattere universale, esso dovette rendersi comprensibile a tutti.
Il problema fu posto con la nascita della Chiesa di Antiochia (tra il 47 ed il 55 AD), la prima comunità cristiana formata da convertiti non di origine ebraica. 
E così, a partire dal 50 AD (anno del Concilio di Gerusalemme) il Cristianesimo mutò nella forma.
Ad esempio, adottò il greco (che era un po' come l'inglese nei giorni nostri) come lingua liturgica.
Questo comportò la nascita di molte correnti e di dottrine differenti.
Cito, il marcionismo, una corrente religiosa che sorse nel II secolo AD, che fu fondata dal vescovo Marcione di Sinope e che in toto la tradizione ebraica e l'Antico Testamento, l'arianesimo, una dottrina (fondata da un presibitero di Alessandria di nome Ario) che sorse nel III secolo AD e che definì Gesù "figlio adottivo" di Dio, primogenito tra le creature ma non divino, il monofisismo, una dottrina fondata dal patriarca di Costantinopoli Eutiche (che visse nel V secolo AD) che diceva (e che tuttora,  secondo alcune Chiese, dice) che la natura umana di Gesù sia assorbita da quella divina, o il nestorianesimo, una dottrina propugnata dal patriarca di Costantinopoli Nestorio (381-451) che sostenne che Maria era la Christotokos (Madre di Cristo) e non Theotokos (Madre di Dio) e che la sua maternità fosse solo sulla natura umana di Cristo.
Queste sono solo alcune teorie.
Il cristianesimo dovette mantenere la sua unità e per questo fece i concili, diventando così una religione per tutti. 
Tutto ciò, però, non snaturò Gesù Cristo né il cuore della dottrina cristiana.
Cordiali saluti. 


POLITICA, CI SONO MOLTE COSE DA RIVEDERE

Cari amici ed amiche.

Leggete il mio articolo scritto su "Italia chiama Italia" che è intitolato "Lega, tutti contro Bossi e il Carroccio - di Antonio Gabriele Fucilone".
Io penso che non sia giusta questa "caccia alla Lega Nord".
La politica ha ben altri mali che sono ben più profondi.
La cosa che simboleggia questo marasma è la questione del governo.
Noi abbiamo un governo tecnico.
Il fatto che abbiamo un governo tecnico dimostra che la nostra politica non è più in grado di fare delle riforme necessarie.
Tra i suoi litigi interni ed il suo carattere autoreferenziale, la politica non è più capace di ascoltare i cittadini.
Questo non è bene, com'è non è bene quanto sta facendo ora il governo tecnico di Mario Monti.
Sta cercando di tenere i conti in ordine ma lo sta facendo nel modo sbagliato, aumentando le tasse.
Ciò sta determinando la chiusura delle aziende e l'aumento della disoccupazione giovanile (cosa che conosco bene) e l'indebitamento delle famiglie che non riescono più ad arrivare a fine mese.
L'Italia può salvarsi solo se pensa a crescere, investendo (ad esempio) nelle infrastrutture e nella ricerca, e togliendo i privilegi fiscali, come quelli delle cooperative.
Anche la politica deve assumersi la responsabilità.
Ad esempio,  serve un maggiore controllo sul finanziamento ai partiti.
Se non si fa tutto questo, il rischio di finire come la Grecia potrebbe essere concreto.
Cordiali saluti.

Invencible Armada, perché fallì?

Cari amici ed amiche.


Guardate il video qui sopra.
Esso mostra la guerra tra l'"Invencible Armada" spagnola di re Filippo II d'Asburgo (1527-1598) e la flotta inglese della regina Elisabetta I nel 1588.
La flotta spagnola era composta da 130 vascelli e 24.000 uomini.
Ora, cerchiamo di capire le cause che portarono a questo scontro.
La Spagna era il Paese più potente d'Europa.
Essa, infatti, aveva a disposizione le colonie americane che le davano tanto oro.
Contro la Spagna stava emergendo un'altra potenza, l'Inghilterra.
Sotto re Enrico VIII (1491-1547), l'Inghilterra si stava apprestando a diventare una potenza marina.
Questo progetto si concretò realmente sotto sua figlia, la regina Elisabetta I Tudor (1533-1603).
Ora, l'Inghilterra iniziò a dare fastidio alla Spagna.
Essa, infatti, agiva attraverso la "guerra di corsa", i corsari che spogliavano le navi spagnole.
Questi ultimi erano pirati che agivano per conto della corona inglese, alla quale davano parte del bottino.
Oltre a ciò, ci fu anche un motivo religioso.
Nel 1534, re Enrico VIII ruppe con la Chiesa cattolica e fondò la nuova Chiesa anglicana.
Con suo figlio, re Edoardo VI (1537-1553) ci fu la Riforma protestante.
Nel 1553 morì re Edoardo VI e (dopo la tentata incoronazione di lady Jane Grey) divenne regina Maria I (1516-1558) che cercò di riportare l'Inghilterra al cattolicesimo.
Nel 1558, diventò regina la sua sorellastra Elisabetta che ripristinò il protestantesimo, se pur più moderato rispetto a quello imposto sotto re Edoardo VI.
A ciò, si unì anche un motivo personale.
Re Filippo II era stato marito di Maria I.
Quindi, egli rivendicò il trono inglese.
Lo rivendicò anche in funzione del fatto che la regina cattolica scozzese Maria Stuart (1542-1587) fosse stata condannata a morte dalla regina Elisabetta I (che la teneva prigioniera).
Maria Stuart cedette i suoi diritti alla successione inglese proprio a e Filippo II.
In questa guerra furono trascinati uomini provenienti da mezza Europa.
Ci furono spagnoli, come don Giovanni d'Austria, il fratellastro di re Filippo II noto nella Battaglia di Lepanto, ed italiani, come il duca di Parma Alessandro Farnese.
Detto delle navi, gli armamenti erano cospicui. C'erano circa 2680 cannoni.
Quanto agli Inglesi, la flotta era composta da 191 navi che, per ironia della sorte, furono costruite sotto la regina Maria I e l'allora principe Filippo.
Il tonnellaggio complessivo era di 32.000 tonnellate (contro le 58.000 delle navi spagnole).
Inoltre, furono impiegati 17.000 uomini.
L'"Invencible Armada" partì da Lisbona il 29 maggio 1588 ed arrivò nella Manica.
Il primo attacco inglese ci fu il 30 luglio, mentre gli Spagnoli passavano di fronte al Devon.
L'attacco fu diretto da comandanti molto esperti come sir Francis Drake e Charles Howard, conte di Effingham.
Gli Spagnoli usavano la vecchia tecnica dell'abbordaggio, già usata con successo nella Battaglia di Lepanto.
Nella Manica, però, il contesto fu ben diverso.
Infatti, il mare era spesso mosso e l'avversario, che aveva navi più veloci, non si faceva abbordare.
Il 2 agosto, l'Armada cercò di battere l'avanguardia inglese comandata dal corsaro Martin Frobisher.
Non ci riuscì poiché gli inglesi conoscevano meglio il loro ambiente ed i venti.
L'Armada subì grosse perdite ma non fu battuta.
Essa si fermò a Calais il 06 agosto 1588 per fare salire gli uomini di Alessandro Farnese.
Nella notte tra il 7 e l'8 agosto, gli Inglesi mandarono otto navi incendiarie (navi cariche di materiale infiammabile) che dispersero le navi spagnole.
Queste ultime, più lente, divennero un bersaglio facile per gli Inglesi.
Ne seguì la battaglia di Gravelinga che fu disastrosa per gli Spagnoli.
Questi ultimi si ritirarono nella manica e cercarono di circumnavigare le coste occidentali dell'Irlanda.
Non l'avessero mai fatto.
Infatti, ci fu una serie di tempeste che flagellò la flotta spagnola.
La prima ci fu il 12 agosto, vicino alle Isole Orcadi e alle Isole Shetland.
Un mese dopo ce ne fu un'altra a largo delle coste irlandesi.
Una terza li colpì nuovamente a largo delle coste del Connacht (in gaelico Connachta), sempre in Irlanda.
In questo naufragio, gli Spagnoli lasciarono una cosa,  un carico di patate, ortaggi che in seguito sfamarono intere generazioni di Irlandesi.
La missione di re Filippo II finì così. Morirono 10.000 uomini ed andarono perdute 45 imbarcazioni.
Gli Inglesi vinsero e ciò fu preso come un segnale molto importante.
Questa sconfitta segnò il declino della Spagna e l'ascesa dell'Inghilterra, con tutti gli sconvolgimenti della geopolitica europea, come mostra questo quadro che ritrae la regina Elisabetta I.
Elisabetta, infatti, divenne l'arbitro dell'Europa.

Nel loro determinismo, protestanti inglesi videro in ciò un segno divino.
Anche Filippo II vide in ciò una punizione divina.
In realtà, la colpa fu degli Spagnoli.
Essi avrebbero dovuto avere delle navi più veloci.
Magari, anziché mandare in Inghilterra 130 vascelli avrebbero potuto mandarne una cinquantina in più.
Essi persero la guerra perché non seppero ammodernare le loro tecniche di guerra ed ebbero dei comandanti non all'altezza, se confrontanti con Francis Drake, Martin Frobisher e Charles Howard.
Sarebbe basta approdare in Irlanda, dove i cattolici erano prevalenti (e che sarebbero stati ben disposti verso gli Spagnoli) e spostare la guerra lì, a mo' di diversivo.
Gli Inglesi, infatti, avevano grossi problemi in Irlanda.
Con le forze inglesi concentrate in Irlanda, si sarebbero potuti fare degli attacchi al Devon e al Kent, fino al Tamigi. Le cinquanta navi più piccole che la Spagna avrebbe potuto mandare sarebbero state funzionali a ciò
La presa di Londra sarebbe stata facile, perché le forze inglesi sarebbero state indebolite.
Tenete conto del fatto che la situazione inglese non era così rosea.
Infatti, i cattolici inglesi erano ancora tanti e non volevano la regina Elisabetta I.
Ci sarebbe stata una loro rivolta, vista la difficoltà in cui i soldati inglesi avrebbero versato.
Inoltre, gli Spagnoli non tennero conto delle condizioni meteorologiche della zona.
Quindi, avevano una scarsa conoscenza scientifica.
Tutto ciò determinò la sconfitta spagnola.
Forse, il buon Dio ci volle dire ciò.
Cordiali saluti.




martedì 10 aprile 2012

IMU, VA RIVISTA

Cari amici ed amiche.

Il governo di Mario Monti (nella foto) ha l'IMU, Imposta Municipale Unica, e ci sono i problemi.
Essa, infatti, rischia di strozzare famiglie ed aziende.
Prendiamo, ad esempio, le aziende agricole.
Per queste aziende, l'IMU sarà calcolata con una rivalutazione del 25% e con un moltiplicatore pari a 130.
Qui, gli agricoltori rischiano un vero e proprio salasso.
Qui si rischia di fare chiudere parecchie aziende e di mandare in fumo tanti posti di lavoro.
Inoltre, vi è anche il problema delle prime case.
Avere la prima casa non significa necessariamente essere ricchi sfondati.
Ci sono tante persone che hanno la prima casa di proprietà e che l'hanno avuta dopo tanti sacrifici.
A ciò, si unisce il fatto che, ad esempio, le banche sia esenti dall'IMU.
Questo, praticamente, rischia di creare uno squilibrio molto grave.
Con il dovuto rispetto, io penso che il Presidente del Consiglio, Mario Monti, non abbia il polso reale della situazione dei cittadini. quando dice che è meglio fare dei rozzi aumenti delle tasse che finire come la Grecia.
Se egli non dovesse fare qualcosa che possa compensare questi aumenti, il rischio di finire come la Grecia potrebbe non essere una cosa molto astratta.
Cordiali saluti.

Chi Era Veramente Gesù? Commento all'articolo del sito "ANTICORPI.it"

Cari amici ed amiche.

Su Facebook,  ho ricevuto un articolo intitolato "Chi era veramente Gesù?".
Questo articolo parla di Gesù e lo definisce un riformatore religioso ebreo e non il fondatore di una religione.
Io vorrei dire la mia.
Può essere accettabile la definizione di Gesù come "riformatore ebreo".
A livello storico, Gesù era un ebreo e, prima di tutto, agì dentro la comunità ebraica del suo tempo, una comunità che era molto divisa.
Da una parte, infatti, vi erano i sacerdoti, gli scribi ed i farisei che,  erano legalisti e legati al potere romano, e dall'altro vi era il popolo, che osteggiava il potere romano ed aspettava il Messia.
Il messaggio di Gesù fece presa sul popolo per questo motivo.
I suoi primi apostoli erano membri del popolo.
Il messaggio di Gesù era tanto semplice quanto dirompente, ossia:

"35 e uno di loro, un dottore della legge, lo interrogò per metterlo alla prova: 36 «Maestro, qual è il più grande comandamento della legge?».37 Gli rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. 38 Questo è il più grande e il primo dei comandamenti. 39 E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso40 Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti». (Matteo 22, 35-40)".

In questo messaggio erano riassunti tutti e dieci i comandamenti della Legge mosaica che però assunse un carattere universale.
Questa legge fece cessare, di fatto, la divisione tra ebrei e non ebrei.
Questo insegnamento era ben presente agli ebrei.
Non tutti gli ebrei facevano il bene perché dovevano farlo, pena sanzioni.
Al contrario, la maggior parte di loro lo faceva perché faceva parte di quell'insegnamento tramandato a loro da Dio.
Inoltre, porto alla vostra attenzione un altro aspetto.
Fu logico che questa riforma avrebbe comportato la nascita di una nuova religione, il Cristianesimo, poiché chi non era ebreo non avrebbe potuto capire fino in fondo Gesù se non il suo messaggio non fosse stato presentato sotto una veste nuova.
Da questa riforma nacque una religione.
Quanto alla divinità di Gesù, posso dire una cosa.
Al suo tempo e nei secoli successivi ci furono altri personaggi che si spacciarono (o che vennero spacciati) per Messia o "Figli di Dio".
Prendiamo ad esempio, Simone Bar Kochba, Mitra o Mani.
Nessuno di questi personaggi riuscì a fare strada, cosa che, invece, a Gesù riuscì.
Questo ci deve imporre degli interrogativi.
Cordiali saluti.



CALCIO? E' TUTTO MENO CHE SPORT!

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, l'amico Morris Sonnino mi ha mostrato questa foto che mostra il giocatore della Lazio Stefan Radu alzare il braccio a mo' di saluto romano.
Io trovo che certi gesti non facciano bene al calcio,  perché quantomeno possono sembrare equivoci e possono essere fraintesi.
Magari, come dice la stessa società biancoceleste, il giocatore potrebbe avere semplicemente esultato.
Tuttavia, egli avrebbe potuto esultare in un altro modo.
Certo, per contro, non vanno bene nemmeno i gesti di quei giocatori che esultano alzando il pugno, come se fossero all'Internazionale Socialista.
Purtroppo, il nostro è un Paese strano.
Winston Churchill diceva:

"Gli Italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre".

A me sembra che dietro ad una partita di calcio ci sia una questione di fazione politica, quasi come se il proprio avversario sia un nemico della società.
Anch'io ne so qualcosa.
Leggete questo commento scritto su questo blog da un signore che si fa chiamare Pasquale all'articolo intitolato "Derby, che sfortuna!":

"SALUTA LA CAPOLISTA... INFERIORE... IN POLITICA COME NEL CALCIO! AHAHAHAHA".

Questo "signore" (che molti già conoscono visto che altre volte ha commentato su questo blog) è noto a tutti.
Le sue idee, spesso discutibili, sono note a tutti.
Ora, questo non mi sembra un comportamento molto sportivo...della serie "non mettiamo la politica nel calcio" (e sono ironico).
Purtroppo, questa è la mentalità e non va bene.
Del resto, io posso dire anche altro.
Fino al 1995 ero stato tifoso della Roma. Poi feci un'"abiura" e passai al Milan.
Qualche anno dopo ero andato in Abruzzo, a trovare i miei zii e cugini, e, saputo della cosa, un amico di mio cugino (romanista)  aveva detto:

"Un altro che si è venduto".

Qui poté anche starci l'ironia.
Tuttavia, ricevetti altri commenti (da altre persone) che mi piacquero meno.
Ad esempio, c'è chi disse che io passai al Milan per le mie simpatie politiche e quant'altro.
Francamente, per me gli altri possono dire quello che vogliono.
Io passai al Milan non tanto per ragioni politiche ma per una questione sicuramente sportiva (perché il Milan era ed è una squadra vincente) e per ragioni di amicizie.
Forse, tifavo (o meglio simpatizzavo) la Roma per la città (che visiterei volentieri)  che non per la squadra. 
Tra l'altro, ricordo che non ho mai avuto amici romanisti.
La maggioranza dei miei amici era (ed è) milanista e juventina.
Ci sono anche gli interisti.
Eppure, c'è chi sostenne che il mio passaggio al Milan fosse per ragioni politiche.
Sembra che gli stadi si siano trasformati in tribune politiche in cui la gente mostra i peggiori istinti.
L'Italia è sempre stato il Paese in cui lo scontro politico è sempre stato forte.
L'Italia è il Paese dei guelfi e dei ghibellini. 
Lo stadio si è trasformato nel luogo in cui lo scontro politico si è concentrato.
Io penso che ciò non vada bene e non faccia bene al nostro calcio, un calcio che già soffre di altri mali.
Infatti, quando si parla di esso, si parla di spettacolo e di politica mentre non si parla più di sport. 
Cordiali saluti. 
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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.