The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza.
Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.
Il mio libro sul Covid
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
"Quando pregare diventa un ‘pericolo’ per la società
In un periodo in cui risorgono sentimenti antisemiti anche in Italia, stavolta voglio raccontarvi un episodio divertente. Ma neanche troppo. Una breve storia accaduta questa mattina, tanto per augurare Hag Sameach ai nostri lettori di religione ebraica e Buona Pasqua a tutti gli altri.
Chiama un amico che sta tornando a Roma. E’ in treno. Mi racconta che, non avendo fatto in tempo a pregare a casa, decide di indossare talled e tefillin in treno. Per chi non lo sapesse, i tefellin sono due scatole di cuoio con all’interno dei passi biblici: una scatola si lega al braccio, l’altra è appoggiata sulla testa. Per un eccessivo senso di rispetto nei confronti degli altri viaggiatori decide di appartarsi. Di alzarsi dal suo posto e mettersi nel corridoio. Inizia a pregare. Qualcuno passa, lo nota e prosegue. Del resto, per chi non conosce i riti ebraici, la pratica può sembrare inusuale. Normale amministrazione. Dopo un quarto d’ora circa il mio amico finisce di pregare, ripone i tefillin in un astuccio e torna al suo posto per proseguire il viaggio verso la Capitale. Passa una mezz’ora. Il capotreno, assieme a un signore, lo avvicinano. Non vogliono vedere il biglietto.
“Polizia ferroviaria”, fa il signore che si scopre essere un agente in borghese. “Prego, buongiorno. Ditemi tutto“, fa il mio amico. “L’abbiamo vista prima nel corridoio fare delle pratiche strane”. “Veramente stavo semplicemente pregando. Sono di religione ebraica”. “Guardi io conosco le pratiche ebraiche e quelle non erano pratiche ebraiche“. “Sì, lo sono perché nella nostra tradizione…”. La spiegazione va avanti. Il poliziotto e il capotreno si allontanano.
La questione sembra risolta. Ma pochi minuti dopo i due tornano alla carica.
“Senta, dobbiamo perquisirla“.
Il mio amico, ma ormai un po’ stizzito, resta collaborativo e mette le cose in chiaro: “Guardi, non c’è problema, le apro la valigia. Però dovrebbe identificarsi, darmi il suo nome o almeno il numero di matricola”.
“Non posso farlo, questo non è previsto dalla legge italiana“.
“Veramente è previsto, semmai è lei che non potrebbe perquisirmi senza un mandato o un reale rischio per la sicurezza pubblica”.
“Vediamo, adesso le do i miei riferimenti. Intanto apra la valigia“.
“Ok, me le dia e io apro la valigia”.
Il battibecco durerà poco, il tempo che il poliziotto e il capotreno capiscano di aver preso un grosso abbaglio. Alla fine l’agente in borghese non si fa neppure riconoscere, nonostante abbia, probabilmente, leso i diritti del poveretto che ora è costretto a concludere il viaggio umiliato e con gli occhi addosso degli altri passeggeri. Il poliziotto se ne va, ma non si risparmia l’ultimo colpo da maestro: “Però la prossima volta se deve pregare cerchi di dare meno nell’occhio”.
Buona Pasqua a tutti.".
Innanzitutto, ricambio gli auguri.
Dire che non ho parole è il minimo.
Una persona si mette a pregare e questa subisce un'aggressione.
Siamo impazziti o cosa?
Il signore che ha subito l'aggressione ha la mia solidarietà.
Una persona con un minimo di cervello sa che un tellifin ed un talled sono strumenti di preghiera della religione ebraica, come la catenina del Santo Rosario è uno strumento di preghiera di noi cristiani.
Qui si sta andando oltre.
Una avrà il sacrosanto diritto di pregare?
Del resto, la questione non riguarda solo gli ebrei ma anche noi.
Ad esempio, io quando passo di fronte a un chiesa, un cimitero o a una cappella mi faccio il segno della Croce.
C'è di chi ride di fronte a ciò.
Io penso che pregare non sia un delitto.
Anzi, pregare è una bella cosa.
Quel poliziotto dovrebbe vergognarsi.
Questa Europa cristianofobica ed antisemita sta andando verso il baratro.
Ieri è stato il Venerdì Santo, giorno della morte di Gesù Cristo sulla croce.
Ci sono state processioni.
A Mantova, ad esempio, c'è stata la processione con il Preziosissimo Sangue.
Oggi, invece, inizia la Pasqua vera e propria.
Il sepolcro in cui fu riposto il corpo di Gesù fu trovato vuoto.
Questo giorno segna il punto più alto della tradizione cristiana.
Essa si fonda, infatti, sulla morte e sulla resurrezione di Gesù.
Chi non riconosce la morte e la resurrezione di Gesù non può essere definito cristiano.
Tutto ciò fu necessario.
Vi invito a leggere questo pezzo della "Summa Theologica" di San Tommaso d'Aquino che mi è stata inoltrato dall'amico Mario Padovano su Facebook:
"Respondeo dicendum quod conveniens fuit Christum sepeliri. Primo quidem, ad comprobandum veritatem mortis, non enim aliquis in sepulcro ponitur, nisi quando iam de veritate mortis constat. Unde et Marci XV legitur quod Pilatus, antequam concederet Christum sepeliri, diligenti inquisitione cognovit eum mortuum esse. Secundo, quia per hoc quod Christus de sepulcro resurrexit, datur spes resurgendi per ipsum his qui sunt in sepulcro, secundum illud Ioan. V, omnes qui in monumentis sunt, audient vocem filii Dei, et qui audierint, vivent. Tertio, ad exemplum eorum qui per mortem Christi spiritualiter moriuntur peccatis, qui scilicet absconduntur a conturbatione hominum. Unde dicitur Coloss. III, mortui estis, et vita vestra abscondita est cum Christo in Deo. Unde et baptizati, qui per mortem Christi moriuntur peccatis, quasi consepeliuntur Christo per immersionem, secundum illud Rom. VI, consepulti sumus cum Christo per Baptismum in mortem.
RISPONDO: Era conveniente che Cristo fosse sepolto. Primo, per dimostrare la realtà della sua morte: poiché nessuno viene deposto nel sepolcro, se non quando se n'è constatata la morte. Infatti nel Vangelo si legge che Pilato, prima di permettere il seppellimento di Cristo, volle assicurarsi bene che fosse morto.
Secondo, perché la resurrezione di Cristo dal sepolcro dà la speranza di risorgere per mezzo suo a coloro che giacciono nei sepolcri, secondo le parole evangeliche: "Tutti coloro che sono nella tomba udranno la voce del Figlio di Dio, e quelli che l'avranno ascoltata vivranno".
Terzo, per essere il prototipo di coloro che per la morte di Cristo muoiono al peccato, cioè di coloro che "sono sottratti ai turbamenti degli uomini". Di qui le parole di S. Paolo ai Colossesi: "Voi siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio". Cosicché i battezzati, i quali per la morte di Cristo sono morti al peccato, sono come sepolti in Cristo con l'immersione nell'acqua, secondo l'affermazione paolina: "Noi per il battesimo siamo stati sepolti con Cristo nella morte".
Respondeo dicendum quod modus sepulturae Christi ostenditur esse conveniens quantum ad tria. Primo quidem, quantum ad confirmandam fidem mortis et resurrectionis ipsius. Secundo, ad commendandam pietatem eorum qui eum sepelierunt. Unde Augustinus dicit, in I de Civ. Dei, laudabiliter commemorantur in Evangelio qui corpus eius, de cruce acceptum, diligenter atque honorifice tegendum sepeliendumque curarunt. Tertio, quantum ad mysterium, per quod informantur illi quiChristo consepeliuntur in mortem.
RISPONDO: Le circostanze della sepoltura di Cristo risultano convenienti per tre motivi. Primo, perché adatte a confermare la fede nella sua morte e nella sua resurrezione. - Secondo, perché mettono in evidenza la pietà di coloro che lo seppellirono. Di qui le parole di S. Agostino: "Sono ricordati con lode dai Vangeli coloro che, accogliendone il corpo deposto dalla croce, provvidero con cura e con onore a coprirlo e a seppellirlo". - Terzo, perché conformi al mistero, che si compie in coloro i quali "sono con Cristo consepolti nella morte".
Respondeo dicendum quod non fuit conveniens corpus Christi putrefieri, vel quocumque modo incinerari. Quia putrefactio cuiuscumque corporis provenit ex infirmitate naturae illius corporis, quae non potest amplius corpus continere in unum. Mors autem Christi, sicut supra dictum est, non debuit esse cum infirmitate naturae, ne crederetur non esse voluntaria. Et ideo non ex morbo, sed ex passione illata voluit mori, cui se obtulit sponte. Et ideo Christus, ne mors eius naturae infirmitati adscriberetur, noluit corpus suum qualitercumque putrefieri, aut qualitercumque resolvi, sed, ad ostensionem virtutis divinae, voluit corpus illud incorruptum permanere. Unde Chrysostomus dicit quod, viventibus aliis hominibus, his scilicet qui egerunt strenue, arrident propria gesta, his autem pereuntibus, pereunt. Sed in Christo est totum contrarium, nam ante crucem, omnia sunt maesta et infirma; ut autem crucifixus est, omnia clariora sunt facta, ut noscas non purum hominem crucifixum.
RISPONDO: Non era conveniente che il corpo di Cristo andasse in putrefazione, o che comunque si riducesse in cenere. Poiché la putrefazione di un dato corpo deriva dalla fragilità della sua natura, che non è più in grado di conservarlo nella sua integrità. Ora, la morte di Cristo, come sopra abbiamo detto, non doveva avvenire nell'infermità della natura, perché non si credesse che non era volontaria. Ecco perché egli volle morire non di malattia, ma per supplizi inflitti dall'esterno, cui si era assoggettato spontaneamente. Perciò Cristo, non volle che il suo corpo fosse soggetto in qualche modo alla putrefazione e alla dissoluzione, perché la sua morte non fosse attribuita all'infermità della natura: ma per mostrare la virtù divina, volle che quel corpo restasse incorrotto. Di qui le parole del Crisostomo: "Per gli altri uomini che compirono grandi cose, le gesta arrisero loro mentre erano vivi: ma morti loro perirono con essi. In Cristo avvenne tutto il contrario: prima della croce tutto in lui è meschino ed infermo; ma dopo che fu crocifisso tutto è splendido, perché tu riconosca che non è un puro uomo quel crocifisso".
Respondeo dicendum quod ipsum tempus quo Christus in sepulcro mansit, effectum mortis eius repraesentat. Dictum est enim supra quod per mortem Christi liberati sumus a duplici morte, scilicet a morte animae et a morte corporis. Et hoc significatur per duas noctes quibus Christus in sepulcro permansit. Mors autem eius, quia non fuit ex peccato proveniens sed ex caritate suscepta, non habuit rationem noctis, sed diei. Et ideo significatur per diem integram qua Christus fuit in sepulcro. Et sic conveniens fuit quod Christus una die et duabus noctibus esset in sepulcro.
RISPONDO: Il tempo in cui Cristo rimase nel sepolcro sta a indicare gli effetti della sua morte. Orbene, sopra abbiamo detto che la morte di Cristo ci ha liberati da due tipi di morte, dalla morte dell'anima e da quella del corpo. E questo viene indicato dalle due notti da lui trascorse nel sepolcro. La sua morte invece, non essendo dovuta al (proprio) peccato, ma essendo stata accettata per amore, non aveva aspetto di notte, ma di giorno. Perciò essa viene indicata dall'intero giorno che Cristo rimase nel sepolcro. Era quindi conveniente che Cristo restasse nel sepolcro un giorno e due notti.".
Tutto ciò fu necessario, per la salvezza dell'umanità.
Fu il sacrificio dei sacrifici.
Non dobbiamo pensare, però, che Cristo sia morto per gli altri.
Anche noi, infatti, pecchiamo.
La sua resurrezione fu il riscatto per tutta l'umanità.
Come Mosè riscattò il popolo ebraico, facendolo passare nel Mar Rosso, così Cristo riscattò noi, morendo sulla croce, risorgendo e facendoci passare dal peccato alla salvezza.
Visto il paragone fatto e visto che è vicina la Pasqua ebraica, agli amici di religione ebraica dico:
"Shabbat Shalom, ve hag Pesach Sameach Lekullam!".
Anche nostro Signore Gesù Cristo capirà, visto che l'ebraico era (ed è ) la sua lingua e visto che lui era (ed è, visto che risorse) un ebreo.
Christus heri, hodie et semper.
Cordiali saluti e buona Pasqua.
Via e-mail, mi è arrivato questo comunicato stampa del coordinamento lombardo del Popolo della Libertà che recita:
""Di fronte alla bufera giudiziaria che ha colpito in questi mesi la politica ed i partiti, occorre uno scatto d’orgoglio da parte di quei tanti parlamentari, presidenti di istituzioni, sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali che vivono quotidianamente la buona politica e la buona amministrazione. Non possiamo infatti vergognarci di essere stati eletti dal popolo per poi essere affastellati in un unico fascio d'erba e gettati via, come in una triste commedia, con chi è in politica non certo per nobili ideali. Dobbiamo avere la forza di reagire, chiedendo da una parte un passo indietro a quanti gettano ombre e discredito sui partiti con comportamenti discutibili, con condanne e sentenze e, dall’altra, favorendo merito, etica e rigore attraverso una selezione accurata delle persone chiamate a ricoprire ruoli di responsabilità, di amministrazione e di governo”. Così dichiara Mario Mantovani, coordinatore regionale lombardo del Popolo della Libertà.".
Sono d'accordo con il senatore Mario Mantovani.
La buona politica c'è ed è quella che ogni giorno cerca di risolvere i problemi dei cittadini sul territorio.
Ci sono tanti giovani che vogliono fare politica per come Dio comanda e che molto spesso non sono valorizzati.
Io credo che da questa situazione senza dubbio negativa possa nascere qualcosa di buono, un vero rinnovamento, quel progetto rinnovamento che il presidente Berlusconi voleva portare avanti.
Bisogna riflettere.
Cordiali saluti.
Leggete l'articolo scritto da Francesca Alderisi sito "ProntoFrancesca.it", che è intitolato "Onora il tuo talento".
Questo articolo è degno di una riflessione.
La voglio fare anche basandomi sulle mie esperienze.
Io penso che ogni persona abbia un proprio talento ed una propria vocazione.
A tale proposito, cito il prete che ieri ha celebrato la Messa qui a Roncoferraro, al posto del parroco don Alberto Bertozzi, che è ricoverato all'ospedale a causa di un incidente.
Questo prete ha citato la sua esperienza di chierichetto.
Egli voleva essere il capo dei chierichetti e forse questa sua volontà fu un seme di questa sua vocazione.
Ogni uomo ha una sua vocazione e questa sua vocazione è rappresentata dal talento e dalla volontà di farlo emergere.
Io, ad esempio, ho sempre sentito il desiderio di parlare di certi temi, specialmente di scienze, di storia e di politica.
Mi ricordo che da piccolo ero affascinato dalle lampadine.
Addirittura, le rompevo per prendere il filo di tungsteno.
Mentre gli altri bambini facevano i capricci per i giocattoli, io li facevo per avere le lampadine.
Oltre a volere le lampadine, mi piaceva anche giocare con il fuoco (tanto che una stavo per incendiare la casa) e leggere i libri di medicina e di chimica.
Inoltre, mi piaceva molto anche giocare a fare il politico e viaggiare per potere conoscere le altre realtà locali, di cui tra l'altro colleziono monete, cartoline e libricini.
Infatti, sono sempre stato dell'idea che una persona che sceglie di fare politica debba avere un minimo di conoscenza.
Le monete, in realtà, le ho avute da parenti ed amici che sono stati o che vivono all'estero.
Questo tratto è rimasto ancora oggi.
Infatti, mi sono diplomato in chimica e biologia (anche se oggi sono disoccupato, sono un tecnico di laboratorio chimico-biologico, specializzato in qualità, sicurezza ed ambiente) e faccio politica (con il Popolo della Libertà) qui a Roncoferraro.
Inoltre, mi piace fare disquisizioni.
Basti pensare ai continui confronti di geopolitica con Angelo Fazio o alle discussioni di politica e di religione con Morris Sonnino, Francesca Padovese, Riccardo Di Giuseppe, Irene Bertoglio ed altri interlocutori su Facebook.
Inoltre, basti pensare ai miei articoli sul giornale di Ricky Filosa "Italia chiama Italia".
Io sono una persona che analizza ogni cosa
Ad esempio, lo sapevate che il "Cristo velato" della Cappella di Sansevero a Napoli (di cui parla l'articolo di Francesca Alderisi) può avere molte interpretazioni?
Infatti, in origine, quella scultura si trovava nella Cavea sotterranea e non nella chiesa, edificio che ha molti riferimenti massonici.
Più volte mi sono interessato a quel monumento, anche se non l'ho mai visitato.
Queste mie due "vocazioni" si sono espresse.
Io penso che un uomo debba seguire una determinata materia, se sente la passione per essa e se gli interessa.
L'interesse che ogni uomo ha per ciascuna materia, infatti, è il talento che Dio ha dato a ciascuno di noi.
Il vero talento, infatti, non è la conoscenza come non lo è una dote particolare.
Il talento è la volontà di apprendere e di portare avanti i propri sogni che ogni uomo ha nel suo intimo.
Cordiali saluti.
Qui sopra vi è un video in cui si parla del fatto che ieri ha sconvolto la giornata politica, le dimissioni di Umberto Bossi dalla segreteria della Lega Nord, in seguito al caso del tesoriere Francesco Belsito che, secondo chi indaga, sarebbe coinvolto in fatti illegali, come lo stesso "Senatùr".
Io penso che la tempistica sia sospetta.
Guarda caso, il tutto è avvenuto in un momento particolare per la Lega Nord che stava riprendendo consenso, come stava riprendendo consenso anche il Popolo della Libertà, dopo una fase di offuscamento.
Tra l'altro, pare proprio che il Popolo della Libertà e la Lega Nord non siano proprio separati.
Al contrario, alla fine di questa fase politica (che per certi versi è balorda) sarebbe stata possibile una nuova alleanza Lega Nord-Popolo della Libertà.
Per questo motivo, dico che ciò sia davvero strano.
Inoltre, il clima di giustizialismo che c'è intorno al partito di Bossi lascia pensare ad un attacco contro di esso.
Belsito può anche avere sbagliato ma non è detto che l'abbia fatto per conto della Lega Nord o di Bossi.
Se ha sbagliato e se l'errore è accertato, Belsito paghi.
Chi ha sbagliato deve pagare ma devono esserci prove certe.
Cordiali saluti.
Leggete questo testo che l'amico Giovanni Covino mi ha inoltrato e che è stato tratto da un'omelia di Melitone di Sardi:
"Molte cose sono state predette dai profeti riguardanti il mistero della Pasqua, che è Cristo, «al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (Gal 1, 5 ecc.). Egli scese dai cieli sulla terra per l'umanità sofferente; si rivestì della nostra umanità nel grembo della Vergine e nacque come uomo. Prese su di sé le sofferenze dell'uomo sofferente attraverso il corpo soggetto alla sofferenza, e distrusse le passioni della carne. Con lo Spirito immortale distrusse la morte omicida.
Egli infatti fu condotto e ucciso dai suoi carnefici come un agnello, ci liberò dal modo di vivere del mondo come dall'Egitto, e ci salvò dalla schiavitù del demonio come dalla mano del Faraone. Contrassegnò le nostre anime con il proprio Spirito e le membra del nostro corpo con il suo sangue.
Egli è colui che coprì di confusione la morte e gettò nel pianto il diavolo, come Mosè il faraone. Egli è colui che percosse l'iniquità e l'ingiustizia, come Mosè condannò alla sterilità l'Egitto.
Egli è colui che ci trasse dalla schiavitù alla libertà, dalle tenebre alla luce, dalla morte alla vita, dalla tirannia al regno eterno. Ha fatto di noi un sacerdozio nuovo e un popolo eletto per sempre. Egli è la Pasqua della nostra salvezza.
Egli è colui che prese su di sé le sofferenze di tutti. Egli è colui che fu ucciso in Abele, e in Isacco fu legato ai piedi. Andò pellegrinando in Giacobbe, e in Giuseppe fu venduto. Fu esposto sulle acque in Mosè, e nell'agnello fu sgozzato.
Fu perseguitato in Davide e nei profeti fu disonorato.
Egli è colui che si incarnò nel seno della Vergine, fu appeso alla croce, fu sepolto nella terra e, risorgendo dai morti, salì alle altezze dei cieli. Egli è l'agnello che non apre bocca, egli è l'agnello ucciso, egli è nato da Maria, agnello senza macchia. Egli fu preso dal gregge, condotto all'uccisione, immolato verso sera, sepolto nella notte. Sulla croce non gli fu spezzato osso e sotto terra non fu soggetto alla decomposizione.
Egli risuscitò dai morti e fece risorgere l'umanità dal profondo del sepolcro.".
Oggi è giorno di lutto.
Infatti, in questo giorno, il Venerdì Santo, Gesù patì il tradimento di Giuda Iscariota (una persona che egli considerava amica), venne percosso, maltrattato e dileggiato e alla fine fu crocifisso, trafitto e sepolto.
Gesù offrì sé stesso per salvare l'umanità.
Poi risorgerà.
Intanto, però, egli dovette soffrire, assumendosi tutte le colpe del mondo.
Eppure, vale quanto scritto da San Paolo (II lettera a Timoteo, capitolo 2, versetti 11-13):
"[11] Certa è questa parola: Se moriamo con lui, vivremo anche con lui;
[12] se con lui perseveriamo, con lui anche regneremo; se lo rinneghiamo, anch'egli ci rinnegherà;
[13] se noi manchiamo di fede, egli però rimane fedele, perché non può rinnegare se stesso. ".
Egli rimase fedele alla missione che il Padre gli diede e ai suoi amici.
Quando i soldati che andarono a catturarlo insieme a Giuda Iscariota chiesero di lui, Gesù rispose (Vangelo secondo Giovanni, capitolo 18, versetto 8):
"[8] Gesù replicò: "Vi ho detto che sono io. Se dunque cercate me, lasciate che questi se ne vadano". ".
In pratica, egli sacrificò sé stesso per coloro che egli amava, i suoi amici in primis.
L'uomo di oggi è ancora in grado di fare ciò?
Con l'egoismo che c'è, molti uomini tendono a ripiegarsi su sé stessi e a salvare sé stessi, anche mandando in rovina il prossimo e tradendolo.
Allora, riflettiamo!
Termino con una mia poesia in tema:
ELI' ELI' LEMA' SABACTANI?
"Elì elì lemà sabactàni?"
Chista fù accussì jittata la vuci...
quannu su la cruci 'nchianau...da lu nostru Signuri...
pì chistu munnu 'n scuru purtari a la Luci...
accussì ci vinni corporal la morti...pì lu piccaturi!
Sì...pì onne piccaturi et piccatrici purtari...
murì iddu pì tri ghjorni...a la misericordia...
et comu Moyses vinni...quannu una strata fici nto lu mari!
Guardate il video qui sopra.
Esso mostra l'Autostrada A15 Parma-La Spezia con il nuovo tratto compreso tra Borgotaro e Berceto che sostituisce i vecchi e pericolosissimi viadotti "Roccaprebalza", di Raccordo" e "Vigne", viadotto che avevo attraversato durante una gita in Toscana nel 1998.
Se ci fossero state le manifestazioni simili a quelle che ci sono ora in Val di Susa contro la TAV Lione-Torino, a quest'ora ci sarebbero i succitati viadotto che, tra l'altro, erano pericolanti.
Quindi, smettiamola con certe manifestazioni.
Qui in Italia, lo "spread" infrastrutturale rispetto agli altri Paesi è notevole.
Questo è un problema poiché fa scappare chi vorrebbe investire nel nostro Paese.
Purtroppo, certi gruppi politici non vogliono capire ciò e fanno manifestazioni assurde e spesso violente, in cui la gente comune viene aizzata contro le forze dell'ordine, perché le dicono cose false su presunti danni ambientali, senza che siano state fatte delle serie indagini.
A casa mia, questo si chiama terrorismo.
Per me fanno terrorismo coloro che aizzano la gente contro le forze dell'ordine e gli operai dei cantieri in Val di Susa, per impedire che si faccia la TAV Lione-Torino, come fanno terrorismo coloro che impediscono la realizzazione di nuove centrali elettriche (che magari producono energie da fonti rinnovabili, come il biogas) o che dicono no ad ogni proposta, come la gestione privata dell'acqua o l'uso dell'energia nucleare, senza proporre qualcosa di alternativo.
Questo non è fare il bene del proprio Paese.
Dire no alla TAV Lione-Torino non porta alcun beneficio all'ambiente.
Infatti, il problema dei mezzi che vanno a carburanti fossili e che usano l'autostrada A32 Bardonecchia-Torino rimane.
Dire no alla realizzazione di centrali a biogas o a quelle nucleari non fa bene all'ambiente.
Infatti, si continuerà ad usare energia che proviene da carburanti fossili (con un forte inquinamento dell'aria) e non si risolve il problema della dipendenza energetica dall'estero.
Questo non è difendere l'ambiente ma solo il negare lo sviluppo.
Vi invito a leggere un interessante articolo intitolato "Ambientalismo demoniaco-Atto secondo".
Difendere l'ambiente non deve significare andare contro l'uomo.
Lo stesso Dio avrebbe molto da dire di fronte a certe manifestazioni.
Cordiali saluti.