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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 31 marzo 2012

ETNA PATRIMONIO MONDIALE DELL'UMANITA'? E' COSA GIUSTA!

Cari amici ed amiche.

L'Etna potrebbe essere proclamato "Patrimonio Mondiale dell'Umanità" dall'UNESCO.
Io penso che ciò sia giusto
Per l'Italia, per la Sicilia e per i catanesi, l'Etna rappresenta molto,
E' vero che questo vulcano possa fare molti danni ma è vero che esso abbia dato (e dia molto) a Catania ed ai suoi abitanti.
Pensiamo, ad esempio, alle pietre laviche con cui furono fatti i monumenti barocchi della città etnea o ai terreni fertili con cui si coltivano frutta a verdura di ottima qualità.
Tra queste, cito la "Mela turca", una varietà di mele tipica del posto.
L'Etna è, quindi, un patrimonio di tutti.
Come tale va considerato.
Cordiali saluti. .

venerdì 30 marzo 2012

DOMENICA DELLE PALME

Cari amici ed amiche.

Qui sopra, vi è il video della Liturgia della Domenica delle Palme in Vaticano che fu celebrata l'anno scorso.
Proprio così, domani sarà la Domenica delle Palme, la domenica che commemora l'entrata di Gesù in Gerusalemme, prima della sua morte in croce e resurrezione, la Pasqua.
I testi liturgici di questa sera e di domani potranno essere trovati sul sito "La Chiesa.it-Domenica delle Palme".
Questo è un passaggio molto importante.
La Domenica delle Palme, infatti, commemora l'entrata di Gesù a Gerusalemme ed è ricca di simboli.
Il popolo gerosolimitano, infatti, salutò l'entrata di Gesù con foglie di palma.
La palma è una pianta che in certe culture ha un grande valore simbolico.
Essa produce i datteri, che sono frutti molto ricchi di sostanza nutritive con cui si sfamavano le popolazioni del Medio Oriente.
La palma, quindi, rappresenta Gesù, colui che dispensa la vita.
Oltre a ciò, la palma rappresenta anche il martirio.
Il cristiano, infatti, testimonia la propria fede anche pagando con la vita, esattamente come fece Gesù che offrì la sua vita per salvare l'umanità.
Anche il cristiano deve fare ciò.
A tale proposito, voglio farvi leggere un testo che mi è stato inoltrato dall'amico Giovanni Covino su Facebook.
Esso è intitolato "Egli offrì sé stesso per noi. Dal trattato "Sulla fede a Pietro" di San Fulgenzio di Ruspe, vescovo":

"Nei sacrifici delle vittime materiali, che la stessa santissima Trinità, solo vero Dio del Nuovo e Vecchio Testamento, comandava venissero offerti dai nostri padri, veniva prefigurato il graditissimo dono di quel sacrificio con cui l'unico Figlio di Dio avrebbe offerto misericordiosamente se stesso per noi.

Egli, infatti, secondo l'insegnamento dell'Apostolo «ha dato se stesso per noi offrendosi a Dio in sacrificio di soave odore» (Ef 5, 2). Egli è vero Dio e vero pontefice, che è entrato per noi nel santuario non con il sangue di tori e di capri ma con il suo sangue. E questo stava a significare allora quel pontefice che ogni anno entrava nel Santo dei santi con il sangue delle vittime.

Questi è dunque colui che in sé solo offrì tutto quello che sapeva essere necessario per il compimento della nostra redenzione, egli che è al tempo stesso sacerdote, sacrificio, Dio e tempio: sacerdote, per mezzo del quale siamo riconciliati, sacrificio che ci riconcilia, Dio a cui siamo riconciliati, tempio in cui siamo riconciliati. Tuttavia come sacerdote, sacrificio e tempio era uomo e solo, perché Dio operava queste cose in quanto uomo. Invece come Dio non era una Persona sola perché il Verbo realizzava le medesime cose con il Padre e lo Spirito Santo. Credi dunque con fede saldissima e non dubitare affatto che lo stesso Unigenito Dio, Verbo fatto uomo, si è offerto per noi in sacrificio e vittima a Dio in odore di soavità; a lui, insieme al Padre e allo Spirito Santo, al tempo dell'Antico Testamento venivano sacrificati animali dai patriarchi, dai profeti e dai sacerdoti; e a lui, ora, cioè al tempo del Nuovo Testamento, con il Padre e lo Spirito Santo con i quali è un solo Dio, la santa Chiesa cattolica non cessa di offrire in ogni parte della terra il sacrificio del pane e del vino nella fede e nell'amore.

Nelle antiche vittime materiali venivano significati e la carne di Cristo che egli, senza peccato, avrebbe offerto per i nostri peccati, e il suo sangue che avrebbe versato in remissione dei nostri peccati. In questo sacrificio poi c'è il ringraziamento e il memoriale della carne di Cristo, offerta per noi, e del sangue che lo stesso Dio sparse per noi.

Di questo sangue san Paolo dice negli Atti degli Apostoli: «Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistato con il suo sangue» (At 20, 28). In quei sacrifici si rappresentava con figure ciò che sarebbe stato donato a noi. In questo sacrificio invece si mostra all'evidenza ciò che ci è stato già donato. In quei sacrifici veniva preannunziato il Figlio di Dio che doveva essere ucciso per gli empi, in questo lo si annunzia già ucciso per gli empi, secondo quanto attesta l'Apostolo: «Mentre noi eravamo ancora peccatori, Cristo morì per gli empi nel tempo stabilito» (Rm 5, 6) e «quand'eravamo nemici, siamo stati riconciliati con Dio per mezzo della morte del Figlio suo» (Rm 5, 10).
".

Il cristiano è, quindi, un "piccolo Cristo".
Come Cristo offrì sé stesso per salvare il mondo, così deve fare il cristiano.
Un'altra cosa particolare della Domenica delle Palme sta nel fatto che Gesù Cristo non si sia presentato su un cavallo ma sul dorso di un asino, un animale visto come "povero", per le sue funzioni di soma.
Questo fatto ha una forte carica simbolica.
Gesù, il Figlio di Dio, non venne sulla Terra per essere servito ma per servire.
Gli unici che mostrarono il disappunto di fronte a questo fatto furono i farisei e la casta sacerdotale, coloro che furono vicini al potere romano.
Questo smentisce la tesi di un "popolo ebraico assassino di Cristo".
Gli ebrei erano con Gesù.
Furono i farisei ed i sacerdoti a volere la sua morte, poiché Gesù minacciava i propri interessi, che erano legati ai Romani.
Questo, però, è un altro capitolo.
Termino, chiedendovi di pregare per don Alberto Bertozzi, il parroco del mio paese (Roncoferraro, Mantova) che ha avuto un incidente e si è fatto male.
Pregate anche per la nonna di una ragazza che è in contatto con me su Facebook, l'amica Janet Berruti, che è caduta e si è fatta male.
Cordiali saluti.




Maurizio Lupi: "Uno sciopero in questo momento è inutile."



Cari amici ed amiche.

L'onorevole Maurizio Lupi (Popolo della Libertà) ha fatto un'affermazione importante in merito agli scioperi che la CGIL vuole, per protestare contro la riforma del mercato del lavoro.
Egli ha detto che scioperare ora è inutile.
Io penso che scioperare sia un diritto ma credo anche che un diritto sia tale quando non si abusa di esso.
Con le aziende che versano in uno stato di crisi così profonda, scioperare ora non sarebbe solo inutile ma anche dannoso.
Serve un'unità di intenti tra lavoratori e datori di lavoro, per uscire da questa crisi.
Per quanto possa sembrare impopolare a qualcuno, la riforma del mercato del lavoro non è fatta per licenziare più facilmente ma per aiutare l'imprenditorialità e favorire le assunzioni.
Certo, la riforma del mercato del lavoro non basta. Ne serve una generale
Oggi è molto difficile assumere perché le aziende sono frenate da una burocrazia e dalle tasse ed il mercato del lavoro è ingessato.
E' logico che così non vada.
Servono tante riforme che riducano la spesa pubblica, le tasse e la burocrazia.
Il federalismo è una di queste.
Inoltre, la riforma del mercato del lavoro deve essere applicata anche al pubblico impiego.
Ciò completerebbe la riforma del mercato del lavoro e favorirebbe lo sviluppo.
Cordiali saluti.

IL VESCOVO CLAUDIO I DI TORINO, IL PRECURSORE DEL PROTESTANTESIMO

Cari amici ed amiche.

Avevo parlato di Torino come di una "città magica".
Essa, però, è legata anche ad un altro personaggio, il vescovo Claudio I detto "L'iconoclasta".
Nato in Spagna, questi fu vescovo dall'818 al 827.
Già discepolo dell'adozionista Felice, vescovo di Urgel, Claudio sostenne le tesi iconoclaste che furono diffuse dall'imperatore bizantino Leone III Isaurico (675-741).
Questi, infatti, emanò un decreto che vietava il culto delle immagini sacre.
Ciò determinò uno scontro con il Papa.
Fu il periodo dell'iconoclastia. Ci furono alcuni vescovi che obbedirono al Papa ed altri all'imperatore.
Inoltre, egli impose il Battesimo anche agli ebrei.
Solo nell'843, grazie a Papa Gregorio IV, fu abolita l'iconoclastia.
Intanto, essa si fece strada tra i vescovi.
Qualcuno di questi entrò nelle grazie degli imperatori del Sacro Romano Impero.
Infatti, nella logica di Carlo Magno (742-814) e dei suoi successori, l'imperatore doveva essere un nuovo Melchisedech, una sorta di "Rex et Sacerdos".
In fondo, gli imperatori di stirpe franca non furono diversi dai loro omologhi bizantini.
Anzi, ci fu anche un progetto di matrimonio tra Carlo Magno e l'imperatrice bizantina Irene (752-802).
Gli imperatori franchi si presentavano come "difensori della Tomba di Pietro" e della Chiesa cattolica ma concepivano il loro ruolo come religioso e non solo politico.
Anche da qui nacquero i problemi tra Papato ed imperatore, come nel caso dello scontro tra Papa Gregorio VII e l'imperatore Enrico IV di Franconia nell' XI secolo.
Quindi, prelati come Claudio sarebbero stati funzionali agli imperatori, in funzione antipapale.
Egli, operò, sotto l'imperatore Ludovico il Pio, il figlio di Carlo Magno.
Entrato in polemica con l'abate Teodemiro, Claudio scrisse l'"Apologeticum atque rescriptum Claudii episcopi adversus Theutmirum abbatem.".
Questo è un suo testo che ho preso dal blog "Il volto oscuro della storia":

"LETTERA DI CLAUDIO DI TORINO SUL CULTO DELLE IMMAGINI
Pubblico un estratto dalla voluminosa opera del vescovo iconoclasta Claudio di Torino. Per chi volesse leggere il testo originale, il titolo è Apologeticum atque rescriptum Claudii episcopi adversus Theutmirum abbatem, in Patrologia latina.

Mi scrivi che sei turbato alla voce sparsasi per l'Italia, per tutta la Gallia e persino in Spagna, che io abbia formata una nuova setta contro la fede cattolica. Ma è una calunnia, e non fa meraviglia che i membri di Satana l'abbiano strombazzata per infamarmi. La cagione di tale fracasso è che, costretto io dall'imperatore Lodovico ad accettare il vescovado di Torino, ho trovato in esso tutte le chiese piene di false reliquie e di immagini, e tosto ho cominciato a distruggere ciò che i miei diocesani veneravano con fanatica superstizione, e tutti spalancarono tanto di bocca, per bestemmiarmi contro con tale furore, che se non era Dio a scamparmi mi avrebbero divorato così com'ero vivo.


Coloro contro i quali ho preso a difendere la Chiesa, per giustificarsi dicono così: "Noi non crediamo che vi sia nell'immagine alcunché di divino, ma le rendiamo onore di adorazione per riferirci a coloro che è da essa rappresentato". Noi rispondiamo che se coloro che hanno rinunciato al culto degli dei pagani, seguitano tuttavia a onorare le immagini, non fanno altro se non cambiare i nomi, senza lasciare l'idolatria. Sia l'immagine di Pietro o di Paolo ovvero di Giove o di Saturno quella dipinta sulla parete, si erra del pari venerando l'effigie tanto degli uni che degli altri.

Di certo se gli uomini dovessero essere adorati, sarebbe il vivente piuttosto che non il morto a dover essere così onorato. Nel vivente c'è la somiglianza di Dio, non la somiglianza delle bestie o, cosa anche peggiore, delle rocce e del legno, che sono prive di vita, senso e ragione. Da ciò si dovrebbe concludere che se le opere delle mani di Dio non devono essere adorate e onorate, ancor meno devono esserlo le opere di mani di esseri umani, o addirittura le parvenza che si dice siano loro appartenute. Se l'immagine che viene adorata non è Dio, ancor meno dovrebbe essere venerata per l'onore dei santi, che non arrogano a se stessi onori divini.

Perché ti umili e ti inchini davanti false immagini? Perché pieghi il tuo corpo, imprigionato davanti stupide statue e pitture terrene? Dio ti ha creato diritto. Mentre altri animali sono proni e dirigono la loro faccia verso la terra, tu hai la sublime condizione di essere eretto, di guardare il cielo e il volto di Dio. Guarda in alto, rivolgi i tuoi occhi verso il cielo, cerca Dio nelle cose celesti, affinché tu possa evitare ciò che sta in basso. Innalza il tuo cuore dubbioso ad altezze paradisiache. Perché scagli te stesso nel grembo della morte con quelle immagini senza vita che onori? Perché ti razzoli nelle rovine del diavolo? Preserva il sublime stato in cui sei nato. Persevera nella condizione in cui sei stato fatto da Dio.

Coloro che appartengono alla falsa religione e alla supersitizione dicono: "in ricordo del nostro Salvatore noi onoriamo, veneriamo e adoriamo un'immagine dipinta della croce fatta in suo onore." Nulla fa maggior piacere a loro del nostro Salvatore, tranne ciò che piace anche agli empi, che è la disgrazia della sua passione e della derisione della sua morte. Essi credono ciò che uomini empi, Ebrei e Pagani che misero in dubbio la sua resurrezione, pure credettero. Essi non hanno imparato a pensare a lui in altro modo al di là del credere e conservarlo nei loro cuori come contorto, morto, perennemente contratto nella sua passione. Non hanno mai udito né compreso ciò che l'Apostolo disse: "E se anche abbiam conosciuto Cristo secondo la carne, ora però non lo conosciamo più così" (2 Cor 5,16).

Io rispondo: "Se vogliono che si adori ogni legno formato in guisa di croce, per essere stato Cristo confitto ad una croce, allora bisognerebbe fare lo stesso per la memoria di molte altre cose che Cristo fece nella carne. Perché soltanto sei ore egli è rimasto appeso alla croce, ma è stato nel seno dellla Vergine per nove mesi lunari e undici giorni, ossia duecento e settantasei giorni solari, ossia nove mesi e sei giorni aggiunti. Si dovranno allora tutte le vergini, perché una vergine ha partorito Cristo? Si dovranno adorare le mangiatoie, perché egli giacque in una mangiatoia appena nato? Si dovranno adorare i vecchi panni di lino, perché appena nato fu avvolto in questo modo? E le barche, perché egli spesso veleggiò, e insegnò alle folle da una barchetta, e dormì in barca, e comandò ai venti da una barca, e fu sul lato destro di una barca che egli ordinò di collocare le reti, quando la grande, profetica pesca fu fatta? Si dovranno adorare gli agnelli, perchè sta scritto di Cristo: "Ecco l'Agnello di Dio"? Costoro non vogliono adorare gli agnelli, li vogliono mangiare. Si dovranno adorare i leoni, perchè di Cristo è scritto: "Ha vinto il leone della tribù di Giuda"? E persino gli asini, dato che egli cavalcò un asino? Si dovranno adorare le pietre, perchè Cristo fu posto in un sepolcro di pietra, e perchè è scritto: "La pietra era Cristo"? Si dovranno adorare le spine, perchè di esse fu coronato? E le canne, perchè con una di esse fu percosso? Infine si dovranno adorare le lance, dal momento che uno dei soldati aprì il suo costato con una lancia, e dalla ferita scorse sangue misto ad acqua, i sacramenti che formano la Chiesa?"

Queste cose sono assurdità e non andrebbero neppure menzionate per iscritto, ma derise. Siamo però costretti a proporre cose stupide agli stupidi, e scagliare pietre contro cuori di pietra, piuttosto che dardi di parole e di opinioni. "Richiamatelo alla mente, o trasgressori" (Is 46,8). Avete deviato dalla Verità, cercato vanità, e siete diventati vani. Voi crocifiggete di nuovo il figlio di Dio, e lo mettete in mostra. Così avete reso le anime degli ingenui complici dei demoni. Rendendoli folli tramite l'empio sacrilegio delle statue, avete fatto sì che fossero rigettati dal loro creatore e scagliati nella dannazione eterna.

Perché Dio ha ordinato una cosa, ed essi ne fanno un'altra. Dio ha comandato di portare la croce, non di adorarla. Essi vogliono adorarla, ma non vogliono saperne di portarla, sia in senso spirituale che corporale. Servire Dio in questo modo è rinnegarlo, perché egli disse: "Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua" (Mt 16, 24). Finché uno non abbandona se stesso, non si avvicina a colui che è al di sopra di lui, e non è in grado di comprendere che ciò che sta dietro di lui, se non sa compiere sacrificio.

Rispetto ai pellegrinaggi a Roma, a cui dici che io mi oppongo, anche questa è una calunnia. Non approvo né disapprovo sì fatto viaggio: so che esso non a tutti fa male, né a tutti fa bene. Se credi che andare a Roma significa far penitenza, allora ti chiedo perché mai sei stato causa della rovina di così tante anime in così poco tempo, dato che tieni imprigionati nel tuo monastero così tanti frati. Tu li hai accolti per far penitenza, e li hai persino tenuti al tuo servizio. Dici di avere un gruppo di centoquaranta monaci, tutti venuti a te per fare penitenza. Non hai dato a uno solo di loro la licenza di andare a Roma. Se, come sostieni, andare a Roma è cercare penitenza, cosa farai circa questa opinione espressa dal Signore: "Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare" (Mt, 18, 6).

Non c'è maggior scandalo che proibire a un uomo di intraprendere il cammino verso la felicità eterna.

Dall'Evangelista sappiamo che le parole del Salvatore non furono capite, quando parlò a Pietro, "Tu sei ietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e a te darò le chiavi del regno dei cieli" (Mt 16, 18-19). A causa di queste parole, la razza degli uomini ignoranti, avendo disprezzato la comprensione di tutte le cose spirituali, desidera recarsi a Roma per acquisire la vita eterna.

Chi comprende le chiavi del Regno dei Cieli come spiegato sopra, non richiede che l'intercessione del beato Pietro sia limitata in un luogo. Se consideriamo il vero significato delle parole del Signore, non fu detto da lui "tutto ciò che scioglierai nei cieli sarà sciolto sulla terra e tutto ciò che legherai nei cieli sarà legato sulla terra." Da ciò segue che il ministero è garantito ai capi della Chiesa solo finché sono in pellegrinaggio nel loro corpo mortale.

Quando essi pagano il debito della morte, coloro che succedono al loro posto ottengono lo stesso potere giudiziale, come è scritto: "Ai tuoi padri succederanno i tuoi figli; li farai capi di tutta la terra." (Salmi 45, 16; 44, 17 nella Vulgata).

Udite questo, stupidi tra le genti, e voi che foste sciocchi e cercaste l'intercessione dell'apostolo andando a Roma!

Tu poi mi apponi a colpa di essermi tirato addosso l'ira del signore apostolico. Tu parli di papa Pasquale, ora andato tra i più: ma papa e apostolico deve dirsi non colui che siede sulla cattedra dell'apostolo, si bene colui che ne adempie i doveri. Il Signore disse a proposito di coloro che detengono un luogo, ma non svolgono l'incarico, "Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo, ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno" (Mt 23, 2-3).
".

Ora, nello scontro tra l'imperatore ed il Papa, ci furono anche fatti di iconoclastia.
Nel 1159, le truppe dell'imperatore Federico I Barbarossa assediarono Crema (in Provincia di Cremona) e nell'anno successivo la espugnarono.
Devastarono il duomo e presero il Crocifisso per bruciarlo.
Esso, infatti, era un Crocifisso guelfo, legato al Papa,
Qui successe un miracolo perché parve che la statua di Gesù che era parte del Crocifisso avesse piegato le gambe per allontanare i piedi dalle fiamme.
Di sicuro, questo fatto può essere ricondotto anche alle dottrine iconoclaste di Claudio.
Questo prelato ispirò i valdesi, i seguaci di Pietro Valdo di Lione (1130-1206-1207) ed i protestanti, dal XVI secolo in avanti.
Ispirandosi al vescovo Claudio I, nel 1855, i valdesi fondarono la Casa editrice Claudiana.
Molto spesso, però, l'iconoclastia servì più per affermare un'ideologia politica.
Quindi, spesso e volentieri, il limite tra politica e religione non è così chiaro.
Cordiali saluti.








Da "L'Opinione", Chi vuole la fine di Israele?

Cari amici ed amiche.

Su Facebook mi è stato inoltrato questo articolo del giornale "L'Opinione" che è intitolato "Chi vuole la fine di Israele?".
In questo articolo vi è una riflessione di David Harris, il direttore esecutivo American Jewish Committee.
Ora,  faccio una considerazione.
Io penso che su Israele si siano dette sciocchezze.
Non è vero che lo Stato ebraico voglia distruggere i cristiani.
Semmai, li vuole aiutare.
Basti pensare al Cenacolo di Gerusalemme.
Grazie all'esercito israeliano i cristiani possono pregare nel Cenacolo, dopo che esso fu trasformato in moschea e chiuso ai cristiani.
Io penso che chi vuole distruggere Israele, prima di tutto voglia distruggerne l'immagine, facendolo passare per tirannico ed omicida.
La realtà è ben diversa.
Cordiali saluti.

I SINDACATI



Cari amici ed amiche.

Guardate questo video della puntata della trasmissione "Servizio Pubblico" (trasmissione di Michele Santoro) che è andata in onda ieri.
Essa mostra una domanda del vice-direttore de "Il Giornale" Nicola Porro.
Egli ha posto all'onorevole Rosy Bindi (Partito Democratico)  la seguente riflessione e la domanda:

"Lei non crede che la cosa fondamentale che è successa, oltre alle tecnicalità che lei ha appena espresso, è che questo governo ha fatto una cosa che gli altri governi non hanno fatto (sia di centrodestra e sia di centrosinistra) e cioè ritenere che il sindacato non avesse la golden share di qualsiasi riforma, il diritto di veto su qualsiasi riforma del lavoro, e siamo così sicuri che in un Paese come l'Italia, in cui le imprese con più di 500 dipendenti sono 3000, che noi dobbiamo ragionare con un mercato del lavoro strutturato solo sulle varie FIAT, che però poche, perché nel 90% sono piccole imprese perché il rapporto tra lavoratore ed imprenditore non è conflittuale, anzi sono sulla stessa barca.
Quindi, la domanda è molto secca, e cioè, questa è la vera cosa che ha fatto il governo Monti? ".

Io penso che Porro abbia ragione.
Per troppo tempo, i sindacati hanno fatto il bello del cattivo tempo, bloccando riforme importanti.
Qualora i governi le avessero implementate (e avessero avuto anche solo l'idea di implementarle), i sindacati avrebbero fatto scioperi e manifestazioni feroci.
Che la classe politica sia sempre stata pavida di fronte ai sindacati è cosa nota.
Una cosa buona di Monti (tra i troppi difetti) è stata proprio il fatto di non avere avuto paura dei sindacati.
I sindacati pensano solo a tutelare il proprio bacino di consensi, che è costituito prevalentemente dai dipendenti delle grosse imprese, come la FIAT.
Ora, le grosse imprese sono una minoranza, rispetto a quelle piccole.
Nelle piccole imprese, il rapporto tra datore di lavoro e dipendente è diverso.
Essi lavorano fianco a fianco.
Invece, i sindacati pensano ai dipendenti delle grosse aziende.
Questo non mi sembra un esempio di democrazia, né un atteggiamento responsabile da parte dei sindacati.
Per salvare pochi, si rischia di fare fallire tanta parte delle aziende italiani.
Questo non va bene.
Cordiali saluti.

giovedì 29 marzo 2012

NON RIESCE A PAGARE LE TASSE, ARTIGIANO SI DA' FUOCO




Cari amici ed amiche.

Qui sopra vi è il video che mostra il gesto estremo che ieri un artigiano ha compiuto.
La persona in questione è Giuseppe Campaniello,  un uomo di cinquantotto anni e piccolo imprenditore del settore edile.
Non riusciva a pagare le tasse e ha deciso di darsi fuoco di fronte alla sede dell'Agenzia delle Entrate di Bologna.
Il direttore dell'Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ha detto che seguirà il caso.
Io penso che qui ci sia un errore di fondo.
Pagare le tasse è un dovere.
Tuttavia quando le tasse sono eccessive ed i soldi pubblici vengono sprecati, il cittadini si sente sfiduciato.
Chi può evade e chi non può (o non vuole) rischia di arrivare al punto di fare gesti così estremi.
Dobbiamo riflettere.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.