Cari amici ed amiche.
Ricky Filosa, direttore di "Italia chiama Italia", ha fatto questo interessante articolo sul suo giornale. In questo suo articolo, ha fatto un commento alle parole scritte su "Il Giornale" da Marcello Veneziani sui giovani. L'articolo recita così:
"Marcello Veneziani con la sua rubrica "Cucù" sul Giornale, oggi mi ha fatto venire la pelle d'oca. Per questo, ho deciso di riprenderne alcuni stralci.
Veneziani, nel suo intervento intitolato "Ragazzi, vi tocca fare la rivoluzione", lancia un "appello laico per la giornata mondiale della gioventù, esteso ai non credenti ma inquieti". Si rivolge ai giovani, a coloro che "hanno l'obbligo biologico e anagrafico di sperare e di avere fiducia" in ciò che fanno, "e di ritenere possibile per magica inesperienza della vita modificare il mondo".
A ragazze e ragazzi Veneziani lancia una provocazione: "Puntate sulla rivoluzione, ne avete tutte le facoltà, incluse le velleità che all'età vostra si chiamano speranze. Fate la rivoluzione, non contro qualcuno nè a danno di terzi, ma per rigenerare il mondo, che è stanco, vecchio, spompato. Non tutto è fatto, è detto, è visto, è pensato, c'è ancora da fare, dire, vedere, pensare. Pensate pericolosamente - continua il giornalista-filosofo - e rischiate in proprio ma per una buona causa, non solo per un'emozione o peggio per un impulso o una voglia".
Veneziani ammette: "Per noi è scaduto il tempo, scaduta la passione; ne abbiamo viste troppe, le cose morte superano le vive, conosciamo il potere e le sue leggi, conosciamo la routine e le sue leggi". Invece "a voi disperare non è concesso, perchè si puo' disperare a posteriori, mai a priori". La conclusione? "Scuotete il vostro tempo".
Già, i giovani che in Italia vengono considerati malati forse perchè non sono calvi nè hanno i capelli bianchi, non hanno le pance gonfie, nè tanto meno il portafoglio imbottito di quattrini, non hanno smesso di sperare e sanno ancora cosa sia la curiosità.
Come vorrei non invecchiare mai, nella testa e nel cuore!".
Ora, esprimo un mio parere su questo ottimo articolo. Lo esprimo come giovane, quindi come persona a cui sono rivolte queste parole. Io penso che la contestazione fine a sé stessa non porti a nulla di buono. Una contestazione seria deve sempre avere una proposta alternativa a quella situazione che risulta viziosa. Se si contesta solo per fare un po' di chiasso o per insultare il politico di turno non si va da nessuna parte. In politica, come in altri ambiti della società, serviamo noi giovani. Noi giovani, però, dobbiamo avere idee ed essere capaci di esprimerle. Devono portare delle proposte. Dobbiamo fare gruppo tra noi, anzi dobbiamo diventare quasi una "lobby" e fare capire che ci siamo anche noi. Dobbiamo fare ciò non facendo chiasso o spaccando le vetrine, urlando vecchi slogan o proponendo rivoluzioni. Come ha scritto su Facebook l'amico Filippo Giorgianni, l