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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 21 agosto 2011

COMMENTO ALL'ARTICOLO DI RICKY FILOSA SUI GIOVANI





Cari amici ed amiche.

Ricky Filosa, direttore di "Italia chiama Italia", ha fatto questo interessante articolo sul suo giornale. In questo suo articolo, ha fatto un commento alle parole scritte su "Il Giornale" da Marcello Veneziani sui giovani. L'articolo recita così:

"Marcello Veneziani con la sua rubrica "Cucù" sul Giornale, oggi mi ha fatto venire la pelle d'oca. Per questo, ho deciso di riprenderne alcuni stralci.

Veneziani, nel suo intervento intitolato "Ragazzi, vi tocca fare la rivoluzione", lancia un "appello laico per la giornata mondiale della gioventù, esteso ai non credenti ma inquieti". Si rivolge ai giovani, a coloro che "hanno l'obbligo biologico e anagrafico di sperare e di avere fiducia" in ciò che fanno, "e di ritenere possibile per magica inesperienza della vita modificare il mondo".

A ragazze e ragazzi Veneziani lancia una provocazione: "Puntate sulla rivoluzione, ne avete tutte le facoltà, incluse le velleità che all'età vostra si chiamano speranze. Fate la rivoluzione, non contro qualcuno nè a danno di terzi, ma per rigenerare il mondo, che è stanco, vecchio, spompato. Non tutto è fatto, è detto, è visto, è pensato, c'è ancora da fare, dire, vedere, pensare. Pensate pericolosamente - continua il giornalista-filosofo - e rischiate in proprio ma per una buona causa, non solo per un'emozione o peggio per un impulso o una voglia".

Veneziani ammette: "Per noi è scaduto il tempo, scaduta la passione; ne abbiamo viste troppe, le cose morte superano le vive, conosciamo il potere e le sue leggi, conosciamo la routine e le sue leggi". Invece "a voi disperare non è concesso, perchè si puo' disperare a posteriori, mai a priori". La conclusione? "Scuotete il vostro tempo".

Già, i giovani che in Italia vengono considerati malati forse perchè non sono calvi nè hanno i capelli bianchi, non hanno le pance gonfie, nè tanto meno il portafoglio imbottito di quattrini, non hanno smesso di sperare e sanno ancora cosa sia la curiosità.

Come vorrei non invecchiare mai, nella testa e nel cuore!".

Ora, esprimo un mio parere su questo ottimo articolo. Lo esprimo come giovane, quindi come persona a cui sono rivolte queste parole. Io penso che la contestazione fine a sé stessa non porti a nulla di buono. Una contestazione seria deve sempre avere una proposta alternativa a quella situazione che risulta viziosa. Se si contesta solo per fare un po' di chiasso o per insultare il politico di turno non si va da nessuna parte. In politica, come in altri ambiti della società, serviamo noi giovani. Noi giovani, però, dobbiamo avere idee ed essere capaci di esprimerle. Devono portare delle proposte. Dobbiamo fare gruppo tra noi, anzi dobbiamo diventare quasi una "lobby" e fare capire che ci siamo anche noi. Dobbiamo fare ciò non facendo chiasso o spaccando le vetrine, urlando vecchi slogan o proponendo rivoluzioni. Come ha scritto su Facebook l'amico Filippo Giorgianni, la Rivoluzione è l'inculturazione socio-politica della gnosi e la gnosi è il volto presentabile del satanismo. Queste sono parole vere e sono state scritte, tra l'altro, da un giovane (classe 1987). Basta capire il discorso che c'è dietro questi toni così forti. Infatti, la rivoluzione è spesso portatrice di disordine e di odio, anche tra persone comuni. Noi giovani non dobbiamo puntare sulla rivoluzione. Infatti, non è detto che il sistema portato da una rivoluzione sia meno vizioso di quello ad essa precedente. Noi giovani dobbiamo portare le nostre idee e le nostre proposte mettendoci a confronto tra di noi stessi e con gli altri. Vi porto un esempio "pratico". Io ho in cantiere una proposta sull'impianto di pubblica illuminazione per il mio Comune, Roncoferraro, in Provincia di Mantova. La sto approntando. Quando protocollerò l'istanza in municipio, ne parlerò anche qui. Ora, è fuori discussione il fatto che io contesti l'amministrazione del mio Comune ma cerco di fare tale contestazione sempre con toni costruttivi e facendo una proposta alternativa. E' questo il modo per fare una rivoluzione "non contro qualcuno". Solo così si può fare capire a certi "parrucconi" che noi giovani non siamo dei casinisti che puntano a distruggere un ordine costituito ma delle persone che vogliono costruire qualcosa e sui cui si potrà contare per il futuro. Noi giovani dobbiamo metterci in testa ciò. Lo dico come giovane che si vuole impegnare in politica e come cattolico, visto anche l'appello lanciato dal Santo Padre Benedetto XVI, alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid.

Cordiali saluti.


GMG E CHIESA, BASTA CON CERTE PAGLIACCIATE!



Cari amici ed amiche.

E' ora di finirla con certe pagliacciate!
Non se ne può più.
Prima c'è stato qualche "signore molto informato" (uso le virgolette per fare un po' di ironia) che ha messo in giro la voce che dice che la Giornata Mondiale della Gioventù sia pagata dai cittadini spagnoli. Adesso è saltata fuori la storiella del Vaticano che non paga l'ICI e che ha tanti privilegi.
Veramente, non se ne può più di questa situazione.
Vi invito a leggere questo bellissimo articolo scritto su "Il Sussidiario".
Esso è stato scritto da Monica Poletto e dice:
" ICI E 8XMILLE/ Poletto (CdO): su Facebook si attacca la Chiesa, ma lo Stato ci ha sempre guadagnato

sabato 20 agosto 2011

Non si esauriscono le polemiche sulle esenzioni fiscali per la Chiesa. Dopo l’attacco di alcuni esponenti radicali e socialisti, e alcuni interventi sulla stampa è la volta della rete. Il gruppo nato su Facebook “Vaticano pagaci tu la manovra finanziaria” ha già raggiunto, in poco più di 48 ore, oltre 40 mila adesioni. Centinaia i messaggi degli utenti inferociti. Chiedono di cancellare l’esenzione dall’Ici e dall’Ires, di eliminare l’8Xmille, di abolire, con un tratto di penna, i patti Lateranensi, rinfacciano al Vaticano di possedere il 22 per cento del patrimonio immobiliare italiano e, soprattutto, contestano l’intervento di Bagnasco. Il presidente della Cei, infatti, aveva ammonito: le tasse vanno pagate. Immediato il commento, rintracciabile anche sui forum di altri quotidiani online e, inaugurato da Mario Staderini, Segretario dei Radicali Italiani: «da che pulpito!». Qualcuno lancia proposte di manifestazioni e volantinaggi per far conoscere alla gente la verità. E, contestualmente al web, si muovono i finiani. Che, dalle pagine de Il Futurista, lanciano un attacco Oltretevere. La tiritera è la stessa. Il titolo dice tutto: “E adesso è arrivato il momento di far pagare l’Ici alla Chiesa”. Monica Poletto (presidente CdO Opere Sociali), raggiunta da IlSussidiario.net, giudica la polemica «faziosa e strumentale». Le agevolazioni fiscali «non sono certo - spiega - riconducibili unicamente alla Chiesa, che le ha nella stessa misura in cui sono riconosciute a tutti gli enti non commerciali in generale. Gli enti che svolgano attività che non siano a scopo di lucro, infatti, non pagano l’Ici. Dipende semplicemente dal fatto che queste sono considerate di utilità sociale e, nelle nostre leggi finanziarie, sono tenute in grande considerazione e consentono di ottenere svariate facilitazioni». Sul piano dei conti, poi, «lo Stato ha solo da guadagnarci». In particolare, «le opere della Chiesa sono socialmente utili perché sono attività che lo Stato dovrebbe accollarsi se non lo facessero altri corpi intermedi. E, laddove è l’amministrazione pubblica a svolgere tali funzioni, è dimostrato che i costi sono molto più alti»

Un risparmio oggettivo, quindi. Che «tuttavia, ad oggi, non è ancora quantificabile. Non è mai stata effettuata, infatti, una seria valutazione ex post delle politiche sociali». Secondo la Poletto, «sarebbe sommamente auspicabile che si provasse, con un sistema serio di valutazioni a posteriori, a capire la reale incidenza di certe realtà. Quando si sarà compreso quale risparmio effettivamente producano – è la sua conclusione -, allora si potrà intervenire. Fino ad allora, ogni sortita contro le agevolazioni fiscali della Chiesa non è altro che pura demagogia». ".


Questa è pura demagogia. La Chiesa ha molte opere sociali e culturali. Esse vengono finanziate da donazioni e da fondazioni legate alla Chiesa stessa. Quanto all'8 per mille, anche altre confessioni religiose beneficiano di esso, come anche lo Stato. Eppure nessuno polemizza per il fatto che, ad esempio, la Chiesa valdese prenda l'8 per mille. Però, quando è la Chiesa cattolica a prendere l'8 per mille, ecco che scoppia la bagarre. Va detto anche anche la Chiesa paga l'ICI per tutti gli immobili non dedicati ad attività di culto e no-profit. Questo, lo posso confermare, avendo lavorato in un Comune e proprio nel settore che riguarda l'ICI. Inoltre, sulla GMG, va detta un'altra cosa. Purtoppo, si registrano casi di insulti, spruzzi di urina e quant'altro contro quei giovani che partecipano a questo evento. Ora, io pongo una domanda provocatoria. Se ad essere insultati fossero stati i gay (durante un "Gay Pride") o quelli dei centri sociali o quelli dei sindacati gli immigrati durante una loro manifestazione, cosa sarebbe successo? E' la stessa domanda che su Facebook si è posta la signora Alessandra Spanò e che dice:

"Che sarebbe accaduto mai se ad essere insultati, provocati e spruzzati di urina fossero stati i discinti partecipanti in mutande fluo di un qualunque gaypride in un qualsivoglia punto dell'universo?"

Di sicuro, ci sarebbero stati i network di sinistra che avrebbero fatto del baccano ed avrebbero lanciato l'allarme di "un attacco alla democrazia". Veramente, qui stiamo andando nel ridicolo. Sembra quasi che tutti possano manfestare meno i cattolici che, oltretutto, stanno facendo un evento pacifico con il Santo Padre Benedetto XVI. Tra l'altro, tanti di questi giovani sono impegnati nel sociale con le scoutismo, con le associzioni cattoliche o direttamente nella Chiesa stessa. Molti di questi giovani sono esempi di buona gioventù e in un periodo in cui i giovani sono, purtroppo, noti per altro meritano rispetto. Quindi, smettiamola con certe pagliacciate...che non fanno nemmeno ridere!

Cordiali saluti.




sabato 20 agosto 2011

MEDUGORJE, DUE PAROLE




Cari amici ed amiche.

Visionate il filmato su Youtube che parla della storia di Medugugorje, un villaggio della Bosnia Erzegovina in cui da trent'anni (14 giugno 1981) vi sono delle apparizioni della Vergine Maria. La Madonna apparve, infatti, a sei giovani veggenti di nome Vicka Ivankovic, Mirijana Dragicevic, Marija Pavlovic, Ivan Dragicevic, Ivanka Ivankovic e Jokov Colo.
Da allora, fino ad oggi, le apparizioni si susseguono e si sussuegono anche discussioni e polemiche.
Ora, vorrei dire la mia a tale riguardo.
Di sicuro, rispetto ad altre realtà simili, come Lourdes e Fatima, la vicenda di Medugorje ha delle affinità.
La prima è il contesto in cui si manifestò.
Riguardo a Lourdes, infatti, va detto che la Madonna si manifestò in un contesto in cui la religione veniva vista come un semplice fatto privato.
Nella Francia del periodo di Bernadette Soubirous, infatti, le idee dell'Illuminismo anticlericale e del positivismo erano diffuse.
Nel Portogallo del periodo di Lucia dos Santos (che divenne poi suor Lucia) e di Francisco e Jacinta Marto, si affermò un regime comunista ed anticattolico.
Lo stesso discorso vale per il contesto in cui quei sei veggenti croati di Bosnia-Erzegovina iniziarono a trovarsi di fronte la Madonna.
Era il tempo della Repubblica Federale e Socialista di Jugoslavia e del comunismo, che ebbero il tragico epilogo conla guerra che insaguinò gli anni '90.
Quindi, sembra quasi che la Madonna si fosse manifestata (e si manifesti tuttora) in quei contesti che sono difficili.
Del resto, Gesù stesso si mostra nei momenti di debolezza.
Se lo fa lui che è il Figlio di Dio, perché non può farlo la Vergine Maria.
Inoltre, i messaggi di raccomandazione lanciati dalla Madonna a Medugorje sono affini a quelli lanciati da sempre da lei a Lourdes o a Fatima, ossia la lettura delle Scritture, la preghiera, i digiuni, la Confessione e l'Eucaristia.
Ora, però, qui vi è una questione.
La Chiesa non si è ancora pronunciata in modo definitivo. Alcuni prelati, come l'attuale vescovo di Mostar-Duvno monsignor Ratko Peric, mantendendo l'opinione espressa dal suo predecessore, monsignor Pavao Zanic, si è mostrato contrario nel credere all'autenticità delle apparizioni.
Inoltre, la Congregazione per la Dottrina della Fede, attraverso una lettera firmata da Sua Eminenza, cardinale Tarcisio Bertone, ha espresso che il giudizio sulla questione spetterebbe alla Conferenza Episcopale di Bosnia-Erzegovina e che i pellegrinaggi che avvengono in forma privata a condizione che non siano considerati come un'autenticazione degli eventi in corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.
Il 17 marzo 2010, la Santa Sede ha istituito presso la Congregazione per la Dottrina della Fede una speciale commissione internazionale di studio presieduta da Sua Eminenza cardinale Camillo Ruini.
Inoltre, riguardo ai sei veggenti, furono fatti degli studi che non rivelarono forme isteriche, epilessia, catalessia e quant'altro. Gli studi rivelano che i loro canali sensoriali restano attivi ma essi vanno in estasi al momento in cui vi è un'apparizione.
Ancora oggi ci sono apparizioni. Per questo, la Chiesa non si è ancora pronunciata.
Di certo, questa situazione favorisce anche le polemiche.
Secondo Maurizio Ruggiero, rappresentante dei cattolici tradizionalisti di Verona, pare che quelle manifestazioni soprannaturali nulla abbiano di divino ma pare che siano legate addirittura al demonio. Ad onore del vero, ci sono stati casi di "finte Madonne". Alcuni di questi furono semplicemente delle truffe. Altri, furono veri e propri casi di manifestazioni demoniache, in cui il diavolo inganna i fedeli fingendo di essere la Madonna.
Ci furono casi simili in cui il diavolo finse di essere la Madonna o lo stesso Gesù Cristo per ingannare i fedeli. Un esempio fu il caso di San Martino di fronte a cui apparve il diavolo che si "travestì" da Gesù.
Il Santo non si fece ingannare perché capì che Gesù era umile e non andava in giro vestito come un re terreno.
Per contro, però, va detto che la Madonna di Medugorje non dice cose dissimili da quelle di Lourdes e Fatima.
Dice cose attinenti alle Sacre Scritture.
Servirà, quindi, il parere della Chiesa, che sarà frutto di un lavoro attento e scrupoloso.
Di certo, quando si va in luoghi come Medugorje, Fatima, Lourdes, Oropa, Grazie di Curtatone, Loreto e Tindari, piuttosto che la Basilica di Sant'Antonio di Padova o il Santuario di San Gabriele (Teramo), bisogna essere nell'ottica in cui il miracolo non deve determinare la fede.
Come dice la parola stessa, la fede va oltre il miracolo.
Avere fede vuole dire avere fiducia di Dio e, quindi, credere anche a prescindere dal miracolo, che certamente può aiutare.
La fede, però, va rafforzata giorno per giorno con la preghiera, la Messa, le Scritture e la partecipazione a Sacramenti.
Forse, con la crisi dovuta alla secolarizzazione di oggi, molti si aspettano il miracolo a tutti i costi, altrimenti non credono.
Fanno il gioco del demonio che tentò Gesù invitandolo a buttarsi giù dal Tempio di Gerusalemme.
Questa non è fede.
La fede, infatti, va oltre determinate cose.





TU ES PETRUS


Cari amici ed amiche.

Oggi è inizia la 21 domenica del Tempo Ordinario e nelle nostre chiese, durante le Sante Messe, verranno letti i brani del libro del profeta Isaia (capitolo 22, versetti 19-23), del Salmo 137 (138), della lettera di San Paolo ai Romani (capitolo 11, versetti 33-36) e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 16, versetti 13-20).
Proprio del Vangelo riporto qui il brano che recita:

"[13] Essendo giunto Gesù nella regione di Cesarèa di Filippo, chiese ai suoi discepoli: "La gente chi dice che sia il Figlio dell'uomo?".

[14] Risposero: "Alcuni Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geremia o qualcuno dei profeti".

[15] Disse loro: "Voi chi dite che io sia?".

[16] Rispose Simon Pietro: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente".

[17] E Gesù: "Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli.

[18] E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa.

[19] A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli".

[20] Allora ordinò ai discepoli di non dire ad alcuno che egli era il Cristo." .

In questo brano Pietro riconobbe in Gesù il Cristo, il Messia, il Figlio di Dio. Gesù chiese ai discepoli riguardo a quanto dicono di lui.
Molti uomini videro Gesù operare con i miracoli, guarire e profetizzare. Però, tra questi vi furono molti che videro in lui un profeta, Giovanni il Battista o Elia tornato sulla Terra. Questa fu la risposta dei discepoli.
Di fronte a questa domanda, invece, Pietro dimostrò di essere un uomo capace di scoprirsi e di agire subito e subito rispose dicendo che Gesù era il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
Pietro dimostrò di essere un uomo che non capace di esprimere i propri sentimenti. Certo, Pietro era un uomo e come tale aveva delle debolezze ma lui ebbe il il coraggio di dire apertamente che Gesù era (ed è) il Cristo.
Di fronte a tale risposta, Gesù lo investì della carica di suo vicario, colui a cui diede il potere di sciogliere e di legare.
Anzi, fece di lui la pietra su cui edificare la sua Chiesa.
Da qui nasce il primato del Papa sulla Chiesa.
Per effetto della successione apostolica e in quanto successore dell'apostolo Pietro, il Papa ha il primato sulla Chiesa.
Ora, sta anche a noi cercare di guardare Cristo negli occhi.
Infatti, questo discorso tra Gesù e Pietro significò molto di più. Infatti, queste parole di Gesù dissero del legame profondo tra Dio e l'umanità.
Ogni uomo deve essere una brava persona ma ciò non basta per essere cristiani.
Infatti, anche tra i non cristiani ci sono tante brave persone.
Tutt'al più, una brava persona è un filantropo.
Essere cristiani, però, significa fare tutto per Cristo, nel suo nome ed in funzione di lui.
Questa è la "marcia in più" che noi cristiani abbiamo rispetto ai filantropi.
E allora, non abbiamo paura di mostrarci cristiani, come il nostro Santo Padre Benedetto XVI non ha paura di mostrarsi cristiano in questo periodo pieno di ombre.
Cordiali saluti.





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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.