Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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giovedì 2 giugno 2011

I E II QUESITO DEI REFERENDUM? NON VOTO!


Cari amici ed amiche.

Questo è il testo del I quesito del referendum che si terrà il 12 ed il 13 giugno:

"Volete voi che sia abrogato l'articolo 23-bis (servizi pubblici di locale rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività e la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria", convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall'art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante "Disposizioni per lo sviluppo e l'internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia", e dall'articolo 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante "Disposizioni uregenti per l'attuazione di obblighi comunitari per l'esecuzione delle sentenze della corte di giustizia della Comunità Europea", convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n.166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 delle Corte costituzionale?".

Questo è il quesito che riguarda la famosa "questione dell'acqua pubblica".
Ora, vorrei smentire alcune cose dette dai promotori di questo referendum.
Non è affatto vero che il "decreto Ronchi", il decreto del 25 giugno 2008, privatizza l'acqua.
L'acqua non può essere privatizzata!
Lo stesso discorso vale per gli acquedotti.
In realtà, il "decreto Ronchi" introduce un meccanismo nuovo di gestione di vari servizi pubblici, come l'erogazione, il trasporto pubblico, raccolta dei rifiuti, ecc.
Questo nuovo meccanismo si basa sull'affidamento della gestione di tali servizi ad aziende che possono essere pubbliche o a capitale misto pubblico-privato.
Ergo, tramite un bando di gara, la gestione dei succitati servizi verrebbe affidata a questo tipo di aziende.

Questo porta una serie di vantaggi.
Il primo è il minore peso sulle casse dei Comuni.
Un'azienda privata che gestisce questi servizi fa sì che il Comune possa spendere soldi in servizi utili ai cittadini e nelle infrastrutture.
In pratica, la gestione pubblica dei vari servizi (come quello idrico) grava sui cittadini.
La gestione affidata ad un'azienda privata (o a capitale misto pubblico-privato) fa sì che il Comune possa erogare altri servizi essenziali che, altrimenti, sarebbe costretto a tagliare.
Quindi, non è vero che il "decreto Ronchi" privatizza l'acqua.
Esso, in realtà, liberalizza la gestione dei succitati servizi e toglie ai Comuni certi spese onerose, come quelle della manutenzione degli acquedotti.
Chi voterà SI' vorrà solo mantenere pubblica la gestione degli acquedotti.
Come ho già detto, ciò è un problema.
Se un Comune deve continuare a spendere soldi per gestire gli acquedotti, come potrà, ad esempio, sistemare le strade o erogare altri servizi essenziali, senza aumentare le tasse comunali?
Le gestioni pubbliche hanno solo fatto dei danni ai bilanci dei Comuni.
Per questi motivi, il 12 ed il 13 giugno ci si dovrà astenere!
Io non voterò e consiglio anche a voi di fare la stessa cosa.
Inoltre, non è affatto vero che una gestione pubblica è una gestione più sicura da un punto di vista legale.
Basta, ad esempio, che vi sia una Giunta comunale infiltrata dalla mafia e vari servizi, come l'erogazione dell'acqua, possono diventare un business per i malavitosi.
Quindi, il 12 ed il 13 non si voti!
Andate al mare, in montagna, dai parenti, al museo, in chiesa o dove volete ma non votate! Avrete molto da guadagnarci.
Lo stesso discorso vale per il II quesito che è collegato al primo e che recita:

"Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell'articolo 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 03 aprile 2006 "Norme in materia ambientale" limitatamente alla seguente parte: "dell'adeguatezza della remunerazione del capitale investito"?".

Un'azienda privata deve guardare anche ai propri bilanci.
Se i suoi bilanci sono a posto, potrà ancora funzionare.
In caso contrario fallisce.
Quindi, non c'è niente di male se fa soldi anche gestendo il servizio idrico o quello del trasporto pubblico.
Quindi, anche è giusto astenersi!
La pubblica istituzione dovrà solo controllare che non vi siano cose illegali e a danno del cittadino.
Per potere assurgere a questo compito, la pubblica istituzione deve stare fuori dall'azienda che gestisce quel servizio di grande rilevanza economica.
Nella voce dei "Link preferiti" di questo blog troverete il sito http://www.gestionelibera.it.
Visitatelo, così saprete di più ogni cosa, senza certe mistificazioni fatte ad arte da chi usa i referendum come un'arma politica contro i propri avversari che oggi sono LEGITTIMAMENTE al Governo.
Cordiali saluti.









mercoledì 1 giugno 2011

UNITA' SI', RISORGIMENTO NO!


Cari amici ed amiche.

Adesso faccio arrabbiare qualcuno miei conterranei, qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Roncoferraro, infatti, è un Comune risorgimentale. Pensate, l'amministrazione comunale, ha speso circa 6000 Euro per fare i festeggiamenti nel marzo scorso. Se io fossi stato il sindaco, avrei speso quei soldi in cose più utili per i cittadini.
Durante i festeggiamenti, hanno fatto peani su Garibaldi e quant'altro.
Sicuramente, quello che sto per dire spiacerà a qualcuno. Sicuramente, verrò attaccato, cosa che già è successa.
A me non interessa, visto che anche la nostra Costituzione prevede che ognuno possa esprimere la propria opinione, finché non offende nessuno.
Io non voglio offendere nessuno ma voglio esprimere la mia opinione senza peli sulla lingua.
La voglio esprimere nel motto che c'è sull'immagine della bandiera qui sopra che recita:
"UNITA' SI', RISORGIMENTO NO".
Ho preso in "prestito" l'immagine dal blog "Symposium: Somnium Scipionis". Spero che non dispiaccia agli amici che gestiscono quel bellissimo blog, che io invito tutti a visitare.
Io penso che nessuno voglia mettere in discussione il valore dell'unità del nostro Paese.
Perr troppi secoli, il nostro Paese fu diviso, pur avendo già un unico popolo.
Inoltre, quando era divisa, l'Italia era alla mercé di altre potenze, potenze straniere.
Come dice il nostro inno, eravamo "calpesti e derisi".
Il problema non è l'unità del nostro Paese ma il suo processo di unificazione e, di conseguenza, il Risorgimento.
Il processo di unificazione del nostro Paese fu forzoso e fu portato avanti tramite guerre mosse da uno dei preesistenti Stati italiani, il Regno di Sardegna, ai danni degli altri.
Fu quindi, un processo "contro natura", un processo in cui una minoranza decise tutto ai danni della maggioranza di coloro che abitavano i singoli Stati.
Questa minoranza fu rappresentata da coloro che governavano il Regno di Sardegna, da alcune logge massoniche ed anticlericali e da gruppi ad essi afferenti.
E' fuori discussione il fatto che la maggioranza del popolo italiano (di tutti gli Stati) volesse vivere in un'unica entità politica. Invece, ci sono delle perplessità sul fatto che il popoli dei singoli Stati preunitari volessero questo processo di unificazione, un processo basato sulla guerra di un singolo Stato (il Regno di Sardegna) ai danni degli altri.
Coloro che portarono avanti questo progetto legittimarono la cosa tramite i plebisciti.
Ora, ci si dovrebbe porre una domanda.
Oggi, i dati riportati da questi plebisciti possono essere visti come attendibili?
Le percentuali altissime che ci vengono riportate possono essere lette come una mossa propagandistica fatta da coloro che furono favorevoli all'annessione dei vari Stati italiani al Regno di Sardegna.
Infatti, è smentita dai fatti l'idea che vide solo il male negli Stati preunitari.
Ad esempio, il Regno Lombardo-Veneto era nell'Impero Austro-Ungarico.
I lombardi, i veneti, i trentini e tutti gli italiani che risiedevano in quei territori non stavano così male.
Certo, non avevano un Paese che li identificasse ma ricordo che la cultura italiana era presente anche a Vienna, la capitale dell'impero.
Anzi, Vienna si propose come una "Nuova Roma", anche in funziona del fatto che quell'impero fosse stato l'erede diretto di quel Sacrum Romanum Imperium che solo cinquant'anni prima fu spazzato via da Napoleone, con la battaglia di Austerlitz, nel 1806. Pertanto, la cultura italiana le era necessaria.
Inoltre, per quanto riguarda l'Italia meridionale, si è taciuto sul fatto dopo il 1861 le tasse che dovettero pagare i meridionali si fossero quintuplicate.
In pratica, il processo di unificazione ammazzò il Sud ed i meridionali si trovarono a dovere pagare un fisco cinque volte più esoso di quello che pagavano quando erano sotto i Borboni, nel Regno delle Due Sicilie.
Questo processo di unificazione fu, a tutti gli effetti, un'annessione operata dal Regno di Sardegna ai danni degli altri Stati. Tutte l'esperienze antecedenti al 1861 furono cancellate, ad eccezione di quella del Regno di Sardegna.
Non venne fatta una sintesi ciò che di buono vi era in ciascuna esperienza statuale.
Venne fatto uno Stato centralista che mortificò tutte le peculiarità delle varie zone del nuovo Regno d'Italia.
Inoltre, il processo di unificazione fu fatto anche contro la stessa cultura italiana che prevalentemente si riconosceva (e si riconosce) nel cattolicesimo.
Ricordo che a guidare questo processo furono delle logge massoniche che erano fortemente anticlericali ed antipapiste, se non antireligiose.
Esse instauararono in clima di odio contro la Chiesa.
Garibaldi, definì Papa Pio IX "un metro cubo di letame" e chiamò i suoi asini Pionono e Santissima Trinità.
Inoltre, quando Roma venne presa nel 1870, lo scultore massone Ettore Ferrari fece una statua di Giordano Bruno nella zona di Campo dei Fiori.
Inizialmente, la progettò con il dito puntato contro il Vaticano.
Inoltre, durante un suo soggiorno a Roma, colui che diventò padre Massimiliano Kolbe, si trovò ad assistere ad un'orrenda processione massonica, alla testa della quale vi era un gonfalone che ritraeva la scena dello scontro tra San Michele e Lucifero al contrario, ossia con l'angelo ribelle che stava sconfiggendo San Michele, mentre in Piazza San Pietro si distribuivano volantini con scritto: "Satana deve regnare in Vaticano ed il Papa deve fargli da servo.".
Inoltre, vennero messe in atto su tutto il suolo del nuovo Regno d'Italia le "leggi Siccardi" , leggi anticlericali che dal 1851 erano in vigore nel Regno di Sardegna.
Tutti gli Stati, come l'Inghilterra e la Francia, si formarono attorno alle loro Chiese.
Anche la società segreta che portò all'indipendenza della Grecia, l'Eteria, ebbe un caposaldo nella Chiesa ortodossa.
In Italia, invece, lo Stato unitario si formò contro la Chiesa.
Questa fu un'anomalia.
Concludo, dicendo che nessuno vuole mettere in discussione l'unità del Paese ma che è doveroso fare una riflessione sul processo di unificazione.
I problemi di oggi sono figli anche di quanto accadde allora.
Cordiali saluti.

PRETI ETERODOSSI? FANNO MALE ALLA CHIESA!


Cari amici ed amiche.

Vi invito a visitare questa pagina di Facebook che è intitolata "Contro i preti che insultano il Papa e la Chiesa di Cristo", seguendo il link http://www.facebook.com/pages/Contro-i-preti-che-insultano-il-Papa-e-la-Chiesa-di-Cristo/153145524713191.
Sembra quasi che la Chiesa cattolica di oggi sia quella del XVIII secolo, prima della Rivoluzione francese.
Anche in quel periodo ci furono tante correnti. Ci furono i giansenisti, i seguaci del vescovo di Ypres Cornelius Jansen (detto Giansenio) con il loro rigorismo morale ed il credere nella predestinazione, i molinisti, i seguaci del gesuita Luis de Molina che, al contrario dei giansenisti, davano valenza positiva alla libertà umana, i gallicani, i tomisti ed i vari ordini, come i Gesuiti, i Benedettini ed i Francescani.
Ciascuna di questa corrente dentro la Chiesa portava le proprie idee ed era sempre in guerra con le altre.
Poi, nel 1789, ci fu la Rivoluzione francese e fu il disastro.
La Chiesa fu impreparata ad affontare quell'evento tragico.
Così sta succedendo anche oggi, qui da noi.
Troppo spesso ci sono prelati che si espongono in televisione, sui giornali e su internet ed espongono idee che spesso sono eterodosse rispetto alla dottrina cattolica, se non in contrasto con la stessa.
Un esempio è don Andrea Gallo, che è raffigurato sulla foto qui sopra.
Questi, ad esempio è afferente a quei movimenti comunisti che quando manifestano spaccano le vetrine e bruciano le auto, oltre a partecipare manifestazione come il V2 Day di Beppe Grillo del 2008 e il Gay Pride di Genova del 2009.
Inoltre, ha anche fumato uno spinello ed è favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere.
Questo non mi sembra un atteggiamento ortodosso rispetto alla tradizione cattolica.
Anzi, mi sembra molto deleterio.
Nonn è l'unico caso.
Basti citare i preti milanesi che hanno fatto la campagna elettorale pro-Pisapia.
Hanno sostenuto una coalizione che di cristiano non ha nulla.
Vi invito a rileggere l'articolo da me scritto ed intitolato "Preti in "libera uscita"? Un problema! Commento all'articolo de "La Bussola quotidiana".
E' anche il caso del prete lecchese don Giorgio che ha augurato la morte del presidente Berlusconi. Vi invito a rileggere l'articolo intitolato "Caso don Giorgio, una vergogna!".
Io penso che un prete debba portare il confronto ed essere un buon esempio per la comunità.
Di certo, augurare la morte ad una persona non è un comportamento esemplare.
Inoltre, vi sono preti che mettono nelle chiese le "bandiere della pace", che sono state condannate dal Vaticano e quelli che fanno presepi con Gesù Bambino che indossa un passamontagna dei No-Global e che frequentano i loro circoli. E' il caso di don Vitaliano Della Sala, ex-parroco di Sant'Angelo a Scala, in provincia di Avellino. Tra l'altro, ho qui il testo del decreto di rimozione di questo prelato dalla propria parrocchia e potete leggerlo seguendo il link http://www.cdbchieri.it/rassegna_stampa/rimozione_don_vitaliano.htm.
Questi preti hanno sostituito Gesù Cristo con Che Guevara.
Purtroppo, essi dovrebbero essere i pastori, coloro che consigliano i fedeli, che li confortano e che danno loro i Sacramenti e le nozioni religiose.
Quando non c'è un buon pastore, i fedeli sono allo sbando.
Il prete deve essere il primo ad obbedire al magistero della Chiesa.
Se non lo fa lui, anche i fedeli laici si sentono autorizzati a comportarsi in egual modo.
Spero che siate in tanti ad aderire alla succitata pagina di di Facebook.
Facciamo sentire la nostra voce, la voce di chi non vuole certe derive nella Chiesa.
La Chiesa non deve seguire certe pulsioni del mondo.
Cordiali saluti.

martedì 31 maggio 2011

TERZO QUESITO REFERENDUM, PERCHE' SI DEVE VOTARE NO O BISOGNA ASTENERSI?

Cari amici ed amiche.

Vi voglio parlare dei quattro quesiti del referendum che ci sarà il 12 ed il 13 giugno.
Vi voglio parlare di ciò, non partendo dalla numerazione dei vari quesiti ma dall'importanza. Di sicuro, il III quesito è, a mio modesto parere, quello più importante.
Il suo testo recita:
" Volete voi che sia abrogato il decreto legge 25 giugno 2008, n.122, convertito con modificazioni, dalla legge 06 agosto, n.133, il testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria".
In realtà, questo referendum punta all'abrogazione di parti della succitata legge, in particolare quelle inerenti al ricorso all'uso di energia nucleare.
Io penso che su questa cosa si debba stare molto attenti.
Un consiglio spassionato che posso dare è quello di non andare a votare o se proprio si vuole votare di votare NO.
Questi "antinuclearisti" dicono delle cose che sono difformi dalla realtà.
La prima riguarda la questione della pericolosità delle centrali atomiche.
In Occidente non c'è mai stati incidenti gravi.
I casi di incidenti gravi ci furono perché le centrali erano vecchie e malfunzionanti ed erano gestite male.
Il caso di Chernobyl (nel 1986) fu dovuto sia all'incompetenza di chi gestiva la centrale e sia all'obsolescenza della centrale stessa.
Il caso di Fukushima (11 marzo 2011) è stato causato non da uno scoppio della centrale ma da un evento naturale, un terremoto con tsunami ,che ha danneggiato una pompa dell'acqua di refrigerazione del nocciolo ed i sistemi di sicurezza non erano efficienti. Proprio perché ci fu un terremoto con lo tsunami, l'incidente di Fukushima non era evitabile.
Una centrale atomica moderna, ben gestita e con gli impianti di sicurezza efficienti è sicura!
Chi dice il contrario fa del terrorismo psicologico!
Questi sono solo casi particolari ma il nucleare è perfettamente sicuro.
In Svezia, Paese molto attento all'ecologia, circa il 38,03 % dell'energia elettrica è prodotta da centrali atomiche.
Nel 1980, gli Svedesi furono chiamati ad un referendum con cui si chiedeva l'abolizione dell'energia nucleare. Però, misero una postilla in cui si diceva che l'abolizione ci sarebbe stata SOLO qualora si fosse trovata una fonte energetica alternativa.
La fonte non fu trovata ed il nucleare è ancora attivo e perfettamente funzionante e sicuro.
Vi invito a visitare il sito della SKB, la Svensk Karnbranslhantering. Il suo sito è http://www.skb.se. Potete trovarlo anche nella voce "link preferiti" di questo blog. Il sito è scritto anche in inglese.
Tra l'altro, gli Svedesi hanno approntato anche un metodo di smaltimento delle scorie che vengono messe in fusti dalle pareti molto spesse ed in grotte di granito. Il granito è molto compatto e, se non ha crepe, non fa passare le infiltrazioni d'acqua.
Questo è un trattamemento sicuro.
Ora torniamo all'Italia.
Noi, ad oggi, importiamo il 18% di energia dall'estero. Senza quel 18%, noi non potremmo accendere nemmeno una lampadina. Il fatto che importiamo energia dall'estero comporta delle problematiche serie.
Una di queste è quella delle nostre bollette che sono troppo alte.
Ora, i signori della lobby antinuclearista non vuole l'energia nucleare. Però, cosa propone di alternativo?
Questi signori propongono i "parchi a pannelli solari" .
Essi, però, non dicono che i "parchi a pannelli solari" hanno degli svantaggi. Pensate agli ettari di terreno che vengono tolti all'agricoltura per fare i "parchi a pannelli solari".
Inoltre, i signori della lobby antinuclearista non dicono nemmeno che se uno vuole fare della speculazione economica la può fare anche con i pannelli solari.
Non ci vogliono Isaac Newton o Albert Einstein per capirlo.
Inoltre, voglio ricordare che noi non abbiamo grossi giacimenti di petrolio e gas metano.
Perciò, noi dobbiamo importarli dall'estero e pagare.
Questo fa lievitare le bollette della luce perché le nostre centrali termoelettriche funzionano a metano.
Ora, gli antinuclearisti dicono che noi non abbiamo nemmeno l'uranio e, perciò, dipenderemmo comunque dall'estero ed avremmo le bollette alte.
Peccato, però, che questi signori hanno tralasciato un piccolo particolare.
I combustibili fossili, come gli idrocarburi, si bruciano.
In pratica, perché funzioni, una centrale termolettrica ha bisogno di un flusso continuo di metano. Una centrale termoelettrica, è una grossa caldaia a metano.
Per fare funzionare una centrale nucleare, invece, basta metterle uno stock di barre di uranio e quella funzionerà per parecchio tempo senza avere bisogno di altro rifornimento.
Questo abbatterebbe molti costi.
Inoltre, l'uso di idrocarburi inquina.
Infatti, bruciando metano, vengono prodotti acqua (H2O) e diossido di carbonio (CO2).
Questo incide sull'effetto serra, che deve essere abbattuto, ai sensi del "Protocollo di Kyoto".
Riguardo alle scorie, anche qui gli antinuclearisti fanno della mistificazione.
Dei rifiuti prodotti da 10 centrali nucleari, solo 5% risulta pericoloso.
Questo 5% può essere riprocessato (e reso meno pericoloso) e smaltito, con lo stesso trattamento che si sta usando in Svezia. Noi non abbiamo granito ma abbiamo salgemma che non è meno sicura.
Inoltre, gli antinuclearisti dicono che il nucleare uccide la natura.
Anche questa è una falsità.
Vi invito a leggere un mio vecchio articolo intitolato "Commento all'articolo di Jakob Panzeri sull'energia nucleare".
La Terra stessa, il nostro stesso pianeta, ci tiene in vita, grazie alla sua energia nucleare.
Infatti, dentro il nostro pianeta vi sono delle reazioni simili a quelle che avvengono in un reattore nucleare.
Per questo, all'interno del nostro pianeta vi sono roccia fusa e calore.
Questa energia fa sì che la terra abbia il campo magnetico, senza il quale non ci sarebbe l'atmosfera e, di conseguenza, non ci sarebbe nemmeno la vita.
Il nostro pianeta è un grosso reattore nucleare.
Chi dice che "il nucleare uccide la natura" o non sa quello che sta dicendo o se lo sa agisce in malafede.
Inoltre, gli antinuclearisti parlano della Germania che ha appena annunciato la volontà di spegnere le centrali nucleari.
A questi signori voglio fare notare che ciò avverrà entro il 2022. In undici anni può succedere di tutto, tenendo conto del fatto che questa mossa del Governo tedesco fosse stata, con molta probabilità, dettata da motivi elettoralistici.
Per colpa di gente animata da furore ideologico, oggi l'Italia deve dipendere dagli altri per avere l'energia elettrica.
Il referendum del 1987, quello che abolì l'energia nucleare, fu solo il frutto dello stupido furore ideologico di certe persone che, cavalcando certe paure, non proposero nulla di alternativo. Essi agirono contro l'interesse del nostro Paese che oggi dipende dagli altri e non è competitivo. Pensate alle industrie che devono pagare delle bollette esorbitanti per fare funzionare i loro macchinari.
Questa cosa non dovrà ripetersi il 12 ed 13 giugno di quest'anno.
Pertanto, se volete un consiglio da amico, il 12 ed il 13 giugno andate al mare, in montagna, in un museo o in qualsiasi altro posto che vi piace.
State con i vostri cari o, magari, visitate gli ammalati.
Se proprio vi va di votare, votate NO.
E' per il bene dell'Italia.
Vi invito a consultare il sito http://www.iomiastengo.it. Il link si trova anche nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Forse, tutto ciò vi convincerà che quello che dicono certi signori è falso.
Questi signori fanno l'interesse di tutti, meno che quello di noi italiani e del nostro Paese.
Cordiali saluti.















CATTOLICESIMO DI SINISTRA? UN CONTROSENSO!


Cari amici ed amiche.

Vi cito una frase di Nicolas Gomez Davila che dice:
"Per il cattolico di sinistra il cattolicesimo è il grande peccato del cattolico.".
Faccio la parafrasi di questo aforisma, dicendo che un cattolico che si riconosce come tale non può essere di sinistra.
Infatti, non ci può essere un compromesso tra cattolicesimo e comunismo.
Sono due idee che tra loro sono incompatibili.
Qualcuno dice che il come la tradizione cristiana, il comunismo aspira all'eguaglianza delle persone.
Ora, il concetto di "eguaglianza" che ha il comunismo altro non è che un egualitarismo in cui chi emerge viene visto come una minaccia per la società. Quindi, l'eguaglianza, per come la intendono i comunisti, è frutto di coercizione.
E' ben diverso dal concetto di eguaglianza nella tradizione cristiana.
Nella tradizione cristiana, l'eguaglianza non è frutto di coercizione ma di un atto libero in cui l'uomo dice sì a Dio, un Dio che ama ogni uomo, a prescindere dalla sua condizione.
Ciò che rende il comunismo realmente incompatibile con la tradizione cattolica sta nel fatto che esso neghi l'esistenza di Dio.
Anzi, per Marx, la Chiesa opera al servizio di chi sfrutta perché la religione distrae la mente degli uomini dai problemi materiali, inducendola a credere in una salvezza futura.
Questo rende il comunismo ed il cattolicesimo incompatibili tra loro.
Rifiutando questo principio del cattolicesimo, il comunismo rifiuta anche gli altri valori, come quello della famiglia, in quanto esso viene presentato da questa ideologia come un espediente atto a schiavizzare la donna e, in nome di quel già citato egualitarismo coercitivo, come un mezzo di discriminazione di "altre forme di unione", come le coppie omosessuali, e presentando la Chiesa come "mortificatrice dell'uomo" e "fonte di discriminazioni" come l'omofobia.
La realtà è ben diversa. La Chiesa difende il valore della famiglia poiché essa è la cellula della società. Se la famiglia va male, va male l'intera società. La famiglia un'unione naturale fondata sul matrimonio.
Quindi, un cattolico che sposa una linea politica di sinistra è un po' come il "servo di due padroni".
Una delle due tendenze ideologiche è perdente perché soverchiata dall'altra.
Molto spesso, il cattolico di sinistra sostituisce l'ideologia cattolica con quella comunista e Gesù Cristo con Che Guevara.
Cordiali saluti.





lunedì 30 maggio 2011

PROVINCIA DI MANTOVA E LA VITTORIA DI PASTACCI, UN'ANALISI CON CON ARTICOLO SU "ITALIA CHIAMA ITALIA"

Cari amici ed amiche.

Anche qui, nella Provincia di Mantova, ha vinto il centrosinistra.
Con il 57, 27% dei voti, il candidato Alessandro Pastacci ha vinto. Il suo sfidante, il nostro candidato, l'onorevole Gianni Fava, è rimasto fermo al 42,72%.
Innanzitutto, come persona di centrodestra, ci tengo a ringraziare chi ha sostenuto l'onorevole Fava.
Ora, voglio fare una riflessione e la voglio fare partendo da un mio commento "a caldo" fatto ieri su "Italia chiama Italia".
L'articolo è intitolato "Amministrative, Centrodestra riparta dal territorio".
Nella Provincia di Mantova è successo quello che è successo in altre parti.
Nel centrodestra, e in particolare nel Popolo della Libertà, il peso delle correnti interne si è fatto sentire.
Tutto il lavoro fatto da Fava (e non solo) è stato vanificato.
Riguardo al PdL, che nella Provincia di Mantova è stato superato anche dalla Lega Nord, dico che ci deve essere una riflessione.
Lo dico senza peli sulla lingua, nella Provincia di Mantova ha ceduto il PdL.
Come ho scritto nel mio articolo su "Italia chiama Italia" , nell'elettorato del centrosinistra c'è sempre una parte cospicua che vota.
Purtroppo, tra i nostri elettori, vi è una parte cospicua che si astiene, quando vi sono certe situazioni interne.
Nel caso della Provincia di Mantova, il fenomeno correntizio è forte.
Tra le divisioni tra gli ex-Alleanza Nazionale (buona parte dei quali fa riferimento all'attuale coordinatore provinciale Carlo Maccari) ed ex-Forza Italia e, tra gli ex-Forza Italia, vi sono le divisioni tra gli "arioliani" (che fanno riferimento a Romano Arioli e sono cattolici) ed "lucchiniani" (che fanno riferimento ad Enzo Lucchini e, per lo più, sono ex-socialisti).
Io penso che sia ora di superare queste cose.
Il PdL è un grande partito e come tale deve agire!
Il fatto che ci siano al suo interno tante eredità diverse non deve essere motivo di divisione e di guerra interna ma di arricchimento.
Se non si capisce questo, si continueranno a fare queste figure e sarebbe inutile partecipare alle elezioni.
Io penso che sia ora di fare una seria ed acuta riflessione.
Avevamo le carte in regola per battere la sinistra ed abbiamo perso in modo assurdo.
E' ora di riorganizzare il PdL sul territorio di tutta la Provincia di Mantova.
Ad esempio, nel mio Comune, a Roncoferraro, il PdL non esiste più.
Di fatto, non ha più una rappresentanza in Consiglio comunale poiché i suoi consiglieri hanno preso le distanze dal partito.
Inoltre, durante questa campagna elettorale, il PdL non si è visto a Roncoferraro.
La Lega Nord, con il suo segretario Franco Carreri, ha fatto il gazebo e la regolare distribuzione di volantini.
Il PdL dov'era?
Nell'ambito del centrodestra Roncoferraro, al di fuori della Lega Nord, sono stato io l'unico a parlare e ad espormi.
Non so fare i miracoli!
Il mio lavoro è stato in parte premiato. Infatti, nel capoluogo del Comune il centrodestra non è sbandato.
Il problema è che ha perso nelle frazioni, Governolo in primis.
Non mi si dica che Governolo è inespugnabile!
Nel 2008, io fui rappresentante di lista del PdL ed operai a Governolo.
Nella sezione da me controllata, il centrodestra vinse.
Quindi, il centrodestra può vincere anche a Governolo.
Il problema è che durante queste elezioni il PdL è mancato.
Ad esempio, durante la "Festa del Pesce" , festa paesana di Roncoferraro che è iniziata il 19 maggio ed finita il 22 maggio, il Partito Democratico ha fatto regolarmente il suo banchetto per fare la propaganda a Pastacci.
Ad eccezione dell'iniziativa della Lega Nord, che ha messo la vela con la foto di Fava, non sono state fatte iniziative simili.
Io penso che sia ora di cambiare marcia.
Il PdL deve puntare su giovani capaci.
Ad esempio, mi hanno parlato molto bene del PdL di Villimpenta, ove i giovani che si impegnano veramente ci sono.
In particolare, mi hanno parlato bene di Simone Zaghini, che è anche consigliere comunale.
Perché non trovare uno "Zaghini" anche qui a Roncoferraro.
Tra l'altro, questa cosa è stata fatta a Roseto degli Abruzzi e ha funzionato!
Il centrodestra ha vinto le elezioni comunali ed il suo candidato Enio Pavone (a cui auguro buon lavoro) è il nuovo sindaco di Roseto degli Abruzzi.
Lì c'è stato l'impegno dei giovani.
Questo è un modo efficace di fare politica!
Inoltre, devono essere allontanati i "pesi morti". Chi opera solo per avere visibilità o per quella della propria corrente è un "peso morto", una "zavorra", e fa solo del danno al PdL. Come tale, deve essere buttato fuori.
Bisogna tornare a parlare con la gente, proprio secondo il progetto del presidente Berlusconi.
Se non si fa così, queste figuracce continueranno.
E' un peccato perdere in questo modo.
Questo centrodestra, con Fava, aveva tante idee e proposte buone per la Provincia.
Con questa sinistra, esse non verranno accolte.
Ora faccio una considerazione generale.
Come dice il commento inviatomi dall'onorevole Antonio Palmieri, tramite il sito "Forzasilvio.it", servono nervi saldi.
Il centrodestra ha due anni per rimettersi in carreggiata. La maggioranza è salda e coesa ed è determinata a fare il "Piano per il Sud", la riforma della giustizia e quella fiscale. E' ora di lavorare.
Cordiali saluti.

CENTRODESTRA RIALZATI!



Cari amici ed amiche.

Abbiamo perso a Milano e a Napoli.
Questa è una brutta botta ma dobbiamo rialzarci!
Purtroppo, questa è una costante. Quando ci sono delle conflittualità interne alla coalizione di centrodestra, una parte del suo elettorato si astiene.
Giuliano Pisapia (a Milano) e Luigi De Magistris (a Napoli) non hanno vinto perché una parte degli elettori di centrodestra è passata al centrosinistra.
Pisapia e De Magistris hanno vinto perché una parte dell'elettorato di centrodestra si è astenuto.
Mentre l'elettorato di centrosinistra (specialmente se è della sinistra radicale) vota sempre.
Noi, uso il singolare perché sono dichiaratamente di centrodestra e berlusconiano convinto, in certi frangenti siamo spaccati e qualcuno dei nostri non va a votare e facciamo queste figure.
Questo è un dato non da poco e bisogna lavorarci sopra.
Per farvi capire meglio le cose, vi faccio un esempio.
Il recente caso del presidente Berlusconi che, parlando all'orecchio del presidente USA Barack Hussein Obama, ha detto che qui vi è la dittatura dei giudici di sinistra.
Subito gli elettori di centrosinistra ed il centrosinistra stesso si sono mossi sui giornali ed in rete, ove hanno fatto su Facebook un gruppo contro il presidente Berlusconi intitolato "Im sorry Mr President Obama, Berlusconi is not speaking in my name".
Vi porto anche un esempio che riguarda me. Quando scrivo un articolo su "Italia chiama Italia" o su questo blog vengo sistematicamente contestato.
Vi invito a leggere i commenti fatti ad un mio articolo scritto su "Italia chiama Italia" e riportato sul giornale "Freedom 24". Per saperne di più, andate su Google e digitate il mio nome che è Antonio Gabriele Fucilone.
In pratica, quelli di sinistra sono in minoranza ma riescono a fare rumore.
Noi, che non siamo in minoranza, dobbiamo fare altrettanto.
Io penso che il centrodestra debba ritrovare una coesione interna. In particolare, il partito a cui faccio riferimento, il Popolo della Libertà, deve ritrovare una coesione interna, soprattutto nei livelli locali, ove i fenomeni correntizi sono forti.
Ad esempio, qui a Roncoferraro, in provincia di Mantova, non è possibile che, al di fuori della Lega Nord (che fa egregiamente il suo compito) l'unico a parlare ogni giorno nell'ambito del centrodestra locale sia io!
Lo faccio volentieri (perché ci credo veramente) ma credo che servano più voci.
Fatemi togliere questo sassolino dalla scarpa.
Quando corre unito, il centrodestra vince!
Adesso, due città come Napoli e Milano sono state consegnate al centrosinistra, i cui candidati non fanno parte dell'area moderata ma di quella estrema
Ora, il centrodestra, ed in primis il Popolo della Libertà, deve rialzarsi.
Deve tornare sul territorio e creare delle classi dirigenti locali che sappiano interpretare al meglio tutte le istanze della gente e di allontanare i "pesi morti".
Deve superare i fenomeni correntizi.
Magari, un modo potrebbe essere anche l'istituzione delle primarie, cosa che è stata caldeggiata anche dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni.
Questo potrebbe fare sì che i fenomeni correntizi nel PdL siano superati.
Il segnale che è stato dato da queste elezioni è forte ed io credo che non sia un atto di sfiducia contro il presidente Berlusconi, che comunque ha un forte consenso. Io credo che gli elettori moderati (gran parte dei quali sono nel centro destra) siano stufi di questo brutto clima che si è instaurato in questi giorni.
Il presidente Berlusconi ha ancora tanto consenso perché ha fatto tanto e fa.
Quelli che dicono di essere di centrodestra e parlano male del presidente Berlusconi (dicendo che la gente non lo vuole più) devono ricordarsi che il centrodestra esiste grazie a lui.
Del resto, pur arretrando, il Popolo della Libertà è ancora il primo partito d'Italia.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.