Cari amici ed amiche.
Che gli USA siano un Paese straordinario, lo dice la storia.
Infatti, in questo grande Paese si è saputo coniugare l'Illuminismo più moderato con la tradizione giudaico-cristiana portata dai Padri Pellegrini (salpati dall'Inghilterra con la nave "Mayflower" il 06 maggio 1620), dai realisti anglicani e dai cattolici in fuga dalla dittatura di Oliver Cromwell e dai missionari cattolici che partirono per il Nuovo Mondo, l'America del Nord, ove l'Inghilterra iniziò ad avere delle colonie
Il 04 luglio 1776, le tredici colonie inglesi dichiararono l'indipendenza dalla madre patria britannica, con il lavoro di George Washington che il 30 aprile 1789 diventò il primo presidente degli Sati Uniti d'America.
Washington e gli altri Padri Fondatori di questo nuovo Paese portarono i principi illuministi di eguaglianza e di libertà di opinione e di culto.
Questi principi furono temperati ed arricchiti da quel bagaglio di esperienza politica anglosassone, figli di quella Magna Charta firmata da re Giovanni Senza Terra nel 1215 a Runnymede, e in particolare dalla visione cristiana.
Gli Stati Uniti d'America di oggi sono il frutto dell'unione di queste tre tradizioni che permeano la società americana.
In pratica la concezione americana è la stessa di quella famosa "Aufklarung cattolica" del secolo XVIII.
Mentre qui in Europa certe degenerazioni della visione illuminista portarono a politiche di attacco contro la fede (specie durante la Rivoluzione Francese) e in seguito portarono ad una visione nichilista che si tradussero in Comunismo e Nazi-fascismo, negli USA, se pur non senza fatica, la concezione illuminista imparò a coesistere con la visione cristiana.
Anche per questo, gli USA dettero un contributo efficace nella lotta contro il Nazi-Fascismo.
Tra l'altro, visto che siamo vicini al 25 aprile, vi invito a ricordare anche quei giovani americani che morirono qui in Europa per liberarci dalla piaga portata da Hitler e soci.
Inoltre, gli USA furono un baluardo contro l'avanzare del Comunismo.
Forse, proprio questo "sentimento profondo" di grande tradizione cristiana fu (ed è tutt'ora) la vera forza degli USA.
Gli USA sono forti perché hanno un'anima, cosa che non ha l'Europa che non ha avuto il coraggio di mettere il riferimento alla sue radici giudaico-cristiane nella sua Costituzione.
Ricordo che levare Dio da ogni riferimento della vita pubblica significa esporsi al rischio di creare una cultura nichilista che alla lunga portarà ai "mostri" come Nazi-Fascismo e Comunismo. Negli USA, queste cose non successero mai ed il perché sta in "In God We Trust" che si trova sul Dollaro.
L'Europa impari.
Dire che gli USA sono il frutto di chissà quale cospirazione di frammassoni o giudaico-massonica significa solo avere una visione distorta ed errata della storia.
Il fatto che oggi, a Norcia vi siano dei giovani monaci americani a tenere in piedi i luoghi di San Benedetto (Patrono d'Europa) smentisce questi teoremi e dimostra la "bontà dell'essere americani".
Riflettiamo.
Cordiali saluti.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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giovedì 22 aprile 2010
FINI, COSA FA?
Cari amici ed amiche.
Io trovo non condivisibile quanto sta facendo l'onorevole Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati e co-fondatore del Popolo della Libertà.
Da qualche tempo a questa parte, Fini afferma cose che sono eterodosse rispetto alla linea di Governo e del centro destra (dal rapporto con Lega Nord, alla questione del voto agli immigrati fino ad arrivare a quella delle coppie di fatto) e dice delle cose, a volte molto discutibili.
Mi riferisco, ad esempio, a quando definì gli immigrati "più italiani dei discendenti degli italiani all'estero".
Lui dice di volere vedere una maggiore democrazia nel PdL.
I risultati delle recenti elezioni dimostrano che la sua linea non fa presa né sul PdL e né sull'elettorato di centro destra.
Qundi la linea di Fini è minoritaria.
In democrazia, a dettare la linea è la maggioranza. La minoranza ha il diritto di esprimersi (e non sembra che ciò a Fini e ai suoi sia stato impedito) ma non può continuare a fare di diktat e a porre dei veti su questioni importanti.
Una situazione del genere non è democrazia ma è una dittatura della minoranza.
Il PdL è nato anche per evitare questi "giochi".
Se dovesse saltare il principio in cui, pur rispettata ed in certi temi ascoltata, una minoranza accetta di essere tale, verrebbe meno uno dei principi fondanti dello stesso PdL.
Inoltre, la linea politica di Fini non è chiara.
Si dice di destra ma poi afferma cose di sinistra ed il fatto che gli unici ad applaudirlo siano gli elettori di centro-sinistra lo dimostra.
E poi, cosa significa "non uscire dal partito ma fare una corrente in esso"?
O si è in un partito e si accetta la linea della sua maggioranza (che è voluta dagli elettori) o si sta fuori di esso. Nemmeno lui sa dove andare. Vuole mettersi con Casini?
In fatto di bioetica, ad esempio, tra Fini e l'Udc corre un abisso.
Vuole restare nel PdL?
Allora perché non ne accetta la linea politica?
Vuole passare al PD?
Cosa diranno, allora, la componente più di sinistra del partito di Bersani e quella cattolica?
Forse, vorrà mettersi con l'Italia dei Valori o con i Radicali, visti alcune sue posizioni verso la Chiesa!
La linea di Fini è minoritaria. Se poi, un giorno, dovesse diventare maggioritaria, si discuterà ma al momento è una minoranza.
Mi auguro che Fini passi a più miti consigli.
Cordiali saluti.
Io trovo non condivisibile quanto sta facendo l'onorevole Gianfranco Fini, presidente della Camera dei Deputati e co-fondatore del Popolo della Libertà.
Da qualche tempo a questa parte, Fini afferma cose che sono eterodosse rispetto alla linea di Governo e del centro destra (dal rapporto con Lega Nord, alla questione del voto agli immigrati fino ad arrivare a quella delle coppie di fatto) e dice delle cose, a volte molto discutibili.
Mi riferisco, ad esempio, a quando definì gli immigrati "più italiani dei discendenti degli italiani all'estero".
Lui dice di volere vedere una maggiore democrazia nel PdL.
I risultati delle recenti elezioni dimostrano che la sua linea non fa presa né sul PdL e né sull'elettorato di centro destra.
Qundi la linea di Fini è minoritaria.
In democrazia, a dettare la linea è la maggioranza. La minoranza ha il diritto di esprimersi (e non sembra che ciò a Fini e ai suoi sia stato impedito) ma non può continuare a fare di diktat e a porre dei veti su questioni importanti.
Una situazione del genere non è democrazia ma è una dittatura della minoranza.
Il PdL è nato anche per evitare questi "giochi".
Se dovesse saltare il principio in cui, pur rispettata ed in certi temi ascoltata, una minoranza accetta di essere tale, verrebbe meno uno dei principi fondanti dello stesso PdL.
Inoltre, la linea politica di Fini non è chiara.
Si dice di destra ma poi afferma cose di sinistra ed il fatto che gli unici ad applaudirlo siano gli elettori di centro-sinistra lo dimostra.
E poi, cosa significa "non uscire dal partito ma fare una corrente in esso"?
O si è in un partito e si accetta la linea della sua maggioranza (che è voluta dagli elettori) o si sta fuori di esso. Nemmeno lui sa dove andare. Vuole mettersi con Casini?
In fatto di bioetica, ad esempio, tra Fini e l'Udc corre un abisso.
Vuole restare nel PdL?
Allora perché non ne accetta la linea politica?
Vuole passare al PD?
Cosa diranno, allora, la componente più di sinistra del partito di Bersani e quella cattolica?
Forse, vorrà mettersi con l'Italia dei Valori o con i Radicali, visti alcune sue posizioni verso la Chiesa!
La linea di Fini è minoritaria. Se poi, un giorno, dovesse diventare maggioritaria, si discuterà ma al momento è una minoranza.
Mi auguro che Fini passi a più miti consigli.
Cordiali saluti.
mercoledì 21 aprile 2010
LAICITA', UNA COSA SERIA!
Cari amici ed amiche.
Leggete il post di questo blog http://italiaemondo.blogspot.com/2010/04/pedofilia-e-preti-considerazioni.html. Questo post ricevette un commento anonimo che vi invito a leggere.
Vi invito a fare questa riflessione. Qui si è instaurato un concetto sbagliato di laicità.
In quel post io avevo detto che la stuazione dei preti pedofili è scoppiata quando il Papa ha toccato i temi della famiglia e delle vita e che ci sono delle lobbies che sono contro tutto ciò.
Io ribadisco quanto detto. Qui nessuno vuole fare delle discriminazioni contro gli omosessuali, questione sollevata dall'interlocutore, ma la famiglia è una cosa ben diversa.
Io non ho mai detto che tutti gli omosessuali siano pervertiti. Molti di loro saranno anche brave persone. Gli omosessuali sono persone e come tali vanno rispettati ma la famiglia è tutta un'altra cosa. Anche la nostra Costituzione lo dice.
Quanto ai preti, io posso replicare dicendo che la stragrande maggioranza di loro sono uomini degni che dedicano la loro vita a Dio e alla comunità cristiana di cui sono pastori.
E poi, l'interlocutore lamenta il fatto che ai preti vengano affidati i bambini e, a suo giudizio il reato di pedofilia sarebbe più grave.
Io gli voglio ricordare che i bambini vengono affidati anche ad insegnanti laici, o addirittura credenti di una religione diversa dalla cattolica o atei.
Purtroppo, la pedofilia è presente anche tra gli insegnanti.
Ci sono già stati dei casi.
Vorrei che ci si scandalizzasse anche di questo.
La pedofilia è una cosa brutta e DA CONDANNARE, sia che a farla sia un prete e sia che farla sia un laico. La pedofilia è sempre molto grave.
La verità è che qui c'è un concetto sbagliato di laicità.
La vera laicità non attacca la religione ma al contrario ne rivendica anche un suo spazio. Oggi si è instaurato un concetto in cui un "modo di fare veramente laico" è quello che attacca la religione (e in particolare la Chiesa cattolica) sempre e comunque.
Questa non è laicità.
La vera laicità la insegnò anche Gesù Cristo che predicò le Scritture nonostante non fosse stato un sacerdote.
Infatti, al tempo di Gesù solo quelli della Tribù di Levi potevano essere sacerdoti ( e di conseguenza potevano leggere e predicare le Scritture) mentre Gesù era della Tribù di Giuda.
Lui diede una nuova interpretazione alle Scritture ed introdusse il sacerdozio ministeriale, investendo Pietro come primo Papa e gli altri apastoli come primi vescovi.
Fu una visione laica. La laicità fa parte del Cristianesimo.
Quindi, per essere veramente laici non si può zittire la Chiesa.
In un contesto di laicità anche la Chiesa può parlare.
In un contesto di laicità non ci si può scandalizzare solo se il reato di pedofilia è fatto da un prete mentre si tace (o si reagisce in modo blando) se è fatta da un'altra persona.
La pedofilia va condannata sempre e comunque.
Del resto, il Santo Padre ha dimostrato di avere l'intelligenza ed il coraggio per affrontare la vicenda e, nella sua direttiva, ha incoraggiato i fedeli a denunciare ogni abuso fatto da uomini di Chiesa.
Bisogna capire che questa triste vicenda è stata strumentalizzata.
E' ora di riportare un concetto di quella "vera laicità" di cui ho parlato.
Cordiali saluti.
Leggete il post di questo blog http://italiaemondo.blogspot.com/2010/04/pedofilia-e-preti-considerazioni.html. Questo post ricevette un commento anonimo che vi invito a leggere.
Vi invito a fare questa riflessione. Qui si è instaurato un concetto sbagliato di laicità.
In quel post io avevo detto che la stuazione dei preti pedofili è scoppiata quando il Papa ha toccato i temi della famiglia e delle vita e che ci sono delle lobbies che sono contro tutto ciò.
Io ribadisco quanto detto. Qui nessuno vuole fare delle discriminazioni contro gli omosessuali, questione sollevata dall'interlocutore, ma la famiglia è una cosa ben diversa.
Io non ho mai detto che tutti gli omosessuali siano pervertiti. Molti di loro saranno anche brave persone. Gli omosessuali sono persone e come tali vanno rispettati ma la famiglia è tutta un'altra cosa. Anche la nostra Costituzione lo dice.
Quanto ai preti, io posso replicare dicendo che la stragrande maggioranza di loro sono uomini degni che dedicano la loro vita a Dio e alla comunità cristiana di cui sono pastori.
E poi, l'interlocutore lamenta il fatto che ai preti vengano affidati i bambini e, a suo giudizio il reato di pedofilia sarebbe più grave.
Io gli voglio ricordare che i bambini vengono affidati anche ad insegnanti laici, o addirittura credenti di una religione diversa dalla cattolica o atei.
Purtroppo, la pedofilia è presente anche tra gli insegnanti.
Ci sono già stati dei casi.
Vorrei che ci si scandalizzasse anche di questo.
La pedofilia è una cosa brutta e DA CONDANNARE, sia che a farla sia un prete e sia che farla sia un laico. La pedofilia è sempre molto grave.
La verità è che qui c'è un concetto sbagliato di laicità.
La vera laicità non attacca la religione ma al contrario ne rivendica anche un suo spazio. Oggi si è instaurato un concetto in cui un "modo di fare veramente laico" è quello che attacca la religione (e in particolare la Chiesa cattolica) sempre e comunque.
Questa non è laicità.
La vera laicità la insegnò anche Gesù Cristo che predicò le Scritture nonostante non fosse stato un sacerdote.
Infatti, al tempo di Gesù solo quelli della Tribù di Levi potevano essere sacerdoti ( e di conseguenza potevano leggere e predicare le Scritture) mentre Gesù era della Tribù di Giuda.
Lui diede una nuova interpretazione alle Scritture ed introdusse il sacerdozio ministeriale, investendo Pietro come primo Papa e gli altri apastoli come primi vescovi.
Fu una visione laica. La laicità fa parte del Cristianesimo.
Quindi, per essere veramente laici non si può zittire la Chiesa.
In un contesto di laicità anche la Chiesa può parlare.
In un contesto di laicità non ci si può scandalizzare solo se il reato di pedofilia è fatto da un prete mentre si tace (o si reagisce in modo blando) se è fatta da un'altra persona.
La pedofilia va condannata sempre e comunque.
Del resto, il Santo Padre ha dimostrato di avere l'intelligenza ed il coraggio per affrontare la vicenda e, nella sua direttiva, ha incoraggiato i fedeli a denunciare ogni abuso fatto da uomini di Chiesa.
Bisogna capire che questa triste vicenda è stata strumentalizzata.
E' ora di riportare un concetto di quella "vera laicità" di cui ho parlato.
Cordiali saluti.
martedì 20 aprile 2010
EYJAFJALLAJOKULL, CI SERVA DA MONITO PER POSSIBILI CATASTROFI.
Cari amici ed amiche.
Quanto successo in Islanda con il vulcano Eyjafjallajokull deve servirci da monito.
Il vulcano ha emesso una grossa nube di ceneri, dovute al contatto tra lava ed acqua, con gravi disagi in vari settori, dalla circolazione degli aerei all'agricoltura.
Ora, questi eventi possono avere conseguenze anche sul clima.
Ad esempio, la presenza di polveri possono alimentare una maggiore energia elettrostatica una maggiore elettricità significa anche una maggiore frequenza dei temporali, con fulmini e tuoni.
Ora, però bisogna tenere in considerazione un'altra situazione.
Di vulcani attivi ce ne sono tanti.
Pensiamo al Popocatepetl, in Messico, al Tupungato, in Argentina, al Mount Egmont/Taranaki, in Nuova Zelanda, o ai già citati vulcani islandesi.
Qui in Italia, vi sono Stromboli, Vulcano, Vesuvio ed Etna, oltre a quello sottomarino Marsili.
Vesuvio e Vulcano sono esplosivi.
Ora, però, esistono altri sistemi vulcanici ancora più pericolosi.
Un esempio? Il Parco di Yellowstone, in Wyoming, USA.
Il Parco di Yellowstone nasconde un "supervulcano".
Esso è attivo e la riduzione del lago significa che vi è una pressione del magma.
Secondo gli esperti esso potrebbe eruttare con gravisime conseguenze.
Infatti, una sua eruzione potrebbe essere esplosiva e creare una gigantesca nube piroclastica che potrebbe coprire anche gli interi USA, con ripercussioni su tutta la Terra.
Potrebbe essere peggiore anche dell'eruzione del vulcano Tambora, avvenuta nel 1815.
L'anno successivo passò alla storia come "l'anno senza estate".
Infatti, la nube oscurò il cielo e creò problemi all'irraggiamento del Sole.
Ci furono ripercussioni su tutto il sistema.
Ad esempio, l' agricoltura ebbe dei problemi, a causa del clima più freddo.
Bisogna che tutti tengano in considerazione tutti questi aspetti.
Se il vulcano Tambora fece questo nel 1815 e se quello islandese ha fatto quello che ha fatto quest'anno, cosa potrebbe succedere se eruttasse un sistema vulcanico come Yellowstone?
Le conseguenze, potrebbero essere veramente gravi.
Ci sarebbero i ben noti problemi al traffico aereo (ben più estesi) e inizierebbero ad esserci anche altre gravi situazioni.
Il primo grave effetto potrebbe essere sull'agricoltura. Infatti, un minore irraggiamento significa un clima più freddo. Un clima più freddo porta a modificare lu colture che saranno ridotte. Se ci saranno meno colture, si dovrà ridurre anche l'allevamento.
Meno materie prime porteranno inevitabilmente ad una minore reperibilità dei prodotti e delle risorse alimentari che costeranno di più.
Inoltre, a causa del cambiamento del clima e della consuente riduzione di risorse, vi saranno maggiori spostamenti e maggiori migrazioni di persone dalla aree con maggiori difficoltà.
Questo porterà a maggiori tensioni e squilibri sociali e, cosa non da escludere, a maggiori conflitti. Inoltre, vi sarà anche una maggiore trasmissione di malattie. Ad esempio, qui in Europa, potrebbe arrivare la "febbre emorragica", portata dai virus Ebola Sudan, Ebola Zaire ed Ebola Tai Forest. Noi europei non siamo immuni a virus come questi. L'arrivo di una pandemia non sarebbe più un'ipostesi remota ma una possibilità concreta. Potrebbero aumentare anche gli episodi di terrorismo.
Quindi, visto anche quanto successo, coloro che governano dovranno tenere dei vari fenomeni ed predisporre anche delle azioni preventive.
La storia già dice cosa portaano certi cambiamenti in natura.
Basti pensare, ad esempio, a quanto successe nel XIV secolo AD.
Cordiali saluti.
Quanto successo in Islanda con il vulcano Eyjafjallajokull deve servirci da monito.
Il vulcano ha emesso una grossa nube di ceneri, dovute al contatto tra lava ed acqua, con gravi disagi in vari settori, dalla circolazione degli aerei all'agricoltura.
Ora, questi eventi possono avere conseguenze anche sul clima.
Ad esempio, la presenza di polveri possono alimentare una maggiore energia elettrostatica una maggiore elettricità significa anche una maggiore frequenza dei temporali, con fulmini e tuoni.
Ora, però bisogna tenere in considerazione un'altra situazione.
Di vulcani attivi ce ne sono tanti.
Pensiamo al Popocatepetl, in Messico, al Tupungato, in Argentina, al Mount Egmont/Taranaki, in Nuova Zelanda, o ai già citati vulcani islandesi.
Qui in Italia, vi sono Stromboli, Vulcano, Vesuvio ed Etna, oltre a quello sottomarino Marsili.
Vesuvio e Vulcano sono esplosivi.
Ora, però, esistono altri sistemi vulcanici ancora più pericolosi.
Un esempio? Il Parco di Yellowstone, in Wyoming, USA.
Il Parco di Yellowstone nasconde un "supervulcano".
Esso è attivo e la riduzione del lago significa che vi è una pressione del magma.
Secondo gli esperti esso potrebbe eruttare con gravisime conseguenze.
Infatti, una sua eruzione potrebbe essere esplosiva e creare una gigantesca nube piroclastica che potrebbe coprire anche gli interi USA, con ripercussioni su tutta la Terra.
Potrebbe essere peggiore anche dell'eruzione del vulcano Tambora, avvenuta nel 1815.
L'anno successivo passò alla storia come "l'anno senza estate".
Infatti, la nube oscurò il cielo e creò problemi all'irraggiamento del Sole.
Ci furono ripercussioni su tutto il sistema.
Ad esempio, l' agricoltura ebbe dei problemi, a causa del clima più freddo.
Bisogna che tutti tengano in considerazione tutti questi aspetti.
Se il vulcano Tambora fece questo nel 1815 e se quello islandese ha fatto quello che ha fatto quest'anno, cosa potrebbe succedere se eruttasse un sistema vulcanico come Yellowstone?
Le conseguenze, potrebbero essere veramente gravi.
Ci sarebbero i ben noti problemi al traffico aereo (ben più estesi) e inizierebbero ad esserci anche altre gravi situazioni.
Il primo grave effetto potrebbe essere sull'agricoltura. Infatti, un minore irraggiamento significa un clima più freddo. Un clima più freddo porta a modificare lu colture che saranno ridotte. Se ci saranno meno colture, si dovrà ridurre anche l'allevamento.
Meno materie prime porteranno inevitabilmente ad una minore reperibilità dei prodotti e delle risorse alimentari che costeranno di più.
Inoltre, a causa del cambiamento del clima e della consuente riduzione di risorse, vi saranno maggiori spostamenti e maggiori migrazioni di persone dalla aree con maggiori difficoltà.
Questo porterà a maggiori tensioni e squilibri sociali e, cosa non da escludere, a maggiori conflitti. Inoltre, vi sarà anche una maggiore trasmissione di malattie. Ad esempio, qui in Europa, potrebbe arrivare la "febbre emorragica", portata dai virus Ebola Sudan, Ebola Zaire ed Ebola Tai Forest. Noi europei non siamo immuni a virus come questi. L'arrivo di una pandemia non sarebbe più un'ipostesi remota ma una possibilità concreta. Potrebbero aumentare anche gli episodi di terrorismo.
Quindi, visto anche quanto successo, coloro che governano dovranno tenere dei vari fenomeni ed predisporre anche delle azioni preventive.
La storia già dice cosa portaano certi cambiamenti in natura.
Basti pensare, ad esempio, a quanto successe nel XIV secolo AD.
Cordiali saluti.
ERASMO DA ROTTERDAM, UN MODERATO
Cari amici ed amiche.
Di sicuro, una delle figure da studiare è proprio quella di Geert Geertsz, meglio conosciuto come Erasmo da Rotterdam. Nato il 27 o il 28 ottobre 1466 Erasmo fu un teologo, umanista e filosofo di primissimo livello. Della sua giovinezza si sa poco. Nacque in Olanda (forse a Rotterdam o forse a Gouda). Il suo nome è spesso associato alla cittòà di Rotterdam, ma lui lì visse poco. Fu il figlio illegittimo di un prete di nome Roger Gerard mentre della madre si sa poco, se non fatto che fosse figlia di un medico e che si chiamasse Margherita. I genitori lo accudirono fino alla morte avvenuta nel 1483, a causa della peste.
Frequentò le scuole monstiche di Deventer e di 's-Hertogenbosch. Nel 1492 venne ordinato prete e prese i voti monastici nel convento agostiniano di Steyn. In seguito, diventò segreatario del vescovo di Cambray, grazie alla sua ottima conosscenza della lingua latina. Nel 1495 andò a studiare all'università di Parigi, allora sede dell'insegnamento scolastico, ma sentì anche l'influenza dell'Umanesimo italiano.
Operò anche in Inghilterra e nelle città di Parigi, Lovanio e Basilea. Lasciò gli uffici sacri.
Dal 1499 fece viaggi a Parigi, in Inghilterra e in Italia e venne a contatto con tutti gli ambienti degli umanisti e strinse amicizie importanti con persone del calibro di re Enrico VIII, il vescovo John Fisher, Thomas More e William Grocyn.
Insegnò greco all'università di Cambridge.
Dal 1506 al 1509 fu in Italia. si laureò a Torino e poi andò a Venezia, presso l'editore Aldo Manunzio.
A Lovanio (Belgio) fu bersaglio di critiche dalle persone contrarie al progresso letterario e si trasferì a Basilea.
Iniziò quindi a mostrare posizioni critiche contro la Chiesa cattolica. Criticò l'operato di Papa Giulio II, per il suo temperamento guerriero lagato alla politica. Dopo la morte di questi (1512) pubblicò il Iulius exsclusus e coeli, un dialogo satirico tra San Pietro e Papa Giulio II.
A differenza del suo contemporaneo Martin Lutero, egli non attaccò la dottrina e né l'ordinamento della Chiesa ma condannò il culto smodato (quasi superstizioso) delle reliquie, la corruzione e certi interessi materiali. Morì a Basilea nella notte tra l'11 ed il 12 luglio 1536. Fu sepolto nelle cattedrale di Basilea, oramai dedicata al culto protestante, anche se egli rimase cattolico.
Da qui nacque, la sua maggiore opera, L'elogio della follia (pubblicata nel 1509). Essa fu un'apologia della fede cristiana più come un fatto di carità che non come una dottrina razionale, attraverso la "pazzia" della croce, di un Dio che si fece uomo che morì che risorse.
In quest'opera ci fu anche un omaggio a Thomas More, che fu decapitato per volere di re Enrico VIII nel 1535.
Un'altra opera importante fu fatta nel 1516 e fu una nuova versione del Nuovo Testamento, pubblicata a Basilea, basata anche su testi provenienti dal caduto Impero Bizantino presi durante il periodo inglese.
Altri s suoi scritti furono Adagia (1500), Manuale del soldato cristiano (1503) , institutio principis christiani (1504) e Colloquia familiaria (1522).
Lutero cercò di portare Erasmo alla Riforma ma non vi riuscì. Eramo, infatti, non volle che vi fossero divisioni tra cristiani, pur criticando la Chiesa.
Egli credette nella possibilità di fare una Riforma dentro la Chiesa cattolica.
In un certo senso capì che Lutero stava sbagliando.
Se quest'ultimo avesse fatto come Erasmo, forse avrebbe avuto più seguito.
La dimostrazione sta nel fatto che le idee di Erasmo fossero state apprezzate anche da importanti figure del mondo cattolico, come Thomas More e John Fisher (martirizzati da re Enrico VIII perché contro lo Scisma anglicano 1534 ed oggi santi della Chiesa cattolica) ed anche un cardinale, Reginald Pole che nei conclavi del 1549 e del 1555 rischiò di diventare Papa.
Oggi, andrebbe rivalutata la figura di Erasmo da Rotterdam, un uomo moderato.
Cordiali saluti.
Di sicuro, una delle figure da studiare è proprio quella di Geert Geertsz, meglio conosciuto come Erasmo da Rotterdam. Nato il 27 o il 28 ottobre 1466 Erasmo fu un teologo, umanista e filosofo di primissimo livello. Della sua giovinezza si sa poco. Nacque in Olanda (forse a Rotterdam o forse a Gouda). Il suo nome è spesso associato alla cittòà di Rotterdam, ma lui lì visse poco. Fu il figlio illegittimo di un prete di nome Roger Gerard mentre della madre si sa poco, se non fatto che fosse figlia di un medico e che si chiamasse Margherita. I genitori lo accudirono fino alla morte avvenuta nel 1483, a causa della peste.
Frequentò le scuole monstiche di Deventer e di 's-Hertogenbosch. Nel 1492 venne ordinato prete e prese i voti monastici nel convento agostiniano di Steyn. In seguito, diventò segreatario del vescovo di Cambray, grazie alla sua ottima conosscenza della lingua latina. Nel 1495 andò a studiare all'università di Parigi, allora sede dell'insegnamento scolastico, ma sentì anche l'influenza dell'Umanesimo italiano.
Operò anche in Inghilterra e nelle città di Parigi, Lovanio e Basilea. Lasciò gli uffici sacri.
Dal 1499 fece viaggi a Parigi, in Inghilterra e in Italia e venne a contatto con tutti gli ambienti degli umanisti e strinse amicizie importanti con persone del calibro di re Enrico VIII, il vescovo John Fisher, Thomas More e William Grocyn.
Insegnò greco all'università di Cambridge.
Dal 1506 al 1509 fu in Italia. si laureò a Torino e poi andò a Venezia, presso l'editore Aldo Manunzio.
A Lovanio (Belgio) fu bersaglio di critiche dalle persone contrarie al progresso letterario e si trasferì a Basilea.
Iniziò quindi a mostrare posizioni critiche contro la Chiesa cattolica. Criticò l'operato di Papa Giulio II, per il suo temperamento guerriero lagato alla politica. Dopo la morte di questi (1512) pubblicò il Iulius exsclusus e coeli, un dialogo satirico tra San Pietro e Papa Giulio II.
A differenza del suo contemporaneo Martin Lutero, egli non attaccò la dottrina e né l'ordinamento della Chiesa ma condannò il culto smodato (quasi superstizioso) delle reliquie, la corruzione e certi interessi materiali. Morì a Basilea nella notte tra l'11 ed il 12 luglio 1536. Fu sepolto nelle cattedrale di Basilea, oramai dedicata al culto protestante, anche se egli rimase cattolico.
Da qui nacque, la sua maggiore opera, L'elogio della follia (pubblicata nel 1509). Essa fu un'apologia della fede cristiana più come un fatto di carità che non come una dottrina razionale, attraverso la "pazzia" della croce, di un Dio che si fece uomo che morì che risorse.
In quest'opera ci fu anche un omaggio a Thomas More, che fu decapitato per volere di re Enrico VIII nel 1535.
Un'altra opera importante fu fatta nel 1516 e fu una nuova versione del Nuovo Testamento, pubblicata a Basilea, basata anche su testi provenienti dal caduto Impero Bizantino presi durante il periodo inglese.
Altri s suoi scritti furono Adagia (1500), Manuale del soldato cristiano (1503) , institutio principis christiani (1504) e Colloquia familiaria (1522).
Lutero cercò di portare Erasmo alla Riforma ma non vi riuscì. Eramo, infatti, non volle che vi fossero divisioni tra cristiani, pur criticando la Chiesa.
Egli credette nella possibilità di fare una Riforma dentro la Chiesa cattolica.
In un certo senso capì che Lutero stava sbagliando.
Se quest'ultimo avesse fatto come Erasmo, forse avrebbe avuto più seguito.
La dimostrazione sta nel fatto che le idee di Erasmo fossero state apprezzate anche da importanti figure del mondo cattolico, come Thomas More e John Fisher (martirizzati da re Enrico VIII perché contro lo Scisma anglicano 1534 ed oggi santi della Chiesa cattolica) ed anche un cardinale, Reginald Pole che nei conclavi del 1549 e del 1555 rischiò di diventare Papa.
Oggi, andrebbe rivalutata la figura di Erasmo da Rotterdam, un uomo moderato.
Cordiali saluti.
domenica 18 aprile 2010
Lutero, chi era e che cosa ha lasciato?
Cari amici ed amiche.
Parliamo un po' di Martin Lutero. Nato il 10 novembre 1483 ad Eisleben (Sassonia), Martin Luther (italianizzato come Lutero) fu il figlio di Hans e Margarethe Lindermann.
La sua fu una famiglia modesta di minatori.
Visse in un contesto di religiosità medioevale, a volte incline a credere alla streghe e a grossolane forme di superstizione.
La sua famiglia lo tenne sotto un'educazione molto severa. Si disse che sua madre lo picchiò per una noce.
Nel 1497 andò a Magdeburgo e frequento la scuola dei "Fratelli di vita comune" e nel 1501, per volontà del padre, si iscrisse all'università di Erfurt, ove si laureò con il baccalaureato di "Magister Artium".
Il 17 luglio 1505 entrò nel convento agostiniano di Erfurt.
Fece questo per un voto, dopo che ebbe un incidente con un fulmine. Il padre fu contrario ad esso e temette che la sua vocazione fosse "voluta dal diavolo". Infatti, non era convinto.
Nel 1507 fu ordinato sacerdote.
Si impegnò molto nello studio della Bibbia, tanto che il vicario genrerale dell'ordine, Johann von Staupitz lo mandò a Wittemberg, ove il principe elettore Federico III detto "il Saggio" cercava professori per la sua università.
Nel 1508 insegnò la dialettica nella fisica. Nel 1510 andò a Roma in rappresentanza del convento agostiniano di Erfurt.
Nel 1513 fece lezioni sui Salmi. L'anno successivo Papa Leone X concesse l'Indulgenza plenaria ai fedeli che, previa confessione, avrebbero donato fondi per la realizzazione della nuova Basilica di San Pietro. Nel 1515 Lutero divenne capitolo in moltio conventi agostiniani.
Qui iniziò quello che sarebbe stato un movimento che avrebbe lasciato tracce indelebili nella storia.
Scandalizzato da certe situazioni nel clero romano e in seguito a letture e meditazioni della Bibbia, egli incominciò a maturare una sua visione.
Fu molto toccato dalla Lettera di San Paolo ai Romani.
Questo lo portò a fare il passò che modificò la storia. Nel giorno di Ognissanti del 1517, egli affisse sula porta della chiesa del castello di Wittemberg le sue 95 Tesi. Con esse, non si limitò a condannare le indulgenze ma mise in discussione l'assetto della Chiesa, dal suo potere sacramentale al ruolo del Papa. I principi delle Tesi furono:
1) Salvezza per la sola fede.
2) Sufficienza delle Scritture.
3) Libero esame delle Scritture.
4) Sacerdozio universale.
Già prima di Lutero, la Chiesa ebbe dei movimenti e divisioni interni. Infatti, dalla "Cattività Avignonese" (1306-1377) fino al periodo di Lutero, il Papato perse potere e le monarchie nazionali ne acquisirono. Si formarono "Chiese nazionali".
La Chiesa era comunque ricca ed i reggitori secolari volevano controllarla sia per avere accesso alle sue ricchezze e sia perché i preti erano molto ascoltati e quindi vedevano in essi un'interferenza.
Lo capì bene Federico III che protesse Lutero che ebbe uno strumento importante, la stampa. Nel 1450 Johann Gutenberg stampò la prima copia della Bibbia.
Le opere di Lutero iniziarono a diffondersi. Non gli mancò il carattere. Il 15 giugno 1520, Papa Leone X lo scomunicò con la bolla "Exsurge Domine" con cui gli chiese di ritrattare entro sessanta giorni. Lutero bruciò la bolla pubblicamente, sul rogo.
Egli, allora, toccò la corda del nazionalismo tedesco con l'opera rivolta ai principi tedeschi "An der christlichen Adel deutscher Nation von der chrislichen standes Besserung".
Con quest'opera invitò i nobili tedeschi ad usare le armi contro la Chiesa di Roma, vista da lui come "Anticristo".
Fece altre opera intitolata "De captivitate babylonica ecclesiae praeludium", con cui riconobbe solo tre sacramenti (Battesimo, Penitenza e Comunione) e "Von Freiheit eines Christenmenschen".
Il 3 gennaio 1521 avvenne la rottura con la Chiesa di Roma. Il Papa scomunicò Lutero la bolla "Decet Romanum Potenficem". La gente, intanto diede consenso a Lutero.
L'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V si preoccupò. Nell'aprile del 1521 convocò Lutero alla Dieta di Worms.
Con l'editto che ne risultò, Lutero venne bandito dall'impero e dichiarato punibile.
Allora, il suo protettore Federico di Sassonia lo catturò (con un finto rapimento) e lo portò al castello di Wartburg, in Turingia, per proteggerlo.
Lì scrisse la traduzione tedesca dela Bibbia. Il 27 giugno 1525, Lutero sposò Katharina von Bora, un'ex suora.
Intanto, le sue dottrine presero piede.
In Germania si stavano diffondendo a macchia d'olio. Nel 1527, con l'impulso di re Gustavo Vasa e dei riformatori Lars e Olaf Petri si diffuse in Svezia e nel 1536, anche in Danimarca.
I cristiani del Nord e del Centro Europa si staccarono da Roma.
Ci furono episodi di violenza e di iconclastia.
Nacquero altre dottrine come lo zwinglismo, il calvinismo, le dottrine antitrinitarie e l'anabattismo.
Alla morte di Lutero, avvenuta nel 1546, l'Europa fu in fiamme.
Detto vengono spontanee delle domande su questo tema.
Come mai le dottrine luterane ebbero successo?
Alcune cause sono state citate prima.
La situazione della Chiesa di allora vedeva un Papato più debole e reggitori secolari che vollero dominare la Chiesa e le sue ricchezze.
Infatti, il protestantesimo vinse ove si alleò con il reggitore secolare. Inoltre, vi era un malumore verso la Chiesa.
Infatti, vi erano problemi come la latitanza dei vescovi, un clero ricco e che spesso non conduceva una vita religiosa e che era male istruito. Lo stesso Papa Leone X incarico due monaci veneziani a redigere un "Programma di Governo della Chiesa" con cui si denunciarono situazioni di vera e propria cattiva istruzione. Addirittura, molti preti non sapevano il latino.
Inoltre, Lutero ebbe dalla sua la stampa.
Che errori fece Lutero?
Lutero fece due grossi errori.
Il primo fu quello di non avere tenuto conto della Tradizione della Chiesa.
Infatti, lui avrebbe potuto semplicemente fare un'altra proposta che condannasse gli abusi e le inefficienze e che migliorassse l'istruzione del clero e, al limite, che desse anche ai fedeli l'accesso alle Scritture, senza però, mettere in discussione la Tradizione della Chiesa, i Sacramenti, il primato del Papa e la Chiesa stessa come istituzione.
Infatti, il Papa è successore di Pietro e, come tale, è Vicario di Cristo. I vescovi, i presibiteri ed i diaconi sono i successori degli Apostoli. La sua idea del "sacerdozio universale", in cui ogni credente è sacerdote di sé stesso, provocò la frantumazione della cristianità.
Nacquero tante Chiese (anche locali) che furono spesso in polemica tra loro. Ciò fu deleterio, anche tenendo conto del contesto, in cui ci fu la minaccia turca. L'altro errore fu ideologico. Toccando le corde del nazionalismo tedesco, egli (in buona fede) diede vita ad una corrente ideologica che nel Novecento degenerò in quell'ideoogia che tanti morti fece, il Nazismo.
Infatti, da Lutero a Nietzsche (passando per Fichte e Chamberlain) questa ideologia avanzò come un morbo.
Lutero fu un uomo del suo tempo e come tale certi temi li trattò. Pensiamo ai suoi discorsi contro gli ebrei. Inoltre, contribuì a distruggere il Sacro Romano Impero.
Cosa lasciò di buono Lutero?
Lutero fu "il Dante della lingua tedesca". Infatti, la sua traduzione della Bibbia abolì la divisione tra "basso tedesco" ed "alto tedesco" e portò alla nascita dell'attuale tedesco.
Anche il mondo cattolico in parte rivalutò Lutero pe la sua tempra intellettuale, nel suo primo periodo.
Detto questo, ritengo che sia giusto discutere di un simile personaggio.
Cordiali saluti.
Parliamo un po' di Martin Lutero. Nato il 10 novembre 1483 ad Eisleben (Sassonia), Martin Luther (italianizzato come Lutero) fu il figlio di Hans e Margarethe Lindermann.
La sua fu una famiglia modesta di minatori.
Visse in un contesto di religiosità medioevale, a volte incline a credere alla streghe e a grossolane forme di superstizione.
La sua famiglia lo tenne sotto un'educazione molto severa. Si disse che sua madre lo picchiò per una noce.
Nel 1497 andò a Magdeburgo e frequento la scuola dei "Fratelli di vita comune" e nel 1501, per volontà del padre, si iscrisse all'università di Erfurt, ove si laureò con il baccalaureato di "Magister Artium".
Il 17 luglio 1505 entrò nel convento agostiniano di Erfurt.
Fece questo per un voto, dopo che ebbe un incidente con un fulmine. Il padre fu contrario ad esso e temette che la sua vocazione fosse "voluta dal diavolo". Infatti, non era convinto.
Nel 1507 fu ordinato sacerdote.
Si impegnò molto nello studio della Bibbia, tanto che il vicario genrerale dell'ordine, Johann von Staupitz lo mandò a Wittemberg, ove il principe elettore Federico III detto "il Saggio" cercava professori per la sua università.
Nel 1508 insegnò la dialettica nella fisica. Nel 1510 andò a Roma in rappresentanza del convento agostiniano di Erfurt.
Nel 1513 fece lezioni sui Salmi. L'anno successivo Papa Leone X concesse l'Indulgenza plenaria ai fedeli che, previa confessione, avrebbero donato fondi per la realizzazione della nuova Basilica di San Pietro. Nel 1515 Lutero divenne capitolo in moltio conventi agostiniani.
Qui iniziò quello che sarebbe stato un movimento che avrebbe lasciato tracce indelebili nella storia.
Scandalizzato da certe situazioni nel clero romano e in seguito a letture e meditazioni della Bibbia, egli incominciò a maturare una sua visione.
Fu molto toccato dalla Lettera di San Paolo ai Romani.
Questo lo portò a fare il passò che modificò la storia. Nel giorno di Ognissanti del 1517, egli affisse sula porta della chiesa del castello di Wittemberg le sue 95 Tesi. Con esse, non si limitò a condannare le indulgenze ma mise in discussione l'assetto della Chiesa, dal suo potere sacramentale al ruolo del Papa. I principi delle Tesi furono:
1) Salvezza per la sola fede.
2) Sufficienza delle Scritture.
3) Libero esame delle Scritture.
4) Sacerdozio universale.
Già prima di Lutero, la Chiesa ebbe dei movimenti e divisioni interni. Infatti, dalla "Cattività Avignonese" (1306-1377) fino al periodo di Lutero, il Papato perse potere e le monarchie nazionali ne acquisirono. Si formarono "Chiese nazionali".
La Chiesa era comunque ricca ed i reggitori secolari volevano controllarla sia per avere accesso alle sue ricchezze e sia perché i preti erano molto ascoltati e quindi vedevano in essi un'interferenza.
Lo capì bene Federico III che protesse Lutero che ebbe uno strumento importante, la stampa. Nel 1450 Johann Gutenberg stampò la prima copia della Bibbia.
Le opere di Lutero iniziarono a diffondersi. Non gli mancò il carattere. Il 15 giugno 1520, Papa Leone X lo scomunicò con la bolla "Exsurge Domine" con cui gli chiese di ritrattare entro sessanta giorni. Lutero bruciò la bolla pubblicamente, sul rogo.
Egli, allora, toccò la corda del nazionalismo tedesco con l'opera rivolta ai principi tedeschi "An der christlichen Adel deutscher Nation von der chrislichen standes Besserung".
Con quest'opera invitò i nobili tedeschi ad usare le armi contro la Chiesa di Roma, vista da lui come "Anticristo".
Fece altre opera intitolata "De captivitate babylonica ecclesiae praeludium", con cui riconobbe solo tre sacramenti (Battesimo, Penitenza e Comunione) e "Von Freiheit eines Christenmenschen".
Il 3 gennaio 1521 avvenne la rottura con la Chiesa di Roma. Il Papa scomunicò Lutero la bolla "Decet Romanum Potenficem". La gente, intanto diede consenso a Lutero.
L'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V si preoccupò. Nell'aprile del 1521 convocò Lutero alla Dieta di Worms.
Con l'editto che ne risultò, Lutero venne bandito dall'impero e dichiarato punibile.
Allora, il suo protettore Federico di Sassonia lo catturò (con un finto rapimento) e lo portò al castello di Wartburg, in Turingia, per proteggerlo.
Lì scrisse la traduzione tedesca dela Bibbia. Il 27 giugno 1525, Lutero sposò Katharina von Bora, un'ex suora.
Intanto, le sue dottrine presero piede.
In Germania si stavano diffondendo a macchia d'olio. Nel 1527, con l'impulso di re Gustavo Vasa e dei riformatori Lars e Olaf Petri si diffuse in Svezia e nel 1536, anche in Danimarca.
I cristiani del Nord e del Centro Europa si staccarono da Roma.
Ci furono episodi di violenza e di iconclastia.
Nacquero altre dottrine come lo zwinglismo, il calvinismo, le dottrine antitrinitarie e l'anabattismo.
Alla morte di Lutero, avvenuta nel 1546, l'Europa fu in fiamme.
Detto vengono spontanee delle domande su questo tema.
Come mai le dottrine luterane ebbero successo?
Alcune cause sono state citate prima.
La situazione della Chiesa di allora vedeva un Papato più debole e reggitori secolari che vollero dominare la Chiesa e le sue ricchezze.
Infatti, il protestantesimo vinse ove si alleò con il reggitore secolare. Inoltre, vi era un malumore verso la Chiesa.
Infatti, vi erano problemi come la latitanza dei vescovi, un clero ricco e che spesso non conduceva una vita religiosa e che era male istruito. Lo stesso Papa Leone X incarico due monaci veneziani a redigere un "Programma di Governo della Chiesa" con cui si denunciarono situazioni di vera e propria cattiva istruzione. Addirittura, molti preti non sapevano il latino.
Inoltre, Lutero ebbe dalla sua la stampa.
Che errori fece Lutero?
Lutero fece due grossi errori.
Il primo fu quello di non avere tenuto conto della Tradizione della Chiesa.
Infatti, lui avrebbe potuto semplicemente fare un'altra proposta che condannasse gli abusi e le inefficienze e che migliorassse l'istruzione del clero e, al limite, che desse anche ai fedeli l'accesso alle Scritture, senza però, mettere in discussione la Tradizione della Chiesa, i Sacramenti, il primato del Papa e la Chiesa stessa come istituzione.
Infatti, il Papa è successore di Pietro e, come tale, è Vicario di Cristo. I vescovi, i presibiteri ed i diaconi sono i successori degli Apostoli. La sua idea del "sacerdozio universale", in cui ogni credente è sacerdote di sé stesso, provocò la frantumazione della cristianità.
Nacquero tante Chiese (anche locali) che furono spesso in polemica tra loro. Ciò fu deleterio, anche tenendo conto del contesto, in cui ci fu la minaccia turca. L'altro errore fu ideologico. Toccando le corde del nazionalismo tedesco, egli (in buona fede) diede vita ad una corrente ideologica che nel Novecento degenerò in quell'ideoogia che tanti morti fece, il Nazismo.
Infatti, da Lutero a Nietzsche (passando per Fichte e Chamberlain) questa ideologia avanzò come un morbo.
Lutero fu un uomo del suo tempo e come tale certi temi li trattò. Pensiamo ai suoi discorsi contro gli ebrei. Inoltre, contribuì a distruggere il Sacro Romano Impero.
Cosa lasciò di buono Lutero?
Lutero fu "il Dante della lingua tedesca". Infatti, la sua traduzione della Bibbia abolì la divisione tra "basso tedesco" ed "alto tedesco" e portò alla nascita dell'attuale tedesco.
Anche il mondo cattolico in parte rivalutò Lutero pe la sua tempra intellettuale, nel suo primo periodo.
Detto questo, ritengo che sia giusto discutere di un simile personaggio.
Cordiali saluti.
sabato 17 aprile 2010
LA SINDONE, PRESUNTA VERITA'
Cari amici ed amiche.
E' inutile dire che la Santa Sindone sia tra gli oggetti più discussi.
Questo lenzuolo di lino (oggi custodito nella cappella realizzata da Guarino Guarini del duomo di Torino) ha davvero avvolto il corpo di Gesù deposto dalla croce?
La storia potrebbe confermare la tradizione.
Della Sindone iniziò a parlare Geoffroy de Charny, un cavaliere vissuto tra il 1305 ed il 1356.
Fu egli ad averla per primo.
Geoffroy fondò una chiesa a Lirey, per adempiere ad un voto durante la prigiobia in Inghilterra. Fu egli il primo ad avere la Sindone.
Come fece ad entrare in possesso di questa reliquia?
La risposta può essere più semplice di quello che si pensa.
Nel 1204 AD ci fu la IV Crociata e Costantinopoli, capitale dell'Impero Bizantino, venne saccheggiata.
Molte reliquie furono trafugate e pare che la Sindone fosse finita in mano ai Cavalieri Templari o al cavaliere Ottone da Roche, antenato da Giovanna de Vergy, seconda moglie di Geoffroy. Comunque, è più accreditata la teoria che dice che la Sindone fosse stata presa dai Templari, tra i quali si annoverava anche un tale Geoffroy de Charny (o de Charnay) che fu giustiziato con l'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay nel 1314 AD.
Questo Geoffroy pare che fosse parente del presunto primo detentore della reliquia.
Nel 1453 AD Margherita de Charny vendette il lenzuolo ai duchi di Savoia che la portarono a Chambery. Nel 1506, Papa Giulio II ne autorizzò il culto e nel 1532, la reliquia venne danneggiata da un incendio. Le suore clarisse la rattopparono.
Nel 1578, la Sindone passò a Torino, con il duca Emanuele Filiberto. Nel 1706AD, durante l'assedio francese di Torino, la Sindone passò a Genova.
La sua prima foto risale al 1898. Durante la II Guerra Mondiale (del 1939 al al 1946) essa fu portata all'abbazia di Montevergine (Benevento).
Nel 1973 AD venne fatta la sua prima ostensione pubblica e alla morte del re esiliato Umberto II (1983 AD) la lasciò in eredità alla Santa Sede e venne data in custodia all'arcivescovo di Torino.
Nel 1988 AD venne fatto un esame al C-14 che la fece risalire al secolo XIV ma l'esame fu constestato.
Il resto è storia recente.
Ora sorgono alcune domande.
Come fece la Sindone ad arrivare a Costantinopoli?
La tradizione, dice che essa fosse stata conservata da primi cristiani e a causa delle persecuzioni fu tenuta nascosta.
Nel VI secolo, essa passò ad Edessa, città dell'allora Impero Bizantino.
Nel 944 Edessa passò all'Islam (con il dominio arabo) ed il lenzuolo, con il nome di "Mandylion" venne trasferito a Costantinopoli, presumbilimente nella chiesa dei Santi Aspostoli, che oggi non esiste più in quanto sostituita dalla Fatih Camii, Moschea del Fatih, voluta dal sultano ottomano Mehmet II (1432-1481), come suo mausoleo.
Come mai, l'esame del 1988 fu contestato?
Sulla Sindone furono trovati pollini di piante tipche dell'attuale Israele, come la Gundelia.
Inoltre, non furono noti i fattori ambientali in cui la reliquia si trovava in precedenza.
Perché la Sindone fu portata a Montevergine?
Il Nazismo era esoterico. Esso fu un misto di marcionismo, odinismo e dottrine orientali.
Heinrich Himmler, fu l'ideologo di ciò e si ritenne la reincarnazione di un regnante sassone vissuto nel Medioevo (Enrico l'Uccellatore, vissuto tra l'876 AD ed il 936).
I nazisti cercavano reliquie perché ritenevano che in esse vi fossero poteri e per affermare il "mito della razza ariana".
Cosa c'entravano i Templari?
Si ritenne che la Sindone fosse stata trafugata proprio dai Templari, che poi la custodirono. Inoltre, secondo i recenti studi fatti dalla dottoressa Barbara Frale, pare che i Templari avessero avuto un "idolo" ma non fu il Baphomet (l'idolo barbuto) o la "Sophia" gnostica ma pare che fosse stato proprio questo lenzuolo con la presunta immagine di Cristo. Ciò riabiliterebbe l'ordine fondato da Hugues de Payns tra il 1118 AD ed il 1120 e che fu soppresso nel 1312 AD da Papa Clemente V, per volere del re di Francia Filippo IV il Bello.
Inoltre, con l'influenza del marcionismo, essi ritennero Gesù degno di essere ariano.
Con la Sacra Lancia ed il Preziosissimo Sangue di Cristo (che si trova a Mantova) Sindone è un mistero che affascina.
In un certo senso, favorisce una ricerca della nostra fede.
Cordiali saluti.
E' inutile dire che la Santa Sindone sia tra gli oggetti più discussi.
Questo lenzuolo di lino (oggi custodito nella cappella realizzata da Guarino Guarini del duomo di Torino) ha davvero avvolto il corpo di Gesù deposto dalla croce?
La storia potrebbe confermare la tradizione.
Della Sindone iniziò a parlare Geoffroy de Charny, un cavaliere vissuto tra il 1305 ed il 1356.
Fu egli ad averla per primo.
Geoffroy fondò una chiesa a Lirey, per adempiere ad un voto durante la prigiobia in Inghilterra. Fu egli il primo ad avere la Sindone.
Come fece ad entrare in possesso di questa reliquia?
La risposta può essere più semplice di quello che si pensa.
Nel 1204 AD ci fu la IV Crociata e Costantinopoli, capitale dell'Impero Bizantino, venne saccheggiata.
Molte reliquie furono trafugate e pare che la Sindone fosse finita in mano ai Cavalieri Templari o al cavaliere Ottone da Roche, antenato da Giovanna de Vergy, seconda moglie di Geoffroy. Comunque, è più accreditata la teoria che dice che la Sindone fosse stata presa dai Templari, tra i quali si annoverava anche un tale Geoffroy de Charny (o de Charnay) che fu giustiziato con l'ultimo Gran Maestro Jacques de Molay nel 1314 AD.
Questo Geoffroy pare che fosse parente del presunto primo detentore della reliquia.
Nel 1453 AD Margherita de Charny vendette il lenzuolo ai duchi di Savoia che la portarono a Chambery. Nel 1506, Papa Giulio II ne autorizzò il culto e nel 1532, la reliquia venne danneggiata da un incendio. Le suore clarisse la rattopparono.
Nel 1578, la Sindone passò a Torino, con il duca Emanuele Filiberto. Nel 1706AD, durante l'assedio francese di Torino, la Sindone passò a Genova.
La sua prima foto risale al 1898. Durante la II Guerra Mondiale (del 1939 al al 1946) essa fu portata all'abbazia di Montevergine (Benevento).
Nel 1973 AD venne fatta la sua prima ostensione pubblica e alla morte del re esiliato Umberto II (1983 AD) la lasciò in eredità alla Santa Sede e venne data in custodia all'arcivescovo di Torino.
Nel 1988 AD venne fatto un esame al C-14 che la fece risalire al secolo XIV ma l'esame fu constestato.
Il resto è storia recente.
Ora sorgono alcune domande.
Come fece la Sindone ad arrivare a Costantinopoli?
La tradizione, dice che essa fosse stata conservata da primi cristiani e a causa delle persecuzioni fu tenuta nascosta.
Nel VI secolo, essa passò ad Edessa, città dell'allora Impero Bizantino.
Nel 944 Edessa passò all'Islam (con il dominio arabo) ed il lenzuolo, con il nome di "Mandylion" venne trasferito a Costantinopoli, presumbilimente nella chiesa dei Santi Aspostoli, che oggi non esiste più in quanto sostituita dalla Fatih Camii, Moschea del Fatih, voluta dal sultano ottomano Mehmet II (1432-1481), come suo mausoleo.
Come mai, l'esame del 1988 fu contestato?
Sulla Sindone furono trovati pollini di piante tipche dell'attuale Israele, come la Gundelia.
Inoltre, non furono noti i fattori ambientali in cui la reliquia si trovava in precedenza.
Perché la Sindone fu portata a Montevergine?
Il Nazismo era esoterico. Esso fu un misto di marcionismo, odinismo e dottrine orientali.
Heinrich Himmler, fu l'ideologo di ciò e si ritenne la reincarnazione di un regnante sassone vissuto nel Medioevo (Enrico l'Uccellatore, vissuto tra l'876 AD ed il 936).
I nazisti cercavano reliquie perché ritenevano che in esse vi fossero poteri e per affermare il "mito della razza ariana".
Cosa c'entravano i Templari?
Si ritenne che la Sindone fosse stata trafugata proprio dai Templari, che poi la custodirono. Inoltre, secondo i recenti studi fatti dalla dottoressa Barbara Frale, pare che i Templari avessero avuto un "idolo" ma non fu il Baphomet (l'idolo barbuto) o la "Sophia" gnostica ma pare che fosse stato proprio questo lenzuolo con la presunta immagine di Cristo. Ciò riabiliterebbe l'ordine fondato da Hugues de Payns tra il 1118 AD ed il 1120 e che fu soppresso nel 1312 AD da Papa Clemente V, per volere del re di Francia Filippo IV il Bello.
Inoltre, con l'influenza del marcionismo, essi ritennero Gesù degno di essere ariano.
Con la Sacra Lancia ed il Preziosissimo Sangue di Cristo (che si trova a Mantova) Sindone è un mistero che affascina.
In un certo senso, favorisce una ricerca della nostra fede.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.