Gaspare Serra ha commentato su questo mio blog.
Il commento è stato scritto all'articolo "Una risposta a Gaspare Serra" e recita:
"Caro Antonio,prescindendo dalle appartenenze politiche di ognuno (io cerco sempre di ragionare secondo le mie logiche, non assecondando le logiche di partito!), condivido gran parte di ciò che dici.
Del resto, il mio articolo a cui hai fatto riferimento rappresenta solo il prologo di una serie con cui affronterò vari problemi...
Quel che penso, in sintesi?
1- La nostra PRIMA REPUBBLICA è stata affidata nelle mani:
- di uomini come Giulio Andreotti e Bettino Craxi (per la Giustizia italiana, l’uno "associato alla mafia" fino al 1980, l’altro "latitante"...)
- e di partiti “affaristi” come la Dc e il Psi...
Per questo (e non solo…) è meglio archiviare definitivamente quella stagione politica (anche se ancora in parte “sopravvive” in Parlamento!).
E’ in gran parte responsabilità di quella generazione di politici, del resto, il fardello del debito pubblico che pesa oggi sulle nostre spalle!
2- La SECONDA REPUBBLICA, invece, è rimasta in realtà “sulla carta”: indica solo "uno slogan", essendo abortita ancor prima di nascere!
Nata sulle ali del rinnovamento e sulla promessa di radicali riforme, è rimasta piuttosto "ferma al palo":
- l’unica riforma degna di questo nome realizzatasi, quella del Titolo V, è risultata incompleta e incompiuta (fonte di persistente conflittualità tra Stato e Regioni);
- i referendum del ‘93 su legge elettorale e finanziamento pubblico ai partiti sono stati "traditi" dagli stessi partiti (prima con l’introduzione dei rimborsi elettorali, poi col famigerato "porcellum"!);
- e, per di più, ancor oggi, 20 anni dopo, si spacciano per "nuovi" o "evergreen" personaggi che già nel ‘92 si facevano promotori del cambiamento (Bossi, Berlusconi, Fini, Casini, Bersani...)!
3- La TERZA REPUBBLICA, infine, per me dovrebbe essere semplicemente il completamento di quella "transizione infinita" iniziata nel ‘92!
Come?
1- Riformando "da cima a fondo" l’assetto istituzionale del Paese (dallo Stato ai Comuni, in primis abolendo le province, realizzando un vero federalismo e introducendo il semipresidenzialismo...);
2- e chiedendo alla politica di tornare a fare "Politica" (di occuparsi non più di leggi "ad personam", di embrioni, di intercettazioni o di scandali privati… bensì dei problemi "reali" delle famiglie!).
Siamo l’unico Paese in Europa, tra l’altro, in cui i partiti, rinnegate le ideologie, hanno finito col “vergognarsi” di chiamarsi tali (sono proliferati, così, gli asinelli, gli elefantini, le margherite, i Forza Italia, i Futuro e libertà, l’Italia dei Valori...).
Sta di fatto, però, che i "non partiti" italiani hanno commesso più disastri dei partiti tradizionali (più che col loro agire con la loro inerzia, impotenza, incapacità... col loro "tirare a campare"!
Il risultato?
"Tutto è cambiato perché nulla cambiasse!"
Per questo noi, da semplici cittadini (ognuno con le proprie idee politiche) dovremmo chiedere solo e soltanto una cosa: un "cambiamento"!
Non "fine a se stesso", si capisce, bensì finalizzato a porre le condizioni per la nascita di nuove istituzioni, più "decisioniste" e "democratiche" al tempo stesso...
Saluti...".
Ora, voglio replicare.
In primo luogo, voglio dire qualcosa riguardo alla mia appartenenza politica.
Io sono iscritto al Popolo della Libertà ma ciò non mi impedisce di ragionare con la mia testa, tanto che, qui a Roncoferraro (in Provincia di Mantova), ho avuto modo di criticare la gestione del partito e le critiche erano più che fondate.
In secondo luogo, la I Repubblica era destinata, in qualche modo, ad esporsi alla corruzione.
Questo avvenne perché nel 1945 (dopo la caduta del fascismo) ci fu una vera e propria "spartizione del potere" tra la Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista.
Poiché il Partito Comunista era legato all'Unione Sovietica, la gente votava Democrazia Cristiana.
La Democrazia Cristiana ed il Partito Comunista furono come i due "ladri di Livorno che litigavano di giorno e rubavano insieme di notte".
In Parlamento si scontravano ma arrivavano a fare dei compromessi.
Questo sistema fece creare gruppi politici ed economici e mischiò l'economia e la politica.
Basti pensare alle cooperative rosse.
In pratica, ci fu un sistema bloccato.
Da una situazione del genere la corruzione diventava una normale.
La I Repubblica crollò miseramente nel 1992, sotto il colpi del "Pool di Mani Pulite".
Tuttavia, quanto successe in quegli anni ed i vari provvedimenti giudiziari non furono un vero e proprio tentativo di fare pulizia ma fu semplicemente un tentativo di distruggere una classe politica e crearne un altra in cui i comunisti (il cui partito aveva assunto il nome di "Partito Democratico della Sinistra" nel 1991) avrebbero avuto il comando.
Tra l'altro, molte persone che furono indagate, non furono colpevoli di nulla.
Se questo progetto fosse andato completamente in porto, sarebbe stato un bel guaio.
Per fortuna, nel 1994, un imprenditore milanese di nome Silvio Berlusconi costituì una forza politica alternativa alla "macchina da guerra" della sinistra.
Il presidente Berlusconi fece tre cose importanti.
La prima fu l'avere impedito a questa sinistra di vincere.
La seconda fu l'avere trasformato la Lega Nord e le forze di destra in forze di governo.
La terza fu l'avere creato un progetto che avrebbe migliorato l'Italia, con riforme importanti, come il federalismo.
Purtroppo, questo progetto non riuscì pienamente per un motivo molto semplice:
l'Italia non sarà mai un Paese riformabile finché ci sarà questa classe dirigente!
Ad esempio, il "Porcellum", la legge elettorale attualmente vigente era funzionale a quel federalismo che era stato proposto nel 2006, con il referendum.
Purtroppo, quella riforma federale fu bocciata nel 2006 con il referendum.
Questa fu la dimostrazione del fatto che le classi dirigenti della I Repubblica lasciarono dei tristi retaggi.
Inoltre, l'Italia ha un altro problema.
Questo problema è il non volere fare le infrastrutture.
Il caso emblematico è quello della TAV.
In Val di Susa ci sono coloro che arrivano a fare anche le manifestazioni violente per non fare costruire questa ferrovia ad Alta Velocità.
Questo avviene perché ci sono movimenti che vogliono conservare lo status quo e che pilotano dei cittadini.
Molti di loro agiscono in buona fede ma (di fatto) diventano delle marionette di questi signori che vogliono mantenere lo status quo.
Quanto alle "leggi ad personam", il discorso è presto fatto.
In Italia non c'è una giustizia seria.
Per esempio, è giusto che si intercettino tutti indiscriminatamente e che queste intercettazioni finiscano sui giornali?
Una cosa del genere è indegna!
In un Paese civile, questa cosa non esiste!
Quanto agli embrioni, fare ricerca scientifica è giusto.
Guai se non ci fosse la ricerca scientifica!
Però, c'è un limite a tutto.
Un embrione è una vita umana che si sviluppa.
Nessuno ha il diritto di sopprimere una vita umana.
Riguardo a questa politica in mano ai "vecchi", voglio dire la mia.
Tanta parte della colpa è anche di noi giovani.
Molti di noi giovani, anziché interessarci seriamente di politica, abbiamo fatto altro.
Inoltre, molti di quei giovani che si sono avvicinati alla politica, l'hanno fatto attraverso movimenti estremisti e violenti (come i centri sociali) e per colpa loro la fiducia verso i giovani stessi è andata a farsi benedire.
Io, che sono di destra, cattolico, federalista, contrario ad ogni forma di assistenzialismo e filo-israeliano, cerco di fare capire che noi giovani non siamo tutti con i centri sociali.
Eppure, ciò è difficile da fare capire.
Cordiali saluti.