Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

domenica 29 luglio 2012

Buon Tisha b'Av agli amici ebrei!

Cari amici ed amiche.

Oggi, gli ebrei festeggiano il Tisha b' Av.
E' più o meno simile al nostro Venerdì Santo ed è un giorno triste.
Tisha b'Av o Tisha BeAv (in ebraico: תשעה באב o ט׳ באב), o più semplicemente 9 di Av, è un giorno di lutto e digiuno nel calendario religioso luni-solare del Giudaismo che può cadere a luglio o agosto. Il suo nome denota il nono giorno (Tisha) del mese giudaico di Av. Il giorno è stato chiamato il "più triste giorno nella storia ebraica". [1] Quando il giorno nove di Av coincide con il sabato, l'osservanza del digiuno avviene dal tramonto del Sabato alla Domenica del dieci del mese di Av (anche se si riferisce al giorno con lo stesso nome di Tisha B'Av): non essendo permesso digiunare durante il giorno del Sabato per preservare la gioia e la santità del giorno tutti i digiuni vengono spostati al giorno successivo ad esclusione del digiuno di Yom Kippur la cui santità è superiore a quella del Sabato ed ha quindi priorità Halakhica.
Esso ricorda le cinque maggiori calamità subite dal popolo ebraico, che sono :


I dodici esploratori inviati da Mosè per osservare le terre di Canaan ritornano dalla loro missione. Due degli esploratori, Giosuè e Caleb, riportarono un riscontro positivo mentre gli altri dieci parlarono in modo disparato di quelle terre, cosa che fece piangere i Benè Israel, precipitati nel panico e nella disperazione, già poco prima di entrare nella "Terra Promessa". Per questo, sarebbero stati puniti da Dio circa il fatto che la loro generazione non sarebbe entrata nella Terra Promessa e avrebbe continuato la sua marcia nel deserto per altri 39 anni (per un totale di 40 anni, corrispondenti ai 40 giorni della missione degli esploratori). A causa della mancanza di fede degli israeliti, Dio decretò che per tutte le future generazioni questa data (in cui piansero senza motivo) sarebbe stata contrassegnata dal pianto, motivato dalla malasorte e dalle persecuzioni subite dai loro discendenti: il popolo ebraico. (Vedi Numeri Cap. 13–14)
Il primo Tempio di Gerusalemme costruito da Re Salomone durante il Regno di Giuda, venne distrutto dai babilonesi comandati da Nabucconodosor I nel 586 a.C. e i giudei vennero deportati verso l'esilio babilonese.
Il Secondo Tempio è stato distrutto dalle legioni romane comandate dall'imperatore Tito Flavio Cesare nel 70 d.C., distruggendo il regno di Giuda e provocando la Diaspora degli ebrei per tutto il mondo, specialmente verso le terre barbariche dei germani non romanizzati, della Sarmazia e Scizia, ed attraverso l'Arabia e la Persia fino addirittura in India, nelle città di Mumbai e Cochin.
Le legioni romane completarono l'opera radendo al suolo quasi tutto il Secondo Tempio, meno la parete occidentale da allora chiamata Muro del Pianto (in ebraico: "Kotel"), l'anno dopo l'assedio di Gerusalemme.
La rivolta di Bar Kokhba contro Roma fallì in questa data nel 135 a.D., Simon Bar Kokheba venne ucciso, e la città di Betar distrutta.

Ne ricorda anche altre, come la deportazione degli ebrei dal Ghetto di Varsavia nel 1942.
Le comunità ebraiche digiunano per 25 ore.
In fondo tra gli ebrei e noi cristiani c'è molto in comune.
Anche noi abbiamo il senso del lutto per i momenti tragici.
Non a caso, ho citato il Venerdì Santo.
Cordiali saluti.

Dal sito "CulturaCattolica.it", eliminate Formigoni!

Cari amici ed amiche.

Sul sito "CulturaCattolica.it", ho trovato questo articolo intitolato "Eliminate Formigoni!":

"Eliminate Formigoni! L’ordine è partito da tempo. Micidiale. Come quelli lanciati da Lavrentij Pavlovič Berija, il potentissimo capo della polizia segreta stalinista, un cinico e crudele confezionatore di falsi dossier, esperto nell’arte raffinatissima di rimestare nel fango, utilizzare il braccio armato dei pubblici ministeri e dirigere sapientemente l’informazione giornalistica. Nonostante siano trascorsi più di settant’anni, i metodi, mutatis mutandis, non sembrano essere passati di moda. I mandanti, invece, non appaiono sempre facilmente identificabili, e amano agire nella penombra. Scherani e sicari, al contrario, non hanno paura di mostrarsi pubblicamente e di porre la propria firma sotto il corsivo di un quotidiano che conta.Quattro sono i buoni motivi per eliminare il Presidente della Regione Lombardia.
1) Formigoni per ben quattro volte si è sottoposto al giudizio elettorale del popolo, e per tutte le quattro volte è stato acclamato vincitore con percentuali di consenso inossidabili. Tutto ciò appare inaudito e inconcepibile per chi, come ai tempi di Berija, nutre un profondo disprezzo per il popolo, salvo poi ergersi a suo paladino e tutore. Del resto, lo stesso Berija presiedeva il Commissariato del Popolo per gli Affari Interni (NKVD), l’organismo che vigilava, sorvegliava e difendeva la sicurezza del popolo. Con i metodi ben noti.
2) Formigoni guida una Regione che è considerata, anche dai nemici, seppur obtorto collo, un modello d’eccellenza. E’ bravo, forse il migliore, e inattaccabile dal punto di vista della gestione amministrativa, brillando, tra l’altro, in uno dei settori più delicati e più importanti per il bene comune, qual è quello della sanità. Per questo è odiato. Evidenzia disfunzioni altrui, costituisce un parametro di valutazione, introduce criteri meritocratici nella pubblica amministrazione, in un ambito, cioè, in cui essi sono stati da sempre banditi per colpa di una cultura di sinistra egualitaria e stracciona. Anche in questo odio i nemici di Formigoni scimmiottano i metodi del loro antico maestro Berija, noto per il disprezzo nei confronti di tutti coloro che riuscivano ad emergere per intelligenza, carattere, cultura.
Al momento giusto arrivava sempre un dossier, un pubblico ministero, la Pravda, un processo farsa e, olé, il gioco era fatto. Una vittima illustre fu Grigory Ordzhonikidze, dirigente che si distinse dagli altri leader del Cremlino, ridotti a grigi burocrati e meri esecutori degli ordini di Stalin, perché intelligente, sincero, con tendenze democratiche, leale verso i compagni e avversario feroce di ogni forma di menzogna l’ipocrisia. E’ finito stritolato dagli intrighi e le macchinazioni del NKVD.
3) Formigoni ha tutti i numeri per assumere un ruolo politico preminente a livello nazionale. E ciò è ritenuto pericolosissimo dai suoi nemici, perché il Presidente della Lombardia sarebbe perfettamente in grado di interpretare e rappresentare quel Volksgeist cattolico, mortalmente inviso alle potentissime lobby del politically correct. Per questo deve fare la fine che Lavrentij Pavlovič Berija destinava a tutti coloro che minacciavano di fare ombra al Capo.
4) Formigoni è un cattolico in fasce, anzi un embrione di cattolico, se il parametro dell’essere “adulti” è costituito dal soi-disant cattolicesimo democratico in salsa prodiana dell’onorevole Rosy Bindi. Formigoni è un papista, uno che crede davvero nei ratzingeriani valori non negoziabili, uno che prende sul serio il Magistero della Chiesa Cattolica, uno capace di difendere la vita, la famiglia e la libertà d’educazione, uno che ha ripescato il concetto di sussidiarietà dal vocabolario ottocentesco di Leone XIII, uno che ha attaccato le unioni gay invitando i cattolici del PD ad uscire dal partito, uno che ha pensato di vivere la propria fede in modo integrale e totalizzante al punto di far parte dei memores Domini. Insomma, una bestemmia per quel groviglio di interessi e poteri che va dal mondialismo economico all’europeismo massonico, dal radicalismo chic all’anticlericalismo politicamente corretto, dallo statalismo accentratore all’assistenzialismo paternalista, dalle lobby eugenetiche agli interessati imprenditori della dolce morte, dai potentissimi gruppi omosessuali alle consorterie libertarie anticristiane. Tutti uniti da un unico comune denominatore: l’odio viscerale verso tutto ciò ha il vago sentore di cattolico. Del resto, per tornare al passato, nella sistematica persecuzione della religione come “oppio dei popoli”, il nostro Berija si distinse per il particolare accanimento contro «il cattolicesimo romano papista». La lotta contro la Santa Sede divenne oggetto di un vero e proprio piano strategico del NKVD, in cui si evidenziava il «carattere reazionario, antipopolare dei Vescovi romani», bollati come «anticristiani, antidemocratici e antinazionali». Stalin in persona, nel dicembre 1943, chiese a Berija un rapporto dettagliato sulla «situazione delle Chiese cattolico-romane» nel territorio sovietico, stabilendo che di esse avrebbero dovuto occuparsi gli Agenti dei Servizi di sicurezza e il Soviet per gli Affari dei culti religiosi, appositamente costituito nella successiva estate del 1944.

Quello che sta accadendo oggi a Roberto Formigoni non può non interrogare la coscienza di tutti i cattolici italiani.

Sta a loro scegliere. Possono decidere di difendere l’unica esperienza politico-istituzionale del nostro Paese in cui si opera con successo per il bene comune, e si consente uno spazio culturale a quei principi e a quei valori in cui gli stessi cattolici si riconoscono. Oppure, possono decidere di capitolare, consegnando quell’esperienza a chi fino ad oggi ha dimostrato una disastrosa capacità di gestione, ma soprattutto a chi oggi sta attuando a tappe forzate una vera e propriakulturkampf contro quei principi e quei valori in cui gli stessi cattolici si riconoscono. Non c’è molto tempo per reagire, e questo è uno di quei momenti storici in cui tutti sono chiamati a fare una chiara e netta scelta di campo. Ciò che è in gioco è infinitamente più grande del destino personale e politico di Roberto Formigoni.
Chiudo con un’esperienza personale. Nel 2007 mi trovavo a Londra invitato ad un convegno pro-life in cui vi erano persone provenienti da varie parti d’Europa. Con mia somma sorpresa, molti dei presenti cominciarono a chiedermi di Mister Formigoni. Lì per lì non riuscivo a comprendere il motivo della notorietà internazionale del Presidente della Lombardia in quel contesto, fino a quando qualcuno cominciò ad esternarmi la sua piena ammirazione nei confronti di un governatore che era riuscito a far approvare un regolamento per dare sepoltura e funerale ai corpi straziati dei bimbi abortiti. Per loro una tale idea era fantapolitica. Continuavano a ripetermi: «How lucky you are to have such nice politicians», come siete fortunati ad avere simili politici in Italia. Simon Calvert del Christian Institute mi confessò che da loro, in Gran Bretagna, uno come Formigoni non avrebbe potuto sopravvivere politicamente più di un quarto d’ora. Da noi ha resistito per quasi vent’anni, e ora vorrebbero farlo uscire di scena, senza la fisiologia del voto democratico, ma semplicemente con un golpe mediatico-giudiziario a suon di dossier appositamente confezionati, nel miglior stile di Lavrentij Pavlovič Berija.
Non consentiamoglielo. Anche perché i cristiani d’Europa ci guardano, e non meritano di essere delusi.
".

Come lombardo di Roncoferraro (Mantova) e come uomo del centrodestra, io sto con il presidente Roberto Formigoni.
Nell'articolo, c'è anche un appello in suo favore. Sottoscrivetelo.
Formigoni è una persona "pericolosa" per un certo tipo di mondo cattolico impegnato in politica.
Questo mondo cattolico è cattolico di nome ma di fatto ha contaminato la propria idea ed i propri valori con il marxismo ed il secolarismo.
Così, questi "pseudo-cattolici"  vanno a messa alla domenica ma quando sono in Parlamento o in qualsiasi altra sede istituzionale non si schierano quando si parla di matrimoni e adozioni ai gay, di aborto e di eutanasia.
Quedsti "pseudo-cattolici" sono dei mediocri, degli utili idioti di chi vuole stravolgere una società.
Formgoni, invece, ha le idee chiare.
Egli è contrario all'eutanasia, ai matrimoni e alle adozioni gay e all'aborto.
E' chiaro che un avversario forte (qual è il governatore della Lombardia) non si possa attaccare direttamente.
Così, si ricorre alla calunnia contro di lui.
Un mio amico dice che il comunista è uno spalatore di letame.
E' vero!
Il comunista, infatti, ricorre alla calunnia per mettere in cattiva luce il proprio avversario, quando non riesce a batterlo con gli attacchi diretti.
Pertanto, io firmerò l'appello in favore di Formigoni.
Cordiali saluti.

Le prossime Olimpiadi? Siano fatte a Gerusalemme!

Cari amici ed amiche.

Vorrei lanciare una "provocazione" o (a seconda del punto dei vista) un'"idea".
Perché non fare a Gerusalemme le Olimpiadi del 2016?
Io penso che la capitale israeliana (non che città santa della grandi fedi monoteistiche) possa essere una buona cosa.
Le Olimpiadi in quella città aiuterebbero molto lo Stato di Israele e le comunità che vi risiedono.
Le Olimpiadi sono segno di pace e farle nella città che avvicina a Dio sarebbe una cosa commendevole.
Cordiali saluti.

sabato 28 luglio 2012

Romney promette guerra all'Iran, per la sicurezza di Israele

Cari amici ed amiche.

Leggete l'articolo scritto su "Rinascita.it" ed intitolato "Romney promette guerra all’Iran per l’amico Netanyahu".
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca Mitt Romney ha dichiarato al quotidiano israeliano Ha 'retz  di non volere escludere anche l'opzione militare contro la minaccia proveniente dall'Iran.
E' chiaro che nessuno voglia la guerra.
La guerra è sporca e provoca la morte di molte persone.
Tuttavia, se c'è un pericolo reale, bisogna intervenire.
Ergo, se l'Iran dovesse minacciare Israele e se dovesse avere le armi atomiche, una guerra potrebbe diventare inevitabile.
Bisognerà fare di tutto per evitarla ma se l'Iran continua a minacciare uno Stato legittimo (qual è Israele), la guerra potrebbe diventare inevitabile.
Non ci si rende conto che l'Iran di Mahmud Ahmadinejad non è diverso dalla Germania di Adolf Hitler?
Vorrei citare una frase di Winston Churchill che recita:

"Potevano scegliere fra il disonore e la guerra. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra.".

Questa frase fu pronunciata nel 1938, alla fine dell'accordo di Monaco, accordo che fu stipulato tra Hitler, il Primo Ministro Inglese Chamberlain ed il Presidente della Repubblica Francese Daladier e che permise ad Hitler di invadere la zona dei Monti Sudeti, una zona che faceva parte dell'allora Cecoslovacchia e che oggi fa parte della Repubblica Ceca.
Chamberlain e Daledier speravano di calmare Hitler.
Invece, lo rafforzarono e sappiamo tutti come andò la storia.
Non vorrei che ciò si ripetesse con Ahamdinejad.
Cordiali saluti.



SAGGIO E RIFLESSIONE SUL DECAMERONE



Ubi Mors Nigra domina et in spada…
et in falx a trebbiare dura…
i colli varcante fuit et le mura…
per reparare, ubi nullo di certo…
in spirare malo stette per tempo…
tale spirto, in agro a fugare…
meste le genti presero;

et diece furono in bona…
alba come del sole i giovini…
in tale fare con loro rege…
o reina, per lezzo tale di Morte…
lasciare, in novellare altrui ventura…
mossero per diece tramonti et vagare;

et in tale lectura acuto…
colse cantore et magister…
et novelliere Ioannes…
che in contare la vita facendo nova…
si grama la vecchia et vera…
nullo porta a gnuno patire.

ANTONIO GABRIELE FUCILONE
RONCOFERRARO (MANTOVA)

Dal blog "Bugie dalle gambe lunghe", Non per niente hanno ammazzato Gesù Cristo…

Cari amici ed amiche.

Non posso non commentare questo articolo del blog "Bugie dalla gambe lunghe" che è intitolato "Non per niente hanno ammazzato Gesù Cristo…":

"Un esempio piccolo piccolo del modo di fare “informazione” in Italia. Sta girando viralmente, sulle pagine di “contro informazione” questa foto:





Che cosa mostra? Due macchine parcheggiate vicino a una barriera di filo spinato, bambini, ragazzi e adulti, due dei quali guardano dentro un binocolo. L’articolo che accompagna questa foto, se articolo si potesse chiamare, è stato ripreso pari pari daqui, un blog che alla voce “chi siamo” scrive: “Cadoinpiedi.it nasce il 1 dicembre 2010 come portale multimediale di approfondimento dei temi di attualità con la collaborazione di molti autori. L’iscrizione al sito permette di ricevere giornalmente una newsletter con un estratto dei principali contenuti”. Come dire? Nulla. E va bene. Ma leggiamolo questo “articolo”:

“Macchine cariche di israeliani, lasciano la calura della pianura sottostante, e alla brezza rinfrescante delle alture, armati di binocolo, barbacue e attrezzatura varia di pic-nic, si godono lo spettacolo oltre confine, lanciando gridolini soddisfatti quando esplode un colpo di mortaio o si alzano i fumi dei combattimenti tra le forse di Assad e le armate dei ribelli, che, a prezzo di più di 20.000 morti, 200.000 prigionieri politici, più di 120.000 rifugiati, stanno pagando un alto prezzo di sangue alla loro richiesta di libertà. Le alture del Golan sono un altopiano dall’altezza massima di 2.000 metri, appartenenti alla Siria, ma occupate militarmente da Israele dal 1967 e annesse unilateralmente. Nonostante con una risoluzione, n. 497, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu abbia dichiarato nulla l’annessione, Israele continua l’occupazione del territorio, abitato in larga parte da drusi che hanno rifiutato di rinunciare alla cittadinanza siriana.”







Ecco, questa è la “notizia”! A parte il penoso sbaglio di scrivere “forse” al posto di ”forze” (esplicativo del livello del “giornalista”!) cosa dice? NULLA. Cosa mostra? NULLA! Evoca, e tanto basta. Come si fa con un canocchiale a vedere combattimenti che si svolgono a 400 km di distanza? O a 200? O a 50? Come si fa a sentire i “gridolini di gioia” degli israeliani, notoriamente, questo si deve evincere, assetati di sangue e felici quando possono assistere a un bel massacro? Sembra una barzelletta vero? Eppure c’è chi, leggendola, l’ha presa molto sul serio. Alcuni commenti apparsi sotto questo “articolo” in una pagina che si vanta di essere “Libera Informazione”:

1) Si confermano per quello che sono…(come volevasi dimostrare! Gli ebrei, ops scusate, gli israeliani godono alla vista del sangue, anche quando non si vede ma si immagina!)

2) Odio Israele con tutto il cuore…….(esplicito e deciso)

3) ci sara un motivo se da 3000 anni ce l hanno con loro !!! (ah, Israele esiste dal ’48! Allora di chi parla?)

4) Leggermente stronzi ? e poi fanno anche le vittime (uffa! questi ebrei! fanno sempre le vittime!)

5) gente malata,come si fa a guardare come la gente muore???? (dov’è la gente “che muore”? e la domanda presuppone una risposta implicita: non sono umani)

6) .sempre detto sono anche peggio dei nazi…(eh… strano che invece l’effetto nazi lo creino questi commenti)

7) gli israeliani sono peggio dei nazzisti della seconda guerra…(questo in ossequio all’articolo sgrammaticato)

8) ‎…..sara una notizia sbagliata…ma se continuano cosi…continuano a dare ragione alla storia (questo è interessante. Prende in considerazione la possibilità che la notizia non esista, ma subito dopo afferma che comunque “la storia” -quale? quella di Auschwitz?- qualche ragione ce la possa e debba avere)

9) certamente gli ebrei non fanno nulla per rendersi simpatici ai più, poi ci tacciano di antisionismo!! (ma che assurdità cara! Chi mai penserebbe a trattarti da antisionista! certo che gli ebrei se la cercano! non fanno mai nulla per restare “simpatici” a quelli come te!)

10) non per niente hanno ammazzato GESU CRISTO (evergreen)

11) magari stanno tifando per i ribelli cosi’ possono invadere e colonizzare anche la siria (la nota smania colonizzatrice israeliana)

12) Gli ebrei sono il popolo eletto da Dio, quindi possono massacrare tutti i popoli che vogliono, perché hanno Dio che gli guarda le spalle. Ma quando morirà Dio, vedrai che carneficina di ebrei!!!! (no comment, un po’ di messianesimo non fa mai male)

Ecco, questo è il livello. E che cosa è bastato a “Libera Informazione” per scatenare il più bieco antisemitismo di questi “cittadini normali”? Una foto di gente con un binocolo!

La discussione, per chi avesse interessi socio/antropologici è QUI
".

Io penso che qui ci sia uno stupido pregiudizio contro Israele e gli ebrei.
Purtroppo, l'occasione delle Olimpiadi lo sta dimostrando.
Cosa sarebbe costato dedicare un minuto di silenzio per le vittime dell'attentato che ci fu nel 1972 a Monaco di Baviera?
Non sarebbe costato nulla!
Invece, quelli del Comitato Olimpico hanno preferito fare diversamente.
Questa è una vergogna.
Ad una vergogna se ne unisce un'altra.
Subito, vari mass media e tutto il mondo della cultura di sinistra anticapitalista, come quelli legati a certi partiti di estrazione neofascista e neonazista hanno iniziato ad attaccare gli ebrei ed Israele con le solite tiritere antisemite.
Anche su Facebook certi personaggi si muovono in questo senso.
Alcuni di loro che sono in contatto con me hanno già messo foto e slogan contro Israele.
Io li ho subito contestati.
Tra l'altro, ci sono alcuni dei miei correligionari cattolici che sostengono tesi assurde.
Qualcuno di loro ha contestato la mia posizione pro-Israele, quasi come se fossi un eretico.
Io vorrei rispondere dicendo una cosa.
Il mio sostegno ad Israele e la mia simpatia verso gli ebrei non sono incompatibili con la mia fede cattolica.
Anzi, per molti versi, io sono più tradizionalista di certi presunti tradizionalisti.
Questi ultimi si attaccano tanto ai riti latini ma essi guardano più alla forma che non alla sostanza.
Tra l'altro, ricordo che Papa Pio XI definì l'antisemitismo incompatibile con la tradizione cattolica.
Queste furono le sue parole pronunciate nel 1938:

" Ma l'antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente siamo tutti semiti!".

Ne ho anche per i cattolici di sinistra, quelli che sono amici di don Gallo e soci.
Essi mi considerano "amico" dell'israeliano che sfrutta e vessa il "povero" palestinese.
A questi vorrei dire una cosa.
Ricordo che tra gli Arabi vi sono persone che vogliono distruggere lo Stato di Israele, uno Stato legittimo.
Preferisco sostenere il soldato israeliano che difende il suo Paese e non il terrorista  che uccide persone innocenti.
Tra l'altro, i terroristi vogliono eliminare anche i cristiani.
Se qualcuno ha dei problemi vada da chi di dovere e chieda la mia scomunica.
Dubito che ciò avverrà!
Termino parlando ancora dei giochi olimpici ed invitandovi a leggere l'articolo de "Il Giornale" intitolato "La torcia accende i Giochi più antidemocratici di sempre". 
Cordiali saluti. 


Camillo Langone, "Ripartiamo da Itaca, non da Predappio", in 'Libero' del 18/07/12, pag. 11

Cari amici ed amiche.

Su Facebook, quel genio qual è l'amico Filippo Giorgianni ha messo questo testo di Camillo Langone:

«Purché non sia nostalgia. La mia paura è che l’indispensabile rifondazione culturale della destra italiana si rattrappisca in una sorta di rifondazione missina. Non tanto perché missino io non lo sono mai stato: non ne faccio una questione personale. Ma perché, molto evidentemente, di tutto l’Italia ha bisogno fuorché di un ritorno agli anni Settanta, anche se solo nei termini di un vintage intellettuale. Purtroppo invece leggo la lista dei promotori e dei partecipanti di “Ritorno a Itaca”, il convegno pro-destra tenutosi l’altro giorno ad Acquasanta Terme, e mi sembrano davvero poche le persone che non abbiano trascorso qualche remoto anno nel Fronte della Gioventù. Nonostante il toponimo cattolico e lo svolgimento dei lavori in un monastero benedettino, in quella località delle Marche mi sarei sentito spaesato e in tanti devono averla pensata come me, siccome l’appello di Marcello Veneziani “a tutte le destre” è stato raccolto da una destra sola, quella con Benito nell’album dei ricordi. Dov’era la destra cattolica? Dov’erano Giovanni Cantoni e Giovanni Lindo Ferretti, Angela Pellicciari e Costanza Miriano? Dov’erano Alleanza Cattolica e Antonio Socci, il giurista Francesco D’Agostino e Magdi Allam? E Roberto Dal Bosco gran di svelatore del nichilismo buddista? E dov’era la destra libertaria di Oscar Giannino, degli economisti dell’Istituto Leoni e dei ragazzi dei Tea Party? Non pervenuti nemmeno loro. Su quel palco piceno mi sarebbe piaciuto vedere Giancarlo Gentilini, leghista e patriota, e poi Pier Carlo Bontempi, sommo architetto della tradizione, e Ida Magli, una che di euro e di Europa aveva già capito tutto nel 197, e Claudio Risé con i suoi maschi selvatici, e un poeta di sicuri sentimenti nazionali come Aurelio Picca… Niente da fare. Non poteva andare altrimenti perché l’appello di Veneziani aveva un titolo includente ma un testo escludente che si rivolgeva esplicitamente solo alla Destra di Storace, a quel poco che resta di Futuro e Libertà e alla componente aennina all’interno del PdL. Dando la sensazione, più che di un ritorno a Itaca, di un ritorno a Predappio. La nostalgia è la grande malattia dell’intero centrodestra (ha colpito quindi non solo gli amici di Veneziani) e per diagnosticarla anziché Omero serve Jack London e il suo Richiamo della foresta. Tutti improvvisamente smaniano di tornare all’origine, sulle posizioni di quando erano giovani (o meno vecchi), e quindi c’è chi parte per Forza Italia, chi per Alleanza Nazionale. È un fenomeno anche comprensibile, visti i chiari di luna, però patetico (Premio Disperazione a Carmelo Briguglio che ieri ha proposto di rifare AN e di rimetterci a capo Gianfranco Fini). Purtroppo per loro, al posto della grande foresta i ritornanti troveranno solo radi boschetti, defogliati dal tempo. Se non addirittura singoli alberi, assediati dalla vecchiaia e dal cemento, incapaci di fornire qualsivoglia riparo. Contenti loro… Concludo qui la lista delle inevitabili critiche, che poteva perfino essere più lunga, per venire alla pars costruens: l’inevitabile condivisione della necessità, anzi dell’urgenza, di una rifondazione culturale della destra. Per uscire dall’intellettualismo e dal settarismo di Acquasanta, mantenendo però il medesimo format, propongo di intitolare il prossimo convegno “Ritorno alla Nazione”. Allora sì. Sul tema della sovranità (“politica, monetaria, internazionale” come precisato da Veneziani a Borgonovo su queste pagine) possono confluire tutte le destre possibili e immaginabili, e forse pure quelle inimmaginabili che al momento se ne stanno ben nascoste perché intenzionate a combattere Monti e la finanza mondiali sta ma non a partecipare ai raduni dei vecchi camerati. In fondo lo slogan giusto esiste già da qualche tempo, si tratta solo di dargli una bella lucidata. Verrà rilanciato in un libro in uscita a settembre per Mondadori, firmato proprio da Veneziani e felicemente intitolato Dio, patria e famiglia. E se qualcuno storce il naso di fronte alla grande triade delle “cose permanenti” (per citare Eliot) faccia la cortesia di accomodarsi altrove: abbiamo scoperto che è di sinistra.».

Io penso che essere di destra sia una cosa ed essere fascisti sia un'altra.
Come uomo di destra, io ho sempre cercato di fare una distinzione.
Specialmente ai miei conterranei di Roncoferraro (Mantova) ho sempre cercato di fare capire che la destra è una cosa ed il fascismo ne è un'altra.
La dimostrazione di ciò fu quello che accadde nel 1945.
Dopo la caduta del fascismo, ci furono molti tentativi di inglobare pezzi di quest'ultimo nei partiti antifascisti.
Ad esempio,  il Partito Comunista Italiano volle inglobare quella parte "rivoluzionaria" del fascismo.
La Democrazia Cristiana, invece, puntava ad inglobare il fascismo di governo, quello borghese.
Quindi, il fascismo non può essere definito "di destra".
La destra, invece, esiste da prima della venuta del fascismo.
Essa deriva dalla volontà dell'uomo di difendere le proprie radici contro il progressismo che puntava a distruggerle.
Il progressismo, in realtà, generò regresso.
Per esempio, nel Medio Evo i re avevano l'ebreo di corte, ossia un dignitario di religione ebraica che fungeva      
da "ambasciatore" della comunità ebraica presso la corte.
Nel  XX secolo, invece, ci furono governi che fecero morire parecchi ebrei. 
Eppure, dal Medio Evo al XX secolo ci furono "progressi". 
La destra vuole mantenere saldi quei valori che fondarono una civiltà come la nostra.
Essa, quindi, vuole attingere a quel punto di incontro tra le varie radici della nostra civiltà, la radice greco-latina e quella giudaico-cristiana.
Il Medio Evo fu quel punto di incontro.
La destra, per esempio, deve parlare di sussidiarietà (concetto che nacque nel Medio Evo) e deve ritornare a quella purezza iniziale di certi mestieri.
Ad esempio, le banca nacque nel Medio Evo, attraverso i Cavalieri Templari, come "Monte di Pietà".
La destra deve parlare di ciò ed abbandonare certe ampollose celebrazioni come quelle di stampo fascista.
La destra deve parlare di famiglia e di difesa della proprietà privata.
La destra non deve essere egualitaria ma meritocratica.
Ad esempio, nel Medio Evo, un re dava un feudo ad un signore per la sua fedeltà.
La destra può parlare di dialogo tra i popoli ma secondo le comuni radici (e senza rinnegare la propria cultura) e non secondo il pensiero massonico-illuminista.
Per esempio, re Carlo I Stuart (1600-1649)  era di destra.
Infatti, egli voleva il dialogo con gli altri, puntando però sulle radici comuni e senza rinnegare la cultura del proprio Paese, e, nel contempo, rifiutando la Rivoluzione, ossia il protestantesimo che minava le basi stesse della monarchia inglese.
Questo sarebbe stato il ritorno alla "cattolicità", ossia all'universalità della tradizione cristiana, secondo il canone del Medio Evo.
Questa è la vera destra.
Cordiali saluti. 



Translate

Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.