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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 6 luglio 2012

Insulti ad Israele, il Comune di Mirandola ha parlato su questo blog

Cari amici ed amiche.

Sul mio articolo intitolato "Da "Il Giornale", "Israele dà case agli sfollati e riceve insulti" è arrivato questo commento:

"Buongiorno, come amministratore della pagina Facebook "Città di Mirandola" ho stigmatizzato immediatamente il comportamento di questi sciagurati. Ne è seguita una valanga di critiche a chi aveva insultato Israele. La stragrande maggioranza dei mirandolesi è dalla parte di chi ha mostrato generosità nei nostri confronti. Gli imbecilli, per fortuna, sono un'esigua minoranza. Cordiali saluti,
Fabio Montella
Resp. Comunicazione
Comune di Mirandola
".

Ringrazio il dottor Fabio Montella, responsabile della comunicazione dell'Ufficio Stampa del Comune di Mirandola, dell'attenzione riservata a questo blog e ribadisco quanto scritto in questa mia risposta:

"Avete fatto molto bene.I Comuni modenesi, come quelli ferraresi, quelli veneti e quelli della mia Provincia, Mantova, hanno sofferto molto a causa del terremoto.
Ogni aiuto è prezioso.
Israele ha fatto un atto di generosità.
Merita i ringraziamenti.
Avete fatto bene a censurare questi insulti.
L'avrei fatto anch'io, se fossi stato al vostro posto.
Purtroppo, in rete, tutti possono scrivere tutto e troppo spesso vi sono minoranze che fanno molto rumore.
Vi faccio i miei complimenti e vi porgo i miei ringraziamenti.
Sappiate, che sono vicino a voi.
Tra coloro che seguono questo blog, vi è anche un vostro concittadino, Emanuele Bignardi, che saluto con stima.
Cordiali saluti.".

Purtroppo, alla stupidità non c'è limite.
Leggete l'articolo, sul giornale "Focus on Israel" che è intitolato "Mirandola (Modena): Israele dona strutture per neonati agli sfollati e riceve insulti".
E' interessante la parte finale che recita:

" Non appena è stata «postata» la notizia i primissimi commenti sono stati da bollino rosso: «Io le rifiuterei» (le casette ndr), «case da guerrafondai? Mai». Altri: «Che se le tengano». E ancora: «Le diano ai palestinesi che affamano e uccidono» o addirittura: «Doni sporchi di sangue». E ancora, la stessa demagogia utilizzata anche per la visita del Papa: «Tutto questo dispendio di polizia e scorte che paghiamo noi per questo signore?». Insomma, il tenore ha preso da subito una piega pericolosa. ".

Sono d'accordo con il dottor Montella, nel dire che questi cretini (uso questo termine perché non si possono chiamare in nessun altro modo) siano una minoranza.
La maggior parte dei mirandolesi è brava gente.
Il problema è che la rete è una zona franca (in cui tutti possono scrivere) e che le minoranze possono fare molto rumore.
Sta alla maggioranza zittire questi facinorosi.
Bene ha fatto il dottor Montella a fermare questi idioti.
Saluto tutti i mirandolesi da Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Cordiali saluti.









Da "Italia chiama Italia", Fini, ha rovinato tutti e alla fine ha rovinato se stesso!


Cari amici ed amiche.

Su "Italia chiama Italia", ho pubblicato questo articolo intitolato "Fini, ha rovinato tutti e alla fine ha rovinato se stesso!":

"Il quotidiano “Il Giornale” ha detto bene, con il suo titolo "Fini sconfitto e depresso, così ha sfasciato tre partiti". Per Fini varrebbero la canzone di Orietta Berti intitolata "Finché la barca va" ed il proverbio "Chi troppo vuole nulla stringe". Fini voleva diventare leader della destra e lo voleva fare anche snaturando gli stessi principi della destra, per essere simpatico ai progressisti moderati. Basti pensare a certe sue uscite, come quella sui figli degli immigrati che lui definì "più italiani degli italiani all'estero" o alle sue proposte di istituzione del diritto di voto agli immigrati, o ancora a certe prese di posizione contro la Chiesa. Egli aveva fatto una gran cosa nel 1994, quando aveva deciso di dare vita ad Alleanza Nazionale, una destra più occidentale e svincolata dal fascismo. Tuttavia, il salto di qualità glielo fece fare il presidente Berlusconi, portandolo con sé al governo.

Fini avrebbe potuto dare un contributo determinante per creare una destra vera, una destra legata a tutte le tradizioni culturali italiane, cominciando da quella cattolica, federalista e sussidiaria. Fini, invece, iniziò a prendere le distanze dal resto della coalizione, con le sue riserve sul federalismo e con la sua volontà di dare il voto agli immigrati. Inoltre, iniziò a prendere le distanze anche sui temi etici. La sua presa di posizione al referendum del 2005 (quello sulla fecondazione assistita) ne fu un esempio. Sicuramente, lo fece per avere maggiore visibilità. Questo creò problemi nel centrodestra ed i problemi ci furono anche nel 2007, quando il presidente Berlusconi volle istituire il Popolo della Libertà. Prima, Fini si oppose parlando di "comiche finali". Poi, nel 2008, quando cadde il governo Prodi, Fini decise di fare il PdL insieme al presidente Berlusconi, sfasciando Alleanza Nazionale. Grazie al Popolo della Libertà, Fini divenne presidente della Camera dei Deputati. Tuttavia, l'idillio si ruppe. L’ex leader di An si mise contro la Lega Nord, con le sue posizioni sul federalismo e sull'immigrazione e creò imbarazzi nel Popolo della Libertà. Addirittura, fu lui il vero oppositore di Silvio Berlusconi e della Lega, e non la sinistra.

Nel 2010, Fini ed i parlamentari a lui vicini uscirono dal PdL e formarono Futuro e Libertà per l'Italia. Così, Gianfry sfasciò il PdL e, lentamente, pose fine ad un governo che stava facendo le riforme e risanando il Paese e propiziò l'arrivo del governo Monti, un governo che sta creando problemi con la sua politica fiscale. Oltre a ciò ci fu la vicenda della casa di Montecarlo, casa che fu donata da una ricca signora ad Alleanza Nazionale e che in seguito passò a Giancarlo Tulliani, il fratello della compagna di Fini, Elisabetta. Ora, però, la storia chiede il conto. Questa legge vale anche per Fini. Egli voleva essere leader di un grande partito di centrodestra e, invece, capeggia un piccolo partito che non ha un'identità. Per le sue ambizioni, egli creò problemi al Paese e ne sta creando ancora oggi. La storia chiede il conto a Fini e lui dovrà pagarlo.
".

Aggiungo una cosa.
Fini si vanta tanto di avere fatto cadere il presidente Berlusconi per "salvare l'Italia".
Purtroppo, lui ha fatto cadere un governo che lavorava e voleva fare delle buone riforme per sostenerne un altro che non sta facendo nulla e quel poco che sta facendo non va bene!
A Fini vorrei dire una cosa:
Complimenti, caro Gianfranco! Hai rovinato l'Italia!
Cordiali saluti.

The Telegraph, Libya elections: Muslim Brotherhood set to lead government

Cari amici ed amiche.

L'amico Carlos Echavarria di Miami (Florida, USA) mi ha fatto pervenire questo articolo del giornale "The Telegraph":

"Libya's top politicians have hatched a deal that would see the Muslim Brotherhood lead the government after the country's first free elections in almost five decades takes place on Sunday.

While the elections for a 200-member National Congress is unlikely to grant a majority to any one faction, the Muslim Brotherhood and its Islamist allies are confident they can join their counterparts in Tunisia and Egypt at the helm of leadership.

Negotiations between the Muslim Brotherhood and a secular-based political movement led by former interim prime minister Mahmoud Jibril have focused on forming a post-election government as soon as the result is known.


An adviser to Mr Jibril said the former prime minister was likely to take the post of figurehead president with Mustafa Abu Shagour, currently interim deputy prime minister of the Muslim Brotherhood, taking the prime minister's slot as head of government.

The Muslim Brotherhood would dominate the ministries.

In the run-up to the elections, Libya's interim government has struggled to maintain law and order.

A threatened electoral boycott by federalists in Benghazi, the second city, has rattled Libya's rebels turned leaders. Leading figures fear that large numbers in the city that triggered the rebellion against Muammar Gaddafi may shun the polls, undermining the legitimacy of the election.

Recent attacks on foreign diplomats in Benghazi by Jihadists, a series of ugly micro-conflicts between militias in the Nafousa mountains leaving 105 dead and 300 wounded in the last fortnight and fierce clashes between Arabs, Tebu tribesmen and Tuaregs in the south have put the country on edge.

"We need to ensure stronger and more capable leadership soon after the elections," said a senior official in the Muslim Brotherhood's Justice and Construction Party. "That is what Libyans want – more security and stability and progress being made to improve their day-to-day lives. They don't want deadlock."

Any coalition government would grant a prominent place to the al-Watan party of Abdulhakim Belhaj, sources said. Mr Belhaj acknowledged that the talks were under way. He said: "I negotiate with anyone who cares about Libya and wants to unite it."

The presence of Mr Belhaj in a Libyan government would complicate relations between Tripoli and London.

Mr Belhaj, the former commandant of the now dissolved terrorist outfit, Libyan Islamic Fighting Group, which had ties with al-Qaeda before disavowing violence, is suing the British government for approving his 2004 rendition to Gaddafi's regime.

Libya is using a complicated electoral system designed to ensure that no party sweeps the board in the elections for the assembly, which will oversee the new government and draw up a constitution.

One hundred and twenty seats are reserved for individuals – 2,501 candidates are challenging for those – and 80 seats will be allotted according to party lists. There are 1,206 party candidates.

But Islamic parties are likely to predominate, experts believe.

"I'd be surprised if Islamists, from the Brotherhood and other parties, don't secure most of the seats and a great chunk of the vote," says Dartmouth University professor Dirk Vandewalle, who's been advising the UN mission here.

The outgoing National Transitional Council, which has ruled Libya since Gaddafi's fall, announced yesterday that Islamic Sharia law should be the "main" source of legislation and that this principle should not be subject to a referendum.

"The Libyan people are attached to Islam, as a religion and legislation ... As such the National Transitional Council recommends that the (next) congress make Sharia the main source of legislation," Saleh Daroub, NTC spokesman, said.

Some secular Libyans fear the Brotherhood rising influence, despite promises from the Justice and Construction Party that it won't seek to impose religious views through control of the bureaucracy.

"If the Brotherhood gets in we will see a repeat of what's happening in Tunisia with underhand pressure on women to cover up and raids on art galleries," warns Majid Wanis-Gaddafi, the son of Libya's last prime minister before Gaddafi seized power in 1968.

The main storage centre for election materials in the eastern Libyan town of Ajdabiya was set on fire late Thursday night. The ballot papers for the town were burnt. The election commission is trying to print replacements in time for the polls.

Hundreds of protesters stormed the election commission's office in Benghazi last Sunday, ransacking files and smashing computer equipment. If they had managed to destroy ballot papers or voter lists, they could have derailed the election".

Purtroppo, la situazione è grave!
In Egitto hanno vinto i "Fratelli musulmani".
In Libia, gli islamici stanno prevalendo, come in Tunisia.
Qui c'è il rischio che il Nord Africa diventi una polveriera e che, a sua volta, esso destabilizzi l'Europa.
Il rischio è che le due sponde del Mare Mediterraneo si dividano del tutto e che, nel contempo, l'Europa sia meno sicura, anche per la presenza di forti comunità islamiche al suo interno.
Qui c'è il rischio che, a causa della crisi nordafricana, tante persone vengano qui in Europa.
Ciò creerebbe due problemi.
Il primo è una maggiore povertà che si aggiungerebbe a quella già presente in un'Europa dilaniata da questa crisi economica.
Dalla crisi nascono le tensioni.
Il secondo è il rischio di terrorismo poiché quanto sta accadendo in Nord Africa sta esaltando i fondamentalisti islamici.
Ciò mette a rischio anche la sicurezza di Israele.
Il Mare Mediterraneo potrebbe tingersi di rosso, rosso di sangue.
Bisogna stare attenti.
Cordiali saluti.






giovedì 5 luglio 2012

Il governo Monti? Ora è insostenibile!

Cari amici ed amiche.

Il governo Monti ha deciso la sua "Spending Review".
Ha ridotto gli stanziamenti ai ministri senza portafoglio, verrà chiusa una trentina di tribunali trentasette procure e duecentoventi sedi distaccate.
A partire dal 2013, i libri scolastici saranno gratuiti.
Entro il 2012 saranno stabiliti i parametri di virtuosità i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente.
Questi sono solo alcuni dei provvedimenti presi per la "Spending review".
Tuttavia, essi sono solo un palliativo, un'aspirina che viene usata per curare il cancro.
Infatti, essi non risolveranno i problemi.
Ad esempio, nel 2013, ci sarà la mazzata del'IVA aumentata al 23%.
Questo significa che i prodotti (compresi i generi di prima necessità) costeranno di più.
Inoltre, il governo non ha tagliato le piccole province né i piccoli ospedali.
Riguardo a questi ultimi, la "patata bollente" viene lasciata in mano ai governatori delle Regioni, che si sono visti tagliare parecchi fondi.
Ora, ci vuole tanto a capire che questo governo non sta facendo niente?
Il miglior modo per controllare le spese è l'introduzione del federalismo.
Con il federalismo, i Comuni, le Province e le Regioni dovranno stare attenti ai bilanci e lo stesso discorso varrà per lo Stato.
Oggi, la situazione non è più sostenibile!
La famiglie non arrivano più a fine a mese.
Addirittura, sono calati i consumi dei generi alimentari come il ricorso alle cure. Ciò è gravissimo!
Le aziende sono in difficoltà.
Il 34% dei giovani è disoccupato.
Lo spread Bund-Btp è a quota 460 punti.
Non c'è da essere allegri.
Questo governo è insostenibile!
Cordiali saluti.


Il Bosone di Higgs? E' importante ma non è detto che sia Dio!

Cari amici ed amiche.

Il CERN di Ginevra ha annunciato di avere scoperto il bosone Higgs detto anche la "Particella di Dio".
Da questa particella potrebbe essere venuto tutto ciò che fa parte dell'universo, Terra compresa.
Il bosone di Higgs è una particella elementare ad interazione gravitazionale debole.
La sua massa è  (125.3 ± 0.6) GeV/c2.
Ora, da questo bosone potrebbe essere venuto fuori tutto il creato.
Gli scienziati atei ed agnostici dicono che il bosone sia Dio.
Io, invece, vorrei smorzare i loro entusiasmi.
Poniamo caso che le teorie sul bosone siano vere e che esso sia stato il primo elemento che ha costituito tutto il resto.
Non è detto, però, che Dio non esista.
Prendiamo, ora due scienziati del XVIII secolo,  Isaac Newton (1642-1727) e Pierre Simon Laplace (1749-1827).
Il primo sosteneva l'esistenza di Dio come "grande ingegnere" mentre il secondo affermava il sistema andava avanti senza l'intervento di Dio.
Quindi, anche la scienza era (ed è) divisa.
Io penso che non sia contrario ad una sana visione scientifica l'affermare che Dio esiste.
Magari, Dio potrebbe avere usato il bosone per fare tutto.
Anzi, ricordo che uno dei sette doni dello Spirito è la scienza.
Quindi, Dio ha anche la scienza.
Del resto, se noi abbiamo una tavola periodica con 146 elementi, ciascuno dei quali ha numero atomici, massa atomica, punto di fusione, punto di ebollizione e numeri di ossidazione diversi, ci sarà un perché?
Qualcuno deve avere avuto parecchia scienza per creare elementi diversi, come idrogeno, sodio, ferro, alluminio,carbonio, germanio, azoto, ossigeno, fluoro ed elio, e deve averne data molta all'uomo, per fare sì che quest'ultimo sintetizzasse altri elementi, come il promezio, il plutonio o l'ununseptio.
Eppure, tutti questi elementi sono fatti di atomi e gli atomi sono costituiti da elettroni, protoni e neutroni.
Inoltre, non sarà casuale il fatto che le cose presenti in natura seguano la sezione aurea di Fibonacci.
Gli atei dicono: "Non ci sono prove dell'esistenza di Dio".
Noi credenti potremmo rispondere loro, dicendo: "Non ci sono prove del contrario!".
Cordiali saluti. 




L’AUSTRALIA DA' LEZIONE DI CIVILTA' A TUTTO L'OCCIDENTE!!!


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo che ho trovato su Facebook:

"Ai musulmani che vogliono vivere secondo la legge della Sharia Islamica, recentemente è stato detto di lasciare l’Australia, questo allo scopo di prevenire e evitare eventuali attacchi terroristici.Sembra che il primo ministro John Howard abbia scioccato alcuni musulmani australiani dichiarando:
GLI IMMIGRATI NON AUSTRALIANI DEVONO ADATTARSI!
“Prendere o lasciare, sono stanco che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’INGLESE, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Australiani crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggerisco allora di prendere in considerazione un’altre parte del mondo come vostro paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il NOSTRO PAESE; la NOSTRA TERRA e il NOSTRO STILE DI VITA. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggio fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà australiana: IL DIRITTO AD ANDARVENE. Se non siete felici qui, allora PARTITE. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il paese che Vi ha accettati”.
(by lisa Sannie Eliane Castelli)".


Ringrazio l'amico Angelo Fazio, che ha messo questo articolo su Facebook.
Sottoscrivo queste parole, attribuite a John Howard, Primo Ministro australiano dal 1996 al 2007, ammesso che siano state dette da lui.
Qui nessuno vuole essere intollerante o fare del male al "diverso".
Però, non è giusto che una minoranza tenga sotto scacco una maggioranza.
Nei Paesi a maggioranza islamica, spesso e volentieri, chi non è musulmano subisce delle restrizioni.
Ora, però, tanti musulmani pretendono di vivere qui da noi come se fossero nel loro Paese.
Così, mentre in molti Paesi musulmani i cristiani (come gli ebrei) subiscono restrizioni e vengono perseguitati, qui si pretende di fare costruire le moschee o di mettere nelle mense scolastiche i menù senza carne di maiale per tutti, anche per i cristiani.
Questo non è più accettabile.
Cordiali saluti. 



L'aborto? Altro non è che una tendenza gnostica!

Cari amici ed amiche.

Nell'aborto c'è qualcosa di gnostico.
L'aborto, in fondo, è la negazione di una vita.
Ora, già il prete anglicano, demografo ed economista Thomas Robert Malthus (nell'immagine, 1766-1834) teorizzava l'aborto e la contraccezione.
Per Malthus, la presenza delle risorse del pianeta dipendevano dalla quantità di persone.
Questa teoria fu pericolosa, per le derive che ebbe.
Essa, infatti, instillò l'egoismo generazionale dei vecchi che, per conservare loro stessi, iniziarono a non pensare al futuro.
Fu una tendenza gnostica.
Infatti, la famiglia di Malthus era legata a personaggi dell'Illuminismo, come David Hume e Jean Jacques Rousseau.
Questa tendenza fu caratteristica della Rivoluzione francese e delle varie forme di pensiero rivoluzionario del XIX e del XX, come comunismo e nazismo.
Ci furono anche movimenti di questo tipo.
Uno di questi fu la setta degli "Adoratori della cipolla".
Essa fu fondata in Francia da Francois Thomas nel 1929.
Thomas fu carrettiere e fotografo che, un giorno, mentre era al mercato di Le Havre vide una cipolla che germogliava.
Egli vide in questo bulbo una rivelazione divina.
Secondo le teorie di Thomas, l'uomo poteva sfuggire alla morte.
Nel suo "Piccolo Libro del Signore" si legge:

"La cipolla è piantata in una terra ricca e bene esposta, la pianta cresce. In seguito, viene spezzato il gambo per impedirle di fare semenza. Diventata sterile, la cipolla conserva ancora la capacità di procreare.
L'anno seguente ringiovanirà. Le era stato impedito di avere bambini ed è diventata bambina; così, di anno in anno, la cipolla si rinnova in un corpo che è sempre migliore di quello dell'anno prima. Va verso la perfezione e vivrà per sempre.".

Gli "Adoratori della cipolla" predicavano la sterilizzazione con la quale "l'uomo diventa spiritualmente perfetto".
Ora, sono queste le idee della cultura della morte.
Leggete questo articolo scritto da Giulia Tanel sul blog "Campari e de Maistre" che è intitolato "Una società che non fa figli si condanna ad una morte lenta":

"A Pechino, in questi giorni, le autorità politiche si stanno scontrando con le conseguenze disastrose della famigerata “politica del figlio unico”. Sono infatti stati resi noti dei dati – come sempre scientificamente inclementi – che parlano fin troppo chiaro: alla fine dell’anno scorso i cinesi con più di sessant’anni si attestavano attorno al 13,7% dell’intera popolazione, mentre nel 2020 essi saranno il 17,1% del totale, per raggiungere la quota del 31% nel 2050.

Insomma: la popolazione cinese è condannata ad un costante innalzamento dell’età media della popolazione, fattore che è portatore di svariate conseguenze problematiche.


In primo luogo vi è la questione dell’assistenza sociale.
Questa problematica – già spinosa di per sé – in Cina è ulteriormente aggravata dalla cosiddetta “politica del figlio unico”, dalle mancanza di una rete sociale organizzata, dall’attuale inflazione e dalle contingenze che spesso obbligano i figli ad allontanarsi dal luogo natio per andare a cercare lavoro in città.
In tal senso, il fatto che le autorità cinesi stiano considerando di approvare una legge per la quale “chiunque viva separato dai suoi genitori anziani, deve andare a fare loro visita frequentemente” è quanto mai sintomatico della gravità della situazione.


In seconda istanza vi è l’aspetto economico.
Fino ad ora, in Cina, i maschi andavano in pensione a 60 anni, mentre le donne a 50-55. Ebbene, è già stato annunciato che tale soglia d’età verrà presto innalzata fino a 65 anni, perché altrimenti si verrebbe a creare un disequilibrio economicamente troppo svantaggioso tra la forza lavoro e la popolazione inattiva e socialmente dispendiosa.
Tutto il mondo è paese, ci verrebbe quasi da dire: anche in Italia Mario Monti, coadiuvato dai suoi ministri, ha messo in campo la stessa “geniale” soluzione. Tutto vero, tuttavia quando si parla della Cina è necessario tenere in debita considerazione il fatto che le condizioni lavorative nei paesi dell’est sono radicalmente differenti da quelle cui siamo abituati noi occidentali: orari di lavoro estenuanti, ferie inesistenti, condizioni lavorative che spesso rasentano la condizione servile… e via discorrendo.



Insomma, in Cina la situazione non è affatto rosea e molta colpa in tutto ciò è da attribuirsi alla deleteria “politica del figlio unico”, che oltre a generare le due conseguenze cui si è appena accennato è anche unalegge omicida, in quanto sono molto frequenti i casi di aborti – forzati e spesso tardivi, al settimo/ottavo mese – dei secondi figli concepiti.


La speranza, in tutto ciò, è che l’Italia prenda atto della situazione cinese per correre essa stessa ai ripari prima che sia troppo tardi.
L’Istat ha infatti rilevato come nel Bel Paese – nonostante non sia in vigore alcuna restrizione circa il numero di figli concessi alle coppie – la percentuale di fecondità nel 2011 si attestasse attorno all’1,42 figli per donna. Una cifra ben distante dai 2,1 figli per donna che sarebbero necessari per garantire un adeguato ricambio generazionale e dunque una stabile suddivisione della popolazione tra forze giovani e persone anziane.
Le consonanze tra la situazione italiana e quella cinese per quanto riguarda i pochi figli generati, l’aumento dell’età media della popolazione, i problemi di assistenza sociale e l’innalzamento dell’età pensionabile sono dunque evidenti.


Noi però possiamo giocare d’anticipo, prima che la situazione diventi insostenibile. La soluzione, in fondo, è più semplice di quel che sembra: è sufficiente attuare politiche a sostegno della famiglia naturale fondata sul matrimonio e, in tal modo, incentivare le nascite.
Altrimenti lo scotto da pagare sarà alto: l’estinzione.".

Questo articolo parla di quanto sta accadendo in Cina ma ciò deve valere anche per noi.
L'aborto è un crimine.
Non è un crimine contro un solo uomo ma contro una civiltà.
Cordiali saluti.









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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.