Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo che si trova sul sito dell'
Associazione Civica Mantovana (ACM).
Sul sito della medesima associazione (
http://www.associazionecivicamantovana.it/acmprovinciale/) potrete trovare anche i video fatti dal suo comitato di Roncoferraro. L'articolo in questione parla della linea ferroviaria ad
Alta Velocità (TAV) Lione-Torino e delle proteste dei cittadini della Val di Susa contro la sua realizzazione:
"Primo tempo dell'intervista
Secondo tempo dell'intervista
Cari amici,
la nostra delegazione e' di ritorno dalla Val di Susa.
Ieri sera sabato 6 agosto 2011 abbiamo potuto toccare con mano la realtà della protesta alla linea TAV grazie alla trasmissione in diretta streaming video di un intervista ad alcuni Valsusini .
Nei prossimi giorni pubblicheremo il video dell'intervista sul nostro sito.
Nel frattempo , ecco alcune foto scattate sul posto , a testimonianza , della protesta NO TAV sempre presente e mai logora.
..Un particolare della zona di presidio ai cancelli che conducono all'interno dell'area controllata dalle forze dell'ordine.Un'area che , a quanto pare , dovra accogliere il cantiere che realizzera' un tunnel esplorativo "geognostico", lungo sette chilometri e largo 8 metri.
In questa foto , sulla sinistra sopra il terrapieno , sono visibili alcuni membri delle forze dell'ordine , intenti a controllare la zona del presidio.
.un manifestante riesce ad eludere le forze dell'ordine e salire su un pino all'interno dell'area presidiata e a rimanervi sopra per piu' di due giorni a digiuno.Lo scopo del gesto NON violento di questo ragazzo coraggioso , e' quello di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica e dei media per far conoscere le ragioni della protesta NO TAV.
(Riuscira' nel suo intento scendendo sabato verso sera solo dopo l'intervento in prima persona , di Don Ciotti.)".
Ora faccio delle mie considerazioni. Conosco i ragazzi del comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana. Sono bravi ragazzi. Con il suo portavoce, Mario Rigoni, ho anche un buon rapporto di amicizia personale, come con altre persone della medesima associazione, Tra i quali cito il webmaster Mauro Ventura, che ogni tanto vedo in chiesa. Proprio Rigoni e Ventura hanno fatto l'intervista in Val di Susa. Con loro ho condiviso anche alcune battaglie, sul territorio di Roncoferraro. Un esempio è la questione del supermercato di fronte al cimitero. Però, quella sulla TAV Lione-Torino è una battaglia che non posso condividere. In primo luogo, non c'è ancora nessun cantiere. Quindi, non si può fare una battaglia su una cosa che ancora non c'è e di cui si sa poco. Inoltre, ci saranno degli ingegneri e uomini competenti in materia che cercheranno di valutare al meglio la condizioni in cui realizzare l'opera. Mi rifiuto di credere che gli ingegneri "No TAV" siano furbi, onesti ed intelligenti mentre gli altri siano idioti, stupidi e corrotti, cosa che qualcuno sostiene. Ciò non mi sembra giusto e mi sembra più frutto di un pregiudizio politico che non di un'attenta valutazione del merito. Dato che la politica rischia di creare uno scontro, voglio portare la discussione sul versante tecnico e lo voglio fare rapportando il tutto al mio recente viaggio in Sicilia. Com'è noto, infatti, ho fatto il viaggio in auto ed ho transitato sull'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria. Voglio, quindi, fare un confronto tra questa autostrada e la TAV Lione-Torino. Com'è noto, l'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria è in fase di ammodernamento. Ad oggi, circa il 90% del tratto campano, fino allo svincolo di Buonabitacolo-Padula è ammodernato ed efficiente. Anche parti del tratto calabro sono ammodernati ed efficienti. La storia di questa autostrada può essere un paradigma di tutta questa vicenda. Infatti, come ha scritto sulla brochure (che è in mio possesso) il presidente dell'ANAS, dottor Piero Ciucci, non si tratta di un semplice ammodernamento dell'autostrada esistente ma di una realizzazione di una nuova autostrada che si sovrappone sul tracciato originale. Una parte di questi lavori è caratterizzata dal potenziamento in sede della struttura esistente. Esempi di ciò sono rappresentati dall'ampliamento delle strutture esistenti, come le gallerie "Castelluccio", "Baldassarre", "Intagliata", "Scargilelle", "Tempa Pertusata" , "Bersaglio" e "Serra Spiga" o le stesse carreggiate. Un'altra parte, invece, è caratterizzata dalla sostituzione delle strutture esistenti con altre nuove. Qui vi è una grossa gamma di strutture nuove, come le gallerie "Montevetrano I", "Montevetrano II", " Persano", "Serralunga", "Sagginara", "Serrone Tondo", "San Michele", "Sant'Angelo", "Tanagro", "Costa Incoronata", "Casalbuono" , "Deruitata", "Costarelle" , "Tempa Ospedale", "Monaco", "San Francesco di Paola", "San Luigi", "Seppia", "San Filippo" e "Santa Lucia", i viadotti, come quello strallato "Favazzina", i cavalcavia o pezzi di carreggiata. Qui vi è la dimostrazione che non sempre si può potenziare l'esistente. Anzi, spesso e volentieri è più oneroso e difficoltoso potenziare una struttura esistente che non farne una ex-novo. In discorso simile può valere anche per la TAV Lione-Torino. I manifestanti dicono che la linea storica della Val di Susa va già bene. Mi risulta, però, che, ad esempio, in Francia e in Spagna le linee ferroviarie ad Alta Velocità abbiano binari propri. Quindi, mi chiedo il perché la stessa cosa non si possa fare anche qui in Italia. Mi risulta che per riconvertire in linea ad Alta Velocità la linea storica della della Val di Susa servano delle modifiche alla medesima infrastruttura. Qui si ritorna al discorso di prima, ossia al fatto che modificare una struttura esistente può essere più oneroso che non farne una nuova. Tenete conto che la linea storica della Val di Susa è del XIX secolo e gli ammodernamenti fatti su di essa potrebbero non bastare. Quindi, riconvertire la linea esistente in linea ad Alta Velocità potrebbe essere davvero problematico. Basta tenere conto del fatto che durante gli eventuali lavori sulla linea ferroviaria storica possa essere messa a rischio la continuità dello stesso servizio ferroviario su quel tratto. Infatti, durante i lavori vi sarebbe il disagio di una ferrovia inefficiente e quindi il traffico sarebbe deviato in altre parti. Inoltre, va fatta anche un'altra considerazione. Fare infrastrutture in Italia è difficile. Basti pensare alla conformazione morfologica del nostro Paese. Un esempio è il tratto appenninico compreso tra Bologna e Firenze dell'Autostrada A1, ove si stanno facendo i lavori di realizzazione della "Variante di Valico", una nuova autostrada che affiancherà quella esistente ma che sarà su un piano altimetrico inferiore. E' stato accertato che la zona in cui sarà costruita la nuova autostrada è una delle più complesse di tutta Europa e richiede, ad esempio, la realizzazione di nuovi ponti, viadotti e gallerie (ben 23), il cui scavo è reso ancora più difficoltoso dalla presenza di gas sotterraneo. Inoltre, tornando alla questione dell'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, nel tratto lucano (Macrolotto II), vi sono problemi dovuti alle criticità di natura idrogeologica. Esempi sono la galleria "Renazza", che ha problemi di staticità, e la nuova galleria "Sirino", che dovrebbe sostituire i viadotti "Sirino" e "Taggine" che, proprio a causa di una frana, erano crollati una trentina di anni fa. Ho sentito che quest'ultima galleria (in costruzione) ha problemi dovuti ad eccessive infiltrazioni d'acqua mentre nella galleria "Renazza" ci sono stati dei crolli. Conosco abbastanza bene la zona, avendola un pochino studiata per mio conto. Ciò ha richiesto delle indagini geognostiche. Quindi, i cittadini della Val di Susa non devono temere il tunnel geognostico di cui hanno parlato nell'intervista. Serve proprio ad evitare certi inconvenienti simili a quelli che ci sono nell'A3. Del resto, come ho detto prima in Italia è difficile fare infrastrutture. Inoltre, mi risulta che in Svizzera stiano sperando che la TAV non passi in Val di Susa così essa verrà fatta passare proprio sul loro territorio. Se ciò dovesse accadere sarebbe un guaio perché l'Italia verrebbe tagliata fuori dall'Europa. Tra l'altro, ricordo che la TAV Lione-Torino rientra nel progetto europeo di costruzione della linea Lisbona-Kiev. Spero di avere dato una risposta a quei NO-TAV che, come i "grillini", la buttano sulla protesta di piazza. Si può anche protestare ma alla protesta deve seguire sempre una proposta alternativa. Qui sotto, metto l'iter approvativo delle nuove opere. L'ho preso del sito del gruppo "Autostrade per l'Italia" (http://www.autostrade.it) e che potete trovare anche nella "Carta dei Servizi" che la stessa società ha emesso e che anch'io ho preso. Un iter simile potrebbe riguardare anche altre infrastrutture. Forse, prima di parlare di "finto dialogo" si dovrebbero conoscere meglio certe procedure per potere fare un dialogo alla pari. Dico ciò con il massimo rispetto.
Cordiali saluti.
1ª
FASE | REDAZIONE PROGETTO PRELIMINARE
a cura di Autostrade per l’Italia | |
| Il Progetto Preliminare definisce le linee realizzative preliminari e la fattibilità dell’intervento, tenendo conto dei vincoli ambientali e viabilistici costituiti dagli strumenti urbanistici vigenti. |
2ª
FASE | INSERIMENTO DEL PROGETTO NELLA CONVENZIONE CON ANAS
a cura di Autostrade per l’Italia e Anas | |
| Il Progetto Preliminare, con gli importi di spesa previsti, viene inserito in un Atto Aggiuntivo alla Convenzione concordato con l’Anas. Tale atto deve essere approvato con decreto dai ministri competenti, registrato dalla Corte dei Conti.
Le previsioni iniziali di spesa e dei tempi di completamento possono modificarsi nel corso dell’iter approvativo a seguito di ritardi autorizzativi, prescrizioni (richieste di modifiche progettuali), etc.
La Convenzione Unica del 2008 prevede l'impegno di Autostrade per l'Italia di sviluppare la progettazione preliminare di interventi di potenziamento della propria rete, specificamente individuati in Convenzione. In caso di approvazione dei progetti definitivi degli interventi di cui sopra ANAS ed Autostrade per l'Italia stipuleranno una convenzione per l'inserimento di detti interventi nella convenzione stessa e per disciplinare la copertura economica finanziaria dei relativi investimenti. |
3ª
FASE | REDAZIONE PROGETTO DEFINITIVO
a cura di Autostrade per l’Italia | |
| Il Progetto Definitivo è corredato da uno Studio di Impatto Ambientale e viene discusso con gli Enti Territoriali al fine di verificare la necessità di integrare richieste e suggerimenti e concordare gli interventi in favore del territorio. |
4ª
FASE | VALIDAZIONE TECNICA
a cura di Anas | |
| Il Progetto Definitivo riceve la Validazione Tecnica da parte dell’Anas al fine di verificare il rispetto della normativa e l’aderenza del progetto agli impegni contrattuali assunti da Autostrade per l’Italia. |
5ª
FASE | VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (V.I.A.)
a cura dei Ministeri dell’Ambiente e per i Beni e le Attività Culturali | |
| Il Ministro dell’Ambiente e il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, acquisiti i pareri positivi delle Regioni interessate, rilasciano il giudizio finale di compatibilità ambientale del Progetto Definitivo e del relativo Studio di Impatto Ambientale. |
6ª
FASE | CONFERENZA DEI SERVIZI
a cura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti | |
| La Conferenza dei Servizi riunisce contemporaneamente tutti gli Enti competenti a rilasciare le autorizzazioni al progetto: i Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, dell’Ambiente, dei Beni e Attività Culturali, Regioni, Province, Comuni, Comunità Montane, Autorità di Bacino, Agenzie Regionali Prevenzione e Ambiente, Aziende (es. Enel, RFI), etc..
L'opera viene approvata in Conferenza dei Servizi in base alle posizioni prevalenti espresse; in caso di dissenso espresso dalla Regione o da un'Amministrazione dello Stato, preposta alla tutela ambientale, paesaggistico - territoriale, del Patrimonio storico artistico o alla tutela della salute e della pubblica incolumità, l'approvazione è demandata al Consiglio dei Ministri. Spesso sono richieste modifiche progettuali che rendono necessario il riavvio del processo autorizzativo dalla fase di redazione del Progetto Definitivo. |
7ª
FASE | INTEGRAZIONE PROGETTO DEFINITIVO
a cura di Autostrade per l’Italia | |
| Ricevute le prescrizioni delle procedure VIA e Conferenza dei Servizi il Progetto Definitivo viene integrato. |
8ª
FASE | APPROVAZIONE PROGETTO DEFINITIVO
a cura di Anas | |
| Il Progetto viene sottoposto all’approvazione dell’Anas, che dichiara l’opera “di pubblica utilità” ai fini dell’avvio delle procedure di esproprio delle aree interessate dai lavori. |
9ª
FASE | REDAZIONE PROGETTO ESECUTIVO
a cura di Autostrade per l'Italia | |
| Il Progetto Esecutivo determina in ogni dettaglio il progetto da realizzare in conformità al progetto definitivo.
A volte adeguamenti normativi richiedono aggiornamenti progettuali ed il riavvio di alcuni iter approvativi. |
10ª
FASE | APPROVAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO
a cura di Anas | |
| Il progetto Esecutivo viene sottoposto all'approvazione dell'Anas per poi procedere con l'affidamento dei lavori. |
11ª
FASE | AFFIDAMENTO DEI LAVORI | |
| Dopo l'approvazione dei progetti, si procede all'affidamento dei lavori. In particolare, in base alla normativa vigente, Autostrade per l'Italia deve affidare una percentuale minima del 40% dei lavori oggetto di concessione tramite gare pubbliche d'appalto, svolte da apposite Commissioni di nomina Ministeriale, mentre la restante parte può essere affidata direttamente a proprie società controllate/collegate. |
12ª
FASE | CONSEGNA ED ESECUZIONE DEI LAVORI
a cura dell'impresa esecutrice. Direzione lavori a cura di Autostrade per l'Italia. | |
| Il Progetto passa nella sua fase realizzativa: vengono firmati i contratti di appalto, si aprono i cantieri e vengono avviati i lavori. In questa fase sono anche necessarie ulteriori autorizzazioni (ad esempio autorizzazioni urbanistiche per i "Campi cantiere", etc.). Le opere sono soggette alla vigilanza dell'Anas e al monitoraggio da parte di Osservatori e Comitati di Garanzia, ove costituiti. |
13ª
FASE | APERTURA AL TRAFFICO | |
| Previa verifica di agibilità da parte dell'Anas, la tratta interessata dai lavori viene aperta al traffico. |