Cari amici ed amiche.
Tra il 1600 ed il 1602 William Shakespeare scrisse una delle sue opere più note, l'Amleto.
Questa tragedia è recitata in molti teatri.
La trama narra di un fantasma che compare ad ogni scoccare della mezzanotte nel castello di Helsingør, in Danimarca.
Esso è il fantasma del defunto sovrano che chiede al principe Amleto, suo figlio, di vendicarlo.
Il sovrano, infatti, fu fatto uccidere da suo fratello Claudio, che ha sposato sua moglie.
La storia gira intorno ad un dramma teatrale con cui Amleto ha smascherato re Claudio.
La fine è tragica.
Tra re Claudio ed Amleto vi sarà il duello, da cui entrambi non usciranno incolumi.
Anche la regina morirà, dopo avere bevuto da una coppa avvelenata.
In punto di morte, Amleto proporrà Fortebraccio come nuovo re.
Ora, la storia di Amleto ha dei punti in comune con una storia vera di un sovrano danese realmente esistito, re Cristiano II (1481-1559).
Di questo re parlai in un precedente articolo intitolato "Re Cristiano II, sanguinario o umanista?" (il cui link è
http://italiaemondo.blogspot.com/2009/08/re-cristiano-ii-di-danimarca.html).
Nella storia di re Cristiano II ci sono tante analogie che la accomunano a quella del noto personaggio shakespeariano.
Come la tragedia di Amleto, la storia di re Cristiano II fu piena di morte e di violenza.
Re Cristiano II, infatti, fu considerato un folle e nella sua storia ci sono molti punti oscuri.
Il primo è la questione della sua amante, una ragazza di origini olandesi di nome
Dyveke Sigbritsdatter.
Questa ragazza divenne amante del re nel 1507 e rimase tale anche dopo che quest'ultimo sposò Isabella d'Asburgo.
Dyveke morì nel 1517, in circostanze che furono molto sospette, tenendo conto dei rapporti tra il re e l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V.
Il secondo punto oscuro riguarda quanto successe a Stoccolma (Svezia) tra il 07 ed il 10 novembre del 1510.
Questo episodio fu particolarmente tragico.
Infatti, in funzione dell'Unione di Kalmar (che fu fatta nel 1397) e del rapporto di discendenza diretta dalle case reali svedesi, re Cristiano II non fu solo re di Danimarca ma anche re di Svezia.
Egli fu appoggiato dall'arcivescovo di Uppsala, Gustav Trolle.
Gli Svedesi, però, non tollerarono la presenza del re danese e si ribellarono.
Questo portò il re danese a fare una cosa terribile.
Mise a ferro e fuoco la città di Stoccolma e fece decapitare anche dei vescovi.
Questi atti efferati non intimorirono gli Svedesi, che si unirono intorno alla figura di un nobile di stirpe reale, Gustav Eriksson Vasa, e nel 1523 scacciarono i Danesi, ed ebbero anche un altro effetto.
Infatti, la posizione filo-danese dell'arcivescovo Trolle fu usata dai sostenitori di Vasa (che divenne re di Svezia) per creare insofferenza verso la Chiesa cattolica e portare la Riforma protestante, che già stava entrando nel regno scandinavo attraverso i commercianti provenienti da Lubecca, in Germania.
Nel 1527, a Västerås, re Gustav Vasa decise di rompere i rapporti con Roma, si sostituì al Papa nel controllo della Chiesa svedese, soppresse i monasteri, confiscò le terre ecclesiastiche, introdusse molti elementi teologici della Riforma protestante (come la negazione della transustanziazione, la Comunione data nelle due specie liturgiche, l'abolizione del celibato ecclesiastico, la riduzione dei Sacramenti ai soli Battesimo ed Eucarestia,
l'introduzione del principio che conferisce la Salvezza alla sola fede e alla sola Scrittura la celebrazione liturgica in svedese e la soppressione del culto mariano e di quello dei santi), depose il clero rimasto fedele alla Santa Sede e chiuse la stampa cattolica.
Fu, comunque, una Riforma morbida poiché le liturgie continuarono ad essere celebrate usando paramenti sacri, venne conservata la gerarchia episcopale, non furono tolte le immagini sacre dalle chiese e non vennero abolite alcune pratiche legate al culto mariano.
Anche in Danimarca, le cose non andarono bene per re Cristiano II.
Il 20 gennaio 1523, re Cristiano II fu costretto a lasciare il trono al Duca di Holstein Federico. Prima, re Cristiano II entrò in conflitto con gli Olandesi (a cui requisì delle navi per evasione fiscale) e poi entrò in guerra con Lubecca. Di fronte a questa situazione lo Jutland insorse contro di lui.
Così, il Duca di Holstein (a cui fu offerta la corona) divenne re con il nome di Federico I.
Guarda caso, Federico I altro non fu che uno zio di re Cristiano II.
La cosa non vi dice niente?
Il trono che nella tragedia di Shakespeare sarebbe spettato ad Amleto fu usurpato da Claudio, uno zio del protagonista.
Re Cristiano II terminò i suoi giorni da prigioniero, prima nel castello di Soenderborg e poi in quello di Kalundborg.
Di lui si disse che ebbe veri e propri momenti di follia.
Ad esempio, si racconta che nel febbraio del 1523 l'ex-re abbia passato un'intera notte ad attraversare avanti e indietro il Piccolo Belt, uno stretto tra l'Isola di Fionia e la Penisola dello Jutland.
Sembrò quasi che re Cristiano II fosse stato vittima dei suoi stessi fantasmi, proprio come Amleto.
Benché egli non fosse mai stato condannato, il re visse per ben 27 anni in cattività e la cosa fu per lui un disonore.
Forse, potrebbe essere stato tormentato dalla vicenda della sua amante Dyveke come da quella del Bagno di sangue di Stoccolma.
Solo la morte fu per lui un momento di pace.
Termino con questa mia poesia:
LAMENTU DI KALUNDBORG
Ascutati...o Signuri...chista prighera...
et da lu me' lamentu voi ùn v'abbiate a nascunniri...
picchì essiri ùn vogghiu...eiu...alma furastera...
eiu, d'Oldenburg Cristianu, rè di Danimarca...
comu di Svezia accusì puru vulìa...
ma di sanguen visti unu ciumi et ancora sentu duluri...
et culpa tegnu si 'n Stockholm staci murennu onne alma pia!
Di me' cori misericordia dumannu...Domine! Pietas chì abbiate...o Signuri!
In Jesu et Maria.
La grande cura nella citazione dei particolari storici nelle opere del grande scrittore inglese dimostrano la grande attenzione verso la storia che quest'ultimo aveva.
Cordiali saluti.