Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 2 marzo 2012

GRANDE COALIZIONE



Cari amici ed amiche.


Ci sono voci che parlano di una possibile "Grande coalizione" costituita da Popolo della Libertà, Terzo Polo e Partito Democratico che potrebbe correre alle elezioni del 2013.

Io spero che queste voci siano delle bufale.

Se esse fossero vere sarebbe la fine della politica.

I partiti rischierebbero di cadere molto in basso.

Essi perderebbero ogni credibilità ed emergerebbero le forze estreme ed il populismo ed il futuro potrebbe essere oscuro.

Una "Grande Coalizione" sarebbe un "mostro a tre teste" che non darebbe nessuna garanzia di governabilità nel lungo periodo.

Essa sarebbe il frutto di compromessi che rischierebbe portare immobilismo e non garantirebbe riforme serie.

Anzi, ci sarebbe il rischio che i partiti di questa "Grande coalizione" non facciano le riforme per i cittadini ma a favore delle categorie che la sorreggono.

Io spero che una cosa del genere non accada.

Altrimenti, a vincere sarebbe l'astensionismo e perderebbe la democrazia.

Cordiali saluti.



giovedì 1 marzo 2012

STORIA DELLA LINGUA MANTOVANA

Cari amici ed amiche.

Si parla tanto di Mantova come città storica.
Io vi parlo del suo dialetto che per ovvie ragioni conosco, e tramite esso mi voglio riallacciare alla storia della città virgiliana.
Comincio subito facendo una considerazione molto importante.
Contrariamente a quanto si pensa, il dialetto mantovano non è un dialetto lombardo.
Mantova è in Lombardia ma il suo dialetto non è lombardo.
Infatti, il dialetto mantovano fa parte di quella grande famiglia di dialetti galloitalici che sono parlati dalle popolazioni comprese tra le Province di Piacenza (in Emilia-Romagna) e di Pesaro-Urbino (nelle Marche).
Il dialetto mantovano è a tutti gli effetti un dialetto emiliano-romagnolo.
Perciò, per classificarlo, valgono le regole che si usano per classficare tutti i dialetti emiliano-romagnoli.
I dialetti emiliano-romagnoli si dividono in dialetti emiliani e in dialetti romagnoli.
Questi ultimi sono parlati in parte della Provincia di Bologna e nelle Province di Ravenna, Forlì-Cesena, Rimini e di Pesaro-Urbino.
Anche a Marradi, un Comune della Provincia di Firenze, si parla romagnolo.
La differenza sostanziale sta nel fatto che i dialetti romagnoli abbiano molte cadenze e caratteri distintivi provenienti dall'eredità bizantina.
Fondamentalmente, il dialetto romagnolo ha quattro retaggi:

1) Il retaggio latino, che proviene dall'eredità romana.
2) Il retaggio celtico, che proviene dalle popolazioni celtiche che viveno in epoca pre-romana.
3) Il retaggio germanico, che proviene dai barbari, Ostrogoti e Longobardi compresi.
4) Il retaggio greco-bizantino che proviene dalla dominazione bizantina del VI secolo.

Il dialetto emiliano, invece, è parlato in parte della Provincia di Pavia (Oltrepò pavese) e nelle Province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, in parte di quella di Bologna e per l'appunto in Provincia di Mantova.
Infiltrazioni di emiliano sono presenti in Piemonte (a Tortona, in Provincia di Alessandria), in Lunigiana (in Toscana) e nella Provincia di Cremona (a Casalmaggiore).
Il dialetto emiliano risente maggiormente delle influenze longobarde.
Come ho già detto, il dialetto mantovano è un dialetto che fa parte della famiglia dei dialetti emiliano-romagnoli.
L'affinità con questi ultimi è più che palese.
Ad esempio, in mantovano la parola "ginocchio" si dice "znòc" , come negli altri dialetti emiliani e romagnoli.
lo stesso discorso vale per la parola "gennaio" che si dice "znêr" o "marzo", che si pronuncia "mêrs" se pur con un a "e" più aperta.
Anche la parola "occhio", che in mantovano si pronuncia "oc" è pressoché uguale da Piacenza a Senigallia, in Provincia di Ancona.
Possiamo dire che il mantovano si sia evoluto in questo modo:

Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente (476 AD), il latino si frammentò nelle varie lingue romanze.
Con l'arrivo degli Ostrogoti di Teodorico e la nascita del loro regno (493 AD), l'Italia fu spaccata in due.
Nel nord, si stanziarono gli Ostrogoti.
Questi lasciarono la loro influenza in tutte le parlate del nord, compresa quella mantovanaq.
Sucessivamente, arrivarono i Bizantini (che conquistarono l'Italia dopo una guerra, nel 553 AD) ed influenzarono le parlate italiane.
Tuttavia, in molte zone questa influenza fu labile e con l'arrivo dei Longobardi (568 AD) fu in gran parte spazzata via.
Poi, ci furono anche l'influenza franca e tedesca che nel mantovano sono presenti.
Ad esempio, nel dialetto mantovano figura la dieresi, il simbolo diacritico caratterizzato da due punti su una vocale.
Nel mantovano è usato sulla lettera "U" che assume un suono simile a quello dei dittonghi "ue" o "oe", come nel tedesco e nel francese.
Quindi, conoscere il dialetto mantovano significa conoscere la storia di una città e di un territorio il cui passato fu glorioso.
Pensate, ad esempio, alla Mantova dei Gonzaga, che dal 1328 al 1708 furono i signori e che ebbe un ruolo importante nella storia europea.
Basti pensare che Mantova fu il centro da cui sarebbe partita una crociata contro i Turchi, dopo che questi ebbero conquistato Costantinopoli nel 1453 AD.
A Mantova ci fu anche un'antica comunità ebraica.
Conoscere il dialetto mantovano è come avere in mano un pezzo di tale storia.
Seguendo il link http://books.google.it/books?id=xJVCAQAAIAAJ&pg=PA24&lpg=PA24&dq=vocabolario+mantovano&source=bl&ots=wL9c3IVux4&sig=PVVFlLPDw5RqnHJ9FtmXHNO-qoc&hl=it&sa=X&ei=_YBQT_DuL4OgOuL3sKUK&ved=0CFQQ6AEwBA#v=onepage&q=vocabolario%20mantovano&f=false, potrete leggere il vocabolario mantovano-italiano.
Termino, invitandovi a leggere alcune poesie del poeta Sergio Aldrighi (che conosco personalmente), seguendo il link http://www.anposdi.it/view.php?file=poeti&step=2&idpoeta=130.
Vi rinnovo l'invito a partecipare alla IX Edizione del "Pranzo dei Poeti Mantovani" .
Ne ho parlato in un mio articolo precedente, che potrete leggere, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2012/02/ix-edizione-del-pranzo-dei-poeti.html.
Ci sarò anch'io, in quanto invitato come ospite e come compositore di poesie.
Provo un po' di soggezione quando vengo chiamato chiamato "poeta".
Ho grande rispetto per i poeti come Sergio Aldrighi, Claudio Quarenghi e Wainer Mazza, che saranno presenti.
Tra l'altro Mazza compare spesso in televisione.
Guardate il video, seguendo il link http://youtu.be/5cSd_r0KlM4.
La quota di partecipazione è di Euro 18 a persona.
E' una quota congrua, visto che il pranzo è ben servito e vista tutta l'organizzazione.
Per saperne di più, contattate la signora Daniela, al numero 0376-380876 o Sergio Aldrighi, che è presidente del Cenacolo dei Poeti Mantovani "Al Fogolèr" , all'indirizzo e-mail http://youtu.be/5cSd_r0KlM4, entro giovedì 8 marzo.
Cordiali saluti.

NO TAV? UNA VERGOGNA!




Cari amici ed amiche.



Io trovo che sia vergognoso quanto stanno facendo i No TAV.

Quei "signori" , che non vogliono la ferrovia ad alta velocità Lione-Torino, chiedono che ci sia democrazia.

Però, il loro non mi sembra un atteggiamento democratico, visto che tra loro ci sono coloro che si sono resi protagonisti di episodi di violenza.

Ad esempio, hanno attaccato dei giornalisti del Corriere della Sera ed una troupe del Tgcom24.

A casa mia, questo si chiama squadrismo.

Del resto, queste persone non rappresentano la maggioranza degli abitanti dell'Italia e nemmeno quelli della Val di Susa.

La maggioranza degli Italiani vuole la TAV perché creerà lavoro e migliorerà la mobilità.

Coloro che non la vogliono sono una minoranza.

In democrazia, le minoranze hanno il diritto di essere ascoltate e bisogna dialogare con loro.

Tuttavia, nessuna minoranza ha il diritto di porre veti.

Io spero che la popolazione civile e le istituzioni si mettano contro quello schifo in modo deciso.

Cordiali saluti.


CAVALIERI TEMPLARI, COSA SUCCESSE PRESSO IL GUADO DI GIACOBBE?




Cari amici ed amiche.

In una la puntata della trasmissione Voyager che è andata lunedì si è parlato dei Cavalieri dell'Ordine Templare e di una guerra che essi combatterono contro i Turchi nel 1179, presso il Guado di Giacobbe in Terra Santa.
Io ho ritrovato la storia su un blog come questo e che, tra l'altro, quest'anno compirà tre anni, proprio come questo.
L'articolo in questione è intitolato "I Cavalieri Templari-La storia-parte 1" ed il suo link è http://thenewvoyager.blogspot.com/2009/09/i-cavalieri-templari-la-storia-parte-1.html.
Re Baldovino IV, che diventò noto come il re lebbroso, cercò di mantenere la pace con il sultano turco Saladino e con lui stipulò un trattato che prevedeva che i Crociati non avrebbero costruito nessuna fortificazione presso il Guado di Giacobbe.
Tuttavia, ci fu chi non si fidava di Saladino. Questi aveva l'intenzione di conquistare Gerusalemme.
Di sicuro, avrebbe trovato il pretesto per farlo.
Tra coloro che non si fidavano ci furono i Cavalieri Templari.
Questi vollero fare una fortezza proprio a ridosso del Guado di Giacobbe, andando contro il trattato con Saladino.
Alla fine, re Baldovino fu convinto e la fortezza si fece.
Purtroppo, Saladino vide in essa il pretesto per attaccare.
L'attacco ci fu nel 1179.
I Turchi cercarono di espugnare la fortezza in vari modi.
Ci riuscirono attraverso la "tecnica del gatto".
L'esercito turco mandò alcuni uomini sotto le mura della fortezza.
Questi scavarono una galleria nelle loro fondamenta e la puntellarono con travi di legno.
Quando il tunnel fu abbastanza lungo, diedero fuoco alla travi, facendo crollare il tutto.
Dopo tanto scavare, i Turchi riuscirono a fare crollare le spesse mura della fortezza ed entrarono facendo una lotta durissima contro i cavalieri del Tempio.
Quando seppero la notizia, re Baldovino ed altri cavalieri andarono verso la fortezza.
Però, appena furono vicini, essi tornarono indietro.
La battagli finì con la vittoria dei musulmani.
Furono uccisi circa 800 Cavalieri Templari.
Non sazi di orrore, i musulmani saccheggiarono la fortezza e maltrattarono i corpi dei vinti e li gettarono nel pozzo.
Quasi per una vendetta della storia, però, le acque della zona furono contaminate da microbi provenienti dalla putrefazione dei corpi e parecchi persone, compresi i soldati musulmani, si ammalarono.
Ora c'è da porsi questa domanda:
Perché re Baldovino IV ed i suoi lasciarono soli i Templari?
Erano vicini alla zona in cui c'era la battaglia ma tornarono indietro.
Qualcosa di strano potrebbe essere successo.
Forse, Baldovino lasciò soli i Templari per "salvarsi la faccia" di fronte a Saladino e stipulare così un nuovo trattato.
Oppure, potrebbe esserci stato qualcosa di ancora più grande.
Infatti, qualcuno potrebbe avere voluto la distruzione dei Templari.
In pratica, potrebbe esserci stata un'anticipazione di quello che successe nel 1312, cosa che potrete vedere nel filmato che ho riportato qui sopra.
Per dovere di cronaca, il filmato è stato preso da Youtube ed è uno spezzone della trasmissione di Voyager che è andata in onda nel Natale del 2009.
Quindi, qualcuno voleva eliminare i Templari.
Chi potrebbe essere stato?
Di sicuro, c'erano delle rivalità tra i cavalieri dei vari ordini.
Ad esempio, erano note le discordie tra Ospitalieri e Templari, com'era noto che non fosse corso buon sangue neppure tra questi due ordini e quello dei Cavalieri Teutonici.
Ciascuno di essi aveva un'area di influenza a livello geopolitico.
I Cavalieri Ospitalieri erano legati prevalentemente all'Italia, i Teutonici erano legati al mondo tedesco ed i Templari erano legati prevalentemente alla Francia, anche se l'ordine di questi ultimi non aveva una connotazione nazionale.
Gli attriti furono molto forti e, alla lunga, fecero crollare il Regno di Gerusalemme.
Può darsi che questa "silente guerra" tra i cristiani del Regno di Gerusalemme abbia avuto origine dai vari Stati da cui proveniva il grosso dei cavalieri di ciascun ordine.
Anzi, va detta una cosa.
Come ho già scritto, l'Ordine dei Templari ebbe un carattere sovranazionale, benché fosse stata forte la presenza francese in esso.
A questo, a volere la fine dell'Ordine dei Templari potrebbero essere stati coloro che volevano imporre le idee nazionalistiche.
La verità fu sepolta con quelle ossa di cavalieri che si trovano ancora oggi presso i ruderi della fortezza e che solo di recente sono state scoperte da una squadra di studiosi israeliani e di altri Paesi che stanno lavorando sul posto.
Se qualcuno sa qualcosa in più o ha del materiale mi faccia sapere.
Cordiali saluti.

OMAGGIO A LUCIO DALLA




Cari amici ed amiche.

Oggi è morto un gigante della musica italiana, Lucio Dalla.
Il decesso è avvenuto in Svizzera, mentre era in una tournée.
Avrebbe compiuto 69 anni il 4 marzo prossimo.
A lui va detta una cosa sola: " GRAZIE!".
Infatti, Lucio va ringraziato per avere portato il buon nome dell'Italia nel mondo, attraverso la musica.
Chi, come me, è credente sa che in realtà non si muore ma si passa in una vita migliore.
Tuttavia, anche chi non crede può vedere l'immortalità di questo gigante della musica italiana, attraverso le sue opere.
Qui sopra vi è un video che preso da Youtube e che mostra un'opera che porta all'attenzione la grandezza di questo personaggio che canta la canzone di Caruso.
Cordiali saluti.

mercoledì 29 febbraio 2012

LA STORIA DI AMLETO? POTREBBE ESSERE LEGATA RE CRISTIANO II!

Cari amici ed amiche.

Tra il 1600 ed il 1602 William Shakespeare scrisse una delle sue opere più note, l'Amleto.
Questa tragedia è recitata in molti teatri.
La trama narra di un fantasma che compare ad ogni scoccare della mezzanotte nel castello di Helsingør, in Danimarca.
Esso è il fantasma del defunto sovrano che chiede al principe Amleto, suo figlio, di vendicarlo.
Il sovrano, infatti, fu fatto uccidere da suo fratello Claudio, che ha sposato sua moglie.
La storia gira intorno ad un dramma teatrale con cui Amleto ha smascherato re Claudio.
La fine è tragica.
Tra re Claudio ed Amleto vi sarà il duello, da cui entrambi non usciranno incolumi.
Anche la regina morirà, dopo avere bevuto da una coppa avvelenata.
In punto di morte, Amleto proporrà Fortebraccio come nuovo re.
Ora, la storia di Amleto ha dei punti in comune con una storia vera di un sovrano danese realmente esistito, re Cristiano II (1481-1559).
Di questo re parlai in un precedente articolo intitolato "Re Cristiano II, sanguinario o umanista?" (il cui link è http://italiaemondo.blogspot.com/2009/08/re-cristiano-ii-di-danimarca.html).
Nella storia di re Cristiano II ci sono tante analogie che la accomunano a quella del noto personaggio shakespeariano.
Come la tragedia di Amleto, la storia di re Cristiano II fu piena di morte e di violenza.
Re Cristiano II, infatti, fu considerato un folle e nella sua storia ci sono molti punti oscuri.
Il primo è la questione della sua amante, una ragazza di origini olandesi di nome Dyveke Sigbritsdatter.
Questa ragazza divenne amante del re nel 1507 e rimase tale anche dopo che quest'ultimo sposò Isabella d'Asburgo.
Dyveke morì nel 1517, in circostanze che furono molto sospette, tenendo conto dei rapporti tra il re e l'imperatore del Sacro Romano Impero Carlo V.
Il secondo punto oscuro riguarda quanto successe a Stoccolma (Svezia) tra il 07 ed il 10 novembre del 1510.
Questo episodio fu particolarmente tragico.
Infatti, in funzione dell'Unione di Kalmar (che fu fatta nel 1397) e del rapporto di discendenza diretta dalle case reali svedesi, re Cristiano II non fu solo re di Danimarca ma anche re di Svezia.
Egli fu appoggiato dall'arcivescovo di Uppsala, Gustav Trolle.
Gli Svedesi, però, non tollerarono la presenza del re danese e si ribellarono.
Questo portò il re danese a fare una cosa terribile.
Mise a ferro e fuoco la città di Stoccolma e fece decapitare anche dei vescovi.
Questi atti efferati non intimorirono gli Svedesi, che si unirono intorno alla figura di un nobile di stirpe reale, Gustav Eriksson Vasa, e nel 1523 scacciarono i Danesi, ed ebbero anche un altro effetto.
Infatti, la posizione filo-danese dell'arcivescovo Trolle fu usata dai sostenitori di Vasa (che divenne re di Svezia) per creare insofferenza verso la Chiesa cattolica e portare la Riforma protestante, che già stava entrando nel regno scandinavo attraverso i commercianti provenienti da Lubecca, in Germania.
Nel 1527, a Västerås, re Gustav Vasa decise di rompere i rapporti con Roma, si sostituì al Papa nel controllo della Chiesa svedese, soppresse i monasteri, confiscò le terre ecclesiastiche, introdusse molti elementi teologici della Riforma protestante (come la negazione della transustanziazione, la Comunione data nelle due specie liturgiche, l'abolizione del celibato ecclesiastico, la riduzione dei Sacramenti ai soli Battesimo ed Eucarestia, l'introduzione del principio che conferisce la Salvezza alla sola fede e alla sola Scrittura la celebrazione liturgica in svedese e la soppressione del culto mariano e di quello dei santi), depose il clero rimasto fedele alla Santa Sede e chiuse la stampa cattolica. Fu, comunque, una Riforma morbida poiché le liturgie continuarono ad essere celebrate usando paramenti sacri, venne conservata la gerarchia episcopale, non furono tolte le immagini sacre dalle chiese e non vennero abolite alcune pratiche legate al culto mariano.
Anche in Danimarca, le cose non andarono bene per re Cristiano II.
Il 20 gennaio 1523, re Cristiano II fu costretto a lasciare il trono al Duca di Holstein Federico. Prima, re Cristiano II entrò in conflitto con gli Olandesi (a cui requisì delle navi per evasione fiscale) e poi entrò in guerra con Lubecca. Di fronte a questa situazione lo Jutland insorse contro di lui.
Così, il Duca di Holstein (a cui fu offerta la corona) divenne re con il nome di Federico I.
Guarda caso, Federico I altro non fu che uno zio di re Cristiano II.
La cosa non vi dice niente?
Il trono che nella tragedia di Shakespeare sarebbe spettato ad Amleto fu usurpato da Claudio, uno zio del protagonista.
Re Cristiano II terminò i suoi giorni da prigioniero, prima nel castello di Soenderborg e poi in quello di Kalundborg.
Di lui si disse che ebbe veri e propri momenti di follia.
Ad esempio, si racconta che nel febbraio del 1523 l'ex-re abbia passato un'intera notte ad attraversare avanti e indietro il Piccolo Belt, uno stretto tra l'Isola di Fionia e la Penisola dello Jutland.
Sembrò quasi che re Cristiano II fosse stato vittima dei suoi stessi fantasmi, proprio come Amleto.
Benché egli non fosse mai stato condannato, il re visse per ben 27 anni in cattività e la cosa fu per lui un disonore.
Forse, potrebbe essere stato tormentato dalla vicenda della sua amante Dyveke come da quella del Bagno di sangue di Stoccolma.
Solo la morte fu per lui un momento di pace.
Termino con questa mia poesia:

LAMENTU DI KALUNDBORG

Ascutati...o Signuri...chista prighera...
et da lu me' lamentu voi ùn v'abbiate a nascunniri...
picchì essiri ùn vogghiu...eiu...alma furastera...
eiu, d'Oldenburg Cristianu, rè di Danimarca...
comu di Svezia accusì puru vulìa...
ma di sanguen visti unu ciumi et ancora sentu duluri...
et culpa tegnu si 'n Stockholm staci murennu onne alma pia!

Di me' cori misericordia dumannu...Domine! Pietas chì abbiate...o Signuri!
In Jesu et Maria.

La grande cura nella citazione dei particolari storici nelle opere del grande scrittore inglese dimostrano la grande attenzione verso la storia che quest'ultimo aveva.
Cordiali saluti.

COMUNICATO DELLA FONDAZIONE ITALIA-USA



Cari amici ed amiche.


Leggete questo comunicato della Fondazione "Italia-Usa" che mi è arrivato con la newsletter:


"Cari amici della Fondazione Italia USA,
la Fondazione Italia USA organizza a Roma mercoledì 7 marzo 2012 alle ore 17, presso la Camera dei Deputati, Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto, Via del Seminario 76, un incontro di presentazione del libro di Giampiero Gramaglia “Tutti i rivali del presidente - I candidati repubblicani contro Obama”, Editori Riuniti. Parteciperanno al dibattito, moderato da Giampiero Gramaglia, consigliere dell’Istituto Affari Internazionali, dopo una introduzione del sen. Lucio D’Ubaldo, presidente della Fondazione Italia USA, Pino Buongiorno, Panorama, Moreno Marinozzi, SkyTg24, Ruggero Po, Rai Radio1, Patricia Thomas, Associated Press. La partecipazione è libera e va confermata via email".


Spero che partecipiate in tanti.

La Fondazione " Italia USA" (http://italiausa.org/) è sempre in prima linea nel mantenere saldi i rapporti tra Italiana e Stati Uniti d'America.

Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.