lunedì 21 gennaio 2019

L'Italia intervenga in favore degli italo-venezuelani

Su "Italia chiama Italia", ho pubblicato un articolo intitolato "Brasile e Argentina, due Paesi con cui l’Italia deve interloquire".
Ne riporto codesto stralcio:

"Dunque, con questi due Paesi l’interlocuzione è importante, sia riguardo alla questione degli italo-brasiliani e degli italo-argentini, sia riguardo a questioni non meno pregnanti, come quella degli italo-venezuelani.

Sappiamo tutti che in Venezuela c’è una situazione disastrosa. Il Fondo Monetario Internazionale riporta il crollo del PIL venezuelano che c’è stato nel decennio 2008-2018. Nel 2008, il PIL del Venezuela era pari a 334,7 miliardi di dollari. Nel 2018, a 96,3 miliardi di dollari. Gli italiani e gli italo-venezuelani in Venezuela non possono essere lasciati soli.

Dunque, l’interlocuzione con Brasile ed Argentina può essere un modo per fare delle pressioni internazionali perché si faccia qualcosa per il Venezuela e (di conseguenza) per gli italo-venezuelani
".

L'interlocuzione tra l'Italia, il Brasile e l'Argentina è la cosa più naturale che può esserci, a maggiore ragione oggi.
Infatti, i presidenti di Brasile ed Argentina hanno radici italiane.
Ciò non è cosa da poco.
Una simile interlocuzione può servire ad aiutare anche gli italo-venezuelani.
Il Venezuela è un Paese in crisi ed in emergenza democratica.
Anzi, vi è una dittatura che sta portando i Venezuelani allo stremo.
Ora, in Venezuela, come in altri Paesi latinoamericani, ci sono forti comunità discendenti di italiani.
Dunque, l'Italia può sfruttare il canale brasiliano e quello argentino, con i presidenti Jair Bolsonaro e Mauricio Macrì,  anche per fare delle pressioni su Caracas perché il dittatore Nicolas Maduro sia arginato e gli italo-venezuelani siano aiutati.
Non possono essere lasciati soli.

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