lunedì 27 ottobre 2014

Partito Democratico, pronta la scissione?

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo de "Il Giornale" che è intitolato "I rottamatori sempre più divisi sognano rivincite alle urne".
Sabato si è consumata di fatto una scissione nel Partito Democratico.
Mentre il premier Matteo Renzi era alla Leopolda di Firenze a parlare della nuova sinistra simile al Labour Party di Tony Blair, l'ala sinistra del suo stesso partito, che comprende persone come Rosy Bindi, Stefano Fassina, Pierluigi Bersani, Gianni Cuperlo e Giuseppe Civati, manifestava con la CGIL contro il suo stesso governo.
Anche se non formalizzata, una scissione nel Partito Democratico si è di fatto consumata.
L'ala sinistra del Partito Democratico non ha un leader ma penso che se lo trovasse la scissione sarebbe anche formalizzata.
A questo punto, lo scenario politico diventerebbe magmatico.
Se il Partito Democratico si spaccasse ci troveremmo di fronte al partito di Renzi che fagociterebbe Scelta Civica, Nuovo Centrodestra e Unione di Centro e forse anche un pezzo di Forza Italia e che potrebbe togliere voti al centrodestra.
A sinistra, si formerebbe un polo di sinistra con Sinistra Ecologia Libertà, l'ala sinistra del Partito Democratico e Rifondazione Comunista.
A destra, ci sarebbero la Lega Nord, Fratelli d'Italia, la Destra ed il resto di Forza Italia.
Il Movimento 5 Stelle farebbe quello che fa ancora oggi, ossia contestare sempre e non proporre nulla.
Noi rischiamo di trovarci con il partito di Renzi al centro della scena e senza un'opposizione.
La nostra democrazia sarebbe bloccata, come nella I Repubblica.
Il centrodestra (che può essere l'unica vera alternativa) rifletta.
Cordiali saluti.

Nessun commento:

Posta un commento